20 dicembre 2001

Iconografia della moneta unica

 
di Silvia Giabbani

Ci siamo quasi. Ce lo ripetono tutti i media, cercando di farci familiarizzare con la nuova moneta e il cambio. Ma siamo pronti ad affrontare l’Euro anche dal punto di vista…visivo? Piccola guida artistica dell'Euro…

di

Anni di lavoro e preparazione sono stati spesi per arrivare ad ottenere l’attuale simbolo dell’Euro e le immagini che appaiono sulle monete e banconote.
Cominciamo con il simbolo stesso dell’Euro. E’ stato creato dalla Commissione Europea che ha elaborato circa trenta bozzetti, di questi dieci sono stati sottoposti al giudizio dei cittadini attraverso un sondaggio da cui sono risultati finalisti due progetti. La scelta finale è stata operata dall’allora Presidente della Commissione, Jacques Santer, e dal Commissario europeo responsabile per l’euro, Yves-Thibault de Silguy.
Il simbolo dell’Euro raffigura la E di Europa, ed è ispirato alla lettera greca Epsilon, come accordo alla tradizione culturale classica, culla della cultura europea. Le due linee al centro della lettera simboleggiano la stabilità.
Nel 1996 l’IME, l’istituto precursore della BCE, bandì il concorso per il progetto delle sette banconote, a cui furono invitate a partecipare le banche centrali dei paesi. I temi erano due: Epoche e Stili d’Europa, e Moderno astratto. Alla fine dell’anno una selezione di 5 progetti fu presentata all’opinione pubblica europea, e attraverso un sondaggio risultò vincitore il progetto elaborato da Robert Kalina della Banca Centrale austriaca. Ispirandosi ai maggiori periodi10 euro dell’architettura europea, Robert Kalina ha elaborato disegni simbolici che non si riferiscono direttamente ad alcun monumento.
Sul recto di tutte le banconote vi sono portali o finestre a significare lo spirito di apertura dell’Europa, mentre sul verso vi sono raffigurati ponti di epoche diverse, a sottolineare la comunicazione tra l’Europa e il resto del mondo.
Ogni banconota inoltre è realizzata in un colore e grandezza diversi, per facilitare la differenziazione. Ecco una breve descrizione di ogni banconota:
5 Euro, in colore grigio, rappresentano lo Stile classico, con un’arco incorniciato da semicolonne sul recto e un ponte a doppia volta sul verso.
10 Euro, sono caratterizzate dal colore rosso, e raffigurano lo Stile romanico: sul recto è rappresentato un portale a più archi con tre semicolonnine su un alto zoccolo, e sul verso un ponte.
20 euro, si identificano dal colore blu, sul recto riportano l’immagine tipica delle vetrate in Stile Gotico, raffigurando due quadrifore, e sul verso un ponte. Fascia verticale olografica di sicurezza sul recto.
50 Euro, in colore arancione, rappresentano lo Stile Rinascimentale, con due finestroni a timpano triangolare e lesene laterali sul recto e un ponte sul verso.
100 Euro in colore verde, rappresentano assieme gli Stili Barocco e Rococò. Sul recto presentano un ingresso monumentale, con portale inquadrato da cariatidi che sostengono un’ architrave riccamente elaborato e timpano a voluta. Sul verso un ponte.
200 Euro in colore giallo-marrone, rappresentano l’Architettura del Ferro e del Vetro. Vi è l’immagine di una porta in ferro e vetro sul recto e un ponte a unica volta sul verso.
500 euro sono in colore violetto, rappresentano lo Stile Moderno, con le immagini sovrapposte di due facciate di edifici moderni.

A differenza delle banconote, uguali per tutti paesi, le 8 monete dell’Euro hanno una faccia comune, ed una faccia “nazionale” raffigurante motivi scelti da ogni Paese. I disegni raffigurati sulla faccia comune delle monete sono stati realizzati dall’artista Luc Luycx d ella Zecca Reale del Belgio. Le monete da 1, 2 e 5 centesimi raffigurano l’Europa sullo sfondo del globo terrestre. Le monete da 10, 20 e 50 centesimi ritraggono l’Europa come un insieme di singole nazioni. Le monete da 1 e 2 Euro rappresentano invece l’Europa unita, senza frontiere.
La scelta delle immagini relative alla faccia nazionale, è stata ovviamente presa secondo criteri e modalità diverse, da paese in paese. Tra i meno “fantasiosi” dobbiamo registrare l’Irlanda, che ha impresso su tutte le monete il simbolo nazionale della Lira celtica, e i paesi di tradizione monarchica, come Belgio, Lussemburgo, EURO, 5 centesimi, ColosseoOlanda che hanno impresso le immagini dei loro Governanti. Più “democratica” la Spagna, che ha riservato al Re soltanto le monete da 2 e 1 Euro. In genere le immagini scelte dalle diverse nazioni hanno il compito di rappresentarne lo spirito, la storia e la tradizione culturale. La Francia e la Germania, paesi dallo spirito nazionalista, hanno fatto ricorso a simboli forti come la Marianna e l’Aquila imperiale tedesca. Tra i più fantasiosi sono invece la Grecia, che ha impresso un disegno diverso sopra ogni moneta, a cominciare la quella di maggior valore, su cui è giustamente rappresentata Europa.

Ma indubbiamente la palma per la fantasia la merita l’Italia, che ha scelto per ogni moneta una celebre opera d’arte. Forse qualcuno ricorda che la scelta finale dei simboli italiani è avvenuta durante una puntata di Domenica In nel 1998 (per la cronaca, conduceva Fabrizio Frizzi), tramite un sistema di televoto. Da questo sondaggio televisivo sono scaturiti i seguenti abbinamenti:
– Sulla moneta da €2 il ritratto di Dante Alighieri dipinto da Raffaello Sanzio e conservato in Vaticano nell’Ala Papa Giulio II.
– la moneta da €1 raffigura l’uomo di Leonardo, raffigurante le proporzioni ideali del corpo umano. E’ conservato nella galleria dell’Accademia di Venezia.
-la moneta da 50 cent raffigura la statua euro, leonardodell’Imperatore Marco Aurelio a cavallo, conservata presso i Musei Capitolini a Roma, mentre una copia della stessa è in Piazza del Campidoglio.
-La moneta da 20 cent riproduce Forme uniche nella continuità dello spazio, scultura futurista di Umberto Boccioni realizzata nel 1913 e conservato nelle Civiche Collezioni d’Arte di Milano
– la moneta da 10 cent, riproduce La nascita di Venere di Sandro Botticelli, conservata negli Uffizi.
– la moneta da 5 cent riproduce il Colosseo, che l’Imperatore Vespasiano eresse attorno al 75 d.C. e che l’Imperatore Tito inaugurò nell’80 d.C.
– la moneta da 2 cent raffigura la Mole Antonelliana di Torino, progettata nel 1863 da Alessandro Antonelli.
Sulla moneta da 1 cent è infine raffigurato Castel del Monte, castello federiciano.

Tirando le somme, è il caso di dirlo, il nostro portafogli potrà essere una sorta di Bignami della storia dell’Arte italiana.

APPROFONDISCI ANCORA LA STORIA DI TUTTE LE IMMAGINI DELLE EURO-MONETE

Links correlati
www.euro.ecb.int

Silvia Giabbani

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16 Commenti

  1. L’Uomo di Leonardo, “Raffigurante le proporzioni “ideali” del corpo umano”???????

    Mioddddddioooo….. !!

    In verità quel disegno, nell’ambito del Rinascimento misterico, è un simbolo della Geometria Sacra che tende ad inserire l’uomo in un sistema di ritmi e armonie affini a ritmi e armonie naturali.
    Secondo questa concezione massonica e misteriosofica rinascimentale, se l’uomo vive e sperimenta correttamente gli stimoli prodotti dall’osservazione dei Simboli Geometrici Sacri potrà sostenere l’armonia con se stesso accordandola con l’armonia della creazione.
    La geometria dell’uomo vitruviano di Leonardo infatti è connessa al sistema geometrico delle tre piramidi di Giza.
    E il disco del sole degli Aztechi e’ stato pensato esattamente come l’uomo vitruviano di Leonardo.
    Capisco che non si poteva scrivere tutta questa roba, ma bastava dire che “raffigura il rapporto armonico dell’uomo con il Cosmo”.

    Ora, affermare che rappresenta le “proporzioni ideali dell’uomo” è un abominio e un’idiozia.
    Cosmica.
    Ciao, Biz.

  2. … Speriamo che in quel sito non sia riportata l’idiozia cosmica che ci è toccato leggere qui sopra.
    Che poi, a sua volta, è stata copiata dalla pubblicazione della Banca Centrale Europea.
    Questa sarebbe l’unica novità, la quale, davvero non mi pare faccia scuola.
    Ciao, Biz.

  3. Caro Biz – anzitutto Buon Anno – ebbene sì, l’idiozia cosmica è tratta dal sito della BCE. Eppure ne ho per te una ancor più raggelante: togliti lo sfizio di andare a leggere quale pennuto è raffigurato, a detta dei nostri colti burocrati, sulla moneta da un euro greca, ispirata alla nota tetradracma del V sec. a.C. Dalla saggezza agli scongiuri…

  4. il riferimento che si fa ad un’altro articolo pubblicato su iol è assolutamente inesatto, visto che questo è un’articolo originale, pregi e difetti compresi, inoltre la url inserita non è attiva.
    .

  5. Cara Silvia,
    non insistere, l’articolo non è tutto originale, ma in parte è, ripeto, copiato dalla pubblicazione della Banca Centrale Europea.
    In ogni caso, se anche fosse tutto tuo, sarebbe anche peggio perchè l’autrice dell’idiozia saresti tu.
    E l’idiozia che hai scritto è davvero enorme, cosmica appunto.
    Ciao, Biz.

  6. Era questo? Il riferimento è corretto. Io ci sono arrivato con un copia-incolla.

    Silvia, forse era preferibile che te ne stessi zitta e buona. Hai solo peggiorato la tua già critica situazione. Volevi, per caso, che gli utenti ti mettessero addirittura il link correlato alla Banca d’Italia, a Iol e a Tiscali?

    L’Euro si fa in sette
    Dimensioni e immagini delle banconote
    Le banconote, a differenza delle monete, sono identiche per
    tutti i Paesi che aderiscono all’euro. In tutto sono stati previsti sette tagli, con un valore nominale compreso tra 5 e 500 euro, ognuno dei quali facilmente riconoscibile. Ogni biglietto si distingue dagli altri per dimensioni e colore dominante. Le dimensioni sono in rapporto al valore della banconota: maggiore è il valore della banconota, maggiori sono le dimensioni.

    Il disegno
    Sul fronte delle banconote sono raffigurate immagini di finestre e portali secondo gli stili architettonici tipici di sette epoche storiche e della cultura europea: arte classica, romanica, gotica, rinascimentale, barocca, rococò, architettura del ferro e del vetro, architettura del ventesimo secolo. Simboleggiano lo spirito di apertura e di cooperazione che anima i Paesi europei. Inoltre sono presenti le dodici stelle dell’Unione europea a testimonianza del dinamismo e dell’armonia dell’Europa contemporanea.
    Sul retro delle banconote è invece raffigurato un ponte della stesso stile architettonico presente sul fronte. I ponti rappresentano la comunicazione tra i popoli europei e tra Europa e resto del mondo.
    Altri elementi raffigurati sulle banconote sono: il nome della moneta scritto in caratteri latini e greci; la bandiera dell’unione europea; la sigla della banca centrale europea scritta nelle cinque varianti linguistiche (Bce, Ecb, Ezb, Ekt, Ekp) che corrispondono alle 11 lingue ufficiali della comunità; la firma del presidente della Banca centrale europea accanto alla sigla della stessa banca.

    La scelta del disegno
    Nel 1995 l’Istituto monetario europeo, predecessore della Banca centrale europea, ha scelto i temi di ispirazione per la serie di banconote: “Età e stili d’Europa” e “Moderno-Astratto”. Nel febbraio 1996 è stata indetta una gara per il disegno delle banconote a cui hanno partecipato bozzettisti nominati dalle banche centrali dell’Unione europea. Dopo sette mesi, una giuria composta da esperti di marketing, design e storia dell’arte, ha redatto due elenchi con le cinque serie giudicate migliori. In seguito è stata verificata l’opinione del pubblico, tramite un sondaggio che ha coinvolto 2000 persone in tutti i Paesi dell’Unione europea. Nel dicembre del 1996 è stato annunciato l’esito della gara che visto vincitori i bozzetti di Robert Kalina della Banca nazionale austriaca. Nella primavera del 1999 la Banca centrale europea ha approvato le specifiche tecniche finali ed è stata avviata la produzione.

    5 euro
    Valore in lire: 9681,35
    Colore dominante: Grigio
    Stile: Classico
    Dimensioni: 120×62 mm
    10 euro
    Valore in lire: 19362,70
    Colore dominante: Rosso
    Stile: Romanico
    Dimensioni: 127×67 mm

    20 euro
    Valore in lire: 38725,40
    Colore dominate: Blu
    Stile: Gotico
    Dimensioni: 133×72 mm
    50 euro
    Valore in lire: 96813,50
    Colore dominante: Arancione
    Stile: Rinascimentale
    Dimensioni: 140×77 mm

    100 euro
    Valore in lire: 193627
    Colore dominante: Verde
    Stile: Barocco e Rococò
    Dimensioni: 147×82 mm
    200 euro
    Valore in lire: 387254
    Colore dominante: Giallo e marrone
    Stile: Architettura del ferro e del vetro
    Dimensioni: 153×82 mm

    500 euro
    Valore in lire: 968135
    Colore dominante: Viola
    Stile: Architettura del XX secolo
    Dimensioni: 160×82 mm

    30 ottobre 2001

    Manuela Magistris

  7. Beh, Fabio,
    non mi sembra davvero lo stesso articolo e comunque non sarebbe motivo per zittire chiunque.
    La critica è ammessa, l’intolleranza no.
    Ciao, Biz.

  8. prima di ongi altra risposta, debbo dire che non comprendo il motivo di tanto accanimento e agressività. SE questo è lo spirito di questa comunity, non mi ci riconosco. tutte le critiche possono essere espresse in maniera diversa e non per questo meno tagliente. l’uso di espressioni come idiozia o zitta e buona non mi paiono le più adatte per un dialogo. ma questa è la mia opinione.
    comunque zitta sono stata quando Biz ha sottolineato il mio errore. colpita ed affondata, ho fatto esame di coscienza: ho scritto credendo di ricordare cose studiate, mentre evidentemente erano mie fantasie. mea culpa, non capiterà la prossima volta.
    Per quanot riguarda invece l’originalità dello scritto, non accetto ceh si dica sia stato copiato. Prima di scriverlo (risale ad un mese fa, anceh se è stato pubblicato recentemente), son andata ad un centro informativo della comunità europea, qui a Bruxelles dove vivo, per avere tutte le informazioni possibili. Mi è stato consegnato un cd che riportava in gran parte le pagine del sito della BCE. Dal cd quindi ho preso le mie informazioni. Il fatto che vi sia stata una effettiva omologazione di tanti articoli su uesto argomento, deriva probabilmente dal fatto che ogni autore avrà fatto riferiemnto alla stessa fonte ufficiale. D’altronde c’era poco da cambiare, i dati oggettivi riguardanti l’eruo sono quelli. Inoltr, per completezza di informaizine, avevo aggiutno in calce all’articolo il link alla bce, che poi non è stato pubblicato. Quindi io per prima avevo intenzione di fornire al lettore la possibilità di andare su quel sito per avere altre informazioni. L’articolo poi, risultando troppo lungo, è stato tagliato in due pezzi, la seconda parte è legata al link di approfondimento.
    Non credo di aver altro da aggiungere, ho scritto quel che credevo giusto, e in parte invece era errato. Scagliate pure le pietre se vi sentite intoccabili, oppure criticate costruttivamente in modo che questi messaggi siano un’occasione di dialogo per tutti noi.

  9. Cara Silvia,
    Chiariamo subito una cosa:

    Il tuo articolo non è bello.
    E’ molto bello.
    Non è scritto e costruito bene.
    E’ scritto e costruito molto bene.
    Chiunque sappia qualcosa di scrittura evince quanto è stato frutto di ricerca minuziosa, di analisi, di sintesi e di tempo.
    Ti ringraziamo per questo perchè ci hai dato una cosa bella.
    E questo non è in discussione, almeno non da parte mia.
    E posso garantirti che non vi è nemmeno accanimento o aggressività, ma trattandosi di te avremmo preferito leggere qualcosa di meno tecnocratico, anche per rispetto alla tua fatica che in fondo non è stata premiata, purtroppo, poiché il risultato è lo stesso che sarebbe stato con un copia-incolla.
    Mi rendo anche conto che se i dati sono quelli, o si scrive un trattato oppure, dato lo spazio, necessariamente occorre essere tecnici e didascalici.
    Ma non sempre.
    Evidentemente convengo con te che occorre utilizzare la misura delle buone maniere ed esprimere le proprie opinioni senza essere intolleranti.
    Tuttavia, un’idiozia come altro puoi chiamarla se non idiozia?
    Attenzione Silvia che dire un’idiozia non significa essere idioti.
    Ma non sempre.
    Ciao, Biz.

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