Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Pertti Kekarainen – Tila new works
Le opere della serie TILA rappresentano e rivedono differenti nozioni di spazio, da quelle più specifiche di un luogo ad evocazioni più astratte. Ma ancora di più queste opere, come tutte le opere di Kekarainen, aprono lo sguardo sulle condizioni per vivere gli spazi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
TILA
Il titolo TILA offre una buona chiave di lettura della serie. La parola finlandese “tila” ha una grande varietà di significati. La sua traduzione letterale è “spazio”, ma “posto” è altrettanto vicino al significato. Questa parola abbraccia le molte denominazioni concrete di “posto” e “stanza” e altrettante astratte nozioni di spazio, identificando sia spazi particolari sia la spazialità in generale. Inoltre la si può tradurre con parole come “stato”, “circostanza” e “condizione”. Una modulazione semantica che, andando da spazio e posto a condizione e situazione, è particolarmente illuminante rispetto alla serie TILA. Le opere della serie, infatti, rappresentano e rivedono differenti nozioni di spazio, da quelle più specifiche di un luogo ad evocazioni più astratte. Ma ancora di più queste opere, come tutte le opere di Kekarainen, aprono lo sguardo sulle condizioni per vivere gli spazi. In una maniera ludica, ma tuttavia elegante ed eloquente, esse pongono interrogativi su come noi viviamo e concepiamo lo spazio: cosa succede se facciamo questo? Se filtriamo o alteriamo la vista in questo modo? O piuttosto: come può essere costruita, alterata e manipolata la visione fotografica? Quali immagini del mondo sono del mondo?
(dal testo di Jan-Erik Lundstrom. density TILA Series. Edizioni Photology)
Alcune fotografie esposte sono stampate in scala 1:1 e nello spazio della galleria creano la sensazione di ambienti situati dietro una superficie trasparente. Lo spettatore si troverà disorientato da una sorta di filtro fatto da queste trasparenze e così immerso in un’atmosfera surreale, in cui ci si ritrova a cercare di vedere cosa si cela al di là.
Questa atmosfera è costruita anche grazie alla sovrapposizione di più scatti fotografici nella stessa opera. Si crea così un non immediato senso di comprensione che porta a sviluppare più ampie riflessioni sul reale. Il nucleo di queste eleganti ed eloquenti immagini, infatti, non è la rappresentazione mimetica del reale: ci sembrerà di scorgere delle curiose porte o finestre messe lì quasi a farci notare spazi, volumi e prospettive che sono direttamente collegati, invece, alla nostra consapevolezza interna.
Il titolo TILA offre una buona chiave di lettura della serie. La parola finlandese “tila” ha una grande varietà di significati. La sua traduzione letterale è “spazio”, ma “posto” è altrettanto vicino al significato. Questa parola abbraccia le molte denominazioni concrete di “posto” e “stanza” e altrettante astratte nozioni di spazio, identificando sia spazi particolari sia la spazialità in generale. Inoltre la si può tradurre con parole come “stato”, “circostanza” e “condizione”. Una modulazione semantica che, andando da spazio e posto a condizione e situazione, è particolarmente illuminante rispetto alla serie TILA. Le opere della serie, infatti, rappresentano e rivedono differenti nozioni di spazio, da quelle più specifiche di un luogo ad evocazioni più astratte. Ma ancora di più queste opere, come tutte le opere di Kekarainen, aprono lo sguardo sulle condizioni per vivere gli spazi. In una maniera ludica, ma tuttavia elegante ed eloquente, esse pongono interrogativi su come noi viviamo e concepiamo lo spazio: cosa succede se facciamo questo? Se filtriamo o alteriamo la vista in questo modo? O piuttosto: come può essere costruita, alterata e manipolata la visione fotografica? Quali immagini del mondo sono del mondo?
(dal testo di Jan-Erik Lundstrom. density TILA Series. Edizioni Photology)
Alcune fotografie esposte sono stampate in scala 1:1 e nello spazio della galleria creano la sensazione di ambienti situati dietro una superficie trasparente. Lo spettatore si troverà disorientato da una sorta di filtro fatto da queste trasparenze e così immerso in un’atmosfera surreale, in cui ci si ritrova a cercare di vedere cosa si cela al di là.
Questa atmosfera è costruita anche grazie alla sovrapposizione di più scatti fotografici nella stessa opera. Si crea così un non immediato senso di comprensione che porta a sviluppare più ampie riflessioni sul reale. Il nucleo di queste eleganti ed eloquenti immagini, infatti, non è la rappresentazione mimetica del reale: ci sembrerà di scorgere delle curiose porte o finestre messe lì quasi a farci notare spazi, volumi e prospettive che sono direttamente collegati, invece, alla nostra consapevolezza interna.
24
maggio 2011
Pertti Kekarainen – Tila new works
Dal 24 maggio al 29 luglio 2011
fotografia
Location
GALLERIA PHOTOLOGY
Milano, Via Della Moscova, 25, (Milano)
Milano, Via Della Moscova, 25, (Milano)
Orario di apertura
Lunedì - venerdì ore 11,00-19,00
Vernissage
24 Maggio 2011, h 19,00
Autore