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Failing Grace | In mancanza digrazia
Attraverso l’opera degli artisti invitati Failing Grace tende ad esplorare il sentimento della “grazia” in relazione all’esperienza contemporanea. In un’antologia di materie e tecniche eterogenee, dalla pittura ad olio ed acquarello alle sculture in ceramica e in poliuretano, ogni lavoro propone l’emergere di un nuovo modello rispetto all’ordine della “grazia”
Comunicato stampa
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La galleria Jerome ZodoContemporary è lieta presentare Failing Grace | In mancanza digrazia, collettiva che vede per la prima volta insieme quattroartisti internazionali: Robert Langenegger, Enrique Marty, StevenMontgomery, Erik Thor Sandberg. La mostra inaugura giovedì 15settembre 2011 alle ore 18:00, in occasione della VI Edizione diSTARTMILANO, presso lo spazio di via Lambro 7, in Milano.
Attraverso l'operadegli artisti invitati Failing Grace tende ad esplorare il sentimentodella “grazia” in relazione all'esperienza contemporanea. Inun'antologia di materie e tecniche eterogenee, dalla pittura ad olioed acquarello alle sculture in ceramica e in poliuretano, ogni lavoropropone l'emergere di un nuovo modello rispetto all'ordine della“grazia”.
L'espressione graziatrova nell'etimologia latina di gratia, il significato diriconoscenza, favore e beneficio. Nel corso della storia alsignificato sono state attribuite diverse polisemie, spesso adottateindifferentemente rispetto a Dio, a una persona o ad un oggetto belloed attraente o in relazione ad un atto benefico, privato, pubblico egiuridico. Nel cristianesimo si riconosce alla grazia, il donogratuito della salvezza che Dio fa all'uomo indipendentemente daisuoi meriti [gratia quia gratis datur]. Sul piano estetico il termineviene associato all'armonia naturale o acquisita di un corpo, capacedi esprimere bellezza, esteriore quanto d'animo. La grazia svolge unruolo fondamentale nelle arti e nelle poetiche rinascimentali, ètradotta dal Vasari e da Leonardo Da Vinci, con la formula «je nesais quoi» «quel non so che» che trasfigura l'opera d'arte,espressione di un'incognita che tuttavia dell'arte costituiscel'elemento essenziale.
La prospettiva lungo laquale si muove il percorso espositivo evidenzia quanto nelledinamiche odierne e nella ricerca artistica portata avanti da questiautori, si siano profilati contorni e sfumature diverse e sempre piùlontane dalla classica concezione. Failing Grace presenta un'anatomiadi opere postume alla condizione della grazia, ogni artista fadenuncia e rivela a suo modo, lo stato di crisi in cui tende oggi ilsentimento della grazia, mettendo in luce la sua caducità e ladesacralizzazione. I lavori sotto varie forme, tecniche edespressioni esaltano i deterrenti di questo passaggio: soggetti,elementi, eventi o fattori che hanno indirizzato nell'uomocontemporaneo, un processo di autonomia e di indipendenza da unacerta estetica, etica e morale.
Nel film di TerrenceMalick Tree of Life (2011), presentato all'ultimo Festival di Cannese vincitore della Palma d'Oro – si fa riferimento proprio alcarattere labile e trasgressivo dell'uomo moderno, in bilico franatura come istinto bestiale e vita devota “Ci sono due vie peraffrontare la vita: la via della natura e la via della grazia”. Lagrazia e la sua negazione sono i poli su cui viene rappresentata lascala di valori per la conoscenza dell'essere umano e dell'universo,l'antitesi diviene l'espressione di un certo disagio e malessere,l'epifania di una condotta che cerca nell'abbandono il principioordinatore del vivere contemporaneo.
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Realizzate principalmentead olio e acrilico, su grande e media dimensione, le pitture delgiovane artista filippino Robert Langennegger (St. Gallen, Svizzera,1983) per la prima volta esibite in Italia, ripetono le frequenze diun sentimento violato, che in un esercizio più narrativo edidascalico, offrono voce al lato oscuro e trasgressivo della naturaumana. I suoi personaggi, biblici, politici o comuni mortali, sfidanoogni convenzione etica e sociale, in cui si rende evidente lanegazione di ogni forma di grazia. Fra simpatica ironia epsicopatologia, Robert Langennegger inventa barbare mitologie in cuigli idoli sono resi a bestie, venendo sviscerati in tutte le lorocontraddizioni. Nelle sue opere prende vita il carattere piùprimitivo e brutale della pratica artistica, memoria non solo dellapropria terra d'origine ma conferma di un'arte capace di farsi beffadell'assurdità dell'uomo. Robert Langennegger vivee lavora a Manila, nelle Filippine. Ha studiato Belle Arti presso ilKalayaan College ed è principalmente attivo sulla scena asiaticacontemporanea, con diverse mostre fra Makati City, Quenzon City(Filippine) e Singapore. Nel 2011 esordisce in Europa con unapersonale presso la galleria Zimmermann di Graz, in Austria.
Figura singolaredell'arte contemporanea spagnola, Enrique Marty (Salamanca, Spagna,1969) ritorna in Italia a distanza di anni dalla sua ultimapartecipazione alla Biennale di Venezia, nel 2001 e nel 2005. L'operadell'artista spagnolo attraversa diversi linguaggi, principalmentepittura e scultura. Interessato alla ricerca dei significatiesistenziali, Enrique Marty fa dell'essere umano il protagonistaassoluto delle sue opere: i suoi personaggi sembrano rintracciare lecelebri pagine dei Miserabili di Victor Hugo, spiriti duri e ribelli,anime perse e grottesche, estrapolate da un ambiente sociale cheresta sempre ai margini della “normalità”. Attraverso unpercorso che lo porta a selezionare episodi e soggetti di vitaquotidiana, l'artista colleziona una serie di ritratti e d'immaginida posa fotografica, ostaggi della propria immaginazione e dellacultura mediatica. Nel gruppo scultoreo Children Parents (2009) e ASleepwalker Noelia (2010) come negli acquarelli, le figure assumonola realtà in maniera profonda, rivelando senso d'angoscia nelleforme e nei vezzi. Il corpo diviene il mezzo per esprimere il rifiutodi una certa bellezza canonica, rinunciando al grazioso e ai suoimoti, Enrique Marty affronta il lato oscuro e sinistro della psicheumana, finendo per abbracciare e condividere un'estetica sgraziata,forse tradita dagli effetti del vivere oggi. Enrique Marty vive elavora a Salamanca, in Spagna. Principalmente noto alla scenaeuropea, vanta di molte ed di importanti mostre museali emanifestazioni internazionali, tra le personali si ricordano: alMuseo Nazionale e Centro di Arte Contemporanea REINA SOFIA, di Madridin Spagna; Kunsthalle Mannheim, a Mannheim, in Germania; alGemeentemuseum. A Den Haag, nei Paesi Bassi; al MUSAC di Leon,Spagna; all'Artspace Witzenhausen, ad Amsterdam; al Museo di ArteContemporanea, di QuerŽtaro e il Museum of Contemporary Art, (MAC0)di Oaxaca, in Messico. Tra le collettive si ricordano: al P.S.1 MOMAContemporary Art Center, di New York, USA; all'Ensor and ContemporaryArt, SMAK, a Gent, in Belgio; Het Valkhof Museum nei Paesi Bassi; alMuseo Nacional de Bellas Artes, a Buenos Aires, in Argentina; ARTIUM,a Vitoria, in Spagna; GAM, Galleria di Arte Moderna di Torino;Freemantle Art Centre, a Perth, in Australia. Le opere di EnriqueMarty sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private:collezione Verdec, Belgio; al Kunsthalle Mannheim, in Germania; alMarugame Hirai Museum of Art, in Giappone; al Museo Nacional Centrode Arte Reina Sofa, Madrid, in Spagna; al M.U.S.A.C. (Museo de ArteContempor‡neo de Castilla y Leon), Leon, in Spagna; al Museo PatioHerreriano, Valladolid, in Spagna; Het Valkhof Museum, a Nijmegen,Paesi Bassi.
Composto argillosoparticolarmente duttile e malleabile, la ceramica è il materiale chel'artista statunitense Steven Montgomery (Detroit, U.S.A., 1954)predilige utilizzare per le sue opere. Intento alla creazione di unimmaginario post-apocalittico, Steven Montgomery realizza scultureimponenti e massicce che riproducono in modo autentico elementi delmondo industriale, come le viti, i bulloni e le chiavi della serieTest Site (2006) e Red Wrench (2011), qui proposte in esclusivaitaliana. Il suo lavoro porta lo spettatore a conoscere una poeticadella rovina, alcune parti di questi lavori sono in evidente stato didecomposizione, apparentemente usurati dal tempo divengono ilpretesto per allargare la riflessione alla decadenza sociale edintellettuale della nostra epoca. Questa pratica evidenzia ilpassaggio dell'interesse artistico, che dalla natura come unica fontee forma di bellezza, passa al mondo dell'artificio e del disumano,denunciando altresì il proprio stato di crisi. StevenMontgomery vive e lavora a New York. Le sueopere sono presenti nei più importanti musei statunitensi, fra cui:il Metropolitan di New York; l'American Museum of Art di Washington;il Museo di Arte e Design di New York; l'Everson Museum of Art, aSyracuse; Mint Museum of Art, a Charlotte (NY); Daum Museum ofContemporary Art a Sedelia (MO); Racine Museum of Art, a Racine (WI).Fra le collezioni pubbliche estere: Il Museum of Shigaraky CeramicsArt Center and Cultural Park, Shigaraki, in Giappone; il NationalMuseum of History e il Tapei County Yingge Museum, a Tapei, Taiwan;l'Icheon World Ceramic Center, a Icheon nel Sud della Corea.
Per il pittore americanoErik Thor Sandberg (Quantico, VA, U.S.A. 1975) l'incontro conl'esperienza estetica si rivela come un viaggio a ritroso nellatradizione pittorica. Il riferimento all'antica scuola fiamminga diHieronymus Bosch e di Pieter Bruegel, si risolve nella scelta disoggetti allegorici, principalmente femminili, e nell'adozione di unrealismo metodico. Attraverso umorismo e senso tragico, Erik ThorSandeberg scioglie il mistero del reale avvalendosi di simbologie cherimandano ad un universo nascosto e trascendente. I suoi personaggiconfessano un profondo risvolto psicologico sospeso fra vulnerabilitàe sofferenza, portato sempre al limite della provocazione. Ladimestichezza con la materia pittorica porta a riscoprire il fascinodella dolcezza, morbidezza, vaghezza, leggiadra ed eleganza [Vasari]delle pose, tipico della bellezza classica. Tuttavia l'iniezione conelementi estranei o bizzarri come il paraorecchie di peluchenell'opera Concession III (2007) o la bomboletta spray e l'infraditoin Alterations (2010), suggeriscono l'inevitabile confronto con lacultura contemporanea, sfiorando la sottile linea fra attrazione erepulsione, fra sacro e profano. Erik Thor Sandberg èpresente soprattutto sulla scena americana con diverse mostre fra NewYork e Washington, dove vive e lavora. Il suo lavoro ha ricevutoparticolare attenzione dalla stampa di settore, ARTFORUM ne celebral'importanza per le sue personali presso la galleria ConnerContemporary di Washington. L'artista è presente in diversecollezioni pubbliche e private: alla Rubell Family Collection diMiami; Bollag-Rothschild Collection, in Svizzera; Brown Collectionnei Paesi Bassi; Cohen Collection di Città del Messico; DeWoodyCollection di New York; Barbara and Aaron Levine Collection, OgnibeneCollection e la Podesta Collection, di Washington.
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TheJerome Zodo Contemporary Gallery is proudto present Failing Grace, a collectiveshowing four international artists together for the first time:Enrique Marty, Erik Thor Sandberg, Robert Langenegger andSteven Montgomery. The Exhibition opens Thursday15th September 2011 at 18:00, on the occasion of the VI Edition ofSTARTMILANO, in the space in Via Lambro 7, in Milan.
FailingGrace explores the feeling of “Grace” with regards to acontemporary experience through the art works of the invited artists.Using an anthology of materials and heterogeneous techniques, fromoil and watercolour paintings to sculptures in ceramics andpolyurethane, each work of art proposes the emergence of a new modelwith respect to the order of “Grace”.
Theexpression ‘grace’ derives from the Latin ‘gratia’, whichmeans gratitude, favour and benefit. Over the course of historydifferent meanings have been attributed to this polysemy, oftenadopted indifferently with regards to God, a beautiful and attractiveperson or object, or a charitable, private, public or legal act. InChristianity, “Grace” is recognised as the free gift of salvationthat God grants to mankind independently of his merits [gratiaquia gratis datur]. From an aesthetic point ofview, the term is associated with a natural harmony or body movement,able to express an outer, or inner, beauty. Grace plays a fundamentalrole in Renaissance art and poetry. Vasari and Leonardo Da Vincitranslated it with a formula of “je ne sais quoi”, “the, I donot know what”, which transfigures a work of art, an expression ofincognito that constitutes the essential element of art.
TheExhibition follows a prospective evidencing the contemporary dynamicsand artistic search of these artists, outlining just how much theborders and nuances range far from the classic concepts. FailingGrace presents an anatomy of work posthumous to the condition ofGrace, in their own way each artist denounces and reveals the stateof crisis in which the feeling of grace tends today, highlighting itstransience and the their own deconsecration. Under various forms,techniques and expressions, the works of art exalt the deterrents ofthis passage: subjects, elements, events or factors that havedirected a process of autonomy and independence from a certainaesthetic, ethical and moral, in contemporary man.
Inthe film Tree of Life (2011) by Terrence Malick, presented at thelast Cannes Film Festival and winner of the Palma d’Oro – adirect reference, in fact, is made to the transient and transgressivecharacter of modern man, poised between nature as animal instinct ordevoted life. “There are two paths in facing life: the path ofnature or the path of grace”. Grace and the negation of grace arethe poles of the graph representing the scale of values for theknowledge of human beings and the universe, the antithesis becomesthe expression of a certain discomfort and malaise, the epiphany of abehaviour that looks to abandonment for the organising principle ofcontemporary living.
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Createdmainly in oils and acrylics, of large and medium dimensions, thepaintings of this young Philippine artist, RobertLangennegger (St. Gallen, Switzerland, 1983), who is exhibiting inItaly for the first time, repeat the frequencies of a violatedsentiment, which in a more narrative and didactic exercise offer avoice for the dark and transgressive side of human nature. Hischaracters, biblical, political or common mortals, challenge everyethical and social convention in which the negation of any form ofgrace is clearly evident. With charming irony and psychopathology,Robert Langennegger invents barbaric mythologies in which the idolsare turned into beasts, being gutted of all of their contradictions.In his works, we can see the most primitive and brutal character ofartistic practice come to life, a memory not only of his own homelandbut also confirmation of an art that is able to laugh at theabsurdity of mankind. RobertLangennegger lives and works in Manila,Philippines. He studied Fine Arts at Kalayaan College and is mainlyactive on the contemporary Asian scene with varied exhibitionsbetween Makati City, Quenzon City Philippines, and Singapore. In2011, he held his debut in Europe with a personal exhibition in theZimmermann Gallery in Graz, Austria.
EnriqueMarty, (Salamanca, Spain, 1969), a uniquefigure in Spanish contemporary art, makes a return to Italy after aperiod of years since his last participation at the Venice BiennialExhibition, in 2001 and 2005. The work of art by this Spanish artistjourneys through different mediums, mainly painting and sculpture.Enrique Marty is interested in the search for existential meaning andthe human being becomes the sole protagonist in his works: hischaracters seem to trace the famous pages of Les Misérables byVictor Hugo, hard and rebellious spirits, lost and grotesque souls,extrapolated from a social setting that is always on the outer edgesof “normality”. Choosing a thread that leads him to selectepisodes and subjects from daily life, the artist collects a seriesof portraits and images as photographic poses, hostages to hisimagination and the media culture. In the sculpture group entitledChildren Parents (2009) and A Sleepwalker Noelia (2010), as in hiswatercolours, the figures take on a deep sense of reality, revealinga sense of anguish in both shapes and manners. The body becomes themeans of expressing the refusal of a certain kind of prescribedbeauty. Renouncing the charming and the gestures, Enrique Marty facesthe dark and sinister side of the human psyche, concluding withembracing and sharing a gauche aesthetic, perhaps betrayed by theeffects of life today. EnriqueMarty lives and works in Salamanca, Spain.He is mainly known on the European scene and boasts varied andimportant exhibitions in international museums and events. Hispersonal exhibitions include: the National Museum and Centre ofContemporary Art REINA SOFIA, in Madrid, Spain; Kunsthalle Mannheim,in Germany; The Gemeentemuseum, in The Hague, Holland; the MUSAC inLeon, Spain; the Artspace Witzenhausen, in Amsterdam; the Museum ofContemporary Art, in QuerŽtaro and the Museum of Contemporary Art,(MAC0) in Oaxaca, Mexico. The collective exhibitions include: theP.S.1 MOMA Contemporary Art Center, in New York, USA; the Ensor andContemporary Art, SMAK, in Gent, Belgium; Het Valkhof Museum,Holland; the National Museum of Fine Arts, in Buenos Aires,Argentina; ARTIUM, in Vitoria, Spain; GAM, The Gallery of Modern Art,in Turin, Italy; the Freemantle Art Centre, in Perth, Australia. Enrique Marty is present in important public and private collection:Verdec collection, Belgium; Kunsthalle Mannheim, in Germany; MarugameHirai Museum of Art, in Japan; Museo Nacional Centro de Arte ReinaSofa, Madrid, in Spain; M.U.S.A.C. (Museo de Arte Contemporaneo deCastilla y Leon), Leon, in Spain; Museo Patio Herreriano, Valladolid,Spain; Het Valkhof Museum, Nijmegen, Netherlands.
Ceramic,a particularly pliable and malleable clay compound, is the materialfavoured by the American artist, StevenMontgomery (Detroit, U.S.A., 1954), to use for his works of art.Intent on an imagined post-apocalyptic creation, Steven Montgomerymakes imposing and massive sculptures that authentically reproduceelements of the industrial world such as screws, bolts and the keysfrom the series Test Site (2006) and Red Wrench, proposed here inexclusive for Italy. His work leads the spectator to discover poetryin the ruins, some parts of these works are in an evident state ofdecomposition, apparently the wear and tear of time become the excuseto widen a reflection on the social and intellectual decadence of ourepoch. This practice evidences the passage of the artist’sinterest, who from nature as the sole source and form of beauty,passes into the artificial and inhuman world, also declaring his ownstate of crisis. StevenMontgomery lives and works in New York. Hisworks of art are present in the most important American museums,including: the Metropolitan in New York; the American Museum of Artin Washington; The Museum of Art and Design in New York; the EversonMuseum of Art, in Syracuse; the Mint Museum of Art, in Charlotte(NY); the Daum Museum of Contemporary Art in Sedelia; the RacineMuseum of Art, in Racine. Among the foreign collections:: The Museumof Shigaraky Ceramics Art Center and Cultural Park, Shigaraki, inJapan; the National Museum of History and the Tapei County YinggeMuseum, in Tapei, Taiwan; the Icheon World Ceramic Center, in Icheonin South Korea.
Forthe American painter, Erik Thor Sandeberg(Quantico, VA, U.S.A. 1975), the encounter with aesthetic experienceis revealed as a retro-journey in the painting tradition. Referenceto the old Flemish School of Hieronymus Bosch and Pieter Bruegel, isresolved in the choice of allegorical subjects, mainly female, and inthe adopting of methodical realism. Through humour and a sense oftragedy, Erik Thor Sandeberg unties the mystery of what is real usingsymbols that relate to a hidden and transcendent universe. Hischaracters confess a deep psychological shift, poised betweenvulnerability and suffering, always taken to the limits ofprovocation. His familiarity with the painting materials leads to therediscovery of the charm of sweetness, softness, delight,gracefulness and elegance [Vasari] of the poses, typical of classicbeauty. However, the injection of foreign or bizarre elements such asthe furry earmuffs in the work entitled Concession III (2007) or thespray can and flipflop in Alterations (2010), suggest the inevitableconfrontation with contemporary culture, caressing the fine linebetween attraction and repulsion, sacred and profane. ErikThor Sandberg is present, above all, in theAmerican scene with exhibitions held between New York and Washington,where he lives and works. His work has received particular attentionby press in the sector: ARTFORUM celebrates the importance of hispersonal exhibitions in the Conner Contemporary Gallery inWashington. The artist is present in varied collections: the RubelFamily Collection in Miami; the Bollag-Rothschild Collection, inSwitzerland; the Brown Collection, in Holland; the Cohen Collectionin Mexico City; the DeWoody Collection in New York; the Barbara andAaron Levine Collection, the Ognibene Collection and the PodestaCollection, in Washington.
Attraverso l'operadegli artisti invitati Failing Grace tende ad esplorare il sentimentodella “grazia” in relazione all'esperienza contemporanea. Inun'antologia di materie e tecniche eterogenee, dalla pittura ad olioed acquarello alle sculture in ceramica e in poliuretano, ogni lavoropropone l'emergere di un nuovo modello rispetto all'ordine della“grazia”.
L'espressione graziatrova nell'etimologia latina di gratia, il significato diriconoscenza, favore e beneficio. Nel corso della storia alsignificato sono state attribuite diverse polisemie, spesso adottateindifferentemente rispetto a Dio, a una persona o ad un oggetto belloed attraente o in relazione ad un atto benefico, privato, pubblico egiuridico. Nel cristianesimo si riconosce alla grazia, il donogratuito della salvezza che Dio fa all'uomo indipendentemente daisuoi meriti [gratia quia gratis datur]. Sul piano estetico il termineviene associato all'armonia naturale o acquisita di un corpo, capacedi esprimere bellezza, esteriore quanto d'animo. La grazia svolge unruolo fondamentale nelle arti e nelle poetiche rinascimentali, ètradotta dal Vasari e da Leonardo Da Vinci, con la formula «je nesais quoi» «quel non so che» che trasfigura l'opera d'arte,espressione di un'incognita che tuttavia dell'arte costituiscel'elemento essenziale.
La prospettiva lungo laquale si muove il percorso espositivo evidenzia quanto nelledinamiche odierne e nella ricerca artistica portata avanti da questiautori, si siano profilati contorni e sfumature diverse e sempre piùlontane dalla classica concezione. Failing Grace presenta un'anatomiadi opere postume alla condizione della grazia, ogni artista fadenuncia e rivela a suo modo, lo stato di crisi in cui tende oggi ilsentimento della grazia, mettendo in luce la sua caducità e ladesacralizzazione. I lavori sotto varie forme, tecniche edespressioni esaltano i deterrenti di questo passaggio: soggetti,elementi, eventi o fattori che hanno indirizzato nell'uomocontemporaneo, un processo di autonomia e di indipendenza da unacerta estetica, etica e morale.
Nel film di TerrenceMalick Tree of Life (2011), presentato all'ultimo Festival di Cannese vincitore della Palma d'Oro – si fa riferimento proprio alcarattere labile e trasgressivo dell'uomo moderno, in bilico franatura come istinto bestiale e vita devota “Ci sono due vie peraffrontare la vita: la via della natura e la via della grazia”. Lagrazia e la sua negazione sono i poli su cui viene rappresentata lascala di valori per la conoscenza dell'essere umano e dell'universo,l'antitesi diviene l'espressione di un certo disagio e malessere,l'epifania di una condotta che cerca nell'abbandono il principioordinatore del vivere contemporaneo.
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Realizzate principalmentead olio e acrilico, su grande e media dimensione, le pitture delgiovane artista filippino Robert Langennegger (St. Gallen, Svizzera,1983) per la prima volta esibite in Italia, ripetono le frequenze diun sentimento violato, che in un esercizio più narrativo edidascalico, offrono voce al lato oscuro e trasgressivo della naturaumana. I suoi personaggi, biblici, politici o comuni mortali, sfidanoogni convenzione etica e sociale, in cui si rende evidente lanegazione di ogni forma di grazia. Fra simpatica ironia epsicopatologia, Robert Langennegger inventa barbare mitologie in cuigli idoli sono resi a bestie, venendo sviscerati in tutte le lorocontraddizioni. Nelle sue opere prende vita il carattere piùprimitivo e brutale della pratica artistica, memoria non solo dellapropria terra d'origine ma conferma di un'arte capace di farsi beffadell'assurdità dell'uomo. Robert Langennegger vivee lavora a Manila, nelle Filippine. Ha studiato Belle Arti presso ilKalayaan College ed è principalmente attivo sulla scena asiaticacontemporanea, con diverse mostre fra Makati City, Quenzon City(Filippine) e Singapore. Nel 2011 esordisce in Europa con unapersonale presso la galleria Zimmermann di Graz, in Austria.
Figura singolaredell'arte contemporanea spagnola, Enrique Marty (Salamanca, Spagna,1969) ritorna in Italia a distanza di anni dalla sua ultimapartecipazione alla Biennale di Venezia, nel 2001 e nel 2005. L'operadell'artista spagnolo attraversa diversi linguaggi, principalmentepittura e scultura. Interessato alla ricerca dei significatiesistenziali, Enrique Marty fa dell'essere umano il protagonistaassoluto delle sue opere: i suoi personaggi sembrano rintracciare lecelebri pagine dei Miserabili di Victor Hugo, spiriti duri e ribelli,anime perse e grottesche, estrapolate da un ambiente sociale cheresta sempre ai margini della “normalità”. Attraverso unpercorso che lo porta a selezionare episodi e soggetti di vitaquotidiana, l'artista colleziona una serie di ritratti e d'immaginida posa fotografica, ostaggi della propria immaginazione e dellacultura mediatica. Nel gruppo scultoreo Children Parents (2009) e ASleepwalker Noelia (2010) come negli acquarelli, le figure assumonola realtà in maniera profonda, rivelando senso d'angoscia nelleforme e nei vezzi. Il corpo diviene il mezzo per esprimere il rifiutodi una certa bellezza canonica, rinunciando al grazioso e ai suoimoti, Enrique Marty affronta il lato oscuro e sinistro della psicheumana, finendo per abbracciare e condividere un'estetica sgraziata,forse tradita dagli effetti del vivere oggi. Enrique Marty vive elavora a Salamanca, in Spagna. Principalmente noto alla scenaeuropea, vanta di molte ed di importanti mostre museali emanifestazioni internazionali, tra le personali si ricordano: alMuseo Nazionale e Centro di Arte Contemporanea REINA SOFIA, di Madridin Spagna; Kunsthalle Mannheim, a Mannheim, in Germania; alGemeentemuseum. A Den Haag, nei Paesi Bassi; al MUSAC di Leon,Spagna; all'Artspace Witzenhausen, ad Amsterdam; al Museo di ArteContemporanea, di QuerŽtaro e il Museum of Contemporary Art, (MAC0)di Oaxaca, in Messico. Tra le collettive si ricordano: al P.S.1 MOMAContemporary Art Center, di New York, USA; all'Ensor and ContemporaryArt, SMAK, a Gent, in Belgio; Het Valkhof Museum nei Paesi Bassi; alMuseo Nacional de Bellas Artes, a Buenos Aires, in Argentina; ARTIUM,a Vitoria, in Spagna; GAM, Galleria di Arte Moderna di Torino;Freemantle Art Centre, a Perth, in Australia. Le opere di EnriqueMarty sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private:collezione Verdec, Belgio; al Kunsthalle Mannheim, in Germania; alMarugame Hirai Museum of Art, in Giappone; al Museo Nacional Centrode Arte Reina Sofa, Madrid, in Spagna; al M.U.S.A.C. (Museo de ArteContempor‡neo de Castilla y Leon), Leon, in Spagna; al Museo PatioHerreriano, Valladolid, in Spagna; Het Valkhof Museum, a Nijmegen,Paesi Bassi.
Composto argillosoparticolarmente duttile e malleabile, la ceramica è il materiale chel'artista statunitense Steven Montgomery (Detroit, U.S.A., 1954)predilige utilizzare per le sue opere. Intento alla creazione di unimmaginario post-apocalittico, Steven Montgomery realizza scultureimponenti e massicce che riproducono in modo autentico elementi delmondo industriale, come le viti, i bulloni e le chiavi della serieTest Site (2006) e Red Wrench (2011), qui proposte in esclusivaitaliana. Il suo lavoro porta lo spettatore a conoscere una poeticadella rovina, alcune parti di questi lavori sono in evidente stato didecomposizione, apparentemente usurati dal tempo divengono ilpretesto per allargare la riflessione alla decadenza sociale edintellettuale della nostra epoca. Questa pratica evidenzia ilpassaggio dell'interesse artistico, che dalla natura come unica fontee forma di bellezza, passa al mondo dell'artificio e del disumano,denunciando altresì il proprio stato di crisi. StevenMontgomery vive e lavora a New York. Le sueopere sono presenti nei più importanti musei statunitensi, fra cui:il Metropolitan di New York; l'American Museum of Art di Washington;il Museo di Arte e Design di New York; l'Everson Museum of Art, aSyracuse; Mint Museum of Art, a Charlotte (NY); Daum Museum ofContemporary Art a Sedelia (MO); Racine Museum of Art, a Racine (WI).Fra le collezioni pubbliche estere: Il Museum of Shigaraky CeramicsArt Center and Cultural Park, Shigaraki, in Giappone; il NationalMuseum of History e il Tapei County Yingge Museum, a Tapei, Taiwan;l'Icheon World Ceramic Center, a Icheon nel Sud della Corea.
Per il pittore americanoErik Thor Sandberg (Quantico, VA, U.S.A. 1975) l'incontro conl'esperienza estetica si rivela come un viaggio a ritroso nellatradizione pittorica. Il riferimento all'antica scuola fiamminga diHieronymus Bosch e di Pieter Bruegel, si risolve nella scelta disoggetti allegorici, principalmente femminili, e nell'adozione di unrealismo metodico. Attraverso umorismo e senso tragico, Erik ThorSandeberg scioglie il mistero del reale avvalendosi di simbologie cherimandano ad un universo nascosto e trascendente. I suoi personaggiconfessano un profondo risvolto psicologico sospeso fra vulnerabilitàe sofferenza, portato sempre al limite della provocazione. Ladimestichezza con la materia pittorica porta a riscoprire il fascinodella dolcezza, morbidezza, vaghezza, leggiadra ed eleganza [Vasari]delle pose, tipico della bellezza classica. Tuttavia l'iniezione conelementi estranei o bizzarri come il paraorecchie di peluchenell'opera Concession III (2007) o la bomboletta spray e l'infraditoin Alterations (2010), suggeriscono l'inevitabile confronto con lacultura contemporanea, sfiorando la sottile linea fra attrazione erepulsione, fra sacro e profano. Erik Thor Sandberg èpresente soprattutto sulla scena americana con diverse mostre fra NewYork e Washington, dove vive e lavora. Il suo lavoro ha ricevutoparticolare attenzione dalla stampa di settore, ARTFORUM ne celebral'importanza per le sue personali presso la galleria ConnerContemporary di Washington. L'artista è presente in diversecollezioni pubbliche e private: alla Rubell Family Collection diMiami; Bollag-Rothschild Collection, in Svizzera; Brown Collectionnei Paesi Bassi; Cohen Collection di Città del Messico; DeWoodyCollection di New York; Barbara and Aaron Levine Collection, OgnibeneCollection e la Podesta Collection, di Washington.
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TheJerome Zodo Contemporary Gallery is proudto present Failing Grace, a collectiveshowing four international artists together for the first time:Enrique Marty, Erik Thor Sandberg, Robert Langenegger andSteven Montgomery. The Exhibition opens Thursday15th September 2011 at 18:00, on the occasion of the VI Edition ofSTARTMILANO, in the space in Via Lambro 7, in Milan.
FailingGrace explores the feeling of “Grace” with regards to acontemporary experience through the art works of the invited artists.Using an anthology of materials and heterogeneous techniques, fromoil and watercolour paintings to sculptures in ceramics andpolyurethane, each work of art proposes the emergence of a new modelwith respect to the order of “Grace”.
Theexpression ‘grace’ derives from the Latin ‘gratia’, whichmeans gratitude, favour and benefit. Over the course of historydifferent meanings have been attributed to this polysemy, oftenadopted indifferently with regards to God, a beautiful and attractiveperson or object, or a charitable, private, public or legal act. InChristianity, “Grace” is recognised as the free gift of salvationthat God grants to mankind independently of his merits [gratiaquia gratis datur]. From an aesthetic point ofview, the term is associated with a natural harmony or body movement,able to express an outer, or inner, beauty. Grace plays a fundamentalrole in Renaissance art and poetry. Vasari and Leonardo Da Vincitranslated it with a formula of “je ne sais quoi”, “the, I donot know what”, which transfigures a work of art, an expression ofincognito that constitutes the essential element of art.
TheExhibition follows a prospective evidencing the contemporary dynamicsand artistic search of these artists, outlining just how much theborders and nuances range far from the classic concepts. FailingGrace presents an anatomy of work posthumous to the condition ofGrace, in their own way each artist denounces and reveals the stateof crisis in which the feeling of grace tends today, highlighting itstransience and the their own deconsecration. Under various forms,techniques and expressions, the works of art exalt the deterrents ofthis passage: subjects, elements, events or factors that havedirected a process of autonomy and independence from a certainaesthetic, ethical and moral, in contemporary man.
Inthe film Tree of Life (2011) by Terrence Malick, presented at thelast Cannes Film Festival and winner of the Palma d’Oro – adirect reference, in fact, is made to the transient and transgressivecharacter of modern man, poised between nature as animal instinct ordevoted life. “There are two paths in facing life: the path ofnature or the path of grace”. Grace and the negation of grace arethe poles of the graph representing the scale of values for theknowledge of human beings and the universe, the antithesis becomesthe expression of a certain discomfort and malaise, the epiphany of abehaviour that looks to abandonment for the organising principle ofcontemporary living.
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Createdmainly in oils and acrylics, of large and medium dimensions, thepaintings of this young Philippine artist, RobertLangennegger (St. Gallen, Switzerland, 1983), who is exhibiting inItaly for the first time, repeat the frequencies of a violatedsentiment, which in a more narrative and didactic exercise offer avoice for the dark and transgressive side of human nature. Hischaracters, biblical, political or common mortals, challenge everyethical and social convention in which the negation of any form ofgrace is clearly evident. With charming irony and psychopathology,Robert Langennegger invents barbaric mythologies in which the idolsare turned into beasts, being gutted of all of their contradictions.In his works, we can see the most primitive and brutal character ofartistic practice come to life, a memory not only of his own homelandbut also confirmation of an art that is able to laugh at theabsurdity of mankind. RobertLangennegger lives and works in Manila,Philippines. He studied Fine Arts at Kalayaan College and is mainlyactive on the contemporary Asian scene with varied exhibitionsbetween Makati City, Quenzon City Philippines, and Singapore. In2011, he held his debut in Europe with a personal exhibition in theZimmermann Gallery in Graz, Austria.
EnriqueMarty, (Salamanca, Spain, 1969), a uniquefigure in Spanish contemporary art, makes a return to Italy after aperiod of years since his last participation at the Venice BiennialExhibition, in 2001 and 2005. The work of art by this Spanish artistjourneys through different mediums, mainly painting and sculpture.Enrique Marty is interested in the search for existential meaning andthe human being becomes the sole protagonist in his works: hischaracters seem to trace the famous pages of Les Misérables byVictor Hugo, hard and rebellious spirits, lost and grotesque souls,extrapolated from a social setting that is always on the outer edgesof “normality”. Choosing a thread that leads him to selectepisodes and subjects from daily life, the artist collects a seriesof portraits and images as photographic poses, hostages to hisimagination and the media culture. In the sculpture group entitledChildren Parents (2009) and A Sleepwalker Noelia (2010), as in hiswatercolours, the figures take on a deep sense of reality, revealinga sense of anguish in both shapes and manners. The body becomes themeans of expressing the refusal of a certain kind of prescribedbeauty. Renouncing the charming and the gestures, Enrique Marty facesthe dark and sinister side of the human psyche, concluding withembracing and sharing a gauche aesthetic, perhaps betrayed by theeffects of life today. EnriqueMarty lives and works in Salamanca, Spain.He is mainly known on the European scene and boasts varied andimportant exhibitions in international museums and events. Hispersonal exhibitions include: the National Museum and Centre ofContemporary Art REINA SOFIA, in Madrid, Spain; Kunsthalle Mannheim,in Germany; The Gemeentemuseum, in The Hague, Holland; the MUSAC inLeon, Spain; the Artspace Witzenhausen, in Amsterdam; the Museum ofContemporary Art, in QuerŽtaro and the Museum of Contemporary Art,(MAC0) in Oaxaca, Mexico. The collective exhibitions include: theP.S.1 MOMA Contemporary Art Center, in New York, USA; the Ensor andContemporary Art, SMAK, in Gent, Belgium; Het Valkhof Museum,Holland; the National Museum of Fine Arts, in Buenos Aires,Argentina; ARTIUM, in Vitoria, Spain; GAM, The Gallery of Modern Art,in Turin, Italy; the Freemantle Art Centre, in Perth, Australia. Enrique Marty is present in important public and private collection:Verdec collection, Belgium; Kunsthalle Mannheim, in Germany; MarugameHirai Museum of Art, in Japan; Museo Nacional Centro de Arte ReinaSofa, Madrid, in Spain; M.U.S.A.C. (Museo de Arte Contemporaneo deCastilla y Leon), Leon, in Spain; Museo Patio Herreriano, Valladolid,Spain; Het Valkhof Museum, Nijmegen, Netherlands.
Ceramic,a particularly pliable and malleable clay compound, is the materialfavoured by the American artist, StevenMontgomery (Detroit, U.S.A., 1954), to use for his works of art.Intent on an imagined post-apocalyptic creation, Steven Montgomerymakes imposing and massive sculptures that authentically reproduceelements of the industrial world such as screws, bolts and the keysfrom the series Test Site (2006) and Red Wrench, proposed here inexclusive for Italy. His work leads the spectator to discover poetryin the ruins, some parts of these works are in an evident state ofdecomposition, apparently the wear and tear of time become the excuseto widen a reflection on the social and intellectual decadence of ourepoch. This practice evidences the passage of the artist’sinterest, who from nature as the sole source and form of beauty,passes into the artificial and inhuman world, also declaring his ownstate of crisis. StevenMontgomery lives and works in New York. Hisworks of art are present in the most important American museums,including: the Metropolitan in New York; the American Museum of Artin Washington; The Museum of Art and Design in New York; the EversonMuseum of Art, in Syracuse; the Mint Museum of Art, in Charlotte(NY); the Daum Museum of Contemporary Art in Sedelia; the RacineMuseum of Art, in Racine. Among the foreign collections:: The Museumof Shigaraky Ceramics Art Center and Cultural Park, Shigaraki, inJapan; the National Museum of History and the Tapei County YinggeMuseum, in Tapei, Taiwan; the Icheon World Ceramic Center, in Icheonin South Korea.
Forthe American painter, Erik Thor Sandeberg(Quantico, VA, U.S.A. 1975), the encounter with aesthetic experienceis revealed as a retro-journey in the painting tradition. Referenceto the old Flemish School of Hieronymus Bosch and Pieter Bruegel, isresolved in the choice of allegorical subjects, mainly female, and inthe adopting of methodical realism. Through humour and a sense oftragedy, Erik Thor Sandeberg unties the mystery of what is real usingsymbols that relate to a hidden and transcendent universe. Hischaracters confess a deep psychological shift, poised betweenvulnerability and suffering, always taken to the limits ofprovocation. His familiarity with the painting materials leads to therediscovery of the charm of sweetness, softness, delight,gracefulness and elegance [Vasari] of the poses, typical of classicbeauty. However, the injection of foreign or bizarre elements such asthe furry earmuffs in the work entitled Concession III (2007) or thespray can and flipflop in Alterations (2010), suggest the inevitableconfrontation with contemporary culture, caressing the fine linebetween attraction and repulsion, sacred and profane. ErikThor Sandberg is present, above all, in theAmerican scene with exhibitions held between New York and Washington,where he lives and works. His work has received particular attentionby press in the sector: ARTFORUM celebrates the importance of hispersonal exhibitions in the Conner Contemporary Gallery inWashington. The artist is present in varied collections: the RubelFamily Collection in Miami; the Bollag-Rothschild Collection, inSwitzerland; the Brown Collection, in Holland; the Cohen Collectionin Mexico City; the DeWoody Collection in New York; the Barbara andAaron Levine Collection, the Ognibene Collection and the PodestaCollection, in Washington.
15
settembre 2011
Failing Grace | In mancanza digrazia
Dal 15 settembre al 23 dicembre 2011
arte contemporanea
Location
JEROME ZODO CONTEMPORARY
Milano, Via Lambro, 7, (Milano)
Milano, Via Lambro, 7, (Milano)
Orario di apertura
Mar-Sab, dalle 10 alle 19. In occasione di StartMilano: venerdì 16 dalle 10 alle 22, sabato 17 dalle 12 alle 21, domenica 18 dalle 12 alle 19
Vernissage
15 Settembre 2011, ore 18
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