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54. Biennale – Padiglione georgiano
Mostra: Any-medium-whatever. La riflessione di Tamara Kvesitadze sull’arte visiva supera qualunque categoria specifica di supporto.
Comunicato stampa
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Mostra: Any-medium-whatever
La riflessione di Tamara Kvesitadze sull’arte visiva supera qualunque categoria specifica di supporto. Kvesitadze è impegnata, piuttosto, sul versante di ciò che Gilles Deleuze in “What is Philosophy” definirebbe una comprensione non filosofica delle questioni filosofiche, ovverosia un filone di pensiero artistico che sfida, in particolare, la violenza intrinseca derivante dal rifiuto di una logica di identità o similarità. Resistendo a tale logica, Kvesitadze nega l’accesso all’omogeneizzazione, alla strumentalizzazione, al territorialismo o a qualunque altra condizione antropologica sussumente, facendo invece propria un’attenzione per i processi mutevoli della comprensione dei poteri e dei desideri dell’umanità.
Al centro dell’opera che il visitatore incontra entrando nello spazio espositivo del Palazzo vi è un processo che esprime la forza e la passione dell’interruzione e delle metamorfosi.
L’opera F=-F dell’artista è costituita da una struttura a parete nella quale si individua una scultura di volti umani compressi: una moltitudine di volti senza nome, in cui ciascuna forma di singolarità, nel rispetto di un principio orizzontale di organizzazione, sembra essere stata sottratta.
Dietro alla parete, l’installazione Sphere mostra la realtà dinamica dei processi di mutazione e trasformazione, esseri umani come “costruttori di sfere” (Peter Sloterdijk), esseri consapevoli di essere stati costretti, in passato, a vivere su un globo o una sfera, vale a dire mondi da riprogettare continuamente.
L’opera Relationship, serie di pannelli “affrescati” che si estende dal pavimento al soffitto del cortile interno del Palazzo, richiama ulteriormente i filoni di pensiero artistico di Kvesitadze, le sue singolarità sottratte e i suoi mondi planetari da modellare, pur dimostrando che da tali mondi emerge il sogno di diverse comunità basato su forme innovative di singolarità.
L’esposizione includerà una serie di attività parallele come discussioni di gruppo e seminari.
Artista: Tamara Kvesitadze è nata nel 1968.
Conclusi gli studi di architettura presso l’Università tecnica di Tbilisi, ha lavorato dal 1996 al 2000 negli Stati Uniti realizzando esemplari unici di bambole. Utilizza tecniche e materiali diversi, per esempio vetro fornitole da ‘’DAUM’’, Francia. Nel 2000 ha fondato, con Paata Sanaia, iniziando a creare sculture cinetiche. Ha partecipato a molti progetti artistici internazionali e le sue opere sono conservate in varie collezioni. Nel 2010 ha installato una scultura meccanica in acciaio inossidabile di 9 metri a Batumi.
Curatore: Henk Slager, presidente dell’Utrecht Graduate School of Visual Art and Design (maHKU) e docente di Ricerca artistica, Utrecht, Paesi Bassi. Curatore indipendente. Tra gli ultimi progetti ricordiamo: Flash Cube (Leeum, Seul, 2007), Translocalmotion (Cocuratore 7a Biennale di Shanghai, 2008), Nameless Science (Apexart, New York, 2009), Becoming Bologna (Venezia 2009), Critique of Archival Reason (RHA Dublino, 2010), As the Academy Turns (Progetto collaborativo Manifesta 8, 2010).
Commissario: Päivi Tirkkonen opera dal 1995 nel campo dell’organizzazione e della promozione per la produzione e la creazione di eventi artistici e culturali contemporanei al fine di incoraggiare la cooperazione tra le principali organizzazioni internazionali nell’ambito dell’arte e collabora con la Biennale per l’allestimento di padiglioni nazionali ed eventi collaterali.
GEORGIA
Tamara Kvesitadze
June 4 - November 27
Pre-Vernissage May 31
Vernissage: June 1 - 3
Inauguration: June 3
6.30pm: Panel discussion.
Invited speakers: Nicolas Bourriaud, Johnson Chang, Chris Dercon, Kwok Kian Chow, Sarat Maharaj, Manu Park, John Rajchman and Mick Wilson (moderator)
7.30pm: Official Opening ceremony
with the Minister of Culture of Georgia Mr Nicholas Rurua (cocktail)
Palazzo Pisani S. Marina, Calle delle Erbe 6104, 30124 Venezia (between Ospedale Campo S. Giovanni e Paolo and Campo S. Marina, closest boat station Rialto)
Commissioner Paivi Tirkkonen
Curator Henk Slager
Organizer PaiviProArte.com
Exhibition: Any-medium-whatever
Tamara Kvesitadze’s reflection on visual art surpasses any medium-specific category.
Rather, Kvesitadze engages in what Gilles Deleuze in “What is Philosophy” would call a non-philosophical understanding of philosophical matters. In other words, an artistic way of
thought particularly confronting the intrinsic violence arising from rejecting a logic of identity
or similarity. While resisting such a logic, Kvesitadze denies access to homogenization, instrumentalization, territorialism, or any other condensing anthropological condition.
Instead she embraces a focus on mutating processes in the comprehension of the powers and desires of humankind.
A process entailing the force and passion of interruption and metamorphoses is at the core of the work the viewer encounters when entering the exhibition space in the Palazzo.
Tamara Kvesitadze’s work F=-F consists of a wall construction where a sculpture of compressed human faces is to be seen: a multitude of nameless faces where, for the sake of a horizontal principle of organization, each form of singularity seems to be have been subtracted.
Behind the wall, the installation Sphere shows the dynamic reality of processes of mutation and transformation, of human beings as the “builders of spheres” (Peter Sloterdijk) – a being aware of once having been forced to live on a globe or a sphere, i.e. worlds to be designed again and again.
A series of fresco-like panels, the work Relationship, stretching from floor-till-roof in the inner courtyard of the Palazzo refers further to Tamara Kvesitadze’s modes of artistic thought, its subtracted singularities and its planetary worlds to be designed. Yet, Relationship shows that those worlds involve the dream of different communities based on novel forms of singularity.
The exhibition will include a series of parallel activities such as panel discussions and workshops.
Artist: Tamara Kvesitadze was born 1968.
Studied architecture at the Tbilisi Technical University. 1996-2000 worked in the USA making one of a kind dolls. Workes with different techniques and materials. Workes with glass company ‘’DAUM’’ in France. In 2000 founded Tamarastudio together with Paata Sanaia. Started doing kinetic sculptures. She participated in many international art projects and her works are in different collections. In 2010 she installed 9 meter mechanical, stainless steel sculpture in Batumi.
Curator: Henk Slager, Dean Utrecht Graduate School of Visual Art and Design (maHKU) and Professor of Artistic Research, Utrecht, The Netherlands. Independent curator. Recent
projects include a.o. Flash Cube (Leeum, Seoul, 2007), Translocalmotion (Co-curator 7th Shanghai Biennale, 2008), Nameless Science (Apexart, New York, 2009), Becoming Bologna (Venice 2009), Critique of Archival Reason (RHA Dublin, 2010), As the Academy Turns (Collaborative Project Manifesta 8, 2010).
Commissioner: Päivi Tirkkonen has been active in the sector of organization and promotions for the production and creation of contemporary artistic and other cultural events to encourage the cooperation between the main international organisations in the art sector. Has cooperated with the Venice Biennale for the participations of national pavilions and collateral events since 1995.
La riflessione di Tamara Kvesitadze sull’arte visiva supera qualunque categoria specifica di supporto. Kvesitadze è impegnata, piuttosto, sul versante di ciò che Gilles Deleuze in “What is Philosophy” definirebbe una comprensione non filosofica delle questioni filosofiche, ovverosia un filone di pensiero artistico che sfida, in particolare, la violenza intrinseca derivante dal rifiuto di una logica di identità o similarità. Resistendo a tale logica, Kvesitadze nega l’accesso all’omogeneizzazione, alla strumentalizzazione, al territorialismo o a qualunque altra condizione antropologica sussumente, facendo invece propria un’attenzione per i processi mutevoli della comprensione dei poteri e dei desideri dell’umanità.
Al centro dell’opera che il visitatore incontra entrando nello spazio espositivo del Palazzo vi è un processo che esprime la forza e la passione dell’interruzione e delle metamorfosi.
L’opera F=-F dell’artista è costituita da una struttura a parete nella quale si individua una scultura di volti umani compressi: una moltitudine di volti senza nome, in cui ciascuna forma di singolarità, nel rispetto di un principio orizzontale di organizzazione, sembra essere stata sottratta.
Dietro alla parete, l’installazione Sphere mostra la realtà dinamica dei processi di mutazione e trasformazione, esseri umani come “costruttori di sfere” (Peter Sloterdijk), esseri consapevoli di essere stati costretti, in passato, a vivere su un globo o una sfera, vale a dire mondi da riprogettare continuamente.
L’opera Relationship, serie di pannelli “affrescati” che si estende dal pavimento al soffitto del cortile interno del Palazzo, richiama ulteriormente i filoni di pensiero artistico di Kvesitadze, le sue singolarità sottratte e i suoi mondi planetari da modellare, pur dimostrando che da tali mondi emerge il sogno di diverse comunità basato su forme innovative di singolarità.
L’esposizione includerà una serie di attività parallele come discussioni di gruppo e seminari.
Artista: Tamara Kvesitadze è nata nel 1968.
Conclusi gli studi di architettura presso l’Università tecnica di Tbilisi, ha lavorato dal 1996 al 2000 negli Stati Uniti realizzando esemplari unici di bambole. Utilizza tecniche e materiali diversi, per esempio vetro fornitole da ‘’DAUM’’, Francia. Nel 2000 ha fondato, con Paata Sanaia, iniziando a creare sculture cinetiche. Ha partecipato a molti progetti artistici internazionali e le sue opere sono conservate in varie collezioni. Nel 2010 ha installato una scultura meccanica in acciaio inossidabile di 9 metri a Batumi.
Curatore: Henk Slager, presidente dell’Utrecht Graduate School of Visual Art and Design (maHKU) e docente di Ricerca artistica, Utrecht, Paesi Bassi. Curatore indipendente. Tra gli ultimi progetti ricordiamo: Flash Cube (Leeum, Seul, 2007), Translocalmotion (Cocuratore 7a Biennale di Shanghai, 2008), Nameless Science (Apexart, New York, 2009), Becoming Bologna (Venezia 2009), Critique of Archival Reason (RHA Dublino, 2010), As the Academy Turns (Progetto collaborativo Manifesta 8, 2010).
Commissario: Päivi Tirkkonen opera dal 1995 nel campo dell’organizzazione e della promozione per la produzione e la creazione di eventi artistici e culturali contemporanei al fine di incoraggiare la cooperazione tra le principali organizzazioni internazionali nell’ambito dell’arte e collabora con la Biennale per l’allestimento di padiglioni nazionali ed eventi collaterali.
GEORGIA
Tamara Kvesitadze
June 4 - November 27
Pre-Vernissage May 31
Vernissage: June 1 - 3
Inauguration: June 3
6.30pm: Panel discussion.
Invited speakers: Nicolas Bourriaud, Johnson Chang, Chris Dercon, Kwok Kian Chow, Sarat Maharaj, Manu Park, John Rajchman and Mick Wilson (moderator)
7.30pm: Official Opening ceremony
with the Minister of Culture of Georgia Mr Nicholas Rurua (cocktail)
Palazzo Pisani S. Marina, Calle delle Erbe 6104, 30124 Venezia (between Ospedale Campo S. Giovanni e Paolo and Campo S. Marina, closest boat station Rialto)
Commissioner Paivi Tirkkonen
Curator Henk Slager
Organizer PaiviProArte.com
Exhibition: Any-medium-whatever
Tamara Kvesitadze’s reflection on visual art surpasses any medium-specific category.
Rather, Kvesitadze engages in what Gilles Deleuze in “What is Philosophy” would call a non-philosophical understanding of philosophical matters. In other words, an artistic way of
thought particularly confronting the intrinsic violence arising from rejecting a logic of identity
or similarity. While resisting such a logic, Kvesitadze denies access to homogenization, instrumentalization, territorialism, or any other condensing anthropological condition.
Instead she embraces a focus on mutating processes in the comprehension of the powers and desires of humankind.
A process entailing the force and passion of interruption and metamorphoses is at the core of the work the viewer encounters when entering the exhibition space in the Palazzo.
Tamara Kvesitadze’s work F=-F consists of a wall construction where a sculpture of compressed human faces is to be seen: a multitude of nameless faces where, for the sake of a horizontal principle of organization, each form of singularity seems to be have been subtracted.
Behind the wall, the installation Sphere shows the dynamic reality of processes of mutation and transformation, of human beings as the “builders of spheres” (Peter Sloterdijk) – a being aware of once having been forced to live on a globe or a sphere, i.e. worlds to be designed again and again.
A series of fresco-like panels, the work Relationship, stretching from floor-till-roof in the inner courtyard of the Palazzo refers further to Tamara Kvesitadze’s modes of artistic thought, its subtracted singularities and its planetary worlds to be designed. Yet, Relationship shows that those worlds involve the dream of different communities based on novel forms of singularity.
The exhibition will include a series of parallel activities such as panel discussions and workshops.
Artist: Tamara Kvesitadze was born 1968.
Studied architecture at the Tbilisi Technical University. 1996-2000 worked in the USA making one of a kind dolls. Workes with different techniques and materials. Workes with glass company ‘’DAUM’’ in France. In 2000 founded Tamarastudio together with Paata Sanaia. Started doing kinetic sculptures. She participated in many international art projects and her works are in different collections. In 2010 she installed 9 meter mechanical, stainless steel sculpture in Batumi.
Curator: Henk Slager, Dean Utrecht Graduate School of Visual Art and Design (maHKU) and Professor of Artistic Research, Utrecht, The Netherlands. Independent curator. Recent
projects include a.o. Flash Cube (Leeum, Seoul, 2007), Translocalmotion (Co-curator 7th Shanghai Biennale, 2008), Nameless Science (Apexart, New York, 2009), Becoming Bologna (Venice 2009), Critique of Archival Reason (RHA Dublin, 2010), As the Academy Turns (Collaborative Project Manifesta 8, 2010).
Commissioner: Päivi Tirkkonen has been active in the sector of organization and promotions for the production and creation of contemporary artistic and other cultural events to encourage the cooperation between the main international organisations in the art sector. Has cooperated with the Venice Biennale for the participations of national pavilions and collateral events since 1995.
03
giugno 2011
54. Biennale – Padiglione georgiano
Dal 03 giugno al 27 novembre 2011
arte contemporanea
Location
PALAZZO PISANI
Venezia, Calle de le Erbe (Cannaregio), 6103, (Venezia)
Venezia, Calle de le Erbe (Cannaregio), 6103, (Venezia)
Orario di apertura
ore 10.00 – 18.00 (chiuso il lunedì)
Vernissage
3 Giugno 2011, ore 18.30 Dibattito tra esperti. Oratori invitati: Nicolas Bourriaud, Johnson Chang, Chris Dercon, Kwok Kian Chow, Sarat Maharaj, Manu Park, John Rajchman e Mick Wilson (moderatore)
19.30: Cerimonia di inaugurazione ufficiale
alla presenza del Ministro della cultura della Georgia Nicholas Rurua (segue cocktail)
Sito web
www.paiviproarte.com
Autore
Curatore