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La città di Dio. La dimensione dell’uomo accolta da Dio
Una collettiva di arte sacra realizzata dalla Galleria “Adsum” e promossa dalla Concattedrale di Terlizzi. Oltre 30 artisti rifletteranno sulla “città di Dio” nel suggestivo scenario della Pinacoteca “Michele De Napoli”, sito in Corso Dante n. 9.
Comunicato stampa
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Arte sacra e 'sacralità' dell'arte
Nella vulgata quotidiana e mediatica con l'espressione 'arte sacra' si fa riferimento ad una 'sezione' o 'parte' dell'arte, la cui espressività di forme sottende contenuti religiosi, se non specificatamente cattolici o più latamente cristiani. Nulla di più errato. Tutte le religioni e tutte le aspirazioni o ricerche di spiritualità hanno un'arte sacra: un mandala tibetano, un crocifisso cattolico, un candeliere ebraico, per citare solo alcuni esempi, i più diffusi, sono forme diverse ma tutte
manifestazioni oggettuali del sentimento della sacralità: il sacro infatti non ha confini, ma vastità sia nel tempo storico che nello spazio geografico.
Iniziando da questa denotazione strutturale di tutte le forme religiose il berbero Agostino, futuro vescovo di Ippona , cercò la sua verità: si convertì infatti al cattolicesimo nel 387 dopo 33 anni di ricerca della verità durante i quali assimilò manicheismo e neoplatonismo plotiniano, cultura classica greco-romana e contemporanea. Il suo iter interiore è felicemente narrato nelle 'Confessioni', ma il suo testo più 'solido' rimane il 'De civitate Dei'.
Scritto tra il 413 e il 426, diviene un testo fondamentale della Chiesa di Roma nel rifiuto della vecchia concezione della ciclicità della storia e inaugurandone la nuova visione teologica, come cammino dell'umanità - con l'aiuto della 'Grazia ' divina - verso forme di più alto livello di spiritualità. Infatti dalla 'caduta ' dei progenitori Adamo ed Eva il mondo fu diviso in due città : quella degli uomini o terrena e quella di Dio o celeste, cui è possibile giungere rispondendo al potente appello degli oppressi e degli infelici di ogni tempo.
Tutto questo perchè il tema proposto inizialmente agli artisti era proprio l'agostiniano 'De civitate dei', ma quest'ultimi “ si pigliano la licenza che si pigliano i poeti et i matti..” per cui si sono mossi liberamente seguendo il loro spirito creativo e proprio perciò attingendo ad altre e diverse fonti di ispirazione tra cui il testo poetico “Silenzi e Parole”, ultimamente pubblicato, del concittadino don Michele Cipriani.
Ed è proprio questa la 'sacralità' dell'arte: la libertà soggettiva dello sguardo individuale..e ciò è tanto più necessario e vitale quando si vive in tempi, come i nostri, dominati da eterodirezioni
manipolanti dei mass-media monocratici che propinano continuamente intrattenimenti narcotizzanti ed omologanti. La espressività deve essere 'altra', eretica ed eversiva, oltre che nomade e meticcia, per cui si costituisce così il valore fondante dell'arte: la compresenza delle autenticità differenti tale da formare e garantire individualità autonome di cittadinanza politica e di
interiorità intellettual-psichica.
Luigi Dello Russo
Nella vulgata quotidiana e mediatica con l'espressione 'arte sacra' si fa riferimento ad una 'sezione' o 'parte' dell'arte, la cui espressività di forme sottende contenuti religiosi, se non specificatamente cattolici o più latamente cristiani. Nulla di più errato. Tutte le religioni e tutte le aspirazioni o ricerche di spiritualità hanno un'arte sacra: un mandala tibetano, un crocifisso cattolico, un candeliere ebraico, per citare solo alcuni esempi, i più diffusi, sono forme diverse ma tutte
manifestazioni oggettuali del sentimento della sacralità: il sacro infatti non ha confini, ma vastità sia nel tempo storico che nello spazio geografico.
Iniziando da questa denotazione strutturale di tutte le forme religiose il berbero Agostino, futuro vescovo di Ippona , cercò la sua verità: si convertì infatti al cattolicesimo nel 387 dopo 33 anni di ricerca della verità durante i quali assimilò manicheismo e neoplatonismo plotiniano, cultura classica greco-romana e contemporanea. Il suo iter interiore è felicemente narrato nelle 'Confessioni', ma il suo testo più 'solido' rimane il 'De civitate Dei'.
Scritto tra il 413 e il 426, diviene un testo fondamentale della Chiesa di Roma nel rifiuto della vecchia concezione della ciclicità della storia e inaugurandone la nuova visione teologica, come cammino dell'umanità - con l'aiuto della 'Grazia ' divina - verso forme di più alto livello di spiritualità. Infatti dalla 'caduta ' dei progenitori Adamo ed Eva il mondo fu diviso in due città : quella degli uomini o terrena e quella di Dio o celeste, cui è possibile giungere rispondendo al potente appello degli oppressi e degli infelici di ogni tempo.
Tutto questo perchè il tema proposto inizialmente agli artisti era proprio l'agostiniano 'De civitate dei', ma quest'ultimi “ si pigliano la licenza che si pigliano i poeti et i matti..” per cui si sono mossi liberamente seguendo il loro spirito creativo e proprio perciò attingendo ad altre e diverse fonti di ispirazione tra cui il testo poetico “Silenzi e Parole”, ultimamente pubblicato, del concittadino don Michele Cipriani.
Ed è proprio questa la 'sacralità' dell'arte: la libertà soggettiva dello sguardo individuale..e ciò è tanto più necessario e vitale quando si vive in tempi, come i nostri, dominati da eterodirezioni
manipolanti dei mass-media monocratici che propinano continuamente intrattenimenti narcotizzanti ed omologanti. La espressività deve essere 'altra', eretica ed eversiva, oltre che nomade e meticcia, per cui si costituisce così il valore fondante dell'arte: la compresenza delle autenticità differenti tale da formare e garantire individualità autonome di cittadinanza politica e di
interiorità intellettual-psichica.
Luigi Dello Russo
30
settembre 2011
La città di Dio. La dimensione dell’uomo accolta da Dio
Dal 30 settembre al 29 ottobre 2011
arte contemporanea
Location
PINACOTECA COMUNALE MICHELE DE NAPOLI
Terlizzi, Corso Dante Alighieri, 9, (Bari)
Terlizzi, Corso Dante Alighieri, 9, (Bari)
Orario di apertura
Dal martedì al sabato dalle ore 10.00-13.00 venerdì e sabato ore 16.00 – 19.00 chiusa festivi.
Apertura straordinaria 1-2-3 ottobre ore 18.00-20.00;
8–14–15–22 ottobre ore 19.00- 21.00 per serate musicali e conferenza sul tema.
Vernissage
30 Settembre 2011, ore 19
Autore
Curatore