14 dicembre 2001

Dicembre 2001 n.172 Art e Dossier

 
In copertina: Venere e Cupido di Tiziano Vecellio è conservato nei depositi degli Uffizi. Questa e molte altre opere saranno ‘riesumate’ per una grande mostra a Firenze...

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Quale miglior immagine della Venere e Cupido di Tiziano Vecellio per celebrare la grande mostra che riporterà alla luce i capolavori degli Uffizi? Ed ecco fatta la copertina del numero natalizio di Art e Dossier.
Il primo articolo, e probabilmente il più interessante di tutto il numero, è una felice interpretazione dei legami che intercorsero tra la cosiddettà Scuola Romana e il pittore franco-polacco Balthus. Il gruppetto di pittori italiani che alla fine degli anni ’20 si trasferì a Parigi (Capogrossi, Cavalli, Cagli…) influenzò così tanto il lavoro di Balthus da determinare il grande cambio di stile che l’artista ebbe attorno al ’33? Leggendo l’articolo di Fabio Benzi siamo portati a pensare di si.
La mostra che il Palazzo Chigi di Ariccia dedica alle atmosfere gattopardiane nel venticinquesimo anno dalla scomparsa del regista Luchino Visconti, dà il là a Francesco Petrucci – direttore dello spazio espositivo in provincia di Roma – per firmare la rubrica ‘Arte e Cinema’.
L’articolo successivo percorre in maniera puntuale l’evolversi del movimento dei Macchiaioli documentando episodi e personaggi che girano attorno agli stessi fino alle ultime mostre che riscoprirono questa interessantissima corrente artistica.
Chi avrebbe pensato che durante le inibizioni ed i moralismi dell’epoca Vittoriana, in Gran Bretagna, potesse essersi sviluppato un fertile filone per quanto riguarda il nudo? Nell’articolo di Alberta Gnugnoli.
L’evoluzione dell’arte figurativa, grafica e scultorea avvenuta in territorio ticinese dall’inizio dell’Ottocento è il tema di una importante mostra allestita alla Villa Ciani di Lugano. Tra i nomi Antonio Ciseri, Carlo Bossoli, Vincenzo Vela.
La terza grande mostra è finalmente in Italia, agli Uffizi di Firenze. Nel grande museo fiorentino verranno ‘riesumate’ dai magazzini e dai depositi una gran parte di opere scelte per una mostra di capolavori dimenticati. Nell’articolo si introducono i criteri che portarono alla scelta di un’opera piuttosto che di un’altra da destinare al ‘purgatorio’ dei magazzini.
L’imperdibile fascicolo Dossier è questo mese dedicato a Dubuffet, Lorenza Trucchi la curatrice del volumetto.

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Massimiliano Tonelli


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