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Paola Rescio Gallery. Solo per artisti e curatori italiani
in occasione del finissage di Aspettando Lupin e della presentazione del calendario di maggio e giugno, Paola Rescio Gallery presenta alla stampa ed al pubblico il progetto e la missione del nuovo spazio espositivo a pochi passi da Corso Vercelli, nel cuore dell’area dello shopping milanese.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Giovedi' 28 aprile 2010 dalle 18 alle 21.30, in occasione del finissage di Aspettando Lupin e della presentazione del calendario di maggio e giugno, Paola Rescio Gallery presenta alla stampa ed al pubblico il progetto e la missione del nuovo spazio espositivo a pochi passi da Corso Vercelli, nel cuore dell’area dello shopping milanese.
La galleria nasce al posto di un atelier di arti plastiche condotto da Paola Rescio in precedenza. Situato a fronte strada nella tranquilla e ospitale via di botteghe Rasori, lo spazio ha un’ampia vetrina che permette di fruire delle opere in mostra anche quando la galleria è chiusa.
La galleria ospiterà soltanto artisti italiani, in special modo emergenti. La missione di Paola Rescio è chiara e non si traduce certo in una limitazione all’esplorazione del panorama di arti visive. Al contrario, la sua programmazione colma un vuoto e ridona attenzione ad un folto e nutrito gruppo di giovani artisti e creativi, provenienti da varie discipline, che spesso non trovano adeguati spazi espositivi e sono costretti a lasciare il paese per poi farvi ritorno dopo esperienze più fortunate all’estero. Soprattutto in paesi dove le forme di finanziamento pubbliche e private per l’arte, dai premi alle borse alle residenze fino al microcredito, hanno una storia di maggiore fortuna e non di alterne vicende come in Italia.
Paola Rescio Gallery promuove inoltre anche le scelte curatoriali fuori dal flusso autoreferenziale del mercato, prediligendo la collaborazione con esperti e critici italiani che attualizzano la missione della galleria.
Paola Rescio, milanese, 38 anni, a sua volta pittrice e scultrice, spiega: “Il mondo dell’arte è ormai cinico e lontano dalla realtà. Voglio dare spazio e respiro ad artisti giovani e giovanissimi, ancora sconosciuti ma talentuosi, per proporli non solo al pubblico e ai collezionisti ma anche ai mercati del design, dell’arredamento, della moda, della pubblicità, del cinema, perché la ricerca estetica nel nostro vissuto quotidiano è sempre più trasversale, inter-disciplinare e metalinguistica. M’interessa lavorare con ogni mezzo espressivo: pittura, scultura, installazioni, fotografia ed, eventualmente, anche design con opere in edizione multipla o limitata. Oltre a perseguire una forte collaborazione con accademie e istituti italiani, la galleria ospiterà tutto l’anno incontri, eventi di approfondimento ed instant show che mettono sempre al centro l’arte ed i suoi giovani esponenti italiani.”
I prossimi appuntamenti di Paola Rescio Gallery
Finissage Aspettando Lupin Federico Arcuri, Giuseppe Ciracì a cura di Martina Cavallarin || giovedì 28 aprile 2011 ore 18.30-21.30
Le politiche dedicate all’arte visiva nel consiglio di zona: cosa fare per la cultura? presentazione dei candidati alle prossime elezioni, lunedì 2 maggio 2011 dalle 19 alle 21.30 || cocktail e instant show, tra gli altri, del writer Shine Royal.
The Last Supper, mostra personale di Alice Olimpia Attanasio a cura di Paolo Meneghetti || opening giovedì 5 maggio 2011 dalle 18 alle 21.30, fino a sabato 11 giugno 2011
Intervista con Paola Rescio
A cura di pr/undercover
Paola Rescio, milanese, 38 anni, ha una formazione classica e laurea in architettura. Ha insegnato educazione artistica e dal 2002 apre un studio d’arte in via Rasori 8, forte di una creatività mai abbandonata dall’età di 12 anni quando oltre agli studi scolastici e allo studio del pianoforte alternava disegno, pittura e scultura.
Nel 2011 decide di investire nella promozione e vendita di opere e progetti di giovani artisti e trasforma il suo atelier in una galleria, la Paola Rescio Gallery.
La missione della Paola Rescio Gallery è fortemente connotata: perché ha consacrato l’attività solo ad artisti e curatori italiani? Vuole riempire un vuoto o specializzarsi in una missione dai più considerata impossibile?
Voglio dare alla mia galleria una connotazione prettamente italiana. Io sono italiana e sono orgogliosa di esserlo e così dev’essere la mia galleria. Spesso dall’estero arrivano artisti più determinati e forti psicologicamente che “fanno le scarpe” ai nostri, ma che non sono più bravi: sono solo più forti psicologicamente e motivati! Probabilmente fanno più pubblicità, guardano di più anche al marketing, comunque hanno alle spalle gente che crede in loro. Non è accettabile! Se vai in Oriente, le gallerie d’arte ospitano solo i loro artisti nazionali (ed infatti la loro economia sta surclassando il mondo). Perché da noi si vedono solo gli stranieri? I nostri non sono bravi abbastanza o è il mercato dell’arte italiana contemporanea che li ha bruciati? Anticamente l’Italia era il Bel Paese, il paese dell’arte e della bellezza per eccellenza, perché oggi non è più così?
Ecco, io voglio crederci, voglio credere che i nostri artisti sono talentuosi e bravi come gli altri, bisogna solo aiutarli e motivarli un pochino per tirare fuori il meglio da loro. Questo è il mio proposito. Un’impresa difficile ma non impossibile!
Come e dove trova i suoi artisti? Come sceglie i curatori con cui lavora?
In questa fase, individuo o seguo gli artisti attraverso critici, internet, mostre e fiere, accademie…Conoscevo già alcuni curatori che mi hanno aiutata nella fase iniziale, poi dopo è tutto un passaparola. Adesso scelgo i curatori di cui amo lo stile di scrittura ed il pensiero filosofico, la loro profondità. Ma anche quelli con cui ho un buon rapporto personale, questo ovviamente anche per quanto riguarda gli artisti. Oggi non può più esistere un artista che faccia il divo, soprattutto all’inizio, e quindi bisogna essere tutti diplomatici! Diciamo che gli scorbutici li lascio agli altri. Amo circondarmi di persone che siano in sintonia con me. Voglio una squadra unita e vincente! In questo devo dire che Paolo Meneghetti (il curatore della personale di Alice Olimpia Attanasio che apre il 5 maggio 2011 ndr) è assolutamente bravissimo, soprattutto per via del background filosofico! Apprezzo molto il fatto che lui cerchi sempre i parallelismi con noti autori contemporanei, apprezzo anche le sue argomentazioni nel preferire questo o l’altro artista, sempre connotate da approfondimenti estetici.
Quante mostre l’anno la galleria ospiterà? Che tipo di eventi ospiterà o promuoverà?
Una decina di mostre l’anno, se riusciamo! L’intento è quello di promuovere i giovani artisti anche attraverso altri mezzi esterni alla galleria: spazi pubblici, piazze, musei, palazzi storici e luoghi di un certo rilievo artistico all’interno di Milano. Per questo scopo mi sto muovendo con enti pubblici come il Comune e la Provincia, che pare in questo momento si stiano interessando maggiormente all’arte!
Che rapporti desidera avere con le istituzioni culturali milanesi ed italiane, in particolar modo le accademie e le scuole?
Vorrei instaurare un buon rapporto di stima e collaborazione, tanto da diventare un punto di riferimento per studenti di accademia e giovani artisti. All’inizio bisogna interporre un artista giovane ad uno più affermato, poi pian piano ci si può specializzare solo sui giovani. Vorrei poter offrire un trampolino di lancio per la loro carriera. Preferisco lavorare con i giovani, che non hanno condizionamenti eccessivi.
Ha lavorato come architetto, come docente, come artista e ora è un dealer: è stata anche collezionista?
No, purtroppo non ancora, o meglio non io personalmente ma la mia famiglia sì. In casa abbiamo diverse opere importanti, il mio patrigno, grande industriale, era grande appassionato d’arte contemporanea: lui stesso dipingeva e ogni tanto acquistava qualche oper. Abbiamo un Max Kuatty, un Appel, dei Masi, una scultura di Franz Borghese, un Gino Severini e diversi altri: è stato proprio lui a farmi nascere l’amore per l’arte e gli devo moltissimo!
La famiglia della mia nonna materna, napoletani doc, invece, si occupava di antiquariato. Infatti in casa abbiamo molti pezzi importanti e ricercati. Quindi in casa mia c’è sempre stata una ricerca per le cose belle e gli oggetti d’arte, io sono nata e cresciuta in questo clima, l’amore per il bello! Spero quindi in un futuro di potermi permettere di acquistare altre opere ed accrescere la collezione di famiglia.
La galleria nasce al posto di un atelier di arti plastiche condotto da Paola Rescio in precedenza. Situato a fronte strada nella tranquilla e ospitale via di botteghe Rasori, lo spazio ha un’ampia vetrina che permette di fruire delle opere in mostra anche quando la galleria è chiusa.
La galleria ospiterà soltanto artisti italiani, in special modo emergenti. La missione di Paola Rescio è chiara e non si traduce certo in una limitazione all’esplorazione del panorama di arti visive. Al contrario, la sua programmazione colma un vuoto e ridona attenzione ad un folto e nutrito gruppo di giovani artisti e creativi, provenienti da varie discipline, che spesso non trovano adeguati spazi espositivi e sono costretti a lasciare il paese per poi farvi ritorno dopo esperienze più fortunate all’estero. Soprattutto in paesi dove le forme di finanziamento pubbliche e private per l’arte, dai premi alle borse alle residenze fino al microcredito, hanno una storia di maggiore fortuna e non di alterne vicende come in Italia.
Paola Rescio Gallery promuove inoltre anche le scelte curatoriali fuori dal flusso autoreferenziale del mercato, prediligendo la collaborazione con esperti e critici italiani che attualizzano la missione della galleria.
Paola Rescio, milanese, 38 anni, a sua volta pittrice e scultrice, spiega: “Il mondo dell’arte è ormai cinico e lontano dalla realtà. Voglio dare spazio e respiro ad artisti giovani e giovanissimi, ancora sconosciuti ma talentuosi, per proporli non solo al pubblico e ai collezionisti ma anche ai mercati del design, dell’arredamento, della moda, della pubblicità, del cinema, perché la ricerca estetica nel nostro vissuto quotidiano è sempre più trasversale, inter-disciplinare e metalinguistica. M’interessa lavorare con ogni mezzo espressivo: pittura, scultura, installazioni, fotografia ed, eventualmente, anche design con opere in edizione multipla o limitata. Oltre a perseguire una forte collaborazione con accademie e istituti italiani, la galleria ospiterà tutto l’anno incontri, eventi di approfondimento ed instant show che mettono sempre al centro l’arte ed i suoi giovani esponenti italiani.”
I prossimi appuntamenti di Paola Rescio Gallery
Finissage Aspettando Lupin Federico Arcuri, Giuseppe Ciracì a cura di Martina Cavallarin || giovedì 28 aprile 2011 ore 18.30-21.30
Le politiche dedicate all’arte visiva nel consiglio di zona: cosa fare per la cultura? presentazione dei candidati alle prossime elezioni, lunedì 2 maggio 2011 dalle 19 alle 21.30 || cocktail e instant show, tra gli altri, del writer Shine Royal.
The Last Supper, mostra personale di Alice Olimpia Attanasio a cura di Paolo Meneghetti || opening giovedì 5 maggio 2011 dalle 18 alle 21.30, fino a sabato 11 giugno 2011
Intervista con Paola Rescio
A cura di pr/undercover
Paola Rescio, milanese, 38 anni, ha una formazione classica e laurea in architettura. Ha insegnato educazione artistica e dal 2002 apre un studio d’arte in via Rasori 8, forte di una creatività mai abbandonata dall’età di 12 anni quando oltre agli studi scolastici e allo studio del pianoforte alternava disegno, pittura e scultura.
Nel 2011 decide di investire nella promozione e vendita di opere e progetti di giovani artisti e trasforma il suo atelier in una galleria, la Paola Rescio Gallery.
La missione della Paola Rescio Gallery è fortemente connotata: perché ha consacrato l’attività solo ad artisti e curatori italiani? Vuole riempire un vuoto o specializzarsi in una missione dai più considerata impossibile?
Voglio dare alla mia galleria una connotazione prettamente italiana. Io sono italiana e sono orgogliosa di esserlo e così dev’essere la mia galleria. Spesso dall’estero arrivano artisti più determinati e forti psicologicamente che “fanno le scarpe” ai nostri, ma che non sono più bravi: sono solo più forti psicologicamente e motivati! Probabilmente fanno più pubblicità, guardano di più anche al marketing, comunque hanno alle spalle gente che crede in loro. Non è accettabile! Se vai in Oriente, le gallerie d’arte ospitano solo i loro artisti nazionali (ed infatti la loro economia sta surclassando il mondo). Perché da noi si vedono solo gli stranieri? I nostri non sono bravi abbastanza o è il mercato dell’arte italiana contemporanea che li ha bruciati? Anticamente l’Italia era il Bel Paese, il paese dell’arte e della bellezza per eccellenza, perché oggi non è più così?
Ecco, io voglio crederci, voglio credere che i nostri artisti sono talentuosi e bravi come gli altri, bisogna solo aiutarli e motivarli un pochino per tirare fuori il meglio da loro. Questo è il mio proposito. Un’impresa difficile ma non impossibile!
Come e dove trova i suoi artisti? Come sceglie i curatori con cui lavora?
In questa fase, individuo o seguo gli artisti attraverso critici, internet, mostre e fiere, accademie…Conoscevo già alcuni curatori che mi hanno aiutata nella fase iniziale, poi dopo è tutto un passaparola. Adesso scelgo i curatori di cui amo lo stile di scrittura ed il pensiero filosofico, la loro profondità. Ma anche quelli con cui ho un buon rapporto personale, questo ovviamente anche per quanto riguarda gli artisti. Oggi non può più esistere un artista che faccia il divo, soprattutto all’inizio, e quindi bisogna essere tutti diplomatici! Diciamo che gli scorbutici li lascio agli altri. Amo circondarmi di persone che siano in sintonia con me. Voglio una squadra unita e vincente! In questo devo dire che Paolo Meneghetti (il curatore della personale di Alice Olimpia Attanasio che apre il 5 maggio 2011 ndr) è assolutamente bravissimo, soprattutto per via del background filosofico! Apprezzo molto il fatto che lui cerchi sempre i parallelismi con noti autori contemporanei, apprezzo anche le sue argomentazioni nel preferire questo o l’altro artista, sempre connotate da approfondimenti estetici.
Quante mostre l’anno la galleria ospiterà? Che tipo di eventi ospiterà o promuoverà?
Una decina di mostre l’anno, se riusciamo! L’intento è quello di promuovere i giovani artisti anche attraverso altri mezzi esterni alla galleria: spazi pubblici, piazze, musei, palazzi storici e luoghi di un certo rilievo artistico all’interno di Milano. Per questo scopo mi sto muovendo con enti pubblici come il Comune e la Provincia, che pare in questo momento si stiano interessando maggiormente all’arte!
Che rapporti desidera avere con le istituzioni culturali milanesi ed italiane, in particolar modo le accademie e le scuole?
Vorrei instaurare un buon rapporto di stima e collaborazione, tanto da diventare un punto di riferimento per studenti di accademia e giovani artisti. All’inizio bisogna interporre un artista giovane ad uno più affermato, poi pian piano ci si può specializzare solo sui giovani. Vorrei poter offrire un trampolino di lancio per la loro carriera. Preferisco lavorare con i giovani, che non hanno condizionamenti eccessivi.
Ha lavorato come architetto, come docente, come artista e ora è un dealer: è stata anche collezionista?
No, purtroppo non ancora, o meglio non io personalmente ma la mia famiglia sì. In casa abbiamo diverse opere importanti, il mio patrigno, grande industriale, era grande appassionato d’arte contemporanea: lui stesso dipingeva e ogni tanto acquistava qualche oper. Abbiamo un Max Kuatty, un Appel, dei Masi, una scultura di Franz Borghese, un Gino Severini e diversi altri: è stato proprio lui a farmi nascere l’amore per l’arte e gli devo moltissimo!
La famiglia della mia nonna materna, napoletani doc, invece, si occupava di antiquariato. Infatti in casa abbiamo molti pezzi importanti e ricercati. Quindi in casa mia c’è sempre stata una ricerca per le cose belle e gli oggetti d’arte, io sono nata e cresciuta in questo clima, l’amore per il bello! Spero quindi in un futuro di potermi permettere di acquistare altre opere ed accrescere la collezione di famiglia.
28
aprile 2011
Paola Rescio Gallery. Solo per artisti e curatori italiani
28 aprile 2011
presentazione
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
PAOLA RESCIO GALLERY
Milano, Via Giovanni Rasori, 8, (Milano)
Milano, Via Giovanni Rasori, 8, (Milano)
Vernissage
28 Aprile 2011, ore 18-21.30
Ufficio stampa
PRUNDERCOVER