Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Caio Gracco – Shifters
Con la mostra Shifters l’artista mette in scena il processo sempre in fieri della costruzione del sé e della soggettività, di un’identità che vive nel tempo e del tempo dispiegandosi di fronte allo spettatore nel suo essere multipla, variabile, molteplice ed aperta.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Lo studio d’arte contemporanea Pino Casagrande ospita la prima parte del progetto “Elaborazioni” di Caio Gracco, una serie fotografica in cui la figura umana si moltiplica e si apre al movimento, producendo un' immagine in continuo divenire.
Con la mostra Shifters l’artista mette in scena il processo sempre in fieri della costruzione del sé e della soggettività, di un'identità che vive nel tempo e del tempo dispiegandosi di fronte allo spettatore nel suo essere multipla, variabile, molteplice ed aperta. Nelle fotografie i corpi si fondono, si confondono, entrano l’uno nell’altro costringendo l’osservatore a confrontarsi con un’ immagine sempre in costruzione in cui diventa impossibile stabilire una cronologia temporale o una successione fissa tra i piani di profondità.
Shifters, il titolo della mostra, allude al tempo stesso all’identità mobile e mutante delle figure umane rappresentate nelle fotografie e al termine con cui in linguistica viene indicata una specifica categoria di segni che racchiude in sé la potenzialità del mutamento. Il pronome personale “io”, massima espressione della soggettività, è uno di questo segni.
Il momento aurorale del progetto è rappresentato da scatti realizzati in studio in un intenso lavoro di regia in cui Caio Gracco dirige i modelli-performer in sequenze dinamiche e movimenti appositamente pensati in vista dell’operazione successiva di lavorazione digitale. E’ in questa seconda fase che le immagini vengono sovrapposte creando una moltiplicazione di figure che si compenetrano in un gioco costante tra corpi pieni e corpi diafani, tra opacità e trasparenze.
Le sovrapposizioni innescano un ritmo serrato e quasi ansimante, un movimento che spinge le figure a confondersi l’una dentro l’altra, ma anche a venir fuori dal fondo neutro e privo di coordinate dell’immagine fotografica.
Questa scansione formale di vuoti e pieni genera un’oscillazione tra presenza e assenza, come se qualcosa cercasse di emergere verso la superficie, verso una definizione che svanisce ogni volta per essere nuovamente voluta. La dinamica della moltiplicazione dei corpi assume allora il senso profondo di equilibri precari trovati e continuamente perduti, equilibri inquieti che assumono in alcune immagini fotografiche tonalità drammatiche.
Caio Gracco vive e lavora a Roma. Sin dagli anni ‘70 ha integrato la sua ricerca pittorica con la sperimentazione di medium diversi: dalle ricerche sulle potenzialità estetiche dei materiali plastici in collaborazione con la Basf, alle più recenti indagini sulla fotografia declinata come indagine sul corpo e come opera pubblica, ad esempio con il progetto “così ci vogliono” del 2007 per la città di Napoli e il Pan.
Con la mostra Shifters l’artista mette in scena il processo sempre in fieri della costruzione del sé e della soggettività, di un'identità che vive nel tempo e del tempo dispiegandosi di fronte allo spettatore nel suo essere multipla, variabile, molteplice ed aperta. Nelle fotografie i corpi si fondono, si confondono, entrano l’uno nell’altro costringendo l’osservatore a confrontarsi con un’ immagine sempre in costruzione in cui diventa impossibile stabilire una cronologia temporale o una successione fissa tra i piani di profondità.
Shifters, il titolo della mostra, allude al tempo stesso all’identità mobile e mutante delle figure umane rappresentate nelle fotografie e al termine con cui in linguistica viene indicata una specifica categoria di segni che racchiude in sé la potenzialità del mutamento. Il pronome personale “io”, massima espressione della soggettività, è uno di questo segni.
Il momento aurorale del progetto è rappresentato da scatti realizzati in studio in un intenso lavoro di regia in cui Caio Gracco dirige i modelli-performer in sequenze dinamiche e movimenti appositamente pensati in vista dell’operazione successiva di lavorazione digitale. E’ in questa seconda fase che le immagini vengono sovrapposte creando una moltiplicazione di figure che si compenetrano in un gioco costante tra corpi pieni e corpi diafani, tra opacità e trasparenze.
Le sovrapposizioni innescano un ritmo serrato e quasi ansimante, un movimento che spinge le figure a confondersi l’una dentro l’altra, ma anche a venir fuori dal fondo neutro e privo di coordinate dell’immagine fotografica.
Questa scansione formale di vuoti e pieni genera un’oscillazione tra presenza e assenza, come se qualcosa cercasse di emergere verso la superficie, verso una definizione che svanisce ogni volta per essere nuovamente voluta. La dinamica della moltiplicazione dei corpi assume allora il senso profondo di equilibri precari trovati e continuamente perduti, equilibri inquieti che assumono in alcune immagini fotografiche tonalità drammatiche.
Caio Gracco vive e lavora a Roma. Sin dagli anni ‘70 ha integrato la sua ricerca pittorica con la sperimentazione di medium diversi: dalle ricerche sulle potenzialità estetiche dei materiali plastici in collaborazione con la Basf, alle più recenti indagini sulla fotografia declinata come indagine sul corpo e come opera pubblica, ad esempio con il progetto “così ci vogliono” del 2007 per la città di Napoli e il Pan.
06
ottobre 2011
Caio Gracco – Shifters
Dal 06 ottobre al 18 novembre 2011
fotografia
Location
STUDIO D’ARTE CONTEMPORANEA PINO CASAGRANDE
Roma, Via Degli Ausoni, 7a, (Roma)
Roma, Via Degli Ausoni, 7a, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì ore 16 - 19.30
Vernissage
6 Ottobre 2011, ore 19.00
Autore
Curatore