Un testo critico di Rosario Pinto introduce la mostra di Carlo Palermo intitolata : Dalla teoria atomistica al segno urbano Prospettive epistemiche della lettura estetica del tema dell’incommensurabilità secondo la prospettiva astratto- geometrica di Carlo Palermo.

In mostra fino al 20 giugno una serie di opere digitali di medie e grandi dimensioni attraverso le quali Carlo Palermo entra nel vivo del linguaggio astratto- geometrico .Perito nucleare e poi docente di educazione artistica vanta un’attività ininterrotta lungo gli ultimi decenni all’insegna di una convincente sperimentazione e dell’intervento nel sociale. Nel Duemila ha dato vita alla Galleria d’Arte contemporanea Spazio Darmon presso l’omonimo Istituto d’Istruzione Statale, che per otto edizioni ha promosso l’incontro tra gli allievi con artisti affermati, innescando processi cognitivi e formativi, all’insegna dell’educazione all’arte contemporanea, coinvolgendo un pubblico sempre più interessato. Carlo Palermo ha svolto anche interventi artistici nel sociale presso l’Istituto Penale Minorile di Nisida nel 2003 e nel 2008.
“Carlo Palermo, non a caso, addita una sorta di percorso ideale dalla teoria atomistica al segno urbano, giacché la sua ricerca fissa le tappe d’un percorso che non è il semplice svolgimento delle ragioni epistemiche dell’ arché, ma è il tessuto stesso della storia e, quindi, dell’uomo,di un uomo che si ritrova al centro della natura non come essere particolare e speciale, ma solo come una creatura animale che di essa cerca di farsi una rappresentazione ed una ragione. Essendo, forse, proprio perciò, infelice, dibattuto nel dilemma fra mistero e problema o, se si può preferire, nell’insanabile incommensurabilità tra cercle et carré.” Questa la conclusione dell’intervento critico
di Rosario Pinto , che introduce la mostra.
Carlo Palermo