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Mandragora
Mandragora nasce dall’idea della curatrici di entrare all’interno di un percorso espositivo tradizionale e istituzionale, fatto di storia, di matericità e fortemente legato al territorio. Si propone, da una parte, di rileggere la collezione permanente con uno sguardo nuovo, e si ispira ad una sezione specifica, quella dei vasi da farmacia, per la creazione di un percorso tematico.
Dall’altro lato, la mostra tende alla costruzione di un ponte tra l’antico e il contemporaneo, dal punto di vista concettuale, di tecniche artistiche e di codici
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Per il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza quest’anno si prospetta
un’occasione importante, quella di essere parte del circuito dell’AMACI
(Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani), promotore della prestigiosa
Giornata del Contemporaneo, iniziativa giunta ormai con successo alla VII
edizione e prevista per l’8 ottobre 2011. Il Museo infatti ospiterà Mandragora,
mostra che inaugurerà venerdì 7 ottobre alle ore 19.00, a cura di Marianna Liosi
e Alessandra Saviotti, nella quale saranno presentati i lavori di tre fra i più
interessanti artisti italiani: Meris Angioletti, Riccardo Benassi e Francesca
Grilli, già affermati nel panorama dell’art system internazionale.
Mandragora nasce dall’idea della curatrici di entrare all’interno di un percorso
espositivo tradizionale e istituzionale, fatto di storia, di matericità e
fortemente legato al territorio. Si propone, da una parte, di rileggere
la collezione permanente con uno sguardo nuovo, e si ispira ad una sezione
specifica, quella dei vasi da farmacia, per la creazione di un percorso
tematico.
Dall’altro lato, la mostra tende alla costruzione di un ponte tra l’antico e
il contemporaneo, dal punto di vista concettuale, di tecniche artistiche e di
codici.
Sono le decorazioni degli albarelli che hanno ispirato il progetto espositivo:
quelle a tema vegetale e religioso.
Traendo ispirazione, dunque, dall’ambiguo intreccio tra scienza-religione-
magia, il fulcro tematico attorno a cui ruota la mostra è la con-fusione e la
commistione tra gli ambiti. Il dualismo su cui riflettono gli artisti coinvolti
è come la componente razionale, tangibile, dimostrabile interseca la sfera
dell’inspiegabile, occulto e irrazionale. Fondamentale elemento d’unione tra
le due sfere diventa dunque l’individuo, il quale funge da tramite sul piano
interpretativo. Il titolo stesso della mostra richiama alla suddetta dicotomia:
la mandragora è simbolo dell’eterno intreccio tra bene e male, vita e morte,
rimedio e veleno. I lavori di Angioletti, Grilli e Benassi fanno dunque da ponte
concettuale e guidano lo spettatore nel percorso espositivo. Elemento comune
ai tre artisti è il richiamo alla partecipazione dell’osservatore, che deve
prendere parte attivamente al completamento dell’opera attraverso il personale
contributo, riempiendo il gap nella consecutio degli eventi o delle deduzioni.
La mostra, patrocinata dal Comune di Faenza e inserita tra gli eventi di Faenza
per Ravenna Capitale Europea della Cultura 2019, è stata resa possibile grazie
al contributo di: Fondazione del Monte e Cassa di Risparmio di Faenza; Gigacer
(che ha collaborato anche alla produzione di una delle opere quest’esposizione),
Salina di Cervia, Gruppo Culturale Civiltà Salinara e Farmacia Sansoni.
Determinante è stata la sponsorizzazione tecnica di Centrale Fies (Dro, Trento).
Il catalogo, in vendita presso il bookshop del museo e prossimamente anche
presso le librerie è stato realizzato, invece, grazie al sostegno di Aboca
Museum di Sansepolcro (Arezzo).
La mostra resterà aperta dall’8 ottobre al 6 novembre e osserverà i seguenti
orari: dal martedì al venerdì 10,00-13,30; sabato, domenica e festivi 10,00-17,30
(MIC – viale Baccarini 19, 48018 Faenza. Per info: tel. 0546 697311 - email:
info@micfaenza.org).
un’occasione importante, quella di essere parte del circuito dell’AMACI
(Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani), promotore della prestigiosa
Giornata del Contemporaneo, iniziativa giunta ormai con successo alla VII
edizione e prevista per l’8 ottobre 2011. Il Museo infatti ospiterà Mandragora,
mostra che inaugurerà venerdì 7 ottobre alle ore 19.00, a cura di Marianna Liosi
e Alessandra Saviotti, nella quale saranno presentati i lavori di tre fra i più
interessanti artisti italiani: Meris Angioletti, Riccardo Benassi e Francesca
Grilli, già affermati nel panorama dell’art system internazionale.
Mandragora nasce dall’idea della curatrici di entrare all’interno di un percorso
espositivo tradizionale e istituzionale, fatto di storia, di matericità e
fortemente legato al territorio. Si propone, da una parte, di rileggere
la collezione permanente con uno sguardo nuovo, e si ispira ad una sezione
specifica, quella dei vasi da farmacia, per la creazione di un percorso
tematico.
Dall’altro lato, la mostra tende alla costruzione di un ponte tra l’antico e
il contemporaneo, dal punto di vista concettuale, di tecniche artistiche e di
codici.
Sono le decorazioni degli albarelli che hanno ispirato il progetto espositivo:
quelle a tema vegetale e religioso.
Traendo ispirazione, dunque, dall’ambiguo intreccio tra scienza-religione-
magia, il fulcro tematico attorno a cui ruota la mostra è la con-fusione e la
commistione tra gli ambiti. Il dualismo su cui riflettono gli artisti coinvolti
è come la componente razionale, tangibile, dimostrabile interseca la sfera
dell’inspiegabile, occulto e irrazionale. Fondamentale elemento d’unione tra
le due sfere diventa dunque l’individuo, il quale funge da tramite sul piano
interpretativo. Il titolo stesso della mostra richiama alla suddetta dicotomia:
la mandragora è simbolo dell’eterno intreccio tra bene e male, vita e morte,
rimedio e veleno. I lavori di Angioletti, Grilli e Benassi fanno dunque da ponte
concettuale e guidano lo spettatore nel percorso espositivo. Elemento comune
ai tre artisti è il richiamo alla partecipazione dell’osservatore, che deve
prendere parte attivamente al completamento dell’opera attraverso il personale
contributo, riempiendo il gap nella consecutio degli eventi o delle deduzioni.
La mostra, patrocinata dal Comune di Faenza e inserita tra gli eventi di Faenza
per Ravenna Capitale Europea della Cultura 2019, è stata resa possibile grazie
al contributo di: Fondazione del Monte e Cassa di Risparmio di Faenza; Gigacer
(che ha collaborato anche alla produzione di una delle opere quest’esposizione),
Salina di Cervia, Gruppo Culturale Civiltà Salinara e Farmacia Sansoni.
Determinante è stata la sponsorizzazione tecnica di Centrale Fies (Dro, Trento).
Il catalogo, in vendita presso il bookshop del museo e prossimamente anche
presso le librerie è stato realizzato, invece, grazie al sostegno di Aboca
Museum di Sansepolcro (Arezzo).
La mostra resterà aperta dall’8 ottobre al 6 novembre e osserverà i seguenti
orari: dal martedì al venerdì 10,00-13,30; sabato, domenica e festivi 10,00-17,30
(MIC – viale Baccarini 19, 48018 Faenza. Per info: tel. 0546 697311 - email:
info@micfaenza.org).
07
ottobre 2011
Mandragora
Dal 07 ottobre al 06 novembre 2011
arte contemporanea
Location
MIC – MUSEO INTERNAZIONALE DELLE CERAMICHE
Faenza, Viale Alfredo Baccarini, 19, (Ravenna)
Faenza, Viale Alfredo Baccarini, 19, (Ravenna)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì 10,00-13,30; sabato, domenica e festivi 10,00-17,30
Vernissage
7 Ottobre 2011, ore 19
Autore
Curatore