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Veronica Giorgetti – Dissolvenze
La mostra, curata da Andrea Romoli Barberini, documenta con un nucleo di circa 12 opere la recente indagine pittorica dell’artista romana.
Comunicato stampa
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In occasione della IV edizione della manifestazione culturale Le cinque giornate dell’Arte di Tivoli, i suggestivi ambienti della chiesa della Santissima Annunziata ospitano la mostra personale di pittura Dissolvenze, di Veronica Giorgetti.
La mostra, curata da Andrea Romoli Barberini, documenta con un nucleo di circa 12 opere la recente indagine pittorica dell’artista romana.
“[…] Centrale, nella sua ricerca, è l’interesse, quindi lo studio, dello spazio, interpretato non come un elemento astratto, dato a priori, ma piuttosto come una sorta di entità viva e mai stabile, che genera e si genera da e con le forme e i corpi che include e da cui si determina. Lo spazio, quindi, è qui da intendersi non come contenitore neutro e passivo, ma come ambiente dinamico, connotato e connotante, quindi sostanzialmente indivisibile dalle presenze che lo sostanziano.
[…] Inoltre, lo spazio urbano, non già concepito e rappresentato secondo l’ormai logora tendenza del paesaggio metropolitano, è interpretato dalla Giorgetti con una sintesi estrema e ricercata, che riduce la complessità di quell’ambientazione a pura bidimensionalità, quasi dei tracciati planimetrici che fanno da sfondo alle figure. Queste ultime, che dominano la scena, a loro volta si scompongono e ricompongono (talvolta anche attraverso l’assemblaggio di supporti compositi), manifestandosi con una fisicità sempre più latente […] E il processo di progressiva perdita di definizione e rilevanza plastico-stereometrica riscontrabile nelle figure, sempre più impalpabili, che abitano le opere recenti, corrisponde a un’intenzione dimostrativa; alla volontà di evidenziare, con gli strumenti della pittura, le relazioni, le analogie, i condizionamenti che intercorrono tra pieno e vuoto, luce, forma e colore, e ancora stasi e movimento (quindi, e non soltanto per estensione sottintesa, anche l’idea di tempo, suggerita dalle diverse età delle figure rappresentate e dalla ritmica e segmentata serialità che questo corpus pittorico propone nell’elemento regolare monocromo). In altri termini, la sostanziale indissolubilità delle cose e degli individui rispetto al loro ambiente d’appartenenza (spazio-città e forme-colore-luce variabili nel movimento-tempo) […]”.
(dal testo in catalogo di Andrea Romoli Barberini)
“[…] Dai suoi primi studi sull’urbanistica delle città medievali, in cui abbinava l’analisi dei rapporti tra le forme geometriche all’idea di una città fantastica che potesse ricollegarsi al mondo dell’infanzia e dunque del giocattolo, è approdata ad una nuova ricerca dell’equilibrio, che mi sembra essere il senso portante del suo lavoro, una sorta di Leitmotiv. Dal ciclo dei paesaggi è passata all’indagine della figura umana con la realizzazione di ritratti in cui esplora l’evoluzione della crescita del genere umano, cercando di attraversarne le diverse fasi. Veronica mi racconta come per lei il corpo umano sia una scatola in cui è custodita l’intima essenza dell’essere umano, ossia la sostanza che ognuno di noi è e che si manifesta appunto nella forma del corpo. Dunque ogni corpo è un insieme di forme complementari che si rivelano attraverso determinate regole di equilibri […]” (dal testo in catalogo di Paola Di Giammaria)
Notizia Biografica – Veronica Giorgetti è nata nel 1977, risiede e opera a Roma. Segue un percorso di formazione artistica fin dagli studi liceali, frequentando il Liceo artistico sperimentale Alberto Savinio di Roma. Nel 1997 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Roma, alla cattedra di Decorazione tenuta dal Professore e Maestro Gino Marotta. Consegue il Diploma di Accademia con lode, presentando una tesi su Crivelli e la città oggetto. Tra il 2001 e il 2003 cofonda un gruppo di pittori con il quale partecipa a diverse
iniziative artistiche sul territorio nazionale. Nel 2004 si trasferisce a Dublino, dove collabora con compagnie teatrali locali, per cui realizza dei set scenografici; uno dei quali destinato allo Siamsa Tire
di Tralee. Al suo rientro a Roma, segue un corso di approfondimento in tecniche di progettazione scenografica - cinematografica, nella Scuola dell’arte e dello Spettacolo di Roma. Dal 2007 collabora con Domenico Bianchi, continuando la sua attività artistica che la vede coinvolta nella fondazione di un’associazione culturale che si occupa della promozione di arte, cultura e spettacolo sul territorio di Roma.
La mostra, curata da Andrea Romoli Barberini, documenta con un nucleo di circa 12 opere la recente indagine pittorica dell’artista romana.
“[…] Centrale, nella sua ricerca, è l’interesse, quindi lo studio, dello spazio, interpretato non come un elemento astratto, dato a priori, ma piuttosto come una sorta di entità viva e mai stabile, che genera e si genera da e con le forme e i corpi che include e da cui si determina. Lo spazio, quindi, è qui da intendersi non come contenitore neutro e passivo, ma come ambiente dinamico, connotato e connotante, quindi sostanzialmente indivisibile dalle presenze che lo sostanziano.
[…] Inoltre, lo spazio urbano, non già concepito e rappresentato secondo l’ormai logora tendenza del paesaggio metropolitano, è interpretato dalla Giorgetti con una sintesi estrema e ricercata, che riduce la complessità di quell’ambientazione a pura bidimensionalità, quasi dei tracciati planimetrici che fanno da sfondo alle figure. Queste ultime, che dominano la scena, a loro volta si scompongono e ricompongono (talvolta anche attraverso l’assemblaggio di supporti compositi), manifestandosi con una fisicità sempre più latente […] E il processo di progressiva perdita di definizione e rilevanza plastico-stereometrica riscontrabile nelle figure, sempre più impalpabili, che abitano le opere recenti, corrisponde a un’intenzione dimostrativa; alla volontà di evidenziare, con gli strumenti della pittura, le relazioni, le analogie, i condizionamenti che intercorrono tra pieno e vuoto, luce, forma e colore, e ancora stasi e movimento (quindi, e non soltanto per estensione sottintesa, anche l’idea di tempo, suggerita dalle diverse età delle figure rappresentate e dalla ritmica e segmentata serialità che questo corpus pittorico propone nell’elemento regolare monocromo). In altri termini, la sostanziale indissolubilità delle cose e degli individui rispetto al loro ambiente d’appartenenza (spazio-città e forme-colore-luce variabili nel movimento-tempo) […]”.
(dal testo in catalogo di Andrea Romoli Barberini)
“[…] Dai suoi primi studi sull’urbanistica delle città medievali, in cui abbinava l’analisi dei rapporti tra le forme geometriche all’idea di una città fantastica che potesse ricollegarsi al mondo dell’infanzia e dunque del giocattolo, è approdata ad una nuova ricerca dell’equilibrio, che mi sembra essere il senso portante del suo lavoro, una sorta di Leitmotiv. Dal ciclo dei paesaggi è passata all’indagine della figura umana con la realizzazione di ritratti in cui esplora l’evoluzione della crescita del genere umano, cercando di attraversarne le diverse fasi. Veronica mi racconta come per lei il corpo umano sia una scatola in cui è custodita l’intima essenza dell’essere umano, ossia la sostanza che ognuno di noi è e che si manifesta appunto nella forma del corpo. Dunque ogni corpo è un insieme di forme complementari che si rivelano attraverso determinate regole di equilibri […]” (dal testo in catalogo di Paola Di Giammaria)
Notizia Biografica – Veronica Giorgetti è nata nel 1977, risiede e opera a Roma. Segue un percorso di formazione artistica fin dagli studi liceali, frequentando il Liceo artistico sperimentale Alberto Savinio di Roma. Nel 1997 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Roma, alla cattedra di Decorazione tenuta dal Professore e Maestro Gino Marotta. Consegue il Diploma di Accademia con lode, presentando una tesi su Crivelli e la città oggetto. Tra il 2001 e il 2003 cofonda un gruppo di pittori con il quale partecipa a diverse
iniziative artistiche sul territorio nazionale. Nel 2004 si trasferisce a Dublino, dove collabora con compagnie teatrali locali, per cui realizza dei set scenografici; uno dei quali destinato allo Siamsa Tire
di Tralee. Al suo rientro a Roma, segue un corso di approfondimento in tecniche di progettazione scenografica - cinematografica, nella Scuola dell’arte e dello Spettacolo di Roma. Dal 2007 collabora con Domenico Bianchi, continuando la sua attività artistica che la vede coinvolta nella fondazione di un’associazione culturale che si occupa della promozione di arte, cultura e spettacolo sul territorio di Roma.
05
ottobre 2011
Veronica Giorgetti – Dissolvenze
Dal 05 al 09 ottobre 2011
arte contemporanea
Location
CHIESA DI SANTA MARIA DELL’ANNUNZIATA
Tivoli, Piazza Campitelli, (Roma)
Tivoli, Piazza Campitelli, (Roma)
Orario di apertura
GIOVEDI 15:00/19:00 VENERDI 11:00-13:00/15:00-19:00 SABATO 11:00-13:00/15:00-19:00 DOMENICA 11:00-19:00
Vernissage
5 Ottobre 2011, ore 19:30
Sito web
www.veronicagiorgetti.com
Autore
Curatore