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Luciano Devita – Opere 1950-1965
saranno esposte oltre settanta opere risultato di una vita di artista volta alla continua ricerca di quella espressività che ha consentito a Luciano De Vita di collocarsi nella schiera di Maestri attivi a Bologna nei decenni centrali del Novecento e le cui opere da sempre suscitano grande attesa.
Comunicato stampa
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Si inaugura il 19 maggio 2011 alle ore 18.30 presso i locali della Fondazione del Monte la mostra dedicata a Luciano De Vita e curata da Michela Scolaro.
“Per la personalità, potentemente chiaroscurata come le sue opere, per la singolarità dei suoi doni, che ha saputo magistralmente calare nell’incisione, nella pittura, nella scultura, nella multiforme attività elaborata per il teatro oltre che nella didattica, nel ruolo tanto delicato quanto fondamentale di formare altri artisti, trasmettendo loro le proprie conquiste” scrive nel catalogo Marco Cammelli, Presidente della Fondazione del Monte.
Fino al 30 ottobre 2011 saranno esposte oltre settanta opere risultato di una vita di artista volta alla continua ricerca di quella espressività che ha consentito a Luciano De Vita di collocarsi nella schiera di Maestri attivi a Bologna nei decenni centrali del Novecento e le cui opere da sempre suscitano grande attesa.
Dopo numerosi riconoscimenti internazionali, questa è un’ulteriore occasione per far rivivere l’opera di De Vita e per riaprire con il pubblico un dialogo intorno alle opere dei suoi primi anni di lavoro.
É un’arte unica, potente e singolare quella di Luciano De Vita, eloquente Maestro di un chiaroscuro che domina nelle incisioni, nella pittura e nelle sculture, i cui effetti riecheggiano nella metodologia applicata sia nel processo didattico e formativo rivolto ai propri allievi sia nella propria personale produzione artistica sia nel tocco che seppe infondere all’attività teatrale. La mostra riassume i primi quindici anni dell’attività multiforme dell’artista e ci resituisce quel talento ombroso e raffinato che Giorgio Morandi, suo Maestro, intuì e del quale la sua arte nell’acquaforte è l’emblema esclusivo.
“Chi siamo noi, era l’interrogativo originario di De Vita - ci racconta la curatrice Michela Scolaro - posto davanti allo specchio già dalla nascita, obbligato a sperimentare a un tempo la presenza e l’assenza. L’identità molteplice del contemporaneo e la scissione dell’essere.”
Luciano De Vita è nato ad Ancona nel 1929, nel 1949 si trasferisce a Bologna e diventa assistente di Giorgio Morandi all'Accademia delle Belle Arti. Dal 1962 si trasferisce a Milano dove diventa professore a Brera. Nel 1969 si dedica al teatro ed è autore delle scene e dei costumi della "Turandot" e nel 1971 dell'"Otello" curato da Raoul Grasselli, il 1981 è l’anno dell'"Aida" per la quale cura anche la regia. Dal 1975 al 1992, anno della sua prematura scomparsa, De Vita fa ritorno a Bologna e insegnerà nuovamente all'Accademia, prima come assistente di Paolo Manaresi, poi come titolare della cattedra di Tecniche dell'Incisione.
“Per la personalità, potentemente chiaroscurata come le sue opere, per la singolarità dei suoi doni, che ha saputo magistralmente calare nell’incisione, nella pittura, nella scultura, nella multiforme attività elaborata per il teatro oltre che nella didattica, nel ruolo tanto delicato quanto fondamentale di formare altri artisti, trasmettendo loro le proprie conquiste” scrive nel catalogo Marco Cammelli, Presidente della Fondazione del Monte.
Fino al 30 ottobre 2011 saranno esposte oltre settanta opere risultato di una vita di artista volta alla continua ricerca di quella espressività che ha consentito a Luciano De Vita di collocarsi nella schiera di Maestri attivi a Bologna nei decenni centrali del Novecento e le cui opere da sempre suscitano grande attesa.
Dopo numerosi riconoscimenti internazionali, questa è un’ulteriore occasione per far rivivere l’opera di De Vita e per riaprire con il pubblico un dialogo intorno alle opere dei suoi primi anni di lavoro.
É un’arte unica, potente e singolare quella di Luciano De Vita, eloquente Maestro di un chiaroscuro che domina nelle incisioni, nella pittura e nelle sculture, i cui effetti riecheggiano nella metodologia applicata sia nel processo didattico e formativo rivolto ai propri allievi sia nella propria personale produzione artistica sia nel tocco che seppe infondere all’attività teatrale. La mostra riassume i primi quindici anni dell’attività multiforme dell’artista e ci resituisce quel talento ombroso e raffinato che Giorgio Morandi, suo Maestro, intuì e del quale la sua arte nell’acquaforte è l’emblema esclusivo.
“Chi siamo noi, era l’interrogativo originario di De Vita - ci racconta la curatrice Michela Scolaro - posto davanti allo specchio già dalla nascita, obbligato a sperimentare a un tempo la presenza e l’assenza. L’identità molteplice del contemporaneo e la scissione dell’essere.”
Luciano De Vita è nato ad Ancona nel 1929, nel 1949 si trasferisce a Bologna e diventa assistente di Giorgio Morandi all'Accademia delle Belle Arti. Dal 1962 si trasferisce a Milano dove diventa professore a Brera. Nel 1969 si dedica al teatro ed è autore delle scene e dei costumi della "Turandot" e nel 1971 dell'"Otello" curato da Raoul Grasselli, il 1981 è l’anno dell'"Aida" per la quale cura anche la regia. Dal 1975 al 1992, anno della sua prematura scomparsa, De Vita fa ritorno a Bologna e insegnerà nuovamente all'Accademia, prima come assistente di Paolo Manaresi, poi come titolare della cattedra di Tecniche dell'Incisione.
19
maggio 2011
Luciano Devita – Opere 1950-1965
Dal 19 maggio al 30 ottobre 2011
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE DEL MONTE
Bologna, Via Delle Donzelle, 2, (Bologna)
Bologna, Via Delle Donzelle, 2, (Bologna)
Vernissage
19 Maggio 2011, h 18.30
Autore
Curatore