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L’Eredità di Circe
Mostra collettiva ed internazionale che vede la partecipazione di sole artiste donne. La rosa dei nominativi scaturisce da una ricognizione effettuata tra le artiste che si occupano di sviluppare una ricerca inerente a tematiche legate non tanto all’emisfero psicologico ed emotivo femminile ma agli “stravolgimentidel circostante” natura, attualità, usi, costumi, tradizioni, vita quotidiana
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’EREDITA’ DI CIRCE
a cura di Gaia Pasi & Ass. Cult. Muravive x l’arte
Opening: 23 GIUGNO 2011 ore 18:00
Winebar: ARTELIQUIDA sponsored by Terre della Grigia Az. Agr. Montechiaro di Alessandro Griccioli
Periodo: 24 giugno / 31 luglio 2011
Galleria ZAK è lieta di annunciare l’apertura della mostra “L’EREDITA’ di CIRCE” a cura di Gaia Pasi e Ass. Cult. MURAVIVE
X L’ARTE. E’ questa una mostra collettiva ed internazionale di arte contemporanea che vede la partecipazione di sole artiste
donne: Anna Benedini (Arzignano Vicenza, 1984), Elena El Asmar (Firenze, 1978), Helena Hladilova (Kromeriz, 1984),
Chen Huy Ying (Taiwan, 1985), Nazzarena Poli Maramotti (Montecchio Emilia, 1987) , Cristiana Palandri (Firenze,
1977), Camille Pingeot (Parigi, 1984), Anja Puntari (Marburg, 1979), Eugenia Vanni (Siena, 1981). La rosa dei nominativi
scaturisce da una ricognizione effettuata tra le artiste che si occupano di sviluppare una ricerca inerente a tematiche legate
non tanto all’emisfero psicologico ed emotivo femminile ma agli “stravolgimenti del circostante” natura, attualità, usi, costumi,
tradizioni, vita quotidiana.
Come è noto il mito di Circe proietta nella figura della maga il profilo di una donna in grado di trasformare e cambiare la realtà
di fatti, delle esistenze e delle cose a suo piacimento. Questo immenso potere è allo stesso tempo prodigioso e disarmante.
Le trasformazioni continue producono l’allargamento della visione, delle possibilità, ma al tempo stesso provocano un’instabilità
incontenibile votata alla solitudine e all’individualismo: due dei principali fattori che segnano la società contemporanea e lo
stile di vita moderno. Il “vivere alla giornata”, spesso determinato dalla precarietà lavorativa e dall’impossibilità di seguire un
percorso chiaro e continuativo, fa sì che un nucleo come quello della famiglia - che in ogni epoca è l’istituzione principale
di ciascuna comunità civile - sia profondamente cambiato. Le donne un tempo custodi dell’origine del mondo, del focolare
domestico, sono costretta oggi, più dell’uomo, a “trasformarsi”, ad una versatilità imperativa che determina scelte improvvise
e non sempre indolori. La donna artista coglie questi aspetti sintetizzandoli in immagini scaturite dell’imminenza del trascorrere
del tempo, dai cambiamenti repentini ed inarginabili del circostante e dell’immaginario collettivo, dai quali dipende la direzione
del futuro dell’umanità, in maniera imprescindibile e ampia. Scrive Gaia Pasi “.. se dalle invenzioni della modernità scaturisce
il progresso, l’uomo resta un soggetto temporaneo, un passeggero fragile come dimostrano i filamenti residuali dei disegni di
Palandri, o i labili profili delle chiome degli alberi di El Asmar. Uno, nessuno, centomila, l’uomo moderno è quello dalle tante
facce che si contaminano confondendosi l’una dentro l’altra nelle acqueforti di Benedini, è una maschera d’asfalto scivoloso e
bollente, colato e duro come ce lo descrive la scultura di Eugenia Vanni, è una figura evanescente e baconiana, costretta alla
simultaneità e alla sparizione, come si coglie nei ritratti di Maramotti, non ultimo, è vittima del compromesso come dimostrano
le prostitute fanciulle di Huy Ying.. . Anche la storia, fatta di eventi e proverbiali precetti, scompare dinanzi alla contingenza del
momento e Pingeot ce lo dice in una istallazione che vede crollarci sotto agli occhi una frase celebre con tutto il suo contenuto.
Ma è forse al sogno, o all’illusione che l’uomo non rinuncia mai, forse per sopravvivere a se stesso, forse per convivere con le
realtà percepite all’esterno, ed è nel lavoro di Sara Rossi che l’amore persiste contro tutto e tutti come la natura infondo, che
malgrado il cemento continua a crescere e a riappropriarsi del suo spazio esistenziale come ci suggeriscono i lavori di Puntari.
Ogni artista selezionata interviene presentando un’ immagine (scultura, istallazione, fotografia, pittura) dando vita ad un
repertorio di trasformazioni intuite nel presente, catturate nel landscape visivo e tra gli umori caratteristici dell’attualità.
L’EREDITA’ DI CIRCE
Edited by Gaia Pasi & Ass. Cult. Muravive x l’arte
Opening: 23 JUNE 2011 ore 18:00
Winebar: ARTELIQUIDA sponsored by Terre della Grigia Az. Agr. Montechiaro di Alessandro Griccioli
Period: 24 june / 31 july 2011
ZAK Gallery is pleased to announce the opening of the exhibition "THE CIRCE’S LEGACY " by Gaia Pasi and Ass Cult.
MURAVIVE X ART. This is a group exhibition of international contemporary art and with the participation of only female
artists: Anna Benedini (Arzignano Vicenza 1984), Elena El Asmar (Firenze, 1978), Helena Hladilova (Kromeriz, 1983),
Chen Ying Huy (Taiwan, 1984), Nazzarena Poli Maramotti (Montecchio Emilia, 1987) Cristiana Palandri (Firenze,
1976), Camille Pingeot (Parigi, 1984), Anja Puntari (Marburg, 1979), Eugenia Vanni (Siena, 1981). The group of names
comes from a survey conducted among the artists who are working on developing a research in relation to issues not so much
psychological and emotional hemisphere women but to the "distortions of the surrounding" nature, current affairs, customs,
traditions, life daily.
As you know the myth of the enchantress Circe figure projected in the profile of a woman that can transform and change
the reality of facts, of lives and property at will. This immense power is both prodigious and disarming. The transformations
produce continuous enlargement of the vision of the possibilities, but at the same time cause uncontrollable instability doomed
to solitude and individualism: the two main factors that mark the contemporary society and the modern lifestyle. The "live for
the day, often given the lack of job and inability to follow a clear path and continuously makes a nucleus like that of the family
- which in every age is the major institution of each civil community - is deeply changed. Women once guardians of the origin
of the world, of the home, I must now, more human, to "transform" to a sudden versatility imperative that certain choices and
not always painless. The woman artist captures these aspects syntetizing resulted in pictures of the imminence of the passage
of time, the rapid changes and the surrounding shoreless and the collective, which determine the direction of the future of
humanity, so indispensable and wide. Gaia Pasi writes ".. whether the inventions of modernity comes progress, man remains
a subject temporarily a passenger fragile filaments as demonstrated by the residual of the designs of Palandri, or flickering
objects daily El Asmar. One, none, hundred thousand, modern man is to become contaminated by the many faces that confuse
one inside the other etchings in Benedini, is a form of slippery asphalt and boiling water, poured and described it as hard as the
sculpture Eugenia Vanni, is a fading figure and Bacon, forced disappearance and the simultaneity, as we find in the portraits
of Maramotti, not least being the victim of compromise as evidenced by the daughters of prostitutes Huy Ying .. . The story,
made of events and proverbial precepts, disappears before the contingency of time and Pingeot tells us in an installation that
collapsed under the eyes can see a famous phrase with all of its contents. But is it a dream or illusion that the man never gives
up, perhaps to survive himself, perhaps to live with the reality perceived externally, and is in the work of Sara Rossi that love
persists against all and as all the groundless nature, that, despite the concrete continues to grow and regain possession of his
existential space as they suggest the work of Puntari.
Each artist selected intervenes by presenting an 'image (sculpture, installation, photography, painting), creating a repertoire of
transformations guessed in the present, caught in the landscape between the moods and visual features of the present.
a cura di Gaia Pasi & Ass. Cult. Muravive x l’arte
Opening: 23 GIUGNO 2011 ore 18:00
Winebar: ARTELIQUIDA sponsored by Terre della Grigia Az. Agr. Montechiaro di Alessandro Griccioli
Periodo: 24 giugno / 31 luglio 2011
Galleria ZAK è lieta di annunciare l’apertura della mostra “L’EREDITA’ di CIRCE” a cura di Gaia Pasi e Ass. Cult. MURAVIVE
X L’ARTE. E’ questa una mostra collettiva ed internazionale di arte contemporanea che vede la partecipazione di sole artiste
donne: Anna Benedini (Arzignano Vicenza, 1984), Elena El Asmar (Firenze, 1978), Helena Hladilova (Kromeriz, 1984),
Chen Huy Ying (Taiwan, 1985), Nazzarena Poli Maramotti (Montecchio Emilia, 1987) , Cristiana Palandri (Firenze,
1977), Camille Pingeot (Parigi, 1984), Anja Puntari (Marburg, 1979), Eugenia Vanni (Siena, 1981). La rosa dei nominativi
scaturisce da una ricognizione effettuata tra le artiste che si occupano di sviluppare una ricerca inerente a tematiche legate
non tanto all’emisfero psicologico ed emotivo femminile ma agli “stravolgimenti del circostante” natura, attualità, usi, costumi,
tradizioni, vita quotidiana.
Come è noto il mito di Circe proietta nella figura della maga il profilo di una donna in grado di trasformare e cambiare la realtà
di fatti, delle esistenze e delle cose a suo piacimento. Questo immenso potere è allo stesso tempo prodigioso e disarmante.
Le trasformazioni continue producono l’allargamento della visione, delle possibilità, ma al tempo stesso provocano un’instabilità
incontenibile votata alla solitudine e all’individualismo: due dei principali fattori che segnano la società contemporanea e lo
stile di vita moderno. Il “vivere alla giornata”, spesso determinato dalla precarietà lavorativa e dall’impossibilità di seguire un
percorso chiaro e continuativo, fa sì che un nucleo come quello della famiglia - che in ogni epoca è l’istituzione principale
di ciascuna comunità civile - sia profondamente cambiato. Le donne un tempo custodi dell’origine del mondo, del focolare
domestico, sono costretta oggi, più dell’uomo, a “trasformarsi”, ad una versatilità imperativa che determina scelte improvvise
e non sempre indolori. La donna artista coglie questi aspetti sintetizzandoli in immagini scaturite dell’imminenza del trascorrere
del tempo, dai cambiamenti repentini ed inarginabili del circostante e dell’immaginario collettivo, dai quali dipende la direzione
del futuro dell’umanità, in maniera imprescindibile e ampia. Scrive Gaia Pasi “.. se dalle invenzioni della modernità scaturisce
il progresso, l’uomo resta un soggetto temporaneo, un passeggero fragile come dimostrano i filamenti residuali dei disegni di
Palandri, o i labili profili delle chiome degli alberi di El Asmar. Uno, nessuno, centomila, l’uomo moderno è quello dalle tante
facce che si contaminano confondendosi l’una dentro l’altra nelle acqueforti di Benedini, è una maschera d’asfalto scivoloso e
bollente, colato e duro come ce lo descrive la scultura di Eugenia Vanni, è una figura evanescente e baconiana, costretta alla
simultaneità e alla sparizione, come si coglie nei ritratti di Maramotti, non ultimo, è vittima del compromesso come dimostrano
le prostitute fanciulle di Huy Ying.. . Anche la storia, fatta di eventi e proverbiali precetti, scompare dinanzi alla contingenza del
momento e Pingeot ce lo dice in una istallazione che vede crollarci sotto agli occhi una frase celebre con tutto il suo contenuto.
Ma è forse al sogno, o all’illusione che l’uomo non rinuncia mai, forse per sopravvivere a se stesso, forse per convivere con le
realtà percepite all’esterno, ed è nel lavoro di Sara Rossi che l’amore persiste contro tutto e tutti come la natura infondo, che
malgrado il cemento continua a crescere e a riappropriarsi del suo spazio esistenziale come ci suggeriscono i lavori di Puntari.
Ogni artista selezionata interviene presentando un’ immagine (scultura, istallazione, fotografia, pittura) dando vita ad un
repertorio di trasformazioni intuite nel presente, catturate nel landscape visivo e tra gli umori caratteristici dell’attualità.
L’EREDITA’ DI CIRCE
Edited by Gaia Pasi & Ass. Cult. Muravive x l’arte
Opening: 23 JUNE 2011 ore 18:00
Winebar: ARTELIQUIDA sponsored by Terre della Grigia Az. Agr. Montechiaro di Alessandro Griccioli
Period: 24 june / 31 july 2011
ZAK Gallery is pleased to announce the opening of the exhibition "THE CIRCE’S LEGACY " by Gaia Pasi and Ass Cult.
MURAVIVE X ART. This is a group exhibition of international contemporary art and with the participation of only female
artists: Anna Benedini (Arzignano Vicenza 1984), Elena El Asmar (Firenze, 1978), Helena Hladilova (Kromeriz, 1983),
Chen Ying Huy (Taiwan, 1984), Nazzarena Poli Maramotti (Montecchio Emilia, 1987) Cristiana Palandri (Firenze,
1976), Camille Pingeot (Parigi, 1984), Anja Puntari (Marburg, 1979), Eugenia Vanni (Siena, 1981). The group of names
comes from a survey conducted among the artists who are working on developing a research in relation to issues not so much
psychological and emotional hemisphere women but to the "distortions of the surrounding" nature, current affairs, customs,
traditions, life daily.
As you know the myth of the enchantress Circe figure projected in the profile of a woman that can transform and change
the reality of facts, of lives and property at will. This immense power is both prodigious and disarming. The transformations
produce continuous enlargement of the vision of the possibilities, but at the same time cause uncontrollable instability doomed
to solitude and individualism: the two main factors that mark the contemporary society and the modern lifestyle. The "live for
the day, often given the lack of job and inability to follow a clear path and continuously makes a nucleus like that of the family
- which in every age is the major institution of each civil community - is deeply changed. Women once guardians of the origin
of the world, of the home, I must now, more human, to "transform" to a sudden versatility imperative that certain choices and
not always painless. The woman artist captures these aspects syntetizing resulted in pictures of the imminence of the passage
of time, the rapid changes and the surrounding shoreless and the collective, which determine the direction of the future of
humanity, so indispensable and wide. Gaia Pasi writes ".. whether the inventions of modernity comes progress, man remains
a subject temporarily a passenger fragile filaments as demonstrated by the residual of the designs of Palandri, or flickering
objects daily El Asmar. One, none, hundred thousand, modern man is to become contaminated by the many faces that confuse
one inside the other etchings in Benedini, is a form of slippery asphalt and boiling water, poured and described it as hard as the
sculpture Eugenia Vanni, is a fading figure and Bacon, forced disappearance and the simultaneity, as we find in the portraits
of Maramotti, not least being the victim of compromise as evidenced by the daughters of prostitutes Huy Ying .. . The story,
made of events and proverbial precepts, disappears before the contingency of time and Pingeot tells us in an installation that
collapsed under the eyes can see a famous phrase with all of its contents. But is it a dream or illusion that the man never gives
up, perhaps to survive himself, perhaps to live with the reality perceived externally, and is in the work of Sara Rossi that love
persists against all and as all the groundless nature, that, despite the concrete continues to grow and regain possession of his
existential space as they suggest the work of Puntari.
Each artist selected intervenes by presenting an 'image (sculpture, installation, photography, painting), creating a repertoire of
transformations guessed in the present, caught in the landscape between the moods and visual features of the present.
23
giugno 2011
L’Eredità di Circe
Dal 23 giugno al 31 luglio 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA ZAK
Monteriggioni, Piazza Roma, 13, (Siena)
Monteriggioni, Piazza Roma, 13, (Siena)
Orario di apertura
mart/dom 11/19 - chiuso lunedì
Vernissage
23 Giugno 2011, ore 18
Autore
Curatore