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Fotografia Europea 011 – Verde bianco rosso. Una fotografia dell’Italia
In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, Reggio Emilia, la città dove è nato il tricolore, dedica la sesta edizione di Fotografia Europea ai colori della bandiera. L’edizione 2011 presenterà una serie di esposizioni in grado di restituire, da un lato, un’immagine dell’Italia e, dall’altro, di contribuire a una riflessione sulla fotografia italiana. Il momento inaugurale, dal 6 all’8 maggio, vedrà alternarsi, in vari spazi della città, conferenze, spettacoli, performance e rassegne cinematografiche
Comunicato stampa
Segnala l'evento
A REGGIO EMILIA
DAL 6 MAGGIO AL 12 GIUGNO 2011
LA SESTA EDIZIONE DI FOTOGRAFIA EUROPEA
“Verde, bianco, rosso”
UNA FOTOGRAFIA DELL’ITALIA
In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, Reggio Emilia, la città dove è nato il tricolore, dedica la sesta edizione di Fotografia Europea ai colori della bandiera
L’edizione 2011 presenterà una serie di esposizioni in grado di restituire, da un lato, un’immagine dell’Italia e, dall’altro, di contribuire a una riflessione sulla fotografia italiana
Il momento inaugurale, dal 6 all’8 maggio, vedrà alternarsi, in vari spazi della città, conferenze, spettacoli, performance e rassegne cinematografiche
Il fulcro attorno cui ruoterà l’intera edizione 2011 saranno i Chiostri di San Pietro, un complesso monastico cinquecentesco recentemente restaurato
Dal 6 all’8 maggio 2011 torna a Reggio Emilia, la città dove è nato il tricolore e dove il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha aperto il 7 gennaio 2011 le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, Fotografia Europea, la rassegna internazionale che lo scorso anno ha registrato oltre 100.000 presenze confermando il suo ruolo di punta nel panorama fotografico.
Dopo cinque edizioni in cui la visione italiana è stata contestualizzata e confrontata con la più ampia situazione europea, quest’anno la manifestazione s’inserisce a pieno titolo nell'ambito delle celebrazioni del 150° anniversario dell' Unità d'Italia e dedica la sua sesta edizione a Verde, bianco, rosso. Una fotografia dell’Italia.
Curata da Elio Grazioli, con la collaborazione, tra gli altri, di Alberto Melloni, Gigliola Foschi, Walter Guadagnini, Sandro Parmiggiani, promossa da Comune di Reggio Emilia in collaborazione con Regione Emilia Romagna, Provincia di Reggio Emilia, Camera di Commercio di Reggio Emilia, Fondazione Manodori, Fotografia Europea presenta nei luoghi d’arte e di cultura più affascinanti di Reggio Emilia – Chiostri di San Domenico, Chiostri della Ghiara, Spazio Gerra, Palazzo Casotti, Sinagoga, Galleria Parmeggiani - una serie di esposizioni in grado di restituire, da un lato, un’immagine dell’Italia - con i suoi caratteri, soprattutto estetici e con i tratti che la caratterizzano come l'impegno, la disponibilità, e inoltre l'azzardo, la curiosità, la sperimentazione - e, dall’altro, di contribuire a una riflessione sulla fotografia italiana, attraverso le opere dei suoi nomi più importanti.
Lo spazio attorno cui ruota l’intera manifestazione sono i Chiostri di San Pietro, un complesso monastico tardorinascimentale recentemente recuperato grazie all’intervento del Ministero per i Beni e le Attività culturali.
Come afferma il sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio, “La sesta edizione Fotografia Europea incrocia il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, un appuntamento a cui Reggio Emilia, città in cui è nata la bandiera Tricolore come simbolo di unità tra diverse città nel 1797, ha voluto dedicare molta attenzione. Anche Fotografia Europea interpreta questa sensibilità. “Verde, bianco, rosso. Una fotografia dell’Italia”, un titolo che richiama alla mente per affinità l’opera del nostro Luigi Ghirri, declinerà a suo modo questo legame con le radici nazionali. La stessa Reggio Emilia, città della fotografia e della cultura dell’immagine che si è affermata in ambito europeo, sottolineerà quest’anno la sua natura profondamente italiana, come città delle piazze in cui si esprimono la convivenza della comunità e la qualità di vita, con strade imbandierate che conducono al museo e alla sala del Tricolore”.
LE GIORNATE INAUGURALI
Il momento inaugurale, articolato in tre giorni, da venerdì 6 a domenica 8 maggio, vede alternarsi incontri, conferenze, spettacoli, rassegne cinematografiche, performance, proiezioni. Confermando un approccio multidisciplinare, Fotografia Europea ospita artisti e protagonisti del mondo dell’arte e della cultura, invitati a confrontarsi sul tema proposto, con i curatori e i fotografi coinvolti per animare un programma che coniuga diverse forme della creatività e del pensiero: dalla fotografia all’arte, dalla letteratura alla filosofia, dalla musica al teatro, dalla sociologia alla politica. Tra gli ospiti delle conferenze, la filosofa Luisa Muraro, il politologo Carlo Galli, il filosofo Roberto Esposito, lo storico Alberto Melloni, il giornalista e scrittore Gian Antonio Stella, il critico letterario Marco Belpoliti, gli scrittori Franco Arminio e Giorgio Boatti, il film maker e scrittore Massimo Coppola, lo storico e fondatore della Comunità di Sant'Egidio Andrea Riccardi, l’economista della cultura Pier Luigi Sacco, il giornalista Michele Smargiassi, la storica della fotografia Roberta Valtorta, e altri ancora.
La riflessione sul lavoro e lo sguardo di Luigi Ghirri non si esaurisce nei numerosi riferimenti delle mostre in programma, ma vede la presentazione il 7 maggio nella Sala degli Specchi del Teatro Valli con Quentin Bajac, responsabile del dipartimento di fotografia presso il Musée National d'Art Moderne – Centre Georges-Pompidou, della Biblioteca digitale di Luigi Ghirri (BD-LG), un progetto della Fototeca della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia (che conserva l’archivio dell’autore composto da più di 180.000 tra negativi e diapositive a colori), composta da un nucleo di documenti e pubblicazioni relativi alla sua attività di ricerca e di produzione, a partire dagli esordi nel 1970, per arrivare al 1992, data della sua scomparsa.
Nell’ottica della sinergia e commistione con altre forme espressive, la fotografia dialoga con la musica la sera di venerdì 6 maggio in piazza San Prospero nel dj set del gruppo di punta della musica dance elettronica internazionale, il gruppo newyorkese del dj e produttore Andrew Butler, che presenta il nuovo disco Blue Songs considerato uno degli eventi musicali del 2011,accompagnato da videoproiezioni tratte dall’enorme contenitore d’immagini Flickr, la più famosa tra le communities di condivisione di fotografie nel web 2.0.
Sabato 7 maggio invece Piazza Prampolini fa da sfondo a Oh Italia Mia. I canti popolari del Risorgimento italiano, un progetto di Ambrogio Sparagna per l’Orchestra popolare italiana con Peppe Servillo e Angela Baraldi. Lo spettacolo, produzione Ater, con videoproiezione d’immagini tratte dall’archivio storico della Fototeca della Biblioteca Panizzi, recupera il repertorio dei più significativi canti popolari ottocenteschi interpretato da un grande organico di quaranta elementi fra musicisti e cantori per ripercorrere le vicende di un Paese in formazione e trasformazione, attraverso i tanti dialetti, le voci e le espressioni musicali che hanno così intimamente caratterizzato l’intera stagione della nostra storia.
Domenica sera 8 maggio, Piazza Prampolini ospita un tributo al Giro d’Italia per accogliere a Reggio Emilia la Corsa Rosa 2011 e per ripercorrere la storia di un evento sportivo che è memoria e cultura del Paese, elemento della nostra identità nazionale. Le immagini dell’archivio storico del Giro d’Italia/RCS saranno accompagnate dal dj set di Nicola Conte considerato tra gli artisti italiani più affermati del panorama internazionale: musicista, autore che spazia dalla canzone d’autore al jazz alla musica per il cinema e produttore.
Ogni anno Fotografia Europea accende, con l’iniziativa Quartieri Illuminati, i riflettori su alcuni luoghi inattesi e inesplorati di Reggio Emilia valorizzando un percorso ulteriore rispetto al Centro Storico e rivelando le potenzialità di una città estesa. Quest’anno verrà eccezionalmente riaperto, a conclusione dei lavori di ristrutturazione, il padiglione Lombroso, all'interno del complesso dell'ex ospedale psichiatrico San Lazzaro, destinato a ospitare il nuovo Museo della Psichiatria, pienamente inserito nel campus universitario che prosegue il percorso di completamento. Per l' occasione sono previste un'esposizione di tavole grafiche sui lavori di recupero dell'edificio e una mostra fotografica Hipstamatic for San Lazzaro, realizzata dai fotografi Fabrizio Cicconi, Marco Manfredini, Marcello Grassi, Fabrizio Orsi, Kai-Uwe Sculte–Bunert che propongono, con l'uso delle applicazioni fotografiche per iPhone, una visione del complesso del San Lazzaro e del Padiglione Lombroso (testo di Riccardo Panattoni nel catalogo di Fotografia Europea). Nell'edificio restaurato domenica 8 maggio la compagnia Aterballetto, emblema della danza italiana nel mondo, dà vita a un'azione performativa nelle sale e nelle celle di degenza che avrà una spettacolare conclusione nell'area cortiliva. L'evento è promosso dal Comune di Reggio Emilia in collaborazione con i servizi psichiatrici dell’Ausl di Reggio Emilia e Fondazione Nazionale della Danza.
Sabato 7 e domenica 8 maggio al Cinema Rosebud e al Cinema AlCorso è in programma la rassegna Fotografia italiana, 8 film documentari dedicati ai fotografi italiani tra i più noti a livello internazionale: Massimo Vitali, Maurizio Galimberti, Piergiorgio Branzi, Mimmo Jodice, Franco Fontana, Gianni Berengo Gardin, Gabriele Basilico, Ferdinando Scianna. Si tratta di una produzione di Giart - Visioni d’arte con il patrocinio della Cineteca di Bologna e la collaborazione con Contrasto. Saranno presenti gli artisti Massimo Vitali, Piergiorgio Branzi e Gabriele Basilico che dialogheranno con lo storico dell’arte Claudio Marra.
Arricchiscono il programma sempre ai Chiostri di San Pietro Echi di Patria, brevi oggetti sonori concentrati di volta in volta su momenti diversi e salienti della storia del paese, realizzati per i 150 anni dell’Unità d’Italia dagli studenti dell’accademia Laba di Brescia, per la cura di Dario Bellini. Cronaca, politica, storia, costume, cultura, i documentari sonori della durata di pochi minuti sono costruiti con materiali e documenti raccolti attraverso internet usando la rete e le fonti di youtube come un archivio storico.
Il programma delle tre giornate comprende inoltre la mostra mercato del libro fotografico, seconda edizione curata da Silvana Turzio; una serie di seminari e workshop sui temi della fotografia, del video e della grafica, letture portfolio e tre giornate dedicate alla tutela e conservazione del patrimonio fotografico storico e contemporaneo organizzate dalla Fototeca della Biblioteca Panizzi.
LE ESPOSIZIONI
Bianco Papa
Nell’ampio e articolato programma espositivo, si segnala, ai Chiostri di San Pietro, Bianco Papa. Curata da Alberto Melloni, Federico Ruozzi e Fabio Nardelli, realizzata dalla Fondazione per le scienze religiose di Bologna e dall’Istituto della Enciclopedia Italiana, la mostra presenterà oltre cento foto del repertorio Treccani sui pontefici, dalla
presa di Porta Pia fino ai giorni nostri, in una sorta di cronologia che accompagnerà il visitatore nei momenti più significativi che hanno segnato la storia del papato.
Le sale affrescate dello storico chiostro reggiano faranno da scenografia alle fotografie di Hank Walker (1921-1996), uno dei fotografi più importanti di Life magazine che, nel 1962, nei giorni dell’apertura del concilio Vaticano II, è in Italia e immortala in una serie di scatti papa Giovanni XXIII. Assieme agli ingrandimenti dei manoscritti del “papa buono”, viene qui esposta l’intera sequenza dal sapore cinematografico, che rappresenta una straordinaria interpretazione della figura di Roncalli.
Uno sguardo diverso, ma non meno particolare e suggestivo, sulla figura del papa sarà veicolato dalla riproposizione di alcune storiche copertine della Domenica del Corriere e dai reportage del fotografo dell’Unità, Rodrigo Pais che,
dagli anni Cinquanta agli anni Novanta, ha seguito la cronaca italiana e quella d’Oltretevere.
Completano la mostra alcune proiezioni di spezzoni audiovisivi conservati negli archivi delle Teche Rai e dell’Istituto Luce relativi al pontefice e, in collaborazione con Raitre, vengono riproposti cinque documentari realizzati da La Grande storia in prima serata su Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II, fornendo così la cornice storica al percorso visuale proposto.
Sguardo italiano
Mario Dondero, Paolo Roversi, Davide Mosconi, Paola Di Bello sono i quattro autori scelti da Elio Grazioli come rappresentanti della fotografia italiana, che coprono i diversi ambiti in cui eccelle: reportage, moda, arte, sperimentazione.
I Chiostri di San Pietro ospitano due delle personali, curate da Elio Grazioli, rispettivamente dedicate ad altrettanti maestri della fotografia italiana contemporanea: Paolo Roversi e Davide Mosconi.
Paolo Roversi (Ravenna, 1947) è uno dei più significativi fotografi di moda contemporanei. Nei suoi scatti appare evidente che la moda non è solo spettacolo, passerella, vetrina, glamour, consumo, ma una questione estetica e il segno dei tempi. Famose sono le sue opere realizzate negli anni ’80 per le campagne di Romeo Gigli, Comme des Garçons e Yohji Yamamoto, in cui appare evidente uno stile estremamente personale che ha influenzato molti fotografi di moda attuali. Il tipo di femminilità prediletto, la particolare luce – definita dai commentatori come propriamente “italiana” – e lo sfocato hanno reso famose le immagini di Roversi che sublimano il corpo verso l’evanescenza e la spiritualità, tanto che le sue modelle sono state chiamate “angeli del desiderio”. Caratteristica delle sue foto è la particolare bellezza delle sue modelle e la dolcezza del fotografo nei confronti del femminile, un esemplare rispetto per la bellezza come riscatto dalla piattezza del mondo.
Davide Mosconi (Milano, 1941-2002), artista, fotografo e compositore italiano tra i più enigmatici e poetici. Lavorando sui concetti di ‘contemporaneità’ e ‘casualità’, ha realizzato numerose serie di trittici che uniscono foto trovate a foto originali, nonché foto di materiali e luoghi sfuggenti alla presa della fotografia, come la polvere, il cielo stellato, l’aria stessa. Così la serie Disegnare l’aria è composta di immagini di oggetti lanciati in aria e fotografati mentre disegnano strane composizioni sullo sfondo del cielo. Prima di morire ha realizzato una serie di autoritratti con il volto bucato, in realtà il foglio stesso rifotografato. La sua sperimentazione è tipica dell’uso della fotografia in ambito artistico dagli anni Settanta alla fine del secolo scorso, con in più quel tocco poetico di sorpresa per la nascita delle forme sotto il segno della casualità.
Palazzo Casotti apre le proprie sale alla personale di Mario Dondero (Milano, 1928). Curata da Elio Grazioli, la mostra propone le opere di una tra le più originali figure del fotogiornalismo contemporaneo, conosciuto in tutta Europa per i suoi reportage che hanno fatto la storia della fotografia d’inchiesta. Da sempre legato a gruppi di intellettuali a Milano, dove frequentava il Bar Jamaica, a Parigi, dove si trasferisce nel 1954, e infine a Roma, dove negli anni Sessanta frequentava personaggi come Pasolini, Moravia o Dacia Maraini, ha collaborato con giornali come L’Avanti!, L’Unità, Milano Sera, Cinema Nuovo, L’Espresso, Le Monde, Le Nouvel Observateur, Le F**aro, La Repubblica, Il Manifesto, Diario, Le Ore. Negli anni Settanta viaggia molto, realizzando reportage sociali e di impegno civile e politico. Durante la sua lunga carriera, Dondero si è occupato di medicina umanitaria in ospedali cubani e africani con Médecins Sans Frontières, e all’ospedale di Emergency a Palermo. Ha trascorso un mese in Afghanistan, soprattutto a Kabul, ma ha attraversato anche altre regioni, come il Panshir, dove ha visitato ospedali di Emergency, scuole e prigioni.
Lo Spazio Gerra ospita, sempre per la cura di Elio Grazioli, la serie Rear Window di Paola Di Bello, che consiste in fotografie di paesaggi urbani ripresi dalle finestre di abitazioni di cittadini dove si sovrappongono nella stessa immagine il giorno e la notte. Un lavoro che indaga il paesaggio urbano non da un punto di vista monumentale, ma da quello interno, privato, partecipato, di chi lo abita. La ricerca di Paola Di Bello, lontana dal reportage, tende, a partire da elementi marginali e da dettagli solitamente trascurati, a scardinare la visione abituale delle cose e ribaltare con nuovi punti di vista e formati di lettura i preconcetti visivi e culturali e il rapporto con la realtà che ci circonda. Nel suo lavoro la forma assume un’importanza particolare: l’artista utilizza i caratteri specifici del medium fotografico rimettendoli ogni volta in discussione. Per l’occasione Paola Di Bello ha realizzato nuovi lavori dalle finestre di alcune abitazioni di Reggio Emilia.
STANLEY KUBRICK A PALAZZO MAGNANI
Anche Palazzo Magnani sarà una delle tappe di Fotografia Europea 2011 con la mostra STANLEY KUBRICK 1945-50. Cinque anni da grande fotografo in programma dal 7 maggio al 24 luglio 2011.
L’esposizione, curata da Rainer Crone, realizzata dalla Fondazione Palazzo Magnani e da Giunti Arte Mostre Musei, in collaborazione con la Library of Congress di Washington e il Museum of the City of New York, presenta un aspetto finora poco conosciuto della carriera del regista americano, rivelando il suo modo di fare fotografia, una delle passioni che Kubrick sviluppò nell'arco di 5 anni dal 1945 al 1950, collaborando in veste di reporter con la famosissima rivista americana Look. Le immagini testimoniano la sua eccezionale capacità di documentare la vita d’America dell’immediato dopoguerra, attraverso le storie di celebri personaggi come Rocky Graziano o Montgomery Clift, le inquadrature fulminanti e ironiche nella New York che si apprestava a diventare la nuova capitale mondiale, o ancora la vita quotidiana dei musicisti dixieland.
Nascono così le prime fotografie di Stanley Kubrick, realizzate nell’America dell’immediato dopoguerra, che sorprendono poiché non si limitano alla rappresentazione di un’epoca, come ci si potrebbe aspettare da un fotoreporter. Le sue istantanee infatti, che stupiscono per la loro sorprendente maturità, non possono essere considerate come archivi visivi della gioia di vivere, catturata dallo spirito attento e pieno di humor di un giovane uomo, ma costituiscono un consapevole invito a confrontarsi con le risorse del mezzo fotografico, con le sue possibilità di rappresentazione e con la propria percezione della realtà: una costante dell’opera artistica di Kubrick che comincia con le fotografie e continua nei film.
Tra le fotografie presenti nella mostra compaiono una serie di scatti, come quelli dedicati al pugile Rocky Graziano, che testimoniano come il legame tra l'Italia e l'America abbia ispirato da sempre immagini e filmografie di grande intensità. Kubrick in queste immagini del pugile italo-americano, dal taglio e dalle atmosfere di sapore già cinematografico, mostra tutta l'intensità dell'italianità migrata oltreoceano che, proprio con queste fotografie, sarà punto di riferimento per un film come "Toro scatenato" di Martin Scorsese.
Viaggio in Italia
Fotografia Europea secondo la formula ormai consolidata accanto alle mostre personali propone alcune produzioni di artisti europei o italiani sul tema chiave della rassegna.
Una novità per l’Italia è costituita dalla mostra ai Chiostri di San Pietro, organizzata in collaborazione con BCLA-Délégation Culturelle/Alliance Française di Bologna e a cura di Togo Visual Action, dal titolo Grand Tour. La continuité d’un regard di François Halard, uno dei più contesi e rinomati fotografi di architetture del nostro tempo, con collaborazioni di lungo periodo con Fabien Baron, Alex Lieberman, Giorgio Armani, Burberry, Ralph Lauren e Yves Saint-Laurent. Il racconto fotografico di Halard, realizzato in Italia attraverso diversi viaggi e nel corso di molti anni, è ricerca intima e personale e insieme reminescenza di un codice dello spazio carico di senso di appartenenza e di memoria sociale, che per secoli ha custodito nel nostro Paese i tratti di una identità collettiva e di un’unità culturale prima che politica. Gran Tour sceglie le antichità classiche accatastate, nei depositi di Cinecittà, entra nelle ville romane e siciliane, Medici e Palagonia e in quelle palladiane. Poi visita le case e gli studi di artisti come Casa Malaparte a Capri, l’appartamento di Carlo Mollino a Torino, lo studio di Cy Twombly a Gaeta e lo studio di Luigi Ghirri a Roncocesi che chiude simbolicamente il viaggio di Halard, per divenire il luogo, forse più di ogni altro, in cui la fotografia italiana ritrova le fila di quel codice dello spazio di cui Gran Tour, in una sperimentazione continua, è pura e personale reminiscenza.
I Chiostri di San Pietro ospitano la ricerca dell’artista coreana Hyun-Jin Kwak Girls In Uniform, un progetto nato nel 2003 e sviluppato tra la Svezia, il Sud Corea e l’Italia. Dopo la menzione speciale ottenuta per The Core of Industry, il premio internazionale svoltosi nell’ambito di Fotografia Europea 2008, Hyun-Jin Kwak ha soggiornato per più di un mese a Reggio Emilia, allestendo veri e propri set fotografici all’interno di alcuni dei luoghi tra i più suggestivi della città, tra i quali il Teatro Valli, i Chiostri della Ghiara, i Musei Civici, l’Arena Estiva Stalloni, l’ex Opg e il Mercato Coperto per realizzare una ricerca incentrata sul mito dell’adolescenza e sull’apparenza.
I progetti
Secondo la formula della rassegna, l’offerta espositiva di Fotografia Europea 2011 è arricchita da una serie di progetti speciali di ricerca fotografica che affrontano il tema guida dell’edizione 2011 con modalità e approcci diversi.
Nella Sinagoga è in programma, per la cura di Sandro Parmiggiani, la personale Cruor. Elegia della carne di Nino Migliori, uno dei maggiori fotografi italiani del secondo dopoguerra, fortemente impegnato, a partire dalla fine degli anni Quaranta, sul terreno della sperimentazione linguistica e del trattamento delle immagini. I suoi inizi sono segnati, da un lato, dalla tradizione del fotogiornalismo ‘impegnato’, dall'altro, dalla cultura d'immagine dell'informale con tangenze precise con il Bauhaus e, soprattutto, con Dada. Su queste linee Migliori prosegue le ricerche fino alla fine degli anni Sessanta, quando il suo lavoro assume valenze concettuali che caratterizzeranno la direzione degli anni successivi, unita a un impegno sempre crescente come organizzatore e animatore culturale.
I Chiostri di San Pietro e il Centro Internazionale ‘Loris Malaguzzi’, ospitano una significativa mostra-atelier dal titolo Trilogia cromatica, a cura di Scuole e Nidi d’Infanzia – Istituzione del Comune di Reggio Emilia e Reggio Children, in collaborazione con Officina Educativa. L’esposizione presenta le opere degli alunni delle scuole reggiane, dalla scuola dell'infanzia alla scuola secondaria di primo grado, che hanno lavorato sul tema dell’Unità d’Italia e dei tre colori della bandiera nazionale; uno sguardo altro con il quale rivedere le cose e grazie al quale soffermarsi su una dimensione al contempo conoscitiva e misteriosa quale è quella dell’infanzia.
All’insegna dell’obiettivo primario della rassegna, da sempre attenta alle nuove tendenze della scena fotografica internazionale e italiana, la proposta espositiva di Fotografia Europea 2001 comprende diversi progetti collettivi, che delineano percorsi articolati ed originali.
Un giorno nella vita dell’Italia 2011, curato e prodotto da Chiara Mariani e Alessandro Franco in esclusiva per SETTE, Corriere della Sera, diretto da Giuseppe Di Piazza, presenta nei Chiostri di San Pietro più di ottanta fotografi che hanno realizzato il ritratto fotografico dell’Italia di un giorno, il 14 gennaio, per il magazine del Corriere della Sera .
Nella loro diversità di stile e formazione, tutti rispettano l’impegno giornalistico di circostanziare con una didascalia e l’ora dello scatto il contenuto dell’immagine e l’imperativo di distanziarsi da un rituale di banalità per permettere di conoscere situazioni altrimenti sconosciute o solo fantasticate. Ora il lavoro quotidiano di infermieri, maestri, restauratori, poliziotti, testimoni di giustizia, attori, persino astronauti diventa mostra, rassegna di immagini d’autore che delineano il catalogo delle virtù dell’Italia, e colgono momenti particolari o suscitano interesse verso soggetti dimenticati.
La Giovine Italia… è il titolo della collettiva curata da Gigliola Foschi. In mostra fotografie, video, installazioni, disegni di Emma Ciceri, Alessandro Cimmino, Donatella Di Cicco, Alice Guareschi, Paolo Inverni, Valentina Loi, Marcello Mariana, Margherita Morgantin, Claudia Pozzoli, Antonio Rovaldi, Mirko Smerdel, giovani autori che con i loro lavori presentano un’Italia inaspettata, lontana da rappresentazioni retoriche o scontate: una nuova Italia intima e autenticamente sentita, che riesce a staccarsi dalle opacità, dalle pesantezze dei vissuti quotidiani, per dischiudere, in modo al tempo stesso intenso e lieve, inattesi orizzonti di senso per il nostro Paese; accomunati dall’obbiettivo di interrogare un’Italia ormai non più “giovine”, cercando aperture interstiziali, spazi impensati, piccole storie che nessuno sembra voler ascoltare.
Nel segno di una rinnovata collaborazione con MAXXI-Architettura e nella direzione della ricerca sul paesaggio e sulla fotografia inaugurata da Luigi Ghirri si inserisce la mostra ai Chiostri di San Domenico Vedute d’Italia. Fotografie di Olivo Barbieri. Marcello Galvani, Nunzio Battaglia e Luciano Romano che presenta opere fotografiche di autori provenienti dalla collezione del museo. La mostra è a cura di Francesca Fabiani e Laura Gasparini.
Anche quest’anno, con due mostre nei Chiostri di San Domenico, Fotografia Europea si propone di mettere a fuoco, con quella capacità propria della fotografia di documentare e interpretare in maniera originale fenomeni umani, storici e sociali della contemporaneità, l’essenza dell’attuale realtà industriale italiana ed europea con particolare riguardo per il contesto ambientale, l’elemento umano e le implicazioni sociali dei mutamenti industriali in atto.
La prima esposizione presenta l’antologica dei quattro giovani fotografi - la francese Olivia Gay, il britannico Justin Jin, l’italiano Alessandro Sambini e l’olandese Niels Stomps - vincitori del concorso internazionale La fotografia s’industria. GD4PhotoArt, una selezione biennale a inviti rivolta a giovani fotografi europei, promossa da G.D e Fondazione Isabella Seràgnoli, sul tema “Industria, Società e Territorio”.
Quattro maestri Franco Fontana, Michael Kenna, Ferdinando Scianna e Stanislao Farri sono i protagonisti della seconda mostra, curata da Sandro Parmiggiani, Terre a fuoco, un racconto emozionante del mondo della produzione ceramica catturato dallo sguardo indagatore di quattro grandi fotografi di fama internazionale. La mostra nasce dalla committenza di Casalgrande Padana, colosso industriale profondamente radicato nel territorio tra Reggio Emilia e Modena, che ha commissionato le ricerche fotografiche e il volume omonimo in occasione della celebrazione del 50° anno di attività.
L’offerta espositiva di Fotografia Europea comprende anche nella suggestiva Galleria Parmeggiani la mostra Menu del giorno di Luca Gilli dedicata al tema del cibo, come simbolo dell’identità di ogni comunità, ed in particolare della nostra che ad esso è particolarmente legata.
Il programma dei progetti è ulteriormente arricchito dalle mostre di Galileo Rocca, l’autore più votato di Fotografia Europea nella sezione Off lo scorso anno, che in questa occasione nella Galleria Parmeggiani ripercorre con la mostra Italia mia. Un paese dopo i luoghi di Cesare Zavattini e si confronta con il tema dell’identità locale e della sua stessa legittimità; di ReFoto, l’associazione reggiana che nei Chiostri della Ghiara propone, per la cura di Alberto Cucchi, il progetto espositivo Civis dedicato al concetto di cittadinanza e di uguaglianza dei diritti; di Paolo Simonazzi che nella sede centrale delle Assicurazioni Generali presenta, a cura di Walter Guadagnini, la sua personale Bell’Italia con immagini scattate in tempi diversi e lungo tutta la penisola; di Hyena, attivo nei settori del reportage e dello spettacolo (Luciano Ligabue, Piero Pelù, Kayman Records, Barley Arts), che celebra il tricolore, attraverso un’installazione Venus #2 ai Chiostri di San Pietro Venus, delineando con video e immagini una riflessione sulla donna come madre, sorgente di vita, simbolo di forza ed equilibrio.
Oltre alle mostre istituzionali, la proposta espositiva di Fotografia Europea 2011 è completata da diverse mostre collegate, dedicate al tema prescelto per questa edizione, promosse da enti, istituzioni e associazioni del territorio, ognuna delle quali implementa il valore della manifestazione, creando nuovi percorsi all’interno della città. Il circuito Off libero e indipendente inoltre, si è ampliato in maniera decisamente significativa di anno in anno raggruppando al suo interno mostre nei comuni della provincia e nelle gallerie, esposizioni promosse da associazioni e da circoli fotografici, oltre a quelle allestite nei negozi, ristoranti, alberghi, librerie, appartamenti che, con oltre 150 proposte, contribuiscono a rendere la manifestazione una grande festa collettiva.
Un’ampia selezione di opere in mostra sono presenti – insieme ai saggi di Elio Grazioli, ai contributi dei critici che collaborano alla sesta edizione e ai testi di importanti personalità del panorama intellettuale italiano – nel catalogo, in inglese e italiano, pubblicato da Electa e disponibile per l’inaugurazione della rassegna.
Nel rispetto della tradizione emiliana, che coniuga senso dell’ospitalità e ricchezza dei sapori, per tutto il mese di maggio una quarantina di locali reggiani del centro storico tra ristoranti, trattorie, bar, pizzerie, pasticcerie e yogurterie, reinterpretano creativamente le loro proposte in versione “Tricolore” e propongono menu, aperitivi o veloci spuntini da asporto a prezzi promozionali.
Tutto il programma dettagliato delle mostre e degli incontri su www.fotografiaeuropea.it
Reggio Emilia, marzo 2011
DAL 6 MAGGIO AL 12 GIUGNO 2011
LA SESTA EDIZIONE DI FOTOGRAFIA EUROPEA
“Verde, bianco, rosso”
UNA FOTOGRAFIA DELL’ITALIA
In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, Reggio Emilia, la città dove è nato il tricolore, dedica la sesta edizione di Fotografia Europea ai colori della bandiera
L’edizione 2011 presenterà una serie di esposizioni in grado di restituire, da un lato, un’immagine dell’Italia e, dall’altro, di contribuire a una riflessione sulla fotografia italiana
Il momento inaugurale, dal 6 all’8 maggio, vedrà alternarsi, in vari spazi della città, conferenze, spettacoli, performance e rassegne cinematografiche
Il fulcro attorno cui ruoterà l’intera edizione 2011 saranno i Chiostri di San Pietro, un complesso monastico cinquecentesco recentemente restaurato
Dal 6 all’8 maggio 2011 torna a Reggio Emilia, la città dove è nato il tricolore e dove il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha aperto il 7 gennaio 2011 le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, Fotografia Europea, la rassegna internazionale che lo scorso anno ha registrato oltre 100.000 presenze confermando il suo ruolo di punta nel panorama fotografico.
Dopo cinque edizioni in cui la visione italiana è stata contestualizzata e confrontata con la più ampia situazione europea, quest’anno la manifestazione s’inserisce a pieno titolo nell'ambito delle celebrazioni del 150° anniversario dell' Unità d'Italia e dedica la sua sesta edizione a Verde, bianco, rosso. Una fotografia dell’Italia.
Curata da Elio Grazioli, con la collaborazione, tra gli altri, di Alberto Melloni, Gigliola Foschi, Walter Guadagnini, Sandro Parmiggiani, promossa da Comune di Reggio Emilia in collaborazione con Regione Emilia Romagna, Provincia di Reggio Emilia, Camera di Commercio di Reggio Emilia, Fondazione Manodori, Fotografia Europea presenta nei luoghi d’arte e di cultura più affascinanti di Reggio Emilia – Chiostri di San Domenico, Chiostri della Ghiara, Spazio Gerra, Palazzo Casotti, Sinagoga, Galleria Parmeggiani - una serie di esposizioni in grado di restituire, da un lato, un’immagine dell’Italia - con i suoi caratteri, soprattutto estetici e con i tratti che la caratterizzano come l'impegno, la disponibilità, e inoltre l'azzardo, la curiosità, la sperimentazione - e, dall’altro, di contribuire a una riflessione sulla fotografia italiana, attraverso le opere dei suoi nomi più importanti.
Lo spazio attorno cui ruota l’intera manifestazione sono i Chiostri di San Pietro, un complesso monastico tardorinascimentale recentemente recuperato grazie all’intervento del Ministero per i Beni e le Attività culturali.
Come afferma il sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio, “La sesta edizione Fotografia Europea incrocia il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, un appuntamento a cui Reggio Emilia, città in cui è nata la bandiera Tricolore come simbolo di unità tra diverse città nel 1797, ha voluto dedicare molta attenzione. Anche Fotografia Europea interpreta questa sensibilità. “Verde, bianco, rosso. Una fotografia dell’Italia”, un titolo che richiama alla mente per affinità l’opera del nostro Luigi Ghirri, declinerà a suo modo questo legame con le radici nazionali. La stessa Reggio Emilia, città della fotografia e della cultura dell’immagine che si è affermata in ambito europeo, sottolineerà quest’anno la sua natura profondamente italiana, come città delle piazze in cui si esprimono la convivenza della comunità e la qualità di vita, con strade imbandierate che conducono al museo e alla sala del Tricolore”.
LE GIORNATE INAUGURALI
Il momento inaugurale, articolato in tre giorni, da venerdì 6 a domenica 8 maggio, vede alternarsi incontri, conferenze, spettacoli, rassegne cinematografiche, performance, proiezioni. Confermando un approccio multidisciplinare, Fotografia Europea ospita artisti e protagonisti del mondo dell’arte e della cultura, invitati a confrontarsi sul tema proposto, con i curatori e i fotografi coinvolti per animare un programma che coniuga diverse forme della creatività e del pensiero: dalla fotografia all’arte, dalla letteratura alla filosofia, dalla musica al teatro, dalla sociologia alla politica. Tra gli ospiti delle conferenze, la filosofa Luisa Muraro, il politologo Carlo Galli, il filosofo Roberto Esposito, lo storico Alberto Melloni, il giornalista e scrittore Gian Antonio Stella, il critico letterario Marco Belpoliti, gli scrittori Franco Arminio e Giorgio Boatti, il film maker e scrittore Massimo Coppola, lo storico e fondatore della Comunità di Sant'Egidio Andrea Riccardi, l’economista della cultura Pier Luigi Sacco, il giornalista Michele Smargiassi, la storica della fotografia Roberta Valtorta, e altri ancora.
La riflessione sul lavoro e lo sguardo di Luigi Ghirri non si esaurisce nei numerosi riferimenti delle mostre in programma, ma vede la presentazione il 7 maggio nella Sala degli Specchi del Teatro Valli con Quentin Bajac, responsabile del dipartimento di fotografia presso il Musée National d'Art Moderne – Centre Georges-Pompidou, della Biblioteca digitale di Luigi Ghirri (BD-LG), un progetto della Fototeca della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia (che conserva l’archivio dell’autore composto da più di 180.000 tra negativi e diapositive a colori), composta da un nucleo di documenti e pubblicazioni relativi alla sua attività di ricerca e di produzione, a partire dagli esordi nel 1970, per arrivare al 1992, data della sua scomparsa.
Nell’ottica della sinergia e commistione con altre forme espressive, la fotografia dialoga con la musica la sera di venerdì 6 maggio in piazza San Prospero nel dj set del gruppo di punta della musica dance elettronica internazionale, il gruppo newyorkese del dj e produttore Andrew Butler, che presenta il nuovo disco Blue Songs considerato uno degli eventi musicali del 2011,accompagnato da videoproiezioni tratte dall’enorme contenitore d’immagini Flickr, la più famosa tra le communities di condivisione di fotografie nel web 2.0.
Sabato 7 maggio invece Piazza Prampolini fa da sfondo a Oh Italia Mia. I canti popolari del Risorgimento italiano, un progetto di Ambrogio Sparagna per l’Orchestra popolare italiana con Peppe Servillo e Angela Baraldi. Lo spettacolo, produzione Ater, con videoproiezione d’immagini tratte dall’archivio storico della Fototeca della Biblioteca Panizzi, recupera il repertorio dei più significativi canti popolari ottocenteschi interpretato da un grande organico di quaranta elementi fra musicisti e cantori per ripercorrere le vicende di un Paese in formazione e trasformazione, attraverso i tanti dialetti, le voci e le espressioni musicali che hanno così intimamente caratterizzato l’intera stagione della nostra storia.
Domenica sera 8 maggio, Piazza Prampolini ospita un tributo al Giro d’Italia per accogliere a Reggio Emilia la Corsa Rosa 2011 e per ripercorrere la storia di un evento sportivo che è memoria e cultura del Paese, elemento della nostra identità nazionale. Le immagini dell’archivio storico del Giro d’Italia/RCS saranno accompagnate dal dj set di Nicola Conte considerato tra gli artisti italiani più affermati del panorama internazionale: musicista, autore che spazia dalla canzone d’autore al jazz alla musica per il cinema e produttore.
Ogni anno Fotografia Europea accende, con l’iniziativa Quartieri Illuminati, i riflettori su alcuni luoghi inattesi e inesplorati di Reggio Emilia valorizzando un percorso ulteriore rispetto al Centro Storico e rivelando le potenzialità di una città estesa. Quest’anno verrà eccezionalmente riaperto, a conclusione dei lavori di ristrutturazione, il padiglione Lombroso, all'interno del complesso dell'ex ospedale psichiatrico San Lazzaro, destinato a ospitare il nuovo Museo della Psichiatria, pienamente inserito nel campus universitario che prosegue il percorso di completamento. Per l' occasione sono previste un'esposizione di tavole grafiche sui lavori di recupero dell'edificio e una mostra fotografica Hipstamatic for San Lazzaro, realizzata dai fotografi Fabrizio Cicconi, Marco Manfredini, Marcello Grassi, Fabrizio Orsi, Kai-Uwe Sculte–Bunert che propongono, con l'uso delle applicazioni fotografiche per iPhone, una visione del complesso del San Lazzaro e del Padiglione Lombroso (testo di Riccardo Panattoni nel catalogo di Fotografia Europea). Nell'edificio restaurato domenica 8 maggio la compagnia Aterballetto, emblema della danza italiana nel mondo, dà vita a un'azione performativa nelle sale e nelle celle di degenza che avrà una spettacolare conclusione nell'area cortiliva. L'evento è promosso dal Comune di Reggio Emilia in collaborazione con i servizi psichiatrici dell’Ausl di Reggio Emilia e Fondazione Nazionale della Danza.
Sabato 7 e domenica 8 maggio al Cinema Rosebud e al Cinema AlCorso è in programma la rassegna Fotografia italiana, 8 film documentari dedicati ai fotografi italiani tra i più noti a livello internazionale: Massimo Vitali, Maurizio Galimberti, Piergiorgio Branzi, Mimmo Jodice, Franco Fontana, Gianni Berengo Gardin, Gabriele Basilico, Ferdinando Scianna. Si tratta di una produzione di Giart - Visioni d’arte con il patrocinio della Cineteca di Bologna e la collaborazione con Contrasto. Saranno presenti gli artisti Massimo Vitali, Piergiorgio Branzi e Gabriele Basilico che dialogheranno con lo storico dell’arte Claudio Marra.
Arricchiscono il programma sempre ai Chiostri di San Pietro Echi di Patria, brevi oggetti sonori concentrati di volta in volta su momenti diversi e salienti della storia del paese, realizzati per i 150 anni dell’Unità d’Italia dagli studenti dell’accademia Laba di Brescia, per la cura di Dario Bellini. Cronaca, politica, storia, costume, cultura, i documentari sonori della durata di pochi minuti sono costruiti con materiali e documenti raccolti attraverso internet usando la rete e le fonti di youtube come un archivio storico.
Il programma delle tre giornate comprende inoltre la mostra mercato del libro fotografico, seconda edizione curata da Silvana Turzio; una serie di seminari e workshop sui temi della fotografia, del video e della grafica, letture portfolio e tre giornate dedicate alla tutela e conservazione del patrimonio fotografico storico e contemporaneo organizzate dalla Fototeca della Biblioteca Panizzi.
LE ESPOSIZIONI
Bianco Papa
Nell’ampio e articolato programma espositivo, si segnala, ai Chiostri di San Pietro, Bianco Papa. Curata da Alberto Melloni, Federico Ruozzi e Fabio Nardelli, realizzata dalla Fondazione per le scienze religiose di Bologna e dall’Istituto della Enciclopedia Italiana, la mostra presenterà oltre cento foto del repertorio Treccani sui pontefici, dalla
presa di Porta Pia fino ai giorni nostri, in una sorta di cronologia che accompagnerà il visitatore nei momenti più significativi che hanno segnato la storia del papato.
Le sale affrescate dello storico chiostro reggiano faranno da scenografia alle fotografie di Hank Walker (1921-1996), uno dei fotografi più importanti di Life magazine che, nel 1962, nei giorni dell’apertura del concilio Vaticano II, è in Italia e immortala in una serie di scatti papa Giovanni XXIII. Assieme agli ingrandimenti dei manoscritti del “papa buono”, viene qui esposta l’intera sequenza dal sapore cinematografico, che rappresenta una straordinaria interpretazione della figura di Roncalli.
Uno sguardo diverso, ma non meno particolare e suggestivo, sulla figura del papa sarà veicolato dalla riproposizione di alcune storiche copertine della Domenica del Corriere e dai reportage del fotografo dell’Unità, Rodrigo Pais che,
dagli anni Cinquanta agli anni Novanta, ha seguito la cronaca italiana e quella d’Oltretevere.
Completano la mostra alcune proiezioni di spezzoni audiovisivi conservati negli archivi delle Teche Rai e dell’Istituto Luce relativi al pontefice e, in collaborazione con Raitre, vengono riproposti cinque documentari realizzati da La Grande storia in prima serata su Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II, fornendo così la cornice storica al percorso visuale proposto.
Sguardo italiano
Mario Dondero, Paolo Roversi, Davide Mosconi, Paola Di Bello sono i quattro autori scelti da Elio Grazioli come rappresentanti della fotografia italiana, che coprono i diversi ambiti in cui eccelle: reportage, moda, arte, sperimentazione.
I Chiostri di San Pietro ospitano due delle personali, curate da Elio Grazioli, rispettivamente dedicate ad altrettanti maestri della fotografia italiana contemporanea: Paolo Roversi e Davide Mosconi.
Paolo Roversi (Ravenna, 1947) è uno dei più significativi fotografi di moda contemporanei. Nei suoi scatti appare evidente che la moda non è solo spettacolo, passerella, vetrina, glamour, consumo, ma una questione estetica e il segno dei tempi. Famose sono le sue opere realizzate negli anni ’80 per le campagne di Romeo Gigli, Comme des Garçons e Yohji Yamamoto, in cui appare evidente uno stile estremamente personale che ha influenzato molti fotografi di moda attuali. Il tipo di femminilità prediletto, la particolare luce – definita dai commentatori come propriamente “italiana” – e lo sfocato hanno reso famose le immagini di Roversi che sublimano il corpo verso l’evanescenza e la spiritualità, tanto che le sue modelle sono state chiamate “angeli del desiderio”. Caratteristica delle sue foto è la particolare bellezza delle sue modelle e la dolcezza del fotografo nei confronti del femminile, un esemplare rispetto per la bellezza come riscatto dalla piattezza del mondo.
Davide Mosconi (Milano, 1941-2002), artista, fotografo e compositore italiano tra i più enigmatici e poetici. Lavorando sui concetti di ‘contemporaneità’ e ‘casualità’, ha realizzato numerose serie di trittici che uniscono foto trovate a foto originali, nonché foto di materiali e luoghi sfuggenti alla presa della fotografia, come la polvere, il cielo stellato, l’aria stessa. Così la serie Disegnare l’aria è composta di immagini di oggetti lanciati in aria e fotografati mentre disegnano strane composizioni sullo sfondo del cielo. Prima di morire ha realizzato una serie di autoritratti con il volto bucato, in realtà il foglio stesso rifotografato. La sua sperimentazione è tipica dell’uso della fotografia in ambito artistico dagli anni Settanta alla fine del secolo scorso, con in più quel tocco poetico di sorpresa per la nascita delle forme sotto il segno della casualità.
Palazzo Casotti apre le proprie sale alla personale di Mario Dondero (Milano, 1928). Curata da Elio Grazioli, la mostra propone le opere di una tra le più originali figure del fotogiornalismo contemporaneo, conosciuto in tutta Europa per i suoi reportage che hanno fatto la storia della fotografia d’inchiesta. Da sempre legato a gruppi di intellettuali a Milano, dove frequentava il Bar Jamaica, a Parigi, dove si trasferisce nel 1954, e infine a Roma, dove negli anni Sessanta frequentava personaggi come Pasolini, Moravia o Dacia Maraini, ha collaborato con giornali come L’Avanti!, L’Unità, Milano Sera, Cinema Nuovo, L’Espresso, Le Monde, Le Nouvel Observateur, Le F**aro, La Repubblica, Il Manifesto, Diario, Le Ore. Negli anni Settanta viaggia molto, realizzando reportage sociali e di impegno civile e politico. Durante la sua lunga carriera, Dondero si è occupato di medicina umanitaria in ospedali cubani e africani con Médecins Sans Frontières, e all’ospedale di Emergency a Palermo. Ha trascorso un mese in Afghanistan, soprattutto a Kabul, ma ha attraversato anche altre regioni, come il Panshir, dove ha visitato ospedali di Emergency, scuole e prigioni.
Lo Spazio Gerra ospita, sempre per la cura di Elio Grazioli, la serie Rear Window di Paola Di Bello, che consiste in fotografie di paesaggi urbani ripresi dalle finestre di abitazioni di cittadini dove si sovrappongono nella stessa immagine il giorno e la notte. Un lavoro che indaga il paesaggio urbano non da un punto di vista monumentale, ma da quello interno, privato, partecipato, di chi lo abita. La ricerca di Paola Di Bello, lontana dal reportage, tende, a partire da elementi marginali e da dettagli solitamente trascurati, a scardinare la visione abituale delle cose e ribaltare con nuovi punti di vista e formati di lettura i preconcetti visivi e culturali e il rapporto con la realtà che ci circonda. Nel suo lavoro la forma assume un’importanza particolare: l’artista utilizza i caratteri specifici del medium fotografico rimettendoli ogni volta in discussione. Per l’occasione Paola Di Bello ha realizzato nuovi lavori dalle finestre di alcune abitazioni di Reggio Emilia.
STANLEY KUBRICK A PALAZZO MAGNANI
Anche Palazzo Magnani sarà una delle tappe di Fotografia Europea 2011 con la mostra STANLEY KUBRICK 1945-50. Cinque anni da grande fotografo in programma dal 7 maggio al 24 luglio 2011.
L’esposizione, curata da Rainer Crone, realizzata dalla Fondazione Palazzo Magnani e da Giunti Arte Mostre Musei, in collaborazione con la Library of Congress di Washington e il Museum of the City of New York, presenta un aspetto finora poco conosciuto della carriera del regista americano, rivelando il suo modo di fare fotografia, una delle passioni che Kubrick sviluppò nell'arco di 5 anni dal 1945 al 1950, collaborando in veste di reporter con la famosissima rivista americana Look. Le immagini testimoniano la sua eccezionale capacità di documentare la vita d’America dell’immediato dopoguerra, attraverso le storie di celebri personaggi come Rocky Graziano o Montgomery Clift, le inquadrature fulminanti e ironiche nella New York che si apprestava a diventare la nuova capitale mondiale, o ancora la vita quotidiana dei musicisti dixieland.
Nascono così le prime fotografie di Stanley Kubrick, realizzate nell’America dell’immediato dopoguerra, che sorprendono poiché non si limitano alla rappresentazione di un’epoca, come ci si potrebbe aspettare da un fotoreporter. Le sue istantanee infatti, che stupiscono per la loro sorprendente maturità, non possono essere considerate come archivi visivi della gioia di vivere, catturata dallo spirito attento e pieno di humor di un giovane uomo, ma costituiscono un consapevole invito a confrontarsi con le risorse del mezzo fotografico, con le sue possibilità di rappresentazione e con la propria percezione della realtà: una costante dell’opera artistica di Kubrick che comincia con le fotografie e continua nei film.
Tra le fotografie presenti nella mostra compaiono una serie di scatti, come quelli dedicati al pugile Rocky Graziano, che testimoniano come il legame tra l'Italia e l'America abbia ispirato da sempre immagini e filmografie di grande intensità. Kubrick in queste immagini del pugile italo-americano, dal taglio e dalle atmosfere di sapore già cinematografico, mostra tutta l'intensità dell'italianità migrata oltreoceano che, proprio con queste fotografie, sarà punto di riferimento per un film come "Toro scatenato" di Martin Scorsese.
Viaggio in Italia
Fotografia Europea secondo la formula ormai consolidata accanto alle mostre personali propone alcune produzioni di artisti europei o italiani sul tema chiave della rassegna.
Una novità per l’Italia è costituita dalla mostra ai Chiostri di San Pietro, organizzata in collaborazione con BCLA-Délégation Culturelle/Alliance Française di Bologna e a cura di Togo Visual Action, dal titolo Grand Tour. La continuité d’un regard di François Halard, uno dei più contesi e rinomati fotografi di architetture del nostro tempo, con collaborazioni di lungo periodo con Fabien Baron, Alex Lieberman, Giorgio Armani, Burberry, Ralph Lauren e Yves Saint-Laurent. Il racconto fotografico di Halard, realizzato in Italia attraverso diversi viaggi e nel corso di molti anni, è ricerca intima e personale e insieme reminescenza di un codice dello spazio carico di senso di appartenenza e di memoria sociale, che per secoli ha custodito nel nostro Paese i tratti di una identità collettiva e di un’unità culturale prima che politica. Gran Tour sceglie le antichità classiche accatastate, nei depositi di Cinecittà, entra nelle ville romane e siciliane, Medici e Palagonia e in quelle palladiane. Poi visita le case e gli studi di artisti come Casa Malaparte a Capri, l’appartamento di Carlo Mollino a Torino, lo studio di Cy Twombly a Gaeta e lo studio di Luigi Ghirri a Roncocesi che chiude simbolicamente il viaggio di Halard, per divenire il luogo, forse più di ogni altro, in cui la fotografia italiana ritrova le fila di quel codice dello spazio di cui Gran Tour, in una sperimentazione continua, è pura e personale reminiscenza.
I Chiostri di San Pietro ospitano la ricerca dell’artista coreana Hyun-Jin Kwak Girls In Uniform, un progetto nato nel 2003 e sviluppato tra la Svezia, il Sud Corea e l’Italia. Dopo la menzione speciale ottenuta per The Core of Industry, il premio internazionale svoltosi nell’ambito di Fotografia Europea 2008, Hyun-Jin Kwak ha soggiornato per più di un mese a Reggio Emilia, allestendo veri e propri set fotografici all’interno di alcuni dei luoghi tra i più suggestivi della città, tra i quali il Teatro Valli, i Chiostri della Ghiara, i Musei Civici, l’Arena Estiva Stalloni, l’ex Opg e il Mercato Coperto per realizzare una ricerca incentrata sul mito dell’adolescenza e sull’apparenza.
I progetti
Secondo la formula della rassegna, l’offerta espositiva di Fotografia Europea 2011 è arricchita da una serie di progetti speciali di ricerca fotografica che affrontano il tema guida dell’edizione 2011 con modalità e approcci diversi.
Nella Sinagoga è in programma, per la cura di Sandro Parmiggiani, la personale Cruor. Elegia della carne di Nino Migliori, uno dei maggiori fotografi italiani del secondo dopoguerra, fortemente impegnato, a partire dalla fine degli anni Quaranta, sul terreno della sperimentazione linguistica e del trattamento delle immagini. I suoi inizi sono segnati, da un lato, dalla tradizione del fotogiornalismo ‘impegnato’, dall'altro, dalla cultura d'immagine dell'informale con tangenze precise con il Bauhaus e, soprattutto, con Dada. Su queste linee Migliori prosegue le ricerche fino alla fine degli anni Sessanta, quando il suo lavoro assume valenze concettuali che caratterizzeranno la direzione degli anni successivi, unita a un impegno sempre crescente come organizzatore e animatore culturale.
I Chiostri di San Pietro e il Centro Internazionale ‘Loris Malaguzzi’, ospitano una significativa mostra-atelier dal titolo Trilogia cromatica, a cura di Scuole e Nidi d’Infanzia – Istituzione del Comune di Reggio Emilia e Reggio Children, in collaborazione con Officina Educativa. L’esposizione presenta le opere degli alunni delle scuole reggiane, dalla scuola dell'infanzia alla scuola secondaria di primo grado, che hanno lavorato sul tema dell’Unità d’Italia e dei tre colori della bandiera nazionale; uno sguardo altro con il quale rivedere le cose e grazie al quale soffermarsi su una dimensione al contempo conoscitiva e misteriosa quale è quella dell’infanzia.
All’insegna dell’obiettivo primario della rassegna, da sempre attenta alle nuove tendenze della scena fotografica internazionale e italiana, la proposta espositiva di Fotografia Europea 2001 comprende diversi progetti collettivi, che delineano percorsi articolati ed originali.
Un giorno nella vita dell’Italia 2011, curato e prodotto da Chiara Mariani e Alessandro Franco in esclusiva per SETTE, Corriere della Sera, diretto da Giuseppe Di Piazza, presenta nei Chiostri di San Pietro più di ottanta fotografi che hanno realizzato il ritratto fotografico dell’Italia di un giorno, il 14 gennaio, per il magazine del Corriere della Sera .
Nella loro diversità di stile e formazione, tutti rispettano l’impegno giornalistico di circostanziare con una didascalia e l’ora dello scatto il contenuto dell’immagine e l’imperativo di distanziarsi da un rituale di banalità per permettere di conoscere situazioni altrimenti sconosciute o solo fantasticate. Ora il lavoro quotidiano di infermieri, maestri, restauratori, poliziotti, testimoni di giustizia, attori, persino astronauti diventa mostra, rassegna di immagini d’autore che delineano il catalogo delle virtù dell’Italia, e colgono momenti particolari o suscitano interesse verso soggetti dimenticati.
La Giovine Italia… è il titolo della collettiva curata da Gigliola Foschi. In mostra fotografie, video, installazioni, disegni di Emma Ciceri, Alessandro Cimmino, Donatella Di Cicco, Alice Guareschi, Paolo Inverni, Valentina Loi, Marcello Mariana, Margherita Morgantin, Claudia Pozzoli, Antonio Rovaldi, Mirko Smerdel, giovani autori che con i loro lavori presentano un’Italia inaspettata, lontana da rappresentazioni retoriche o scontate: una nuova Italia intima e autenticamente sentita, che riesce a staccarsi dalle opacità, dalle pesantezze dei vissuti quotidiani, per dischiudere, in modo al tempo stesso intenso e lieve, inattesi orizzonti di senso per il nostro Paese; accomunati dall’obbiettivo di interrogare un’Italia ormai non più “giovine”, cercando aperture interstiziali, spazi impensati, piccole storie che nessuno sembra voler ascoltare.
Nel segno di una rinnovata collaborazione con MAXXI-Architettura e nella direzione della ricerca sul paesaggio e sulla fotografia inaugurata da Luigi Ghirri si inserisce la mostra ai Chiostri di San Domenico Vedute d’Italia. Fotografie di Olivo Barbieri. Marcello Galvani, Nunzio Battaglia e Luciano Romano che presenta opere fotografiche di autori provenienti dalla collezione del museo. La mostra è a cura di Francesca Fabiani e Laura Gasparini.
Anche quest’anno, con due mostre nei Chiostri di San Domenico, Fotografia Europea si propone di mettere a fuoco, con quella capacità propria della fotografia di documentare e interpretare in maniera originale fenomeni umani, storici e sociali della contemporaneità, l’essenza dell’attuale realtà industriale italiana ed europea con particolare riguardo per il contesto ambientale, l’elemento umano e le implicazioni sociali dei mutamenti industriali in atto.
La prima esposizione presenta l’antologica dei quattro giovani fotografi - la francese Olivia Gay, il britannico Justin Jin, l’italiano Alessandro Sambini e l’olandese Niels Stomps - vincitori del concorso internazionale La fotografia s’industria. GD4PhotoArt, una selezione biennale a inviti rivolta a giovani fotografi europei, promossa da G.D e Fondazione Isabella Seràgnoli, sul tema “Industria, Società e Territorio”.
Quattro maestri Franco Fontana, Michael Kenna, Ferdinando Scianna e Stanislao Farri sono i protagonisti della seconda mostra, curata da Sandro Parmiggiani, Terre a fuoco, un racconto emozionante del mondo della produzione ceramica catturato dallo sguardo indagatore di quattro grandi fotografi di fama internazionale. La mostra nasce dalla committenza di Casalgrande Padana, colosso industriale profondamente radicato nel territorio tra Reggio Emilia e Modena, che ha commissionato le ricerche fotografiche e il volume omonimo in occasione della celebrazione del 50° anno di attività.
L’offerta espositiva di Fotografia Europea comprende anche nella suggestiva Galleria Parmeggiani la mostra Menu del giorno di Luca Gilli dedicata al tema del cibo, come simbolo dell’identità di ogni comunità, ed in particolare della nostra che ad esso è particolarmente legata.
Il programma dei progetti è ulteriormente arricchito dalle mostre di Galileo Rocca, l’autore più votato di Fotografia Europea nella sezione Off lo scorso anno, che in questa occasione nella Galleria Parmeggiani ripercorre con la mostra Italia mia. Un paese dopo i luoghi di Cesare Zavattini e si confronta con il tema dell’identità locale e della sua stessa legittimità; di ReFoto, l’associazione reggiana che nei Chiostri della Ghiara propone, per la cura di Alberto Cucchi, il progetto espositivo Civis dedicato al concetto di cittadinanza e di uguaglianza dei diritti; di Paolo Simonazzi che nella sede centrale delle Assicurazioni Generali presenta, a cura di Walter Guadagnini, la sua personale Bell’Italia con immagini scattate in tempi diversi e lungo tutta la penisola; di Hyena, attivo nei settori del reportage e dello spettacolo (Luciano Ligabue, Piero Pelù, Kayman Records, Barley Arts), che celebra il tricolore, attraverso un’installazione Venus #2 ai Chiostri di San Pietro Venus, delineando con video e immagini una riflessione sulla donna come madre, sorgente di vita, simbolo di forza ed equilibrio.
Oltre alle mostre istituzionali, la proposta espositiva di Fotografia Europea 2011 è completata da diverse mostre collegate, dedicate al tema prescelto per questa edizione, promosse da enti, istituzioni e associazioni del territorio, ognuna delle quali implementa il valore della manifestazione, creando nuovi percorsi all’interno della città. Il circuito Off libero e indipendente inoltre, si è ampliato in maniera decisamente significativa di anno in anno raggruppando al suo interno mostre nei comuni della provincia e nelle gallerie, esposizioni promosse da associazioni e da circoli fotografici, oltre a quelle allestite nei negozi, ristoranti, alberghi, librerie, appartamenti che, con oltre 150 proposte, contribuiscono a rendere la manifestazione una grande festa collettiva.
Un’ampia selezione di opere in mostra sono presenti – insieme ai saggi di Elio Grazioli, ai contributi dei critici che collaborano alla sesta edizione e ai testi di importanti personalità del panorama intellettuale italiano – nel catalogo, in inglese e italiano, pubblicato da Electa e disponibile per l’inaugurazione della rassegna.
Nel rispetto della tradizione emiliana, che coniuga senso dell’ospitalità e ricchezza dei sapori, per tutto il mese di maggio una quarantina di locali reggiani del centro storico tra ristoranti, trattorie, bar, pizzerie, pasticcerie e yogurterie, reinterpretano creativamente le loro proposte in versione “Tricolore” e propongono menu, aperitivi o veloci spuntini da asporto a prezzi promozionali.
Tutto il programma dettagliato delle mostre e degli incontri su www.fotografiaeuropea.it
Reggio Emilia, marzo 2011
06
maggio 2011
Fotografia Europea 011 – Verde bianco rosso. Una fotografia dell’Italia
Dal 06 maggio al 12 giugno 2011
fotografia
incontro - conferenza
serata - evento
incontro - conferenza
serata - evento
Location
CHIOSTRI DI SAN PIETRO
Reggio Nell'emilia, Via Campo Samarotto, 1, (Reggio Nell'emilia)
Reggio Nell'emilia, Via Campo Samarotto, 1, (Reggio Nell'emilia)
Biglietti
10 € biglietto unico per tutte l mostre (esclusa Stanley Kubrick 1945-50)
Osservano orari diversi le seguenti sedi: Assicurazioni Generali, Centro Internazionale ‘Loris Malaguzzi’,
Chiostri della Ghiara, Galleria Parmeggiani, Padiglione Lombroso ex ospedale psichiatrico San Lazzaro
Orario di apertura
Orari mostre istituzionali: 6 maggio 19.00 - 24.00, 7- 8 maggio 10.00 - 23.00
dal 10 maggio martedì - venerdì 21.00 - 23.00, sabato, domenica e festivi 10.00 - 23.00 chiuso il lunedì
Vernissage
6 Maggio 2011, ore 19
Sito web
www.fotografiaeuropea.it
Editore
ELECTA
Ufficio stampa
CLP
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