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Czech Point – Jan Pfeiffer
Czech Point nasce con l’intento di presentare il lavoro di due artisti accomunati da età e provenienza ma anche da una ricerca che si muove tra la storia della Repubblica Ceca e il presente globalizzato, affrontando temi relativi al rapporto del singolo con la città e con il proprio passato.
Comunicato stampa
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Mercoledì 4 maggio 2011 alle ore 18.30, il MLAC – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Sapienza Università di Roma, inaugura Czech Point, una sequenza di due mostre personali dedicate ai giovani artisti cechi Jan Pfeiffer e Lukáš Machalický, a cura di Alessandra Troncone.
Czech Point nasce con l’intento di presentare il lavoro di due artisti accomunati da età e provenienza ma anche da una ricerca che si muove tra la storia della Repubblica Ceca e il presente globalizzato, affrontando temi relativi al rapporto del singolo con la città e con il proprio passato.
Czech Point inaugura mercoledì 4 maggio 2011 con la mostra personale di Jan Pfeiffer, dal titolo Right in front of me, che in questa occasione presenta alcuni lavori realizzati dal 2008 al 2010. Nel video The Observer, un uomo di spalle osserva silenziosamente un mondo asettico e futuristico, dove non c’è traccia della presenza umana. Attraverso questa figura enigmatica Pfeiffer invita lo spettatore ad “affacciarsi” sul futuro, provocando il senso di spaesamento tipico dell’entrare in relazione con qualcosa che non si conosce.
Altri lavori come After the first (2008) e From (2008) insistono sulla possibilità di rintracciare elementi simili in contesti differenti: After the first si compone di tre fotografie, ad un primo impatto quasi identiche eppure scattate in tre città diverse (New York, Berlino, Praga), dove Pfeiffer ha ritratto la stessa scena. From è invece un’installazione nella quale tre oggetti (un piatto, una sedia e un tavolo) sono realizzati ognuno con l’assemblaggio di due pezzi differenti, perfettamente combacianti seppur realizzati in diversi Paesi, a rimarcare la sparizione delle tradizioni locali a favore del mercato globalizzato.
Nella serie di video In order (2008), presentati in piccole cornici digitali, Pfeiffer completa l’immagine di fondo sovrapponendo il pezzo mancante. Giocando a mettere “in ordine” alcune situazioni, l’artista pone l’accento su una possibilità di miglioramento solo simulata, che contrasta l’apparenza ludica dell’operazione.
Nei lavori più recenti, Outreach, Above e il video Beyond Control l’attenzione si sposta sulla città, indagata nella sua veste reale e simbolica e luogo dei contrasti tra pianificazione razionale e percezione soggettiva.
Dopo Jan Pfeiffer, il progetto prosegue con la mostra personale di Lukáš Machalický dal titolo To my left, to my right. In questa occasione l’artista presenta quattro lavori dove la memoria storica, ed in particolare quella relativa al regime comunista nella ex Cecoslovacchia, viene resa in forma visiva attraverso una serie di installazioni.
Collected Writings (2008-2010) presenta materiali testuali provenienti da un archivio di famiglia, accatastati in pile simili a quelle che si accumulano sui tavoli delle varie istituzioni. I fogli di carta servono come supporto per la proiezione di testi, che da visibili diventano sempre più illeggibili, raccontando il passaggio del tempo. Nel lavoro To my left, to my right (2010), testi, documenti e libri vengono utilizzati per la realizzazione di modelli che incarnano i canoni dell’architettura nazista e sovietica, accompagnati da scritte che utilizzano i caratteri Schwabacher e Cirillico come nella propaganda di regime.
L’installazione Grey zone (2010) presenta documenti relativi al contro-spionaggio in era comunista sui quali, ai sensi della normativa attualmente in vigore, sono stati oscurati i dati personali degli agenti coinvolti. Le forme di tali zone nere sono servite da modello per gli oggetti esposti, realizzati in calcestruzzo come materiale tipico del periodo comunista.
10.292 km2 of white (2011) documenta l’azione che vede l’artista spruzzare vernice bianca su una mappa di epoca comunista della Cecoslovacchia del Nord, una zona isolata dal potere per la sua ricchezza mineraria. I contorni della topografia originaria tornano visibili sotto la vernice secca, mostrando come cancellare il passato sia un’operazione impossibile.
Le mostre, patrocinate dall’Istituto Culturale Ceco, si svolgono nell’ambito del ciclo espositivo del MLAC su progetto scientifico del direttore Simonetta Lux e per la realizzazione del curatore del MLAC Domenico Scudero. La mostra di Lukáš Machalický è in collaborazione con la Galerie Vernon di Praga.
Si ringraziano per l’assistenza curatoriale Chiara Pirozzi, Micaela Deiana, gli studenti del Master in “Curatore di Arte Contemporanea” e i tirocinanti del MLAC.
Biografie degli artisti:
Jan Pfeiffer è nato a Praga nel 1984. Tra le sue mostre personali: Urbanism of Memory, Open Gallery, Bratislava, 2010; Limited Overlap, Galerie mladých BKC, Brno, 2010; Trough and Trough, Vernon Project Gallery, Praga, 2008. Già vincitore di premi e concorsi (Premio della giuria al Other Visions 2009, PAF – 8th festival of Film Animation, 2009; Primo premio al Essl Award CEE 2009) ha partecipato a numerose mostre collettive.
Lukáš Machalický è nato a Praga nel 1984. Tra le sue mostre personali: 10292 km2 of white / 12 m2 of brown, Gallery Pavilon + Gallery 207, Praga, 2011; Collected Writings, Galerie Vernon Projekt, Praga, 2010; Private distance (with Jan Pfeiffer), Galerie Meetfactory, Praga, 2009; Map, Galerie Ciant, Praga, 2007. Ha partecipato a numerose mostre collettive.
Czech Point nasce con l’intento di presentare il lavoro di due artisti accomunati da età e provenienza ma anche da una ricerca che si muove tra la storia della Repubblica Ceca e il presente globalizzato, affrontando temi relativi al rapporto del singolo con la città e con il proprio passato.
Czech Point inaugura mercoledì 4 maggio 2011 con la mostra personale di Jan Pfeiffer, dal titolo Right in front of me, che in questa occasione presenta alcuni lavori realizzati dal 2008 al 2010. Nel video The Observer, un uomo di spalle osserva silenziosamente un mondo asettico e futuristico, dove non c’è traccia della presenza umana. Attraverso questa figura enigmatica Pfeiffer invita lo spettatore ad “affacciarsi” sul futuro, provocando il senso di spaesamento tipico dell’entrare in relazione con qualcosa che non si conosce.
Altri lavori come After the first (2008) e From (2008) insistono sulla possibilità di rintracciare elementi simili in contesti differenti: After the first si compone di tre fotografie, ad un primo impatto quasi identiche eppure scattate in tre città diverse (New York, Berlino, Praga), dove Pfeiffer ha ritratto la stessa scena. From è invece un’installazione nella quale tre oggetti (un piatto, una sedia e un tavolo) sono realizzati ognuno con l’assemblaggio di due pezzi differenti, perfettamente combacianti seppur realizzati in diversi Paesi, a rimarcare la sparizione delle tradizioni locali a favore del mercato globalizzato.
Nella serie di video In order (2008), presentati in piccole cornici digitali, Pfeiffer completa l’immagine di fondo sovrapponendo il pezzo mancante. Giocando a mettere “in ordine” alcune situazioni, l’artista pone l’accento su una possibilità di miglioramento solo simulata, che contrasta l’apparenza ludica dell’operazione.
Nei lavori più recenti, Outreach, Above e il video Beyond Control l’attenzione si sposta sulla città, indagata nella sua veste reale e simbolica e luogo dei contrasti tra pianificazione razionale e percezione soggettiva.
Dopo Jan Pfeiffer, il progetto prosegue con la mostra personale di Lukáš Machalický dal titolo To my left, to my right. In questa occasione l’artista presenta quattro lavori dove la memoria storica, ed in particolare quella relativa al regime comunista nella ex Cecoslovacchia, viene resa in forma visiva attraverso una serie di installazioni.
Collected Writings (2008-2010) presenta materiali testuali provenienti da un archivio di famiglia, accatastati in pile simili a quelle che si accumulano sui tavoli delle varie istituzioni. I fogli di carta servono come supporto per la proiezione di testi, che da visibili diventano sempre più illeggibili, raccontando il passaggio del tempo. Nel lavoro To my left, to my right (2010), testi, documenti e libri vengono utilizzati per la realizzazione di modelli che incarnano i canoni dell’architettura nazista e sovietica, accompagnati da scritte che utilizzano i caratteri Schwabacher e Cirillico come nella propaganda di regime.
L’installazione Grey zone (2010) presenta documenti relativi al contro-spionaggio in era comunista sui quali, ai sensi della normativa attualmente in vigore, sono stati oscurati i dati personali degli agenti coinvolti. Le forme di tali zone nere sono servite da modello per gli oggetti esposti, realizzati in calcestruzzo come materiale tipico del periodo comunista.
10.292 km2 of white (2011) documenta l’azione che vede l’artista spruzzare vernice bianca su una mappa di epoca comunista della Cecoslovacchia del Nord, una zona isolata dal potere per la sua ricchezza mineraria. I contorni della topografia originaria tornano visibili sotto la vernice secca, mostrando come cancellare il passato sia un’operazione impossibile.
Le mostre, patrocinate dall’Istituto Culturale Ceco, si svolgono nell’ambito del ciclo espositivo del MLAC su progetto scientifico del direttore Simonetta Lux e per la realizzazione del curatore del MLAC Domenico Scudero. La mostra di Lukáš Machalický è in collaborazione con la Galerie Vernon di Praga.
Si ringraziano per l’assistenza curatoriale Chiara Pirozzi, Micaela Deiana, gli studenti del Master in “Curatore di Arte Contemporanea” e i tirocinanti del MLAC.
Biografie degli artisti:
Jan Pfeiffer è nato a Praga nel 1984. Tra le sue mostre personali: Urbanism of Memory, Open Gallery, Bratislava, 2010; Limited Overlap, Galerie mladých BKC, Brno, 2010; Trough and Trough, Vernon Project Gallery, Praga, 2008. Già vincitore di premi e concorsi (Premio della giuria al Other Visions 2009, PAF – 8th festival of Film Animation, 2009; Primo premio al Essl Award CEE 2009) ha partecipato a numerose mostre collettive.
Lukáš Machalický è nato a Praga nel 1984. Tra le sue mostre personali: 10292 km2 of white / 12 m2 of brown, Gallery Pavilon + Gallery 207, Praga, 2011; Collected Writings, Galerie Vernon Projekt, Praga, 2010; Private distance (with Jan Pfeiffer), Galerie Meetfactory, Praga, 2009; Map, Galerie Ciant, Praga, 2007. Ha partecipato a numerose mostre collettive.
04
maggio 2011
Czech Point – Jan Pfeiffer
Dal 04 al 15 maggio 2011
arte contemporanea
Location
MLAC – MUSEO LABORATORIO DI ARTE CONTEMPORANEA
Roma, Piazzale Aldo Moro, 5, (Roma)
Roma, Piazzale Aldo Moro, 5, (Roma)
Orario di apertura
ore 15-19
Vernissage
4 Maggio 2011, ore 18.30
Sito web
jacopobenci.wordpress.com
Autore
Curatore