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“La mia Biennale sarà dunque quella del centocinquantesimo dell’unità d’Italia, e dovrà esibire gli artisti che, con il loro valore, meglio illustrino il prestigio nell’arte della nostra nazione”.
Ipse dixit Vittorio Sgarbi, a Firenze per parlare di Pietro Annigoni in occasione dei cento anni dalla nascita del maestro. Incontro in occasione del quale ha risposto ad alcune domande, ma soprattutto ha confermato la notizia più attesa (o temuta?): ovvero di essere stato nominato Soprintendente al polo museale di Venezia.
“Forse Bondi ha voluto alzare la posta – ha proseguito in tema Biennale – e spingere ancora più avanti quella che ad alcuni sembrerà una provocazione e, al di là dei facili e prevedibili contrasti, già prevedo la prima riserva: ma Sgarbi è un esperto di arte antica, non si occupa di arte contemporanea, anzi la odia. Quante volte ho sentito queste affermazioni e quante volte ho pensato ad artisti superbi come Domenico Gnoli, Antonio López García, Werner Tubke, e anche a più giovani come Lino Frongia, Luigi Serafini, Giuseppe Ducrot, Luca Crocicchi, che sono alcuni nomi delle migliaia di cui mi sono occupato. E Carlo Guarienti, Gianfranco Ferroni, Piero Guccione, Gaetano Pompa. Contemporanei? No, dispersi. Ignorati. Rispetto a altri sempre visti, ovunque esposti, esaltati, necessari, onnipresenti”.
Due domande sorgono spontanee: Ma non ci sarà incompatibilità fra la carica di soprintendente e le mille altre ricoperte da Sgarbi, in primis alla Biennale? E poi: ma lo statuto della Biennale non prevede forse che le mostre illustrino quanto di “nuovo” l’arte ha prodotto negli ultimi due anni? (ha collaborato daniela cresti)
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[exibart]
secondo me sarà una biennale migliore, nel suo essere lancinante, del padiglione italia 2009. Fotograferà l’italia e questo sarà comunque stimolante, meglio della scelta luca beatrice ancora “ammiccante” e indefinita tra due sistemi di gusto. Chissà se verrà riservato una spazio all’attività germinale che Viafarini ha svolto in italia negli ultimi 20 anni.
ma soprattutto quante attività svolge, e dare spazio alle nuove generazioni?
Prima di criticare, aspettiamo………..Vittorio Sgarbi è una GARANZIA e poi è conosciuto in tutto il mondo, sono certa che per la prossima BIENNALE saprà dare il meglio di se, come sempre del resto, poichè lui aldilà di tutte le critiche, è sempre il più GRANDE………….Quindi “evviva SGARBI, forza Vittorio, sono certa che darai lustro e prestigio sia agli Artisti che al Padiglione Italia. Arrivederci al 2011…..
Un uomo disonesto, non solo intellettualmente. Che se li metta nel didietro Lopez Garcia, Gnoli, Guccione & company, geni che solo lui ha capito e che ci faranno ancora una volta vergognare del nostro padiglione!
Sandro Bondi lo nomina. Federico Zeri invece, giustamente, pretese il suo licenziamento.
La televisione è il vero miracolo italiano.
E’assolutamente mostruoso tifare per l’uno e per l’altro artista. La nozione di arte non può essere ridotta a gioco di calcio. Nel calcio il talento del calciatore, comunque sia viene sempre fuori, mentre nell’arte prevale spesso la nozione dell’ambiguità sul talento. Sarà la storia a certificare i veri talenti. V. Sgarbi è una persona determinata, coltissima, con un cervello e tanta umanità nascosta. Nella vita è un artista lui stesso. Un vero “dadaista”, uno che non ha peli sulla lingua, che va sempre controcorrente, rispetto a tanta mediocrità e desolazione che ci circonda. Tanti artisti italiani brillano nella clandestinità, lontano dai centri di potere, contenti e con grande fatica. Tutto questo Sgarbi lo sa!