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Calvana
Le foto illustrano non solo i boschi e le cime più belle della Calvana ma anche grotte e vecchie residenze che ancora resistono al tempo e ci portano alla scoperta di un territorio unico alla periferia di Prato.
Comunicato stampa
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E’ con grande orgoglio ed anche un pizzico di sano campanilismo che CONFARTE e la Consulta Cultura & Società presentano la nuova mostra che a partire dal prossimo venerdì 10 giugno (inaugurazione alle ore 17.30) sarà ospitata nei locali della Sede Provinciale (viale Montegrappa 138 – Prato) di Confartigianato Imprese Prato, una mostra che parla pratese a 360 gradi. Dopo aver ospitato pittori e scultori questa volta è la fotografia a fare da protagonista grazie ai lavori realizzati dai soci del Centro Sperimentale di Fotografia di Prato ed incentrati sulla Calvana, monte che sovrasta la città di Prato. Una mostra sulle bellezze del territorio pratese realizzata da chi vive ogni giorno a stretto contatto con questa realtà. La mostra, presentata nel dicembre 2010 nel palazzo Banci Buonamici di Prato, ha avuto uno strepitoso successo con ben circa 7000 visitatori. Le foto illustrano non solo i boschi e le cime più belle della Calvana ma anche grotte e vecchie residenze che ancora resistono al tempo e ci portano alla scoperta di un territorio unico alla periferia di Prato. Sarà presentato anche il catalogo "Calvana" realizzato da Egisto Nino Ceccatelli, Mauro Casi, Francesco Bolognini, una preziosa guida per chi vorrà scoprire il fascino della Calvana.
Notizie sul Centro Sperimentale di Fotografia
Il Centro Sperimentale di Fotografia nasce a Prato nell'ottobre del 1995 per iniziativa di Egisto Nino Ceccatelli e Renzo Carlesi, insegnanti di fotografia, come centro di aggregazione per gli allievi dei corsi degli anni precedenti che si tengono ininterrottamente dal 1991. Per informazioni sui corsi è possibile rivolgersi all'associazione Arca di Prato (tel. 0574 468308) oppure al comune di Prato (Laboratorio del Tempo 0574 26602). Negli incontri settimanali, coordinati dal presidente Mauro Casi, si approfondiscono temi riguardanti la fotografia, si visionano le immagini dei soci e si invitano altri fotografi a mostrare i propri lavori. Di particolare interesse sono le attività di documentazione antropologica e la realizzazione di reportage naturalistici raccolti in varie parti del mondo. All'interno del gruppo si sono formate anche altre individualità che hanno sviluppato un'interessante coscienza critica verso l'immagine fotografica. Molti lavori dei soci del Centro Sperimentale di Fotografia hanno riscosso grandi successi che si sono materializzati in pubblicazioni editoriali, mostre e proiezioni in Italia ed all’estero.
Sito Web www.centrosperimentale.it e-mail info@centrosperimentale.it
I monti della Calvana
La storia della Calvana inizia 100 milioni di anni fa (periodo cretaceo) sul fondo del mare, in una fossa marina che si trovava fra l'attuale Sardegna e Corsica e quella zona che diventerà la penisola Italiana riempita di strati di sedimenti calcarei (residui delle conchiglie di micro-organismi) dando origine alle seguenti formazioni rocciose: arenarie calcari calcoareniti, calcari marnosi, argilliti.
Nell'eocene medio (45 milioni di anni fa) inizia il processo di sollevamento, con la fine del miocene raggiunge la posizione attuale (5,2 milioni di anni fa). La Calvana è una vera e propria catena montuosa, che si discosta dal resto dell'Appennino non solo per la direzione generale di questo ma anche per i materiali litici di cui è composta (in prevalenza rocce calcaree). La catena della Calvana inizia da Monte Cuccoli vicino a Monte Piano e si prolunga fino a Prato sulla piana fiorentina, racchiusa ad occidente dalla valle del Bisenzio e ad oriente dalla valle della Sieve e poi dal torrente Marina affluente del Bisenzio. E' una montagna carsica per eccellenza, con presenza di ben 35 grotte, numerose doline, risorgive ed inghiottitoi. Questa peculiarità origina a sua volta una flora particolare tipica dei terreni calcari dove numerosi endemismi sopravvivono da sempre. La presenza dell'uomo sulla Calvana risale alla preistoria, materiali litici e fittili si trovano ovunque, alcune tracce di fondi di capanne dell'età del bronzo sono state segnalate in diverse località, il ritrovamento dei bronzetti di Pizzidimonte sulla direttrice della via etrusca, grandi muraglie e recinti fortificati si fanno risalire ai Castellieri protostorici, sono state individuate torri Romane e medievali, tanto per citare la presenza umana su questa montagna. In passato (fino a metà del XX secolo circa) i prati sommitali della Calvana erano destinati al pascolo ovino e caprino. Questo sistema era perfettamente in equilibrio con il peculiare ambiente carsico della Calvana. Oggi il pascolo bovino ha preso il posto di quello ovino. Questo cambiamento comporta notevoli squilibri in quanto i bovini (in particolare di razza Calvana o Calvanina), lasciati liberi di pascolare in condizioni difficili, danneggiano, a causa della mole, il manto erboso, innescando un processo di dilavamento del suolo carsico. Inoltre i bovini, a differenza degli ovicaprini, non si nutrono di arbusti infestanti, come il pruno, che perciò tendono ad espandersi creando fitte macchie impenetrabili al posto dei prati. Alla trasformazione del pascolo si sommano i problemi legati ad una "moderna" frequentazione della montagna che riguarda la dannosa circolazione di motociclette e fuoristrada. Anche per conservare questo delicato ambiente è stata istituita l'area protetta.
Notizie sul Centro Sperimentale di Fotografia
Il Centro Sperimentale di Fotografia nasce a Prato nell'ottobre del 1995 per iniziativa di Egisto Nino Ceccatelli e Renzo Carlesi, insegnanti di fotografia, come centro di aggregazione per gli allievi dei corsi degli anni precedenti che si tengono ininterrottamente dal 1991. Per informazioni sui corsi è possibile rivolgersi all'associazione Arca di Prato (tel. 0574 468308) oppure al comune di Prato (Laboratorio del Tempo 0574 26602). Negli incontri settimanali, coordinati dal presidente Mauro Casi, si approfondiscono temi riguardanti la fotografia, si visionano le immagini dei soci e si invitano altri fotografi a mostrare i propri lavori. Di particolare interesse sono le attività di documentazione antropologica e la realizzazione di reportage naturalistici raccolti in varie parti del mondo. All'interno del gruppo si sono formate anche altre individualità che hanno sviluppato un'interessante coscienza critica verso l'immagine fotografica. Molti lavori dei soci del Centro Sperimentale di Fotografia hanno riscosso grandi successi che si sono materializzati in pubblicazioni editoriali, mostre e proiezioni in Italia ed all’estero.
Sito Web www.centrosperimentale.it e-mail info@centrosperimentale.it
I monti della Calvana
La storia della Calvana inizia 100 milioni di anni fa (periodo cretaceo) sul fondo del mare, in una fossa marina che si trovava fra l'attuale Sardegna e Corsica e quella zona che diventerà la penisola Italiana riempita di strati di sedimenti calcarei (residui delle conchiglie di micro-organismi) dando origine alle seguenti formazioni rocciose: arenarie calcari calcoareniti, calcari marnosi, argilliti.
Nell'eocene medio (45 milioni di anni fa) inizia il processo di sollevamento, con la fine del miocene raggiunge la posizione attuale (5,2 milioni di anni fa). La Calvana è una vera e propria catena montuosa, che si discosta dal resto dell'Appennino non solo per la direzione generale di questo ma anche per i materiali litici di cui è composta (in prevalenza rocce calcaree). La catena della Calvana inizia da Monte Cuccoli vicino a Monte Piano e si prolunga fino a Prato sulla piana fiorentina, racchiusa ad occidente dalla valle del Bisenzio e ad oriente dalla valle della Sieve e poi dal torrente Marina affluente del Bisenzio. E' una montagna carsica per eccellenza, con presenza di ben 35 grotte, numerose doline, risorgive ed inghiottitoi. Questa peculiarità origina a sua volta una flora particolare tipica dei terreni calcari dove numerosi endemismi sopravvivono da sempre. La presenza dell'uomo sulla Calvana risale alla preistoria, materiali litici e fittili si trovano ovunque, alcune tracce di fondi di capanne dell'età del bronzo sono state segnalate in diverse località, il ritrovamento dei bronzetti di Pizzidimonte sulla direttrice della via etrusca, grandi muraglie e recinti fortificati si fanno risalire ai Castellieri protostorici, sono state individuate torri Romane e medievali, tanto per citare la presenza umana su questa montagna. In passato (fino a metà del XX secolo circa) i prati sommitali della Calvana erano destinati al pascolo ovino e caprino. Questo sistema era perfettamente in equilibrio con il peculiare ambiente carsico della Calvana. Oggi il pascolo bovino ha preso il posto di quello ovino. Questo cambiamento comporta notevoli squilibri in quanto i bovini (in particolare di razza Calvana o Calvanina), lasciati liberi di pascolare in condizioni difficili, danneggiano, a causa della mole, il manto erboso, innescando un processo di dilavamento del suolo carsico. Inoltre i bovini, a differenza degli ovicaprini, non si nutrono di arbusti infestanti, come il pruno, che perciò tendono ad espandersi creando fitte macchie impenetrabili al posto dei prati. Alla trasformazione del pascolo si sommano i problemi legati ad una "moderna" frequentazione della montagna che riguarda la dannosa circolazione di motociclette e fuoristrada. Anche per conservare questo delicato ambiente è stata istituita l'area protetta.
10
giugno 2011
Calvana
Dal 10 giugno all'otto novembre 2011
fotografia
Location
CONFARTIGIANATO
Prato, Viale Montegrappa, 138, (Prato)
Prato, Viale Montegrappa, 138, (Prato)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì:
8.30-13 14.30-18 (venerdì pomeriggio solo su richiesta)
Vernissage
10 Giugno 2011, Ore 17.30