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Silvia Fiorentino – Geografie sentimentali, macchine della melanconia
La melanconia come oggetto e soggetto che unisce il territorio
Comunicato stampa
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Eccole “Geografie sentimentali macchine della melanconia” di Silvia Fiorentino
Mercoledìprimo giugno, alle 18, l’inaugurazione della mostra all’Aula del Mare di Ancona
La melanconia come oggetto e soggetto che unisce il territorio. È questoil sentimento che pervade le opere di Silvia Fiorentino che saranno esposte perdieci giorni all’Aula del Mare di Ancona (al molo Santa Maria del porto). Lamostra dell’artista milanese, dal titolo “Geografie sentimentali - macchinedella melanconia”, verrà inaugurata mercoledì prossimo, primo giugno, alle ore18, nella struttura gestita dalla Cooperativa sociale “Zanzibar”.
Due sono i punti di partenza per questi lavori: il mare Adriatico, cheper Silvia Fiorentino è “una lunga linea della melanconia”, e il territorio,che si è formato da “casualità, dimenticanze, atrocità”. Le macchine dellamelanconia diventano perciò contenitori della memoria. Si tratta, infatti, discatole, sull’esempio di quelle cinematografiche, che, muovendosi, raccontanoil territorio e “cercano di ridargli movimento – come ha detto l’artista - perchéil paesaggio è un movimento intimo e stratificato di storie e dalla Storia”.
Le opere, inoltre, si rifanno a lavori, ricerche e installazioni diSilvia Fiorentino iniziati nel 2000. Lo stesso titolo della mostra, “Geografiesentimentali – macchine della melanconia”, stabilisce un legame con i lavori di“Architetture sentimentali”, del 2009. Opere nate dal lungo ascolto e analisidel paesaggio attraverso il linguaggio fotografico, poetico e sociale. È poi daquesta vivisezione artistica dei vari posti che hanno preso forma leinstallazioni che sono “l’altra architettura, quella che non si vede, ma quellache è di quel luogo”.
Artista poliedrica e completa, Silvia Fiorentino lavora sullacomplessità dell’esistente utilizzando e mescolando più linguaggi, come lapoesia e il disegno. Ecco come descrive il mare: “…nella mia città ci sono duemari/ completamente diversi tra loro/ e nessuno se ne ricorda/ poid’improvviso/ esplodono/ e si spandono per ogni dove, davanti ai tuoi occhiignari/ nella mia città ci sono due cattedrali/ una dà sul mare, brillante, tiaccompagna vistosa elettrica e colorata una sul colle silenziosa e chiusa perdesiderio di meditazione/ nella mia città si conserva per garantire un passatofuturo/ la mia città di appartenenza,/ di nascosto, la sento vicina/ fino almio passato da riprendere/ e per lei, sogno e resto/ nella mia città, ci sonomolte signorine no e anche signore no io con invidia le vedo veloci, nelle lorogambe e spalle, sicure attraversare la città….”
Artista milanese che ha “adottato Ancona per desiderio di appartenenza”,come ha scritto in una sua poesia, ha esposto le sue opere in Europa e negliStati Uniti. Co-fondatrice del gruppo Branco di Milano, ha partecipato allanascita del gruppo Sylvie & Bruno che ripropone un legame tra narrazione,arte visiva e suoni. Nel 2006 ha ideato e curato il progetto, convegno, mostra e sitodel catalogo Metodo Effe (www.metodoeffe.it),per dare spazio al linguaggio femminile nell’esplorazione dei processi creativinella vita e nell’arte.
La mostra “Geografie sentimentali – macchine della melanconia” saràaperta al pubblico dal primo all’11 giugno, dal martedì a sabato dalle 17 alle20, all’Aula del Mare (www.auladelmare.it),al porto di Ancona (adiacente alla ex biglietteria).
Mercoledìprimo giugno, alle 18, l’inaugurazione della mostra all’Aula del Mare di Ancona
La melanconia come oggetto e soggetto che unisce il territorio. È questoil sentimento che pervade le opere di Silvia Fiorentino che saranno esposte perdieci giorni all’Aula del Mare di Ancona (al molo Santa Maria del porto). Lamostra dell’artista milanese, dal titolo “Geografie sentimentali - macchinedella melanconia”, verrà inaugurata mercoledì prossimo, primo giugno, alle ore18, nella struttura gestita dalla Cooperativa sociale “Zanzibar”.
Due sono i punti di partenza per questi lavori: il mare Adriatico, cheper Silvia Fiorentino è “una lunga linea della melanconia”, e il territorio,che si è formato da “casualità, dimenticanze, atrocità”. Le macchine dellamelanconia diventano perciò contenitori della memoria. Si tratta, infatti, discatole, sull’esempio di quelle cinematografiche, che, muovendosi, raccontanoil territorio e “cercano di ridargli movimento – come ha detto l’artista - perchéil paesaggio è un movimento intimo e stratificato di storie e dalla Storia”.
Le opere, inoltre, si rifanno a lavori, ricerche e installazioni diSilvia Fiorentino iniziati nel 2000. Lo stesso titolo della mostra, “Geografiesentimentali – macchine della melanconia”, stabilisce un legame con i lavori di“Architetture sentimentali”, del 2009. Opere nate dal lungo ascolto e analisidel paesaggio attraverso il linguaggio fotografico, poetico e sociale. È poi daquesta vivisezione artistica dei vari posti che hanno preso forma leinstallazioni che sono “l’altra architettura, quella che non si vede, ma quellache è di quel luogo”.
Artista poliedrica e completa, Silvia Fiorentino lavora sullacomplessità dell’esistente utilizzando e mescolando più linguaggi, come lapoesia e il disegno. Ecco come descrive il mare: “…nella mia città ci sono duemari/ completamente diversi tra loro/ e nessuno se ne ricorda/ poid’improvviso/ esplodono/ e si spandono per ogni dove, davanti ai tuoi occhiignari/ nella mia città ci sono due cattedrali/ una dà sul mare, brillante, tiaccompagna vistosa elettrica e colorata una sul colle silenziosa e chiusa perdesiderio di meditazione/ nella mia città si conserva per garantire un passatofuturo/ la mia città di appartenenza,/ di nascosto, la sento vicina/ fino almio passato da riprendere/ e per lei, sogno e resto/ nella mia città, ci sonomolte signorine no e anche signore no io con invidia le vedo veloci, nelle lorogambe e spalle, sicure attraversare la città….”
Artista milanese che ha “adottato Ancona per desiderio di appartenenza”,come ha scritto in una sua poesia, ha esposto le sue opere in Europa e negliStati Uniti. Co-fondatrice del gruppo Branco di Milano, ha partecipato allanascita del gruppo Sylvie & Bruno che ripropone un legame tra narrazione,arte visiva e suoni. Nel 2006 ha ideato e curato il progetto, convegno, mostra e sitodel catalogo Metodo Effe (www.metodoeffe.it),per dare spazio al linguaggio femminile nell’esplorazione dei processi creativinella vita e nell’arte.
La mostra “Geografie sentimentali – macchine della melanconia” saràaperta al pubblico dal primo all’11 giugno, dal martedì a sabato dalle 17 alle20, all’Aula del Mare (www.auladelmare.it),al porto di Ancona (adiacente alla ex biglietteria).
01
giugno 2011
Silvia Fiorentino – Geografie sentimentali, macchine della melanconia
Dal primo all'undici giugno 2011
arte contemporanea
Location
AULA DEL MARE – COOPERATIVA SOCIALE ZANZIBAR
Ancona, Scalo Molo Santa Maria, (Ancona)
Ancona, Scalo Molo Santa Maria, (Ancona)
Orario di apertura
dal martedì a sabato dalle 17 alle 20
Vernissage
1 Giugno 2011, ore 18
Autore