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Posseduti dall’amore
Una rassegna di videoarte che, attraverso un’esplorazione plurilinguistica e pluridisciplinare, indaga il legame esistente tra potenza dell’amore e prodursi dell’arte.
Comunicato stampa
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Posseduti dall’amore è una rassegna di videoarte che intende costituire un primo passo in vista di un’esplorazione plurilinguistica e pluridisciplinare del legame esistente tra potenza dell’amore e prodursi dell’arte e vede la partecipazione di 15 artisti: Emanuela Ascari, Leone Contini, Tiziana Contino, Cinzia Delnevo, Rosaria Iazzetta, Valentina Lapolla, Liuba, Salvatore Manzi, MaraM, NoiSeGrup, Moira Ricci, Fabrizio Sartori, Ur5o, Claudia Ventola, Ciro Vitale.
Leggendo il recente saggio di Michael Hardt e Toni Negri, "Comune" (2009), col quale si conclude la trilogia aperta da "Impero" (2000), ci si imbatte in un vero e proprio inno all’amore, fondato sulla necessità della sua rivalutazione concettuale nell’ambito della teoria politica, del discorso filosofico e persino della scienza economica. Ciò malgrado i due autori sappiano «ormai bene che questo termine mette a disagio molti lettori», alcuni dei quali «si rigirano nervosamente sulle loro sedie», mentre «altri alzano le spalle con aria di superiorità» e che gli stessi filosofi, teorici politici ed economisti che spesso parlano d’amore sono così inibiti da precludersi la possibilità di fornirci importanti insegnamenti. «L’amore», si spingono persino a dichiarare, quasi riecheggiando il San Paolo della Prima lettera ai Corinzi, «è il cuore pulsante del programma che abbiamo sviluppato fino a questo punto senza il quale il resto sarebbe un ammasso senza vita».
L’amore, ci avvertono quindi Hardt e Negri sulla scorta del «misterioso libro V dell’Etica di Spinoza», è «ontologicamente costitutivo», è «un processo di produzione del comune e di produzione di soggettività», è concatenazione con una causa esterna «per cercare di ripetere e di espandere la gioia e dunque per formare dei corpi e delle menti ancora più potenti». Ma se tale assunto è vero per la filosofia, la politica e l’economia, quanto più sarà vero per l’arte, territorio della creazione per antonomasia?
Gli artisti ed i collettivi selezionati per Posseduti dall’amore sono chiamati tanto ad attingere all’amore che li possiede primariamente per trasformarlo in linguaggio, quanto ad attivare le sue possibilità di divenire espressione d’amore in tutte le sue tipologie. L’amore che nutre il rapporto di coppia, dalle sue declinazioni più platoniche a quelle più carnali; l’amore per i propri familiari; l’amore come amicizia; l’amore come volontà di palingenesi per l’intera umanità; l’amore verso Dio, l’amore per natura, per gli altri esseri e, naturalmente, l’amore come piacere di fare qualcosa, quello che i greci antichi indicavano con il termine thelema, ovvero la declinazione più prossima al processo della creazione artistica.
Leggendo il recente saggio di Michael Hardt e Toni Negri, "Comune" (2009), col quale si conclude la trilogia aperta da "Impero" (2000), ci si imbatte in un vero e proprio inno all’amore, fondato sulla necessità della sua rivalutazione concettuale nell’ambito della teoria politica, del discorso filosofico e persino della scienza economica. Ciò malgrado i due autori sappiano «ormai bene che questo termine mette a disagio molti lettori», alcuni dei quali «si rigirano nervosamente sulle loro sedie», mentre «altri alzano le spalle con aria di superiorità» e che gli stessi filosofi, teorici politici ed economisti che spesso parlano d’amore sono così inibiti da precludersi la possibilità di fornirci importanti insegnamenti. «L’amore», si spingono persino a dichiarare, quasi riecheggiando il San Paolo della Prima lettera ai Corinzi, «è il cuore pulsante del programma che abbiamo sviluppato fino a questo punto senza il quale il resto sarebbe un ammasso senza vita».
L’amore, ci avvertono quindi Hardt e Negri sulla scorta del «misterioso libro V dell’Etica di Spinoza», è «ontologicamente costitutivo», è «un processo di produzione del comune e di produzione di soggettività», è concatenazione con una causa esterna «per cercare di ripetere e di espandere la gioia e dunque per formare dei corpi e delle menti ancora più potenti». Ma se tale assunto è vero per la filosofia, la politica e l’economia, quanto più sarà vero per l’arte, territorio della creazione per antonomasia?
Gli artisti ed i collettivi selezionati per Posseduti dall’amore sono chiamati tanto ad attingere all’amore che li possiede primariamente per trasformarlo in linguaggio, quanto ad attivare le sue possibilità di divenire espressione d’amore in tutte le sue tipologie. L’amore che nutre il rapporto di coppia, dalle sue declinazioni più platoniche a quelle più carnali; l’amore per i propri familiari; l’amore come amicizia; l’amore come volontà di palingenesi per l’intera umanità; l’amore verso Dio, l’amore per natura, per gli altri esseri e, naturalmente, l’amore come piacere di fare qualcosa, quello che i greci antichi indicavano con il termine thelema, ovvero la declinazione più prossima al processo della creazione artistica.
24
ottobre 2011
Posseduti dall’amore
24 ottobre 2011
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
SPAZIOCORALE
Milano, Via Giovanni Bellezza, 16/a, (Milano)
Milano, Via Giovanni Bellezza, 16/a, (Milano)
Orario di apertura
Proiezione unica: ore 21
Vernissage
24 Ottobre 2011, ore 21
Autore
Curatore