Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Pino Jelo – Piccole pitture recenti
Mostra personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
di una catena di eventi, potesse provocare una tromba d'aria nel Texas. L'insolita quanto suggestiva relazione, diede il nome al cosid-detto butterfly effect, effetto farfalla.”
Questo paradosso mi ha sempre suggestionato non tanto nella visione della prima polarità, l’impercettibile vibrazione del battito d’ali della farfalla, o nella conclusione impetuosa e ter-ribile della tromba d’aria, quanto nella catena intermedia, quando gli eventi successivi determinano nuove forme e nuo-ve relazioni tra esse non prevedibili. E se è vero che la logica lineare è inadeguata a capire gli e-venti di un mondo globalizzato in cui i battiti d’ali della co-municazione (Internet) e del commercio di braccia e di merci non hanno alcuna frontiera protezionistica e determinano tem-peste inaspettate come le rivoluzioni nel mondo arabo… è il tempo di recuperare la Pittura per capire meglio questo nostro mondo. Non è un nuovo paradosso. Da tempo penso che bisogna restituire il giusto peso della per-cezione nella formazione del nostro sistema cognitivo. Il senso proprio della parola percezione è quello di conoscere e capire con i sensi. Capire con i sensi, percepire dunque è cogliere l’insieme e le molteplici relazioni tra le parti allo stesso tempo, diversamente dalla scomposizione in singoli elementi comprensibili in tempi successivi tipica della logica razionale. Dunque la pittura.
La pittura come esperienza paradigmatica di un sistema com-plesso, come modello in cui vive e si avvera la Teoria del Ka-os, parlo della mia esperienza pittorica ovviamente, di cosa è per me fare Pittura. Partire da un punto e via via costruire forme fatte di punti e di segni, di campiture rese vibranti dalla ricerca di contorni che sono messi in discussione da altri contorni anch’essi incerti e sfocati. Lo stupore e la meraviglia mentre vengono a svelarsi forme nuove in giochi di luci e ombre che appaiono improvvi-se, inaspettate nella loro reale e concreta visione ma lunga-mente attese e ricercate: tutto si avvera e diviene, nel fare guidato dal percepire. Con un’unica volonta progettuale a priori: restituire le vibra-zioni del cambiamento, delle mutazioni formali, nella legge-rezza dell’attimo della trasformazione. Il mio non è un lavoro che tenta di illustrare visivamente il paradosso di Lorenz, ma una ricerca pittorica che fa sua la dimensione intellettuale ed estetica delle infinite relazioni dei sistemi complessi che quel paradosso contiene. Milano 5 maggio 2011 Pino Jelo
www.pinojelo.it
Questo paradosso mi ha sempre suggestionato non tanto nella visione della prima polarità, l’impercettibile vibrazione del battito d’ali della farfalla, o nella conclusione impetuosa e ter-ribile della tromba d’aria, quanto nella catena intermedia, quando gli eventi successivi determinano nuove forme e nuo-ve relazioni tra esse non prevedibili. E se è vero che la logica lineare è inadeguata a capire gli e-venti di un mondo globalizzato in cui i battiti d’ali della co-municazione (Internet) e del commercio di braccia e di merci non hanno alcuna frontiera protezionistica e determinano tem-peste inaspettate come le rivoluzioni nel mondo arabo… è il tempo di recuperare la Pittura per capire meglio questo nostro mondo. Non è un nuovo paradosso. Da tempo penso che bisogna restituire il giusto peso della per-cezione nella formazione del nostro sistema cognitivo. Il senso proprio della parola percezione è quello di conoscere e capire con i sensi. Capire con i sensi, percepire dunque è cogliere l’insieme e le molteplici relazioni tra le parti allo stesso tempo, diversamente dalla scomposizione in singoli elementi comprensibili in tempi successivi tipica della logica razionale. Dunque la pittura.
La pittura come esperienza paradigmatica di un sistema com-plesso, come modello in cui vive e si avvera la Teoria del Ka-os, parlo della mia esperienza pittorica ovviamente, di cosa è per me fare Pittura. Partire da un punto e via via costruire forme fatte di punti e di segni, di campiture rese vibranti dalla ricerca di contorni che sono messi in discussione da altri contorni anch’essi incerti e sfocati. Lo stupore e la meraviglia mentre vengono a svelarsi forme nuove in giochi di luci e ombre che appaiono improvvi-se, inaspettate nella loro reale e concreta visione ma lunga-mente attese e ricercate: tutto si avvera e diviene, nel fare guidato dal percepire. Con un’unica volonta progettuale a priori: restituire le vibra-zioni del cambiamento, delle mutazioni formali, nella legge-rezza dell’attimo della trasformazione. Il mio non è un lavoro che tenta di illustrare visivamente il paradosso di Lorenz, ma una ricerca pittorica che fa sua la dimensione intellettuale ed estetica delle infinite relazioni dei sistemi complessi che quel paradosso contiene. Milano 5 maggio 2011 Pino Jelo
www.pinojelo.it
12
maggio 2011
Pino Jelo – Piccole pitture recenti
Dal 12 maggio al 15 giugno 2011
arte contemporanea
Location
STUDIO RIGHINI
Milano, Via Giovanni Battista Pergolesi, 22, (Milano)
Milano, Via Giovanni Battista Pergolesi, 22, (Milano)
Orario di apertura
:lun-mar 15.00-18.00; mer-ven 15.00-19.00
la mattina per appuntamento
Sito web
www.pinojelo.it
Autore