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Il Gonfalone di San Bernardino a L’Aquila
Prosegue il ciclo di conferenze organizzato dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Siena e Grosseto.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Prosegue il ciclo di conferenze organizzato dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Siena e Grosseto. Giovedì 28 aprile l’incontro riguarderà un tema di sicuro interesse, in special modo per il pubblico senese, poiché dedicato ad un evento trasversale alle vicende non solo artistiche, ma anche storiche e religiose della città.
Il prof. Michele Maccherini
Docente di Storia dell’Arte Moderna presso l’Università de L’Aquila
dopo un breve ricordo dell’attività abruzzese del professor Enzo Carli, ripercorrerà la vicenda dei cento confratelli della Compagnia di San Bernardino che da Siena, nel 1610, si recarono all’Aquila per celebrarvi la giornata del 20 maggio, ricorrenza del Dies Natalis del Santo e per riportare in patria qualche reliquia del santo corpo. Lasciarono in dono un gonfalone, in ringraziamento dei sacri resti ottenuti dalla città, vale a dire i precordi del santo e il coltello con cui era stato preparato il corpo per l’imbalsamazione.
Lo stendardo destò grande entusiasmo, vuoi per le maestose dimensioni, vuoi per la sua ricca illustrazione, da un lato, della città di Siena sovrastata da San Bernardino che presenta il trigramma di Cristo e, dall’altro, ancora da una veduta di Siena sormontata dalla Vergine Maria. L’opera, prima nella Basilica di San Bernardino a L’Aquila, poi, all’epoca del sisma del 2009, nel Museo Nazionale d’Abruzzo, recava un’errata attribuzione a Raffaello Vanni. Si scoprirà, nella prossima conferenza, che in realtà la tela è da attribuirsi ad un altro dei grandi artisti senesi di quel periodo, che lo studioso ci rivelerà nell’occasione, con motivazioni stilistiche assolutamente convincenti.
Al ritorno dei confratelli, le reliquie del santo furono portate festosamente in processione e conservate in un reliquiario realizzato a spese del Comune.
Il prof. Michele Maccherini
Docente di Storia dell’Arte Moderna presso l’Università de L’Aquila
dopo un breve ricordo dell’attività abruzzese del professor Enzo Carli, ripercorrerà la vicenda dei cento confratelli della Compagnia di San Bernardino che da Siena, nel 1610, si recarono all’Aquila per celebrarvi la giornata del 20 maggio, ricorrenza del Dies Natalis del Santo e per riportare in patria qualche reliquia del santo corpo. Lasciarono in dono un gonfalone, in ringraziamento dei sacri resti ottenuti dalla città, vale a dire i precordi del santo e il coltello con cui era stato preparato il corpo per l’imbalsamazione.
Lo stendardo destò grande entusiasmo, vuoi per le maestose dimensioni, vuoi per la sua ricca illustrazione, da un lato, della città di Siena sovrastata da San Bernardino che presenta il trigramma di Cristo e, dall’altro, ancora da una veduta di Siena sormontata dalla Vergine Maria. L’opera, prima nella Basilica di San Bernardino a L’Aquila, poi, all’epoca del sisma del 2009, nel Museo Nazionale d’Abruzzo, recava un’errata attribuzione a Raffaello Vanni. Si scoprirà, nella prossima conferenza, che in realtà la tela è da attribuirsi ad un altro dei grandi artisti senesi di quel periodo, che lo studioso ci rivelerà nell’occasione, con motivazioni stilistiche assolutamente convincenti.
Al ritorno dei confratelli, le reliquie del santo furono portate festosamente in processione e conservate in un reliquiario realizzato a spese del Comune.
28
aprile 2011
Il Gonfalone di San Bernardino a L’Aquila
28 aprile 2011
incontro - conferenza
Location
PINACOTECA NAZIONALE
Siena, Via Di San Pietro, 29, (Siena)
Siena, Via Di San Pietro, 29, (Siena)
Vernissage
28 Aprile 2011, ore 20.30
Autore