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Il Tesoro del Cremlino
Le opere in mostra – 150 circa – presenteranno la straordinaria formazione e crescita di uno dei più importanti ‘tesori’ d’Europa: l’Armeria del Cremlino, la collezione più ricca del più antico museo russo che raccoglie i tesori reali, oggetti di corte di uso quotidiano e cerimoniale, legati ai nomi dei più grandi zar di Russia attraverso molti secoli di storia.
Comunicato stampa
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La mostra “I Tesori del Cremino”, che il Museo degli Argenti, Palazzo Pitti, ospita dal 27 maggio all’11 settembre 2011, è frutto degli scambi culturali in occasione dell’anno delle celebrazioni Italia – Russia 2011, organizzati dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dal Ministero degli Affari Esteri di concerto con le corrispondenti Istituzioni russe.
Essa sarà affiancata, a partire dal 20 maggio al 1 agosto 2011, da un‘esposizione al Museo del Cremlino di Mosca dedicata ai tesori dei Medici, per lo più provenienti dal Museo degli Argenti di Palazzo Pitti, lo stesso che ospiterà questa mostra sui Tesori del Cremlino. Le opere in mostra – 150 circa – presenteranno la straordinaria formazione e crescita di uno dei più importanti ‘tesori’ d’Europa: l’Armeria del Cremlino, la collezione più ricca del più antico museo russo che raccoglie i tesori reali, oggetti di corte di uso quotidiano e cerimoniale, legati ai nomi dei più grandi zar di Russia attraverso molti secoli di storia.
Dal XII al XVIII secolo l’Armeria fu la ‘stanza del tesoro’, colma di oggetti preziosi di origine ed epoche diverse, acquistati per la Casa regnante o giunti in dono da ambasciatori di paesi stranieri: gioielli, armature, ricami, bizantini, russi, persiani, turchi e europei, contribuirono insieme allo sfarzo della corte degli Zar. Quando, nel XVIII secolo la Corte si trasferì da Mosca a San Pietroburgo, l’Armeria fu destinata ad accogliere oggetti legati al cerimoniale dell’incoronazione e alle sontuose vesti auliche.
In mostra si presenteranno gli oggetti del periodo più fiorente dell’Armeria, quando era la ‘Stanza del tesoro’ degli Zar.
Non esiste documentazione sul XII e XIII secolo ma, grazie al lavoro degli archeologi e alle preziose opere conservate nella Cattedrale del Cremlino, possiamo farci un’idea dei gioielli usati a quel tempo: complesse decorazioni di vesti in argento, collari e braccialetti, anelli quasi tutti lavorati con la tecnica della granulazione. Una piccola sezione di oggetti bizantini, provenienti dal tesoro della Cattedrale, mostreranno icone smaltate, cammei e pietre incise; spesso le montature di tali oggetti sono di epoca successiva, risalenti al XIV e XV secolo.
L’affinarsi della tecnica orafa favorì l’ampliarsi delle collezioni. Nel XV secolo vennero fondati i laboratori artistici all’interno del Cremlino; la principale tecnica usata fu la filigrana, molto apprezzata nell’antica Russia. Le opere del XVI secolo appartengono al cosiddetto ‘periodo classico’: sono oggetti in niello su oro e smalti su filigrana, tecniche che ricorrono su icone, reliquiari e gioielli.
L’Armeria riconduce però alla più antica e diffusa produzione delle botteghe del Cremlino, quella delle armi, e non fu solo luogo di produzione ma di vero e proprio arsenale: vi si trovavano armi provenienti da varie parti del mondo, comprese le prime armi da fuoco giunte in Russia dall’Europa occidentale.
Nel corso del Settecento, quando il centro della vita politica e artistica si spostò nella nuova città di San Pietroburgo, iniziò un nuovo periodo che vedeva ormai la Russia inserita nel contesto culturale europeo; così anche gli abiti, i gioielli e gli accessori risentirono dell’influenza del gusto occidentale. Il gruppo di opere esposte dedicato al XVIII secolo ne include alcune di famosi argentieri quale Alexey Ratkov.
La mostra comprenderà anche una selezione di opere provenienti dalle collezioni medicee e giunte a Firenze come preziosi doni diplomatici degli zar di Russia ai granduchi di Toscana, a testimonianza dei profondi rapporti interculturali instauratisi tra le due corti dalla fine del Cinquecento fino ai primi decenni del Settecento.
La mostra è a cura di Irina Gorbatova e il catalogo, edito da Sillabe, è curato dalla stessa studiosa e da Maria Sframeli, direttore del Museo degli Argenti. L’allestimento, ideato, progettato e diretto da Mauro Linari è stato realizzato da Opera Laboratori Fiorentini.
Promotori dell’esposizione sono il Ministero per i Beni e le Attività Culturali con Ministero della Cultura della Federazione Russa, la Soprintendenza Speciale per i Beni Artistici e Storici ed Etnoantropologici e per il Polo Museale della città di Firenze, il Museo degli Argenti e i Musei del Cremlino di Mosca, Firenze Musei e l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Essa sarà affiancata, a partire dal 20 maggio al 1 agosto 2011, da un‘esposizione al Museo del Cremlino di Mosca dedicata ai tesori dei Medici, per lo più provenienti dal Museo degli Argenti di Palazzo Pitti, lo stesso che ospiterà questa mostra sui Tesori del Cremlino. Le opere in mostra – 150 circa – presenteranno la straordinaria formazione e crescita di uno dei più importanti ‘tesori’ d’Europa: l’Armeria del Cremlino, la collezione più ricca del più antico museo russo che raccoglie i tesori reali, oggetti di corte di uso quotidiano e cerimoniale, legati ai nomi dei più grandi zar di Russia attraverso molti secoli di storia.
Dal XII al XVIII secolo l’Armeria fu la ‘stanza del tesoro’, colma di oggetti preziosi di origine ed epoche diverse, acquistati per la Casa regnante o giunti in dono da ambasciatori di paesi stranieri: gioielli, armature, ricami, bizantini, russi, persiani, turchi e europei, contribuirono insieme allo sfarzo della corte degli Zar. Quando, nel XVIII secolo la Corte si trasferì da Mosca a San Pietroburgo, l’Armeria fu destinata ad accogliere oggetti legati al cerimoniale dell’incoronazione e alle sontuose vesti auliche.
In mostra si presenteranno gli oggetti del periodo più fiorente dell’Armeria, quando era la ‘Stanza del tesoro’ degli Zar.
Non esiste documentazione sul XII e XIII secolo ma, grazie al lavoro degli archeologi e alle preziose opere conservate nella Cattedrale del Cremlino, possiamo farci un’idea dei gioielli usati a quel tempo: complesse decorazioni di vesti in argento, collari e braccialetti, anelli quasi tutti lavorati con la tecnica della granulazione. Una piccola sezione di oggetti bizantini, provenienti dal tesoro della Cattedrale, mostreranno icone smaltate, cammei e pietre incise; spesso le montature di tali oggetti sono di epoca successiva, risalenti al XIV e XV secolo.
L’affinarsi della tecnica orafa favorì l’ampliarsi delle collezioni. Nel XV secolo vennero fondati i laboratori artistici all’interno del Cremlino; la principale tecnica usata fu la filigrana, molto apprezzata nell’antica Russia. Le opere del XVI secolo appartengono al cosiddetto ‘periodo classico’: sono oggetti in niello su oro e smalti su filigrana, tecniche che ricorrono su icone, reliquiari e gioielli.
L’Armeria riconduce però alla più antica e diffusa produzione delle botteghe del Cremlino, quella delle armi, e non fu solo luogo di produzione ma di vero e proprio arsenale: vi si trovavano armi provenienti da varie parti del mondo, comprese le prime armi da fuoco giunte in Russia dall’Europa occidentale.
Nel corso del Settecento, quando il centro della vita politica e artistica si spostò nella nuova città di San Pietroburgo, iniziò un nuovo periodo che vedeva ormai la Russia inserita nel contesto culturale europeo; così anche gli abiti, i gioielli e gli accessori risentirono dell’influenza del gusto occidentale. Il gruppo di opere esposte dedicato al XVIII secolo ne include alcune di famosi argentieri quale Alexey Ratkov.
La mostra comprenderà anche una selezione di opere provenienti dalle collezioni medicee e giunte a Firenze come preziosi doni diplomatici degli zar di Russia ai granduchi di Toscana, a testimonianza dei profondi rapporti interculturali instauratisi tra le due corti dalla fine del Cinquecento fino ai primi decenni del Settecento.
La mostra è a cura di Irina Gorbatova e il catalogo, edito da Sillabe, è curato dalla stessa studiosa e da Maria Sframeli, direttore del Museo degli Argenti. L’allestimento, ideato, progettato e diretto da Mauro Linari è stato realizzato da Opera Laboratori Fiorentini.
Promotori dell’esposizione sono il Ministero per i Beni e le Attività Culturali con Ministero della Cultura della Federazione Russa, la Soprintendenza Speciale per i Beni Artistici e Storici ed Etnoantropologici e per il Polo Museale della città di Firenze, il Museo degli Argenti e i Musei del Cremlino di Mosca, Firenze Musei e l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
27
maggio 2011
Il Tesoro del Cremlino
Dal 27 maggio all'undici settembre 2011
design
arte antica
arte antica
Location
PALAZZO PITTI – MUSEO DEGLI ARGENTI
Firenze, Piazza Dei Pitti, 1, (Firenze)
Firenze, Piazza Dei Pitti, 1, (Firenze)
Biglietti
Intero € 10.00 (comprensivo dell’ingresso al Museo degli Argenti, al Giardino di Boboli, al Giardino Bardini e alla Galleria del Costume di Palazzo Pitti)
Ridotto € 5.00 per i cittadini dell’Unione Europea tra i 18 ed i 25 anni
Gratuito per i cittadini dell’Unione Europea sotto i 18 e sopra i 65 anni
Orario di apertura
20 luglio – 31 agosto: 8.15 - 18.50
1settembre – 31 ottobre: 8.15 – 18.30 (con ora solare 17.30)
1 novembre – 28 febbraio: 8.15 – 16.30
1 - 31 marzo: 8.15 – 17.30 (con ora legale 18.30)
1 – 30 aprile: 8.15 – 18.30
Chiusura: primo e ultimo lunedì del mese; 25 dicembre, 1 gennaio
Ufficio stampa
CAMILLA SPERANZA
Curatore