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VOLO. Il titolo della mostra alla Galleria Poggiali e Forconi contiene in sé l’idea di ascesa verso l’infinito, di energia, di libertà, ma anche di minaccia e paura per l’eventuale perdita di tutto questo.
Finelli, Peris e Zorio, nella loro diversità di linguaggio, ne interpretano i vari aspetti.
La scala dorata di Pietro Finelli non porta in un luogo specifico, ma permette di salire e poi volare verso uno spazio indefinito, così inimmaginabile da poter essere rappresentato anch’esso dorato, perché simbolico, sfondo a una realtà “ fortemente simbolica”. L’opera dell’artista esprime anche energia nei disegni dei vulcani che eruttano zampilli di lava incandescente. Energia sprigionata dalle viscere della terra, energia che spinge la materia con incredibile forza verso l’alto, superando tutti i canoni della gravità.
E ancora energia nell’opera di Gilberto Zorio, come motore o prodotto di trasformazioni chimiche che avvengono in ampolle e alambicchi, contenenti polveri e liquidi colorati. Questi leggeri contenitori di vetro sono sorretti da altrettanto lievi impalcature metalliche, quasi bilance, sempre appese in alto e sempre in movimento a costituire sculture come “macchine volanti”. Appese alle pareti alcune stelle, fra le tante prodotte negli anni dall’artista: su carta con matita o inchiostro, su pelle incise a fuoco. Nulla più delle stelle può concentrare il concetto di energia e di spazialità, nulla può darci meglio l’illusione di volare; il volo per noi è “la condizione della libertà, è proprio la possibilità di poter sfuggire al predeterminato”, come scrive Giacinto Di Pietrantonio nel testo di presentazione del catalogo.
Con l’opera di Jorge Peris ci accorgiamo che possiamo perdere le “ali per volare” e piombare a terra in mezzo a guerra e distruzione. Il tema della guerra accompagna da sempre l’opera dell’artista Valenciano, che ne sottolinea la paura e l’instabilità emotiva. Ora la evoca mediante una macchina che produce un forte rumore e proietta sul muro la parola WAR (guerra), ora attraverso la ricostruzione di un set sul quale grandi immagini fotografiche illustrano l’omicidio del fotografo che le ha scattate. Si torna quindi alla realtà ma con la consapevolezza e la possibilità di riappropriarsi, attraverso l’arte, della propria vita.
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Link correlati:
www.epa.it/zorio
www.comune.roma.it/agal-com/marz/zorio.htlm
www.lattuadastudi.it/Artisti/Finelli/finelli2.htm
Daniela Cresti
Fino al 15 gennaio 2002
Galleria Poggiali e Forconi
Via della Scala 35/a. Firenze
Tel.055287748 Fax.0552729406
E.mail:poggialiforconi@tiscalinet.it
Orario: 9.30-13.00 / 15.00-19.30 Chiuso la domenica
Ingresso libero
Catalogo presente in galleria
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