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Figure tradite
In questa mostra ricca e articolata i quattro artisti selezionati (due italiani, un albanese, una bielorussa) indagano la crisi d’identità dell’uomo contemporaneo attraverso tecniche e poetiche differenti.
Comunicato stampa
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NOTA INTRODUTTIVA
In questa mostra ricca e articolata i quattro artisti selezionati (due italiani, un albanese, una bielorussa) indagano la crisi d’identità dell’uomo contemporaneo attraverso tecniche e poetiche differenti ma fondate su un analogo approccio ellittico a una figurazione di solida matrice classica ma reinventata in chiave post moderna. Le figure dipinte o scolpite da questi artisti sono presenze enigmatiche e silenziose: uomini o donne che si propongono o si nascondono al fruitore con gesti e posture tanto precisi e definiti quanto vaghi e ineffabili ne appaiono i motivi, i significati soggiacenti. Ogni figura e ogni scena sono immerse in un’ atmosfera di sospensione e d’inquietudine. S’intuiscono delle storie dietro queste figure sfuggenti, dietro volti e gesti evanescenti ma tali storie non sono mai esplicitate. Prevale l’ellissi, l’elisione, l’allusione. Tutto è vagamente evocato. Ciascuna di queste storie è come immersa in un silenzio avvolgente e struggente come la musica di una viola. Un silenzio fatto di luce soffusa, vibrante. Un silenzio paradossale. Un silenzio che non è assenza, ma ellittica presenza: presenza che si nega, si nasconde nell’istante in cui si manifesta. Presenza che cela, nasconde una parte di sé, forse nasconde un’ enigma. Oppure più semplicemente questi quattro artisti sottraggono dalla tela, dallo spazio della rappresentazione ogni aspetto più prosaicamente aneddotico per lasciar affiorare l’unica vera essenza poetica, l’unico discorso pertinente, l’unico oggetto di riflessione che interessa l’arte di questi quattro artisti: l’ uomo. L’uomo e i suoi rapporti con gli altri essere umani.
Virgilio Patarini
In questa mostra ricca e articolata i quattro artisti selezionati (due italiani, un albanese, una bielorussa) indagano la crisi d’identità dell’uomo contemporaneo attraverso tecniche e poetiche differenti ma fondate su un analogo approccio ellittico a una figurazione di solida matrice classica ma reinventata in chiave post moderna. Le figure dipinte o scolpite da questi artisti sono presenze enigmatiche e silenziose: uomini o donne che si propongono o si nascondono al fruitore con gesti e posture tanto precisi e definiti quanto vaghi e ineffabili ne appaiono i motivi, i significati soggiacenti. Ogni figura e ogni scena sono immerse in un’ atmosfera di sospensione e d’inquietudine. S’intuiscono delle storie dietro queste figure sfuggenti, dietro volti e gesti evanescenti ma tali storie non sono mai esplicitate. Prevale l’ellissi, l’elisione, l’allusione. Tutto è vagamente evocato. Ciascuna di queste storie è come immersa in un silenzio avvolgente e struggente come la musica di una viola. Un silenzio fatto di luce soffusa, vibrante. Un silenzio paradossale. Un silenzio che non è assenza, ma ellittica presenza: presenza che si nega, si nasconde nell’istante in cui si manifesta. Presenza che cela, nasconde una parte di sé, forse nasconde un’ enigma. Oppure più semplicemente questi quattro artisti sottraggono dalla tela, dallo spazio della rappresentazione ogni aspetto più prosaicamente aneddotico per lasciar affiorare l’unica vera essenza poetica, l’unico discorso pertinente, l’unico oggetto di riflessione che interessa l’arte di questi quattro artisti: l’ uomo. L’uomo e i suoi rapporti con gli altri essere umani.
Virgilio Patarini
27
aprile 2011
Figure tradite
Dal 27 aprile all'otto maggio 2011
arte contemporanea
Location
ZAMENHOF
Milano, Via Ludovico Lazzaro Zamenhof, 11, (Milano)
Milano, Via Ludovico Lazzaro Zamenhof, 11, (Milano)
Orario di apertura
Dal mercoledì al sabato dalle ore 11 alle 13 e dalle 14 alle 18. Domenica dalle ore 14 alle 18.
Lunedì e martedì chiuso.
Vernissage
27 Aprile 2011, ore 18.30
Autore
Curatore