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Nell’era dell’industrializzazione,
la gestualità della nutrizione è cambiata: il cibo seriale, e di rapido
consumo, ha inaridito il piacere della spontaneità. Packaging sempre più
laboriosi e d’appeal sopperiscono a una dimensione puramente estetica della
fruizione del cibo, più che alla reale enfatizzazione del valore sociale,
intrinseco ed emozionale, a esso legati. E oltre alle nuove confezioni nascono
i nuovi oggetti: dalla forchetta più ergonomica ai piattini a tavolozza per
incastrare il bicchiere, dalle bacchette di sushi per gli imbranati al tris di
posate racchiuse in una sola, tutta una serie di nuovi accessori che dovrebbero
facilitare l’assunzione del cibo.
Ma nell’era del visuale, dove
apparire è essere, riescono comunque a farsi strada idee che si basano sul
recupero del rapporto che le persone hanno con il cibo, mettendone in luce uno
degli aspetti più profondi: la sensualità. Ci hanno provato, con successo, Alessandra
Mantovani ed Eleonora
Barbareschi dello
studio Am&Be,
due giovani designer che hanno progettato Finger Dip in occasione di un concorso
internazionale indetto da Designboom durante il Macef, intitolato Mangiare
nel 2015.
I Finger Dip sono ditali usa e
getta in lattice naturale al 100%, che consentono di mangiare con le mani. Il
loro progetto consiste nel rispondere, in modo istintivo, a uno dei bisogni
primari dell’uomo: cibarsi attraverso il contatto diretto con l’alimento. Le
mani che sono lo strumento più sensuale per eccellenza, possono toccare forme e
consistenze di cibi diversi, offrendo un nuovo spunto alla sensorialità.
Le due designer affermano che “in
un mondo dove vivere è sempre più complesso, non è presuntuoso affermare che
l’uomo ha bisogno di certezze e di risposte semplici, di tornare all’essenza
delle sue origini. Ha bisogno di accorgersi delle sue potenzialità ed essere
sicuro dei suoi mezzi. Finger Dip non vuole eliminare le differenze culturali
tra i popoli, che al contrario arricchiscono il vivere degli uomini con nuove
esperienze, bensì renderli uguali nella loro naturale gestualità”.
Finger Dip è un prodotto semplice
sia nel design che nella tecnologia di produzione. È in lattice di gomma
naturale e può essere prodotto industrialmente sfruttando la tecnologia del latex
dipping
(produzione per immersione). Il lattice inoltre rende questo prodotto una
posata monouso che abbraccia le tendenze eco-sostenibili del momento. Il
packaging invece è in polipropilene ed è stato realizzato con la tecnologia
Flow-Pack. Venduto in confezioni da tre pezzi, in taglie small e large, giallo,
rosa e azzurro. Molto pratiche da viaggio, in borsa, per happy hour e brunch.
Sediamoci a tavola, dunque, con il
design. E seguiamo il suggerimento di Am&Be: “Mangiare è un piacere, e
lo diventa ancor più se lo si fa con le mani!”
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sara bettonica
la rubrica design è diretta da valia barriello
[exibart]
Beh. Etica impeccabile. Piccolo appunto: mangiare con le mani per risvegliare i primordiali bisogni ed equipararci nella gestualita in quanto uomini oltre che popoli differenti, ma, come quando si sfoglia e si sente l’odore di un libro, non è impagabile ed inscindibile il contatto del cibo col l’ epidermide per capirne la forma, la consistenza?