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Annamaria Russo / Nunzio Bibbò – Presenze
Sculture, incisioni e ceramiche sono reperti di arte contemporanea che prendono vita da temi e materiali
antichi: acqua e terra, fuoco e metallo. I guerrieri, le donne, antichi paesi e paesaggi italici, la sempiterna fascinazione del cerchio: tutto ciò sembra suggerire la via sapienziale per uscire dal caos, per andare verso il futuro senza perdere di vista la tradizione
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra di Annamaria Russo e Nunzio Bibbò, realizzata negli spazi espositivi dell’Archivio di Stato, che insieme alla
Biblioteca Nazionale “Sagarriga Visconti Volpi” costituisce il nucleo intellettuale e disciplinare del complesso architettonico della
“Cittadella della Cultura” di Bari, corona una perfetta sinergia di intenti e di affinità umane tra le istituzioni culturali territoriali del
MiBAC, con la sua nobile squadra di studiosi e funzionari, e gli artisti, i promotori e i curatori della mostra.
Grazie a Isabella Lapi, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia, ad Eugenia Vantaggiato, Direttore
dell’Archivio di Stato di Bari, all’On.le Irene Pivetti, Presidente di Learn To Be Free Onlus (associazione di promozione sociale
il cui obiettivo è promuovere e supportare progetti di sviluppo, al fine di creare opportunità di lavoro in particolare per persone ap-
partenenti a categorie svantaggiate, LTBF è inoltre molto attiva nel sostenere progetti legati al mondo dell’arte e della cultura, www.
ltbf.it - www.festivaldelleidentita.it), è stato realizzato in tempi brevi un progetto lungamente ponderato e concepito appositamente
per la valorizzazione della “Cittadella”, in quanto sito di notevole interesse storico e architettonico. Esso ben rappresenta il
ruolo sociale che l’istituzione culturale, quale che sia, un museo, un archivio, una biblioteca nazionale, in futuro dovrà interpretare:
contenitore di cultura, crocevia di saperi diversi, strumento di ricerca di quella bellezza in grado di salvare il mondo, secondo l’as-
sioma di Dostoevskij, spesso citato a proposito di beni culturali, che nella crisi attuale rischia di sembrare utopistica.
Il messaggio artistico ed umano dei due artisti, due veri maestri pieni di forza creatrice, è sembrato la migliore risposta
alla sfida del presente. Sculture, incisioni e ceramiche sono reperti di arte contemporanea che prendono vita da temi e materiali
antichi: acqua e terra, fuoco e metallo. I guerrieri, le donne, antichi paesi e paesaggi italici, la sempiterna fascinazione del cerchio:
tutto ciò sembra suggerire la via sapienziale per uscire dal caos, per andare verso il futuro senza perdere di vista la tradizione.
La dislocazione delle opere negli spazi espositivi offre un’ottimale possibilità di valorizzare i medesimi, rendendoli vivi e attrat-
tivi nei confronti del pubblico barese, soprattutto di coloro che ancora non conoscono la nuova sede istituzionale comune all’Ar-
chivio di Stato e alla Biblioteca nazionale, ubicata nell’ex-Macello Comunale; una interessante architettura degli anni Trenta,
ristrutturata e resa funzionale a cura del MiBAC nel 2006. Il trend delle mostre di arte contemporanea negli spazi delle istituzioni
culturali quali archivi e biblioteche, se correttamente governato, evidenzia quella multifunzionalità che è oggi propria dello spazio
dei beni culturali, con le loro sedi, quasi sempre architettonicamente pregevoli. Ciò che conta è che l’istituzione che la promuove e
la ospita sappia assicurare l’eccellenza dell’evento: questo è il brand di ogni istituto, che ne determina la sua valorizzazione.
Già nello scorcio del 2010 con il motto “leggere l’arte contemporanea”, si era realizzata una serie di iniziative della Biblioteca
Nazionale, dalla presentazione del volume L’enfasi architettonica e la città moderna di Giovanni Lauricella alla conferenza con cui
lo scorso 15 dicembre Cristina Trivellin della Fondazione D’Ars di Milano, ha presentato il volume di Pierre Restany da lei tradotto
in italiano, Yves Klein, Il fuoco nel cuore del vuoto, (Milano,Giampaolo Prearo editore, 2008) che nel primitivo progetto doveva in-
trodurre la presente manifestazione. E di fatto, se l’Archivio e la Biblioteca sono due realtà istituzionali diverse, esse rappresentano
un unicum dal punto di vista architettonico. In esse possono essere sviluppate, lavorando in sinergia, quelle iniziative che intendono
valorizzare la struttura oltre le collezioni in esse conservate. Al loro interno potranno essere letti non solo documenti e testi (che non
possono mancare) ma anche osservare i segni del tempo presente, con l’aiuto di artisti, di studiosi, di intellettuali illuminati, come
quelli che hanno contribuito al nostro catalogo.
E’ giusto che l’arte contemporanea sia capita e apprezzata dai più, perché racchiude il passato ma lo traduce in un linguaggio
altro, perché è provocazione e gioco, ma contiene un sapere antico come i guerrieri di Nunzio, il cerchio della perfezione antico
ed eterno di Annamaria, il mistico ed alchemico fuoco di Klein. Gustare il contemporaneo è molto più facile che leggere i trat-
tati di estetica, con buona pace dei critici d’arte. Siamo infatti abituati a vedere la bellezza nell’antico, e la regione Puglia ha i suoi
punti di forza nei beni culturali proprio in questo settore: abbiamo infatti, aree archeologiche, cattedrali, castelli medievali, palazzi
barocchi, ecc. Ora dobbiamo imparare ad aprire la mente ad accogliere i messaggi del contemporaneo e così facendo riempiremo
diverse lacune (intellettuali, estetiche, esistenziali): ma per essere compresa, l’arte contemporanea deve respirare, circolare, vivere
negli spazi del nostro quotidiano.
L’Archivio e la Biblioteca come sistemi organizzati del sapere sono questione di pieni e di vuoti: i pieni sono gli spazi occupati
dai documenti scritti, i vuoti sono gli spazi non occupati, ma che sono predisposti ad accoglierli. Così si riempirà quel vuoto che i
documenti e i libri non possono colmare: l’assenza del pubblico. Occorrerà lavorare su questo. Attraverso il contatto I vuoti all’in-
terno di questo immenso complesso architettonico saranno colmati.
Anche per questo la mostra Presenze ospiterà, secondo la celebre distinzione brandiana, le opere di Annamaria Russo e Nunzio
Bibbò, presenti come astanza e come flagranza, inserendosi nello spazio, davvero metafisico e dechirichiano, della Cittadella che
le accoglie,
Presenze, infine, coincide con un momento forte delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia, quasi a sottolineare che questo
anniversario si può celebrare anche esaltando la nostra creatività, che non conosce flessioni né appartenenze.
Annamaria Russo è nata a San Salvatore Telesino (BN), si è formata all’Accademia di Belle Arti di Napoli e Roma con Greco,
Ciarrocchi e Capogrossi, ha insegnato a Roma nella scuola pubblica fino al 1997. Dallo stesso anno ha iniziato attività di volonta-
riato presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, collaborando ad attivare l’Associazione Amici dell’Arte Moderna a Valle Giulia
A3M all’interno della quale ha svolto e svolge funzioni statutarie. Prosegue la ricerca artistica con esperienze e viaggi di studio
a Roma, in Italia e all’estero. L’artista ha esposto in importanti spazi pubblici quali il Complesso Monumentale di San Michele
a Ripa, Palazzo Ruspoli, Museo Barracco, Archivio di Stato di Roma, Biblioteca Angelica. Museo Nazionale di Palazzo Venezia.
www.annamariarusso.com
Nunzio Bibbò è nato a Castelvetere in Val Fortore; scultore, incisore e pittore, della scuola di Mazzacurati, di Greco e di Ma-
stroianni. Ha insegnato materie plastiche a Brera e dal 1973 a Roma al liceo artistico di via Ripetta; ha tenuto nel 1969 la sua prima
personale di disegni e terracotte alla libreria S.E.I. di Napoli. Ha esposto alla X Quadriennale di Roma; ha realizzato una persona-
le presso l’Universita di Cincinnati (USA) ; nel 1979 ha esposto alla mostra “I maggiori grafici italiani” allestita in Campidoglio.
Dopo la personale all’Istituto Italiano a Monaco di Baviera (1985), ha realizzato la porta in bronzo per la cattedrale di Reggio Ca-
labria (1988); ha esposto nel 1989 a Melbourne e, tra il settembre 2004 e il febbraio 2005, in due grandi antologiche al Complesso
del Vittoriano a Roma e alla Rocca dei Lettori a Benevento. Del 2006 sono la statua di Padre Pio di Boston e le porte bronzee di
Reggio Calabria. Titolare di una sala nel Museo d’arte Moderna di Sofia partecipa alla prossima 54° Biennale di Venezia.
www.aiam.it/bibbo.htm
Learn To Be Free Onlus è un’associazione di promozione sociale fondata da Irene Pivetti nel 2008. Mission di LTBF è promuo-
vere il lavoro come potente mezzo di inclusione sociale e creare opportunità di occupazione per persone svantaggiate: per fare ciò,
la onlus aiuta le nuove imprese a crescere, sostiene quelle già esistenti e promuove azioni di Corporate Social Responsibility, con
particolare attenzione alle politiche Europee in materia di Politica Sociale e Occupazione.
Importante l’impegno di LTBF Onlus a sostegno dell’arte e della cultura, con iniziative come il Festival delle Identità e il Pre-
mio Luigi Malerba di Narrativa e Sceneggiatura, solo per citarne alcuni. L’associazione è inoltre membro associato della CIBJO
Confederazione Mondiale dei Gioiellieri, in virtù della sua attività a favore della trasparenza della filiera orafa. LTBF è Editore del
network televisivo on line Web To Be Free. Per maggiori informazioni: www.ltbf.it www.festivaldelleidentita.it
Catalogo in mostra a cura di Annamaria Romano, con testi di Eugenia Vantaggiato, Anna Maria Romano, Marina Panetta, Irene
Pivetti, Sandra Pinto, Alberta Campitelli, Maria Stella Margozzi, Marcella Cossu, Selene Sconci, Fabiana Mendia, Rosanna Fumai,
Cristina Trivellin (Nicola Longobardi editore). Foto :Nicola Longobardi e Silvio Scafoletti.
Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia –AR-
CHIVIO DI STATO Bari. 150° Unità d’ITALIA- .REGIONE PUGLIA.PROVINCIA e COMUNE DI BARI .LTBF. FIDA-
PA-BPW-DARS- OMEOART Collaborazione AMICI DELL’ARTE MODERNAa VALLE GIULIA. Con il contributo di:
AZIENDAAGRICOLA Marisa Pouchain Taffuri - ECOCONSULT-ECOFORMAT.
Biblioteca Nazionale “Sagarriga Visconti Volpi” costituisce il nucleo intellettuale e disciplinare del complesso architettonico della
“Cittadella della Cultura” di Bari, corona una perfetta sinergia di intenti e di affinità umane tra le istituzioni culturali territoriali del
MiBAC, con la sua nobile squadra di studiosi e funzionari, e gli artisti, i promotori e i curatori della mostra.
Grazie a Isabella Lapi, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia, ad Eugenia Vantaggiato, Direttore
dell’Archivio di Stato di Bari, all’On.le Irene Pivetti, Presidente di Learn To Be Free Onlus (associazione di promozione sociale
il cui obiettivo è promuovere e supportare progetti di sviluppo, al fine di creare opportunità di lavoro in particolare per persone ap-
partenenti a categorie svantaggiate, LTBF è inoltre molto attiva nel sostenere progetti legati al mondo dell’arte e della cultura, www.
ltbf.it - www.festivaldelleidentita.it), è stato realizzato in tempi brevi un progetto lungamente ponderato e concepito appositamente
per la valorizzazione della “Cittadella”, in quanto sito di notevole interesse storico e architettonico. Esso ben rappresenta il
ruolo sociale che l’istituzione culturale, quale che sia, un museo, un archivio, una biblioteca nazionale, in futuro dovrà interpretare:
contenitore di cultura, crocevia di saperi diversi, strumento di ricerca di quella bellezza in grado di salvare il mondo, secondo l’as-
sioma di Dostoevskij, spesso citato a proposito di beni culturali, che nella crisi attuale rischia di sembrare utopistica.
Il messaggio artistico ed umano dei due artisti, due veri maestri pieni di forza creatrice, è sembrato la migliore risposta
alla sfida del presente. Sculture, incisioni e ceramiche sono reperti di arte contemporanea che prendono vita da temi e materiali
antichi: acqua e terra, fuoco e metallo. I guerrieri, le donne, antichi paesi e paesaggi italici, la sempiterna fascinazione del cerchio:
tutto ciò sembra suggerire la via sapienziale per uscire dal caos, per andare verso il futuro senza perdere di vista la tradizione.
La dislocazione delle opere negli spazi espositivi offre un’ottimale possibilità di valorizzare i medesimi, rendendoli vivi e attrat-
tivi nei confronti del pubblico barese, soprattutto di coloro che ancora non conoscono la nuova sede istituzionale comune all’Ar-
chivio di Stato e alla Biblioteca nazionale, ubicata nell’ex-Macello Comunale; una interessante architettura degli anni Trenta,
ristrutturata e resa funzionale a cura del MiBAC nel 2006. Il trend delle mostre di arte contemporanea negli spazi delle istituzioni
culturali quali archivi e biblioteche, se correttamente governato, evidenzia quella multifunzionalità che è oggi propria dello spazio
dei beni culturali, con le loro sedi, quasi sempre architettonicamente pregevoli. Ciò che conta è che l’istituzione che la promuove e
la ospita sappia assicurare l’eccellenza dell’evento: questo è il brand di ogni istituto, che ne determina la sua valorizzazione.
Già nello scorcio del 2010 con il motto “leggere l’arte contemporanea”, si era realizzata una serie di iniziative della Biblioteca
Nazionale, dalla presentazione del volume L’enfasi architettonica e la città moderna di Giovanni Lauricella alla conferenza con cui
lo scorso 15 dicembre Cristina Trivellin della Fondazione D’Ars di Milano, ha presentato il volume di Pierre Restany da lei tradotto
in italiano, Yves Klein, Il fuoco nel cuore del vuoto, (Milano,Giampaolo Prearo editore, 2008) che nel primitivo progetto doveva in-
trodurre la presente manifestazione. E di fatto, se l’Archivio e la Biblioteca sono due realtà istituzionali diverse, esse rappresentano
un unicum dal punto di vista architettonico. In esse possono essere sviluppate, lavorando in sinergia, quelle iniziative che intendono
valorizzare la struttura oltre le collezioni in esse conservate. Al loro interno potranno essere letti non solo documenti e testi (che non
possono mancare) ma anche osservare i segni del tempo presente, con l’aiuto di artisti, di studiosi, di intellettuali illuminati, come
quelli che hanno contribuito al nostro catalogo.
E’ giusto che l’arte contemporanea sia capita e apprezzata dai più, perché racchiude il passato ma lo traduce in un linguaggio
altro, perché è provocazione e gioco, ma contiene un sapere antico come i guerrieri di Nunzio, il cerchio della perfezione antico
ed eterno di Annamaria, il mistico ed alchemico fuoco di Klein. Gustare il contemporaneo è molto più facile che leggere i trat-
tati di estetica, con buona pace dei critici d’arte. Siamo infatti abituati a vedere la bellezza nell’antico, e la regione Puglia ha i suoi
punti di forza nei beni culturali proprio in questo settore: abbiamo infatti, aree archeologiche, cattedrali, castelli medievali, palazzi
barocchi, ecc. Ora dobbiamo imparare ad aprire la mente ad accogliere i messaggi del contemporaneo e così facendo riempiremo
diverse lacune (intellettuali, estetiche, esistenziali): ma per essere compresa, l’arte contemporanea deve respirare, circolare, vivere
negli spazi del nostro quotidiano.
L’Archivio e la Biblioteca come sistemi organizzati del sapere sono questione di pieni e di vuoti: i pieni sono gli spazi occupati
dai documenti scritti, i vuoti sono gli spazi non occupati, ma che sono predisposti ad accoglierli. Così si riempirà quel vuoto che i
documenti e i libri non possono colmare: l’assenza del pubblico. Occorrerà lavorare su questo. Attraverso il contatto I vuoti all’in-
terno di questo immenso complesso architettonico saranno colmati.
Anche per questo la mostra Presenze ospiterà, secondo la celebre distinzione brandiana, le opere di Annamaria Russo e Nunzio
Bibbò, presenti come astanza e come flagranza, inserendosi nello spazio, davvero metafisico e dechirichiano, della Cittadella che
le accoglie,
Presenze, infine, coincide con un momento forte delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia, quasi a sottolineare che questo
anniversario si può celebrare anche esaltando la nostra creatività, che non conosce flessioni né appartenenze.
Annamaria Russo è nata a San Salvatore Telesino (BN), si è formata all’Accademia di Belle Arti di Napoli e Roma con Greco,
Ciarrocchi e Capogrossi, ha insegnato a Roma nella scuola pubblica fino al 1997. Dallo stesso anno ha iniziato attività di volonta-
riato presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, collaborando ad attivare l’Associazione Amici dell’Arte Moderna a Valle Giulia
A3M all’interno della quale ha svolto e svolge funzioni statutarie. Prosegue la ricerca artistica con esperienze e viaggi di studio
a Roma, in Italia e all’estero. L’artista ha esposto in importanti spazi pubblici quali il Complesso Monumentale di San Michele
a Ripa, Palazzo Ruspoli, Museo Barracco, Archivio di Stato di Roma, Biblioteca Angelica. Museo Nazionale di Palazzo Venezia.
www.annamariarusso.com
Nunzio Bibbò è nato a Castelvetere in Val Fortore; scultore, incisore e pittore, della scuola di Mazzacurati, di Greco e di Ma-
stroianni. Ha insegnato materie plastiche a Brera e dal 1973 a Roma al liceo artistico di via Ripetta; ha tenuto nel 1969 la sua prima
personale di disegni e terracotte alla libreria S.E.I. di Napoli. Ha esposto alla X Quadriennale di Roma; ha realizzato una persona-
le presso l’Universita di Cincinnati (USA) ; nel 1979 ha esposto alla mostra “I maggiori grafici italiani” allestita in Campidoglio.
Dopo la personale all’Istituto Italiano a Monaco di Baviera (1985), ha realizzato la porta in bronzo per la cattedrale di Reggio Ca-
labria (1988); ha esposto nel 1989 a Melbourne e, tra il settembre 2004 e il febbraio 2005, in due grandi antologiche al Complesso
del Vittoriano a Roma e alla Rocca dei Lettori a Benevento. Del 2006 sono la statua di Padre Pio di Boston e le porte bronzee di
Reggio Calabria. Titolare di una sala nel Museo d’arte Moderna di Sofia partecipa alla prossima 54° Biennale di Venezia.
www.aiam.it/bibbo.htm
Learn To Be Free Onlus è un’associazione di promozione sociale fondata da Irene Pivetti nel 2008. Mission di LTBF è promuo-
vere il lavoro come potente mezzo di inclusione sociale e creare opportunità di occupazione per persone svantaggiate: per fare ciò,
la onlus aiuta le nuove imprese a crescere, sostiene quelle già esistenti e promuove azioni di Corporate Social Responsibility, con
particolare attenzione alle politiche Europee in materia di Politica Sociale e Occupazione.
Importante l’impegno di LTBF Onlus a sostegno dell’arte e della cultura, con iniziative come il Festival delle Identità e il Pre-
mio Luigi Malerba di Narrativa e Sceneggiatura, solo per citarne alcuni. L’associazione è inoltre membro associato della CIBJO
Confederazione Mondiale dei Gioiellieri, in virtù della sua attività a favore della trasparenza della filiera orafa. LTBF è Editore del
network televisivo on line Web To Be Free. Per maggiori informazioni: www.ltbf.it www.festivaldelleidentita.it
Catalogo in mostra a cura di Annamaria Romano, con testi di Eugenia Vantaggiato, Anna Maria Romano, Marina Panetta, Irene
Pivetti, Sandra Pinto, Alberta Campitelli, Maria Stella Margozzi, Marcella Cossu, Selene Sconci, Fabiana Mendia, Rosanna Fumai,
Cristina Trivellin (Nicola Longobardi editore). Foto :Nicola Longobardi e Silvio Scafoletti.
Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia –AR-
CHIVIO DI STATO Bari. 150° Unità d’ITALIA- .REGIONE PUGLIA.PROVINCIA e COMUNE DI BARI .LTBF. FIDA-
PA-BPW-DARS- OMEOART Collaborazione AMICI DELL’ARTE MODERNAa VALLE GIULIA. Con il contributo di:
AZIENDAAGRICOLA Marisa Pouchain Taffuri - ECOCONSULT-ECOFORMAT.
19
maggio 2011
Annamaria Russo / Nunzio Bibbò – Presenze
Dal 19 maggio all'undici giugno 2011
arte contemporanea
arti decorative e industriali
arti decorative e industriali
Location
CITTADELLA DELLA CULTURA
Bari, Via Pietro Oreste, 45, (Bari)
Bari, Via Pietro Oreste, 45, (Bari)
Orario di apertura
Tutti i giorni dalle 9 alle 17,30, sabato 9-13
Vernissage
19 Maggio 2011, ore 11
Sito web
www.archiviodistatobari.beniculturali
Editore
NICOLA LONGOBARDI
Autore