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4 Percorsi d’Arte
collettiva
Comunicato stampa
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I quattro artisti:
(ENRICO CARLISI - SERGIO CASTIGLIONE – MARA FAGGIOLI – ROLANDO SCATARZI
Testi critici
CARLISI
…….Carlisi rappresenta nei suoi quadri spazi interiori, del desiderio e dell’anima, piuttosto che spazi reali, come se sempre si ponesse defilato di fronte al circostante, desideroso di mantenere il proprio privato onde meglio potersi indagare e proporre allo spettatore: amante della natura predilige, infatti, luoghi di vegetazione non alta bensì intricata, in modo da essere schermato, ma non di avere la visualità impedita, così da poter analizzare ed ordinare il mondo circostante con tranquillità e senza interruzioni accidentali. Perché, nel viluppo della natura l’autore ritrova l’ordine, la grazia, attraverso una macchia di colore ben steso od una luce carpita ad un fiore, un sasso, uno stelo. E anche quando in queste opere compare l’essere umano – di tracce del medesimo ne troviamo molte, per altro mai preponderanti-, il medesimo è visto di spalle o comunque non identificabile, quindi mai assurgendo alla posizione di interprete principale l’azione pittorica. Pittura quella di Carlisi, sen’altro nata all’aria aperta, ma non totalmente realizzata en-plein-air, bensì maturata elaborata e sviluppata in studio, sia formalmente che mentalmente; ne escono opere attente e misurate, scandite dai tanti particolari tra loro posti in rapporto in modo da accentuare certe profondità che danno senso tangibile alla composizione finita. Perché nulla è a caso nella sua pittura: c’è un ordine da raggiungere e conseguentemente da mostrare. Enrico Carlisi è approdato, oggi, ad una pittura serena, affettuosa, anche sorridente, se pure sempre con una venatura di contenuta malinconia. Così parla di Lui, Federico Napoli (storico dell’arte).
CASTIGLIONE
Di Castiglione dice l’Artusi: Nel suo romantico e sensibile dipingere e disegnare, l’artista traduce in un linguaggio figurativo, emozioni di larga cromia che trasmettono tenerezza di sentimenti, con felici tocchi che ne ingentiliscono l’espressione, offrendo al visitatore molteplici elementi di riflessione, culturali, artistici e soprattutto umani.
Nelle tele le forme e i colori hanno spesso un riferimento alla natura e, con l’andare del tempo, il pennello si fa sempre più raffinato.
Frequenti sono i soggetti di carattere religioso insieme ai ritratti, dove esprime al meglio la sua forte personalità, dove il pigmento colorato carico di gusto, sentimento, forza e dolcezza che poi, quasi per magia, prende forma e anima.
Castiglione è un artista che piace perché sa armonizzare l’arte, infondendo gioia a coloro che l’osservano.
FAGGIOLI
Silvia Ranzi, attenta critica d’arte, dice della Faggioli: la maternità è senz’altro l’esperienza che più definisce M. F. nella sua identità di donna e artista, determinando il suo imprinting nello scrivere che si avvale di una innata e magistrale disinvoltura di espressione, compostezza di ideazione e soavità di linguaggio dagli accenti miti ed accorati.…» «… La molteplicità dell’area semantico-contenutistica da cui M. Faggioli attinge metaforicamente le sue visioni liriche si può sintetizzare nel ricorso a tematiche esistenziali ispirative di grande risonanza interiore. L’amore, colto in tutte le sue sfaccettature, si colora di rivendicazioni umanitarie: rieducarci al valore della tolleranza e fratellanza nel rispetto della multietnicità, sfida prioritaria nell’epoca della globalizzazione; l’impegno a promuovere la solidarietà; l’ansia di costruzione della pace come dimensione del quotidiano; la lotta antirazziale; la denuncia dell’orrore della guerra; la difesa dei diritti dell’infanzia; la salvaguardia della femminilità nella donna madre e lavoratrice; in ultima analisi la lotta contro ogni sopruso e violenza fisica o ideologica che alieni o minacci la libertà e la dignità della persona umana (…).
SCATARZI
Rolando Scatarzi ha iniziato a dipingere da giovanissimo influenzato dai macchiaioli toscani e dagli impressionisti, prediligendo la tecnica della pittura ad olio a pennello e spatola.
La sua ricerca pittorica attuale, che deriva da una sua personale interpretazione dell’astrattismo classico e della corrente informale, è volta ad interpretare con costante evoluzione, grazie ad una continua scomposizione e ricomposizione degli equilibri e dei vari elementi che compongono le sue opere, l’antinomia fra sentimento e tecnica, arte e consumismo, che caratterizza la nostra epoca.
La descrive così il critico e storico dell’arte Federico Napoli: “Delineata nel suo processo formale evolutivo fatto di forme in trasformazione, ma già giunte ad essere diverse da se stesse, la pittura di Rolando Scatarzi è costruita sugli effetti luminosi. Un procedimento che coinvolge il modo di percepire con gli occhi lo spazio attorno, nello stesso porgendolo allo spettatore che si rende così soggetto attivo. Un colore luminoso, trasparenze che si arricchiscono di sovrapposizioni, equilibri che si rompono e si ricompongono, elementi in evoluzione, recano le tracce di una continua emozione che scaturisce dallo studio dell’essenza stessa del circostante.”
(ENRICO CARLISI - SERGIO CASTIGLIONE – MARA FAGGIOLI – ROLANDO SCATARZI
Testi critici
CARLISI
…….Carlisi rappresenta nei suoi quadri spazi interiori, del desiderio e dell’anima, piuttosto che spazi reali, come se sempre si ponesse defilato di fronte al circostante, desideroso di mantenere il proprio privato onde meglio potersi indagare e proporre allo spettatore: amante della natura predilige, infatti, luoghi di vegetazione non alta bensì intricata, in modo da essere schermato, ma non di avere la visualità impedita, così da poter analizzare ed ordinare il mondo circostante con tranquillità e senza interruzioni accidentali. Perché, nel viluppo della natura l’autore ritrova l’ordine, la grazia, attraverso una macchia di colore ben steso od una luce carpita ad un fiore, un sasso, uno stelo. E anche quando in queste opere compare l’essere umano – di tracce del medesimo ne troviamo molte, per altro mai preponderanti-, il medesimo è visto di spalle o comunque non identificabile, quindi mai assurgendo alla posizione di interprete principale l’azione pittorica. Pittura quella di Carlisi, sen’altro nata all’aria aperta, ma non totalmente realizzata en-plein-air, bensì maturata elaborata e sviluppata in studio, sia formalmente che mentalmente; ne escono opere attente e misurate, scandite dai tanti particolari tra loro posti in rapporto in modo da accentuare certe profondità che danno senso tangibile alla composizione finita. Perché nulla è a caso nella sua pittura: c’è un ordine da raggiungere e conseguentemente da mostrare. Enrico Carlisi è approdato, oggi, ad una pittura serena, affettuosa, anche sorridente, se pure sempre con una venatura di contenuta malinconia. Così parla di Lui, Federico Napoli (storico dell’arte).
CASTIGLIONE
Di Castiglione dice l’Artusi: Nel suo romantico e sensibile dipingere e disegnare, l’artista traduce in un linguaggio figurativo, emozioni di larga cromia che trasmettono tenerezza di sentimenti, con felici tocchi che ne ingentiliscono l’espressione, offrendo al visitatore molteplici elementi di riflessione, culturali, artistici e soprattutto umani.
Nelle tele le forme e i colori hanno spesso un riferimento alla natura e, con l’andare del tempo, il pennello si fa sempre più raffinato.
Frequenti sono i soggetti di carattere religioso insieme ai ritratti, dove esprime al meglio la sua forte personalità, dove il pigmento colorato carico di gusto, sentimento, forza e dolcezza che poi, quasi per magia, prende forma e anima.
Castiglione è un artista che piace perché sa armonizzare l’arte, infondendo gioia a coloro che l’osservano.
FAGGIOLI
Silvia Ranzi, attenta critica d’arte, dice della Faggioli: la maternità è senz’altro l’esperienza che più definisce M. F. nella sua identità di donna e artista, determinando il suo imprinting nello scrivere che si avvale di una innata e magistrale disinvoltura di espressione, compostezza di ideazione e soavità di linguaggio dagli accenti miti ed accorati.…» «… La molteplicità dell’area semantico-contenutistica da cui M. Faggioli attinge metaforicamente le sue visioni liriche si può sintetizzare nel ricorso a tematiche esistenziali ispirative di grande risonanza interiore. L’amore, colto in tutte le sue sfaccettature, si colora di rivendicazioni umanitarie: rieducarci al valore della tolleranza e fratellanza nel rispetto della multietnicità, sfida prioritaria nell’epoca della globalizzazione; l’impegno a promuovere la solidarietà; l’ansia di costruzione della pace come dimensione del quotidiano; la lotta antirazziale; la denuncia dell’orrore della guerra; la difesa dei diritti dell’infanzia; la salvaguardia della femminilità nella donna madre e lavoratrice; in ultima analisi la lotta contro ogni sopruso e violenza fisica o ideologica che alieni o minacci la libertà e la dignità della persona umana (…).
SCATARZI
Rolando Scatarzi ha iniziato a dipingere da giovanissimo influenzato dai macchiaioli toscani e dagli impressionisti, prediligendo la tecnica della pittura ad olio a pennello e spatola.
La sua ricerca pittorica attuale, che deriva da una sua personale interpretazione dell’astrattismo classico e della corrente informale, è volta ad interpretare con costante evoluzione, grazie ad una continua scomposizione e ricomposizione degli equilibri e dei vari elementi che compongono le sue opere, l’antinomia fra sentimento e tecnica, arte e consumismo, che caratterizza la nostra epoca.
La descrive così il critico e storico dell’arte Federico Napoli: “Delineata nel suo processo formale evolutivo fatto di forme in trasformazione, ma già giunte ad essere diverse da se stesse, la pittura di Rolando Scatarzi è costruita sugli effetti luminosi. Un procedimento che coinvolge il modo di percepire con gli occhi lo spazio attorno, nello stesso porgendolo allo spettatore che si rende così soggetto attivo. Un colore luminoso, trasparenze che si arricchiscono di sovrapposizioni, equilibri che si rompono e si ricompongono, elementi in evoluzione, recano le tracce di una continua emozione che scaturisce dallo studio dell’essenza stessa del circostante.”
09
ottobre 2011
4 Percorsi d’Arte
Dal 09 al 18 ottobre 2011
arte contemporanea
Location
MAD – MURATE ART DISTRICT
Firenze, Piazza Delle Murate, (Firenze)
Firenze, Piazza Delle Murate, (Firenze)
Orario di apertura
16- 19 (escluso festivi)
Vernissage
9 Ottobre 2011, ore 17,30
Autore