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Matti Braun – Sola
Progetto installativo dall’atmosfera disorientante, dove sono esposti una serie di batiks, fotografie e due cartoline autografate da Umberto II, ultimo Re d’Italia. Le opere nel loro essere in apparente contrasto tra loro, vanno a costituire il concetto stesso della mostra.
Comunicato stampa
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Martedì 7 Giugno alle ore 19,00 si inaugura presso Galleria S.A.L.E.S. la seconda personale di Matti Braun, (Berlino, 1968).
In occasione di questa mostra, l’artista ha pensato ad un progetto installativo dall’atmosfera disorientante: l’inserimento delle opere all’interno di un ambiente completamente dipinto con la stessa tonalità di grigio del pavimento della galleria, porta infatti a generare una sorta di confusione e smarrimento nello spettatore. La scelta di questa modalità espositiva risponde anche ad un’altra esigenza dell’artista, quella di dar vita ad un luogo elegante che ricordi certi ambienti espositivi degli anni Venti. In questa conformità di tono Matti Braun espone una serie di batiks, fotografie e due cartoline autografate da Umberto II, ultimo Re d’Italia. Le opere nel loro essere in apparente contrasto tra loro, vanno a costituire il concetto stesso della mostra.
Come afferma Matti Braun Sola è una sorta di viaggio, da non intendersi unicamente in senso geografico ma soprattutto mentale: “è un lungo cammino che mi conduce dentro lo ‘sconosciuto’ universo della pittura, ma che allo stesso tempo mi porta a riflettere sul senso del viaggio, geograficamente inteso, che ritrovo e vedo in questo universo”. Il titolo della mostra pone l’accento sulla contrapposizione tra la definizione di ‘solo show’ e l’aggettivo ‘sola’, ovvero la condizione di ritrovarsi in solitudine. Allo stesso tempo Braun “gioca” linguisticamente con i significati che questo termine ha in altre lingue: in Finlandese “sola” vuol dire ‘valico’, ovvero il passo della montagna che consente l’attraversamento dei versanti, in Spagnolo è l’unicità di una cosa, in Inglese indica una pianta Indiana appartenente alla famiglia delle leguminose, in Turco è lo svoltare a sinistra, mentre in Polacco vuol dire ‘sole’. Le analogie si ritrovano anche con il titolo dello mostra Salo (dove le vocali sono invertite) che Matti Braun ha tenuto al Kunstverein Braunschweig nel 2010. L’approccio di Matti Braun tende a creare un mix composito di episodi, significati, immagini e forme che vanno ad inserirsi in un complesso network di associazioni in cui gli spazi, le opere esposte, le tecniche e i materiali usati sono sempre aperti a molteplici interpretazioni e spesso possono avere significati equivocabili o in apparenza non chiari.
Ad esempio i batik sono sia l’espressione del voler attingere ad una tecnica che allude agli anni Sessanta e Settanta ma che allo stesso tempo racchiude in se una storia. Il loro luogo di origine è l’Indonesia (sebbene non si conosca il momento esatto della scoperta delle tecniche di tintura a riserva, che probabilmente nascono da errori casuali nella tintura dei tessuti) e in molti paesi Orientali, negli anni Venti, era diffusa la credenza che i batik rappresentassero l’espressione della liberazione dai demoni. Sebbene oggi questi aneddoti possano sembrare bizzarri, è il contenere in sé miti, luoghi e rimandi geografici e culturali che è importante per Matti Braun. Come lo è integrare sempre episodi della propria vita che in questa personale alla Galleria S.A.L.E.S. si ritrova nelle due cartoline autografate da Umberto II (il nonno, capitano di una nave-scuola, conobbe, a Napoli, nel 1930 il futuro Re d’Italia a Napoli. Matti Braun, affascinato da questo racconto, ha condotto ricerche storiche su questa figura ricercando anche oggetti legati ad Umberto II come lo sono le cartoline esposte in questa mostra).
Il lavoro di Matti Braun sfugge alla retorica delle diverse fonti storiche dalle quali trae origine ed elabora un personalissimo linguaggio che prende la forma di un’espressività visuale forte e astratta. Spesso il punto di partenza è offuscato dall’incastro con altre filosofie di pensiero e il lavoro prende forma autonoma. L’artista è interessato alle “variazioni genetiche” che avvengono quando memorie, diverse culturalmente, casualmente s’incontrano.
Tra le mostre recenti di Matti Braun si possono segnalare le personali presso: La Galerie - Centre d'art contemporain, Noisy le Sec, 2010; Salo, Kunstverein Braunschweig, 2010; Pierre Pierre, Esther Schipper, Berlino, 2010; Kola, Kunstmuseum Liechtenstein, Vaduz, 2009; Özurfa, Ludwig Museum, Colonia, 2008 e MUSEION, Museo d'Arte Moderna e Contemporanea, Bolzano, 2008
In occasione di questa mostra, l’artista ha pensato ad un progetto installativo dall’atmosfera disorientante: l’inserimento delle opere all’interno di un ambiente completamente dipinto con la stessa tonalità di grigio del pavimento della galleria, porta infatti a generare una sorta di confusione e smarrimento nello spettatore. La scelta di questa modalità espositiva risponde anche ad un’altra esigenza dell’artista, quella di dar vita ad un luogo elegante che ricordi certi ambienti espositivi degli anni Venti. In questa conformità di tono Matti Braun espone una serie di batiks, fotografie e due cartoline autografate da Umberto II, ultimo Re d’Italia. Le opere nel loro essere in apparente contrasto tra loro, vanno a costituire il concetto stesso della mostra.
Come afferma Matti Braun Sola è una sorta di viaggio, da non intendersi unicamente in senso geografico ma soprattutto mentale: “è un lungo cammino che mi conduce dentro lo ‘sconosciuto’ universo della pittura, ma che allo stesso tempo mi porta a riflettere sul senso del viaggio, geograficamente inteso, che ritrovo e vedo in questo universo”. Il titolo della mostra pone l’accento sulla contrapposizione tra la definizione di ‘solo show’ e l’aggettivo ‘sola’, ovvero la condizione di ritrovarsi in solitudine. Allo stesso tempo Braun “gioca” linguisticamente con i significati che questo termine ha in altre lingue: in Finlandese “sola” vuol dire ‘valico’, ovvero il passo della montagna che consente l’attraversamento dei versanti, in Spagnolo è l’unicità di una cosa, in Inglese indica una pianta Indiana appartenente alla famiglia delle leguminose, in Turco è lo svoltare a sinistra, mentre in Polacco vuol dire ‘sole’. Le analogie si ritrovano anche con il titolo dello mostra Salo (dove le vocali sono invertite) che Matti Braun ha tenuto al Kunstverein Braunschweig nel 2010. L’approccio di Matti Braun tende a creare un mix composito di episodi, significati, immagini e forme che vanno ad inserirsi in un complesso network di associazioni in cui gli spazi, le opere esposte, le tecniche e i materiali usati sono sempre aperti a molteplici interpretazioni e spesso possono avere significati equivocabili o in apparenza non chiari.
Ad esempio i batik sono sia l’espressione del voler attingere ad una tecnica che allude agli anni Sessanta e Settanta ma che allo stesso tempo racchiude in se una storia. Il loro luogo di origine è l’Indonesia (sebbene non si conosca il momento esatto della scoperta delle tecniche di tintura a riserva, che probabilmente nascono da errori casuali nella tintura dei tessuti) e in molti paesi Orientali, negli anni Venti, era diffusa la credenza che i batik rappresentassero l’espressione della liberazione dai demoni. Sebbene oggi questi aneddoti possano sembrare bizzarri, è il contenere in sé miti, luoghi e rimandi geografici e culturali che è importante per Matti Braun. Come lo è integrare sempre episodi della propria vita che in questa personale alla Galleria S.A.L.E.S. si ritrova nelle due cartoline autografate da Umberto II (il nonno, capitano di una nave-scuola, conobbe, a Napoli, nel 1930 il futuro Re d’Italia a Napoli. Matti Braun, affascinato da questo racconto, ha condotto ricerche storiche su questa figura ricercando anche oggetti legati ad Umberto II come lo sono le cartoline esposte in questa mostra).
Il lavoro di Matti Braun sfugge alla retorica delle diverse fonti storiche dalle quali trae origine ed elabora un personalissimo linguaggio che prende la forma di un’espressività visuale forte e astratta. Spesso il punto di partenza è offuscato dall’incastro con altre filosofie di pensiero e il lavoro prende forma autonoma. L’artista è interessato alle “variazioni genetiche” che avvengono quando memorie, diverse culturalmente, casualmente s’incontrano.
Tra le mostre recenti di Matti Braun si possono segnalare le personali presso: La Galerie - Centre d'art contemporain, Noisy le Sec, 2010; Salo, Kunstverein Braunschweig, 2010; Pierre Pierre, Esther Schipper, Berlino, 2010; Kola, Kunstmuseum Liechtenstein, Vaduz, 2009; Özurfa, Ludwig Museum, Colonia, 2008 e MUSEION, Museo d'Arte Moderna e Contemporanea, Bolzano, 2008
07
giugno 2011
Matti Braun – Sola
Dal 07 giugno al 10 settembre 2011
arte contemporanea
Location
STUDIO SALES DI NORBERTO RUGGERI
Roma, Piazza Dante, 2, (Roma)
Roma, Piazza Dante, 2, (Roma)
Orario di apertura
da lunedi a venerdi ore 15,30 - 19,30
Vernissage
7 Giugno 2011, h 19,00
Autore