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Il Mondo Capovolto
Il filo che legherà i lavori dei quattro artisti sarà quello di rappresentare il capovolgimento del mondo. un mondo impossibile da mettere a fuoco, con prospettive ribaltate, con una grammatica che non assolve più la sua funzione, un mondo la cui percezione conosciuta viene inesorabilmente a mancare
Comunicato stampa
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Un mondo impossibile da mettere a fuoco, con prospettive ribaltate, con una grammatica che non assolve più la sua funzione, un mondo la cui percezione conosciuta viene inesorabilmente a mancare. Questo sarà il filo che legherà i lavori dell’ ungherese Balint Bolygo, della tedesca Sinta Werner, dei nostrani Paolo Grassino e Gianni Garrera. Ogni artista presenterà un’installazione appositamente ideata per la mostra affrontando così l’inesorabile tema della καταστροφή, inteso appunto nella sua accezione originale di ribaltamento e sconvolgimento del mondo.
Gianni Garrera (Roma 1962) con l'opera Dio analfabeta mette in atto uno stravolgimento del mondo sul piano grammaticale.
Tramite un’operazione visiva viene enunciata la natura analfabetica di Dio attraverso la traslitterazione progressiva di tutte le parole in croci, come se l’unica lettera riconosciuta e ammessa sia il segno di croce, che però è senza grammatica, senza sintassi e senza capacità di discorso. Si tratta di un processo del linguaggio, che si confronta con la sentenza di Nietzsche che non ci si libererà di Dio finché si continuerà a credere alla grammatica.
Balint Bolygo (Pècs, Ungheria 1976) attraverso l'uso di una semplice lampadina dipinta che vibra spasmodicamente, crea la proiezione di un mondo letteralmente capovolto, che nella sua isterica pulsazione non lascia la possibilità di essere messo a fuoco, costringendo così lo spettatore a distogliere inevitabilmente lo sguardo.
Paolo Grassino (Torino 1967) con l'ironica installazione I topi ballano mette in scena nei tombini del vicolo prospicente alla galleria una vera e propria discoteca, in cui però lo spettatore è impossibilitato ad accedere, dovendo così accontentarsi di assistervi dal di fuori.
Sinta Werner (Hattingen, Germania 1977) la cui ricerca è da sempre incentrata sulla percezione dello spazio e sui conseguenti effetti illusori, presenterà invece una serie di collages, in cui immagini del cielo vengono scomposte per essere trasformate in immagini astratte.
Gianni Garrera (Roma 1962) con l'opera Dio analfabeta mette in atto uno stravolgimento del mondo sul piano grammaticale.
Tramite un’operazione visiva viene enunciata la natura analfabetica di Dio attraverso la traslitterazione progressiva di tutte le parole in croci, come se l’unica lettera riconosciuta e ammessa sia il segno di croce, che però è senza grammatica, senza sintassi e senza capacità di discorso. Si tratta di un processo del linguaggio, che si confronta con la sentenza di Nietzsche che non ci si libererà di Dio finché si continuerà a credere alla grammatica.
Balint Bolygo (Pècs, Ungheria 1976) attraverso l'uso di una semplice lampadina dipinta che vibra spasmodicamente, crea la proiezione di un mondo letteralmente capovolto, che nella sua isterica pulsazione non lascia la possibilità di essere messo a fuoco, costringendo così lo spettatore a distogliere inevitabilmente lo sguardo.
Paolo Grassino (Torino 1967) con l'ironica installazione I topi ballano mette in scena nei tombini del vicolo prospicente alla galleria una vera e propria discoteca, in cui però lo spettatore è impossibilitato ad accedere, dovendo così accontentarsi di assistervi dal di fuori.
Sinta Werner (Hattingen, Germania 1977) la cui ricerca è da sempre incentrata sulla percezione dello spazio e sui conseguenti effetti illusori, presenterà invece una serie di collages, in cui immagini del cielo vengono scomposte per essere trasformate in immagini astratte.
13
maggio 2011
Il Mondo Capovolto
Dal 13 maggio al 13 giugno 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA DELLORO
Roma, Via Del Consolato, 10, (Roma)
Roma, Via Del Consolato, 10, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 16.30-19.30
Vernissage
13 Maggio 2011, ore 19.30
Autore