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Andras Calamandrei – Sometimes I wish I could swallow up all the existent words
Il titolo del progetto rimanda alla continua tensione che Calamandrei propone fra l’incontenibile
materia dell’esistente e il desiderio di ridurla a una tassonomia. La mostra è un insieme organico composto da diversi elementi quali la fotografia, la scultura, il quadro, legati da una finalità unica. Nello spazio ci accolgono grandi e piccole tele, sulla superficie delle quali oggetti – parti di immagini fotografiche di un immenso archivio – riemergono come
concrezioni
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Magazzino 1B - via Genova 1b, Prato (I) - Tel. +39.348.3858821
www.spaziorazmataz.it - info@spaziorazmataz.it
...
Andras Calamandrei
Sometimes I wish I could swallow up all the existent words.
A cura di Daria Filardo
In collaborazione con Spaziorazmataz
Inaugurazione Sabato 8 Ottobre 2011 ore 18.00
Fino al 26 novembre 2011. Da martedì a venerdì, 16.00-19.00. Sabato su appuntamento
A partire da sabato 8 Ottobre 2011 Magazzino 1B ospiterà la prima mostra personale italiana
dell’artista svizzero e italiano Andras Calamandrei - Sometimes I wish I could swallow up all the
existent words.
Il titolo del progetto rimanda alla continua tensione che Calamandrei propone fra l'incontenibile
materia dell'esistente e il desiderio di ridurla a una tassonomia.
La mostra è un insieme organico composto da diversi elementi quali la fotografia, la scultura, il
quadro, legati da una finalità unica. Nello spazio ci accolgono grandi e piccole tele, sulla superficie
delle quali oggetti - parti di immagini fotografiche di un immenso archivio - riemergono come
concrezioni.
Le tele sono bianche di piccole e grandi dimensioni con immagini ricamate. Volumi, emersioni
dallo spazio della memoria fotografica, che trovano un'altra materia fatta di fili intrecciati e che
galleggiano su uno spazio astratto e minimale dove l'oggetto – che ha perso la contingenza del
mondo che lo circondava - trova una nuova possibilità di esistenza.
Le tele e gli oggetti che rappresentano sono una nuova tassonomia esistenziale; denunciano la
scelta di frammenti significativi che diventano sintesi e simbolo.
L'archivio da cui tutte le immagini sono tratte è Hermes uno sguardo fotografico all'esistente, un
lavoro in progress cominciato nel 1999 con una compattina analogica e continuato dal 2011 con
una macchina digitale. Hermes raccoglie le vedute, i particolari della vita, gli spazi attraversati, gli
incontri.
In mostra sarà presentata un'ampia selezione di immagini, oltre 300 (il lavoro è composto da più
di 500 immagini), proiettate in uno slideshow che lentamente ci sommergerà di geometrie, colori,
storie. L'immagine fotografica che Calamandrei presenta è inclusiva del mondo e dell'esperienza
che l'artista ne fa e, allo stesso tempo, tecnicamente di alta qualità. La formazione fotografica di
Andras Calamandrei fa dell'inquadratura, del punto di vista, dell'organizzazione dello spazio, una
cifra stilistica chiara.
I due lavori – l'archivio fotografico e la sua riduzione a oggetto ricamato – sono strettamente legati
fra di loro, l'artista narra di tutte le immagini possibili che si fissano nella memoria, un eccesso di
percezione, un enorme archivio su cui ritornare per lasciarne emergere solo pochi piccoli e bianchi
particolari.
La dimensione autobiografica ed errante (Calamandrei ha vissuto in molti luoghi del mondo, negli
ultimi anni l'Argentina) la ricerca di radicamenti, il desiderio di nominare e dare forma all'anima
delle cose è anche il tema dell'installazione che sarà presentata. Rami spinosi, radici galleggianti
che troveranno una collocazione.
Andras Calamandrei, nato a Zofingen (CH) il 4 Agosto 1975, si diploma presso la scuola di
fotografia “Fondazione Studio Marangoni” a Firenze. Nel 2001 è invitato ad “Artworkshop 01”
(Centro d’Arte Contemporaneo Casino Luxenbourg) curato da Paul Di Felice, Christian Gattinoni
e Wim Delvoye. Tra il 2003 e il 2004 partecipa a diversi workshop tenuti da Arno Minkknen,
Katarzina Kozira e dal collettivo Stalker. Nel 2009 viene invitato a partecipare a un workshop con
Kevin Power e al “LIPAC-Laboratory of Investigation into Contemporary Art Practice” con Atelier
Van Lieshout, Raimond Chaves, Lara Almarcegui, and Marta Minujin.
Tra le sue principali mostre collettive e personali: Back to 04.04.99, a cura di Nicoletta Leonardi,
Archivio Fotografico Toscano, Prato, e Rencontres d’Arles, 2002; Contested Space, a cura di
Marco Scotini, Spazio Alcatraz, Firenze, 2003; Networking – The cities of the people, a cura
di Marco Scotini, Ex Macelli, Prato, 2003; Available Space - Desautorazione, Palazzo Santa
Margherita, Modena e presso il centro Kunsthaus Tacheles Cultural Center, Berlin, 2003-2004;
Empowerment, a cura di Marco Scotini, Villa Croce Contemporary Art Museum, Genova, 2004;
Rotte metropolitane: The Visible City, a cura di Daria Filardo, Ex Carcere le Murate, Firenze, 2004;
Empresas Recuperadas, Casa della Cultura di Buenos Aires e al Ministero del Lavoro, Buenos
Aires, 2005 e 2007; Hermes 1999-2006, Festival de la Luz, Buenos Aires, 2006; Hermes 1999-
2007 a cura di Marta Casati, Photoshow, Milano, 2007; Seek Refuge, a cura di Marta Casati,
Venezia 2008; You don’t have to be sure, a cura di a.titolo, CESAC Centre for Contemporary Arts,
Cuneo, 2010.
Per ulteriori informazioni sulla mostra e materiale fotografico:
Margherita Romagnoli info@spaziorazmataz.it. mob 329.3323794
www.spaziorazmataz.it - info@spaziorazmataz.it
...
Andras Calamandrei
Sometimes I wish I could swallow up all the existent words.
A cura di Daria Filardo
In collaborazione con Spaziorazmataz
Inaugurazione Sabato 8 Ottobre 2011 ore 18.00
Fino al 26 novembre 2011. Da martedì a venerdì, 16.00-19.00. Sabato su appuntamento
A partire da sabato 8 Ottobre 2011 Magazzino 1B ospiterà la prima mostra personale italiana
dell’artista svizzero e italiano Andras Calamandrei - Sometimes I wish I could swallow up all the
existent words.
Il titolo del progetto rimanda alla continua tensione che Calamandrei propone fra l'incontenibile
materia dell'esistente e il desiderio di ridurla a una tassonomia.
La mostra è un insieme organico composto da diversi elementi quali la fotografia, la scultura, il
quadro, legati da una finalità unica. Nello spazio ci accolgono grandi e piccole tele, sulla superficie
delle quali oggetti - parti di immagini fotografiche di un immenso archivio - riemergono come
concrezioni.
Le tele sono bianche di piccole e grandi dimensioni con immagini ricamate. Volumi, emersioni
dallo spazio della memoria fotografica, che trovano un'altra materia fatta di fili intrecciati e che
galleggiano su uno spazio astratto e minimale dove l'oggetto – che ha perso la contingenza del
mondo che lo circondava - trova una nuova possibilità di esistenza.
Le tele e gli oggetti che rappresentano sono una nuova tassonomia esistenziale; denunciano la
scelta di frammenti significativi che diventano sintesi e simbolo.
L'archivio da cui tutte le immagini sono tratte è Hermes uno sguardo fotografico all'esistente, un
lavoro in progress cominciato nel 1999 con una compattina analogica e continuato dal 2011 con
una macchina digitale. Hermes raccoglie le vedute, i particolari della vita, gli spazi attraversati, gli
incontri.
In mostra sarà presentata un'ampia selezione di immagini, oltre 300 (il lavoro è composto da più
di 500 immagini), proiettate in uno slideshow che lentamente ci sommergerà di geometrie, colori,
storie. L'immagine fotografica che Calamandrei presenta è inclusiva del mondo e dell'esperienza
che l'artista ne fa e, allo stesso tempo, tecnicamente di alta qualità. La formazione fotografica di
Andras Calamandrei fa dell'inquadratura, del punto di vista, dell'organizzazione dello spazio, una
cifra stilistica chiara.
I due lavori – l'archivio fotografico e la sua riduzione a oggetto ricamato – sono strettamente legati
fra di loro, l'artista narra di tutte le immagini possibili che si fissano nella memoria, un eccesso di
percezione, un enorme archivio su cui ritornare per lasciarne emergere solo pochi piccoli e bianchi
particolari.
La dimensione autobiografica ed errante (Calamandrei ha vissuto in molti luoghi del mondo, negli
ultimi anni l'Argentina) la ricerca di radicamenti, il desiderio di nominare e dare forma all'anima
delle cose è anche il tema dell'installazione che sarà presentata. Rami spinosi, radici galleggianti
che troveranno una collocazione.
Andras Calamandrei, nato a Zofingen (CH) il 4 Agosto 1975, si diploma presso la scuola di
fotografia “Fondazione Studio Marangoni” a Firenze. Nel 2001 è invitato ad “Artworkshop 01”
(Centro d’Arte Contemporaneo Casino Luxenbourg) curato da Paul Di Felice, Christian Gattinoni
e Wim Delvoye. Tra il 2003 e il 2004 partecipa a diversi workshop tenuti da Arno Minkknen,
Katarzina Kozira e dal collettivo Stalker. Nel 2009 viene invitato a partecipare a un workshop con
Kevin Power e al “LIPAC-Laboratory of Investigation into Contemporary Art Practice” con Atelier
Van Lieshout, Raimond Chaves, Lara Almarcegui, and Marta Minujin.
Tra le sue principali mostre collettive e personali: Back to 04.04.99, a cura di Nicoletta Leonardi,
Archivio Fotografico Toscano, Prato, e Rencontres d’Arles, 2002; Contested Space, a cura di
Marco Scotini, Spazio Alcatraz, Firenze, 2003; Networking – The cities of the people, a cura
di Marco Scotini, Ex Macelli, Prato, 2003; Available Space - Desautorazione, Palazzo Santa
Margherita, Modena e presso il centro Kunsthaus Tacheles Cultural Center, Berlin, 2003-2004;
Empowerment, a cura di Marco Scotini, Villa Croce Contemporary Art Museum, Genova, 2004;
Rotte metropolitane: The Visible City, a cura di Daria Filardo, Ex Carcere le Murate, Firenze, 2004;
Empresas Recuperadas, Casa della Cultura di Buenos Aires e al Ministero del Lavoro, Buenos
Aires, 2005 e 2007; Hermes 1999-2006, Festival de la Luz, Buenos Aires, 2006; Hermes 1999-
2007 a cura di Marta Casati, Photoshow, Milano, 2007; Seek Refuge, a cura di Marta Casati,
Venezia 2008; You don’t have to be sure, a cura di a.titolo, CESAC Centre for Contemporary Arts,
Cuneo, 2010.
Per ulteriori informazioni sulla mostra e materiale fotografico:
Margherita Romagnoli info@spaziorazmataz.it. mob 329.3323794
07
ottobre 2011
Andras Calamandrei – Sometimes I wish I could swallow up all the existent words
Dal 07 ottobre al 26 novembre 2011
arte contemporanea
Location
MAGAZZINO 1B
Prato, Via Genova, 1b, (Prato)
Prato, Via Genova, 1b, (Prato)
Orario di apertura
Da martedì a venerdì, 16.00-19.00. Sabato su appuntamento
Vernissage
7 Ottobre 2011, ore 18
Autore
Curatore