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Alessandro Poma (1874-1960)
il Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese a Roma ospita la presentazione del volume “Alessandro Poma (1874-1960)”, catalogo generale delle opere a cura di Maria Luisa Reviglio della Veneria e Lodovico Berardi, edito da Polistampa (Firenze).
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Mercoledì 13 aprile 2011 alle ore 17.00 il Museo Carlo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese a Roma ospita la presentazione del volume “Alessandro Poma (1874-1960)”, catalogo generale delle opere a cura di Maria Luisa Reviglio della Veneria e Lodovico Berardi, edito da Polistampa (Firenze). Roberto Bilotti introdurrà gli ospiti. Claudio Strinati introdurrà alla lettura dell’opera di Poma. Paolo Emilio Trastulli e Pier Andrea De Rosa tratteggeranno i passi significativi del suo operare nella cultura artistica italiana tra XIX e XX secolo. Alberta Campitelli coordinerà l’incontro. Sarà presente Maurizio Calvesi, curatore della mostra dedicata ad Alessandro Poma nel 2007 proprio al Museo Carlo Bilotti a Roma.
Repertorio e catalogo generale delle opere di Poma, oltre che strumento di lavoro, il volume rappresenta una importante tappa del progetto di rivalutazione dell’ingente patrimonio artistico del pittore biellese, vissuto a Villa Borghese da inizio del 1900 sino agli anni ’40.
Scheda del volume
Titolo: Alessandro Poma (1874-1960)
Curatori: Maria Luisa Reviglio della Veneria e Lodovico Berardi
Editore: Polistampa (Firenze) giugno 2010, pagg. 256, cm. 24x31, circa 1000 illustrazionii a colori
Prezzo: 28.00 euro
Presentazioni: Luigi Roth, Roberto Bilotti, Carlo Poma Murialdo
Prefazione: Claudio Strinati
Testi: Maria Luisa Reviglio della Veneria, Lodovico Berardi, Pier Andrea De Rosa, Gian Giorgio Massara, Francesca Berardi
Per comprendere le scelte di vita del pittore Alessandro Poma, è d’obbligo partire dall’educazione ricevuta da una famiglia di imprenditori, pioniera dell’industria tessile sviluppatesi nel Biellese nel XIX secolo. Una imprenditorialità diffusa e profonda quella della famiglia Poma: il nonno di Alessandro fondò con il fratello il suo primo stabilimento tessile a Biella Piazzo nel 1825; nei cinquanta anni successivi gli zii ne crearono altri importanti nel biellese; il padre stesso – quattordicesimo figlio - si trasferì Torino nel 1887 per avviare una propria attività industriale, sempre nel settore tessile, creando molte opportunità di lavoro ma ricevendo anche l’“accusa” che il grande stabilimento - detto il fabricon - fosse stato il primo a sporcare il cielo della città.
La sintesi cronologica della sua movimentata vita rivela come gli aspetti privati, dal suo ruolo di padre ai molti interessi, fossero condizionati dall’attività artistica, a partire dai luoghi dove viveva: i suoi “luoghi dell’anima”. Villa Borghese a Roma, Villa Maresca a Piano di Sorrento, la dimora di Courmayeur sono tutte località di incomparabile bellezza con una natura d’incanti, ricca di storia e di carattere.
Alessandro Poma nasce a Biella Piazzo nel 1874. Completati gli studi classici, frequentò la Facoltà di Giurisprudenza a Torino, che abbandonò alla soglia della laurea perché diede corso alla sua vocazione di artista in un ambiente dominato da figure di spicco come Fontanesi e Delleani, Avondo e Reycend. Sul finire del secolo XIX si trasferì a Roma, nella privilegiata residenza della “Casina di Raffaello” a Villa Borghese. Dal 1901 fece parte dell’entourage di Giulio Aristide Sartorio ed ebbe frequenti contatti con il gruppo de “I XXV della Campagna Romana”, artisti che rinnovarono la tradizione pittorica della raffigurazione dal vero. Nel suo soggiorno romano Poma dipinse soprattutto paesaggi, in buona parte ispirati a Villa Borghese, ma trattò anche i temi della figura, del ritratto e delle scene di animali affollate da cigni e farfalle con un senso istintivo di armonia, liberamente espresso in un fulgore prorompente di vividi colori come scrisse Cecilia Pericoli Ridolfini per la mostra al Museo del Folklore di Roma nel 1983. Poma cominciò ad esporre alla Promotrice di Torino dal 1896, poi sporadicamente proseguì a Milano e Venezia, ma abbandonò l’ambiente delle mostre nel 1910 per continuare a lavorare in solitudine, convinto di meglio esprimere il proprio talento del cui valore era profondamente consapevole. Uscì volontariamente dai circuiti artistici dell’epoca e si chiuse in un isolamento quasi totale, senza acquietarsi nel mestiere né cedere alla maniera, come suggerì Bruno Molajoli nel 1983. Morì nel 1960 a Courmayeur.
L’alta qualità delle immagini e il loro struggente fascino evocativo caratterizzano la sua vasta produzione dove il sentimento mai banale nei tagli e nelle scelte dei soggetti lo rendono un caso interessante nel quadro del paesaggismo piemontese del Novecento ha affermato Virginia Bertone che tra i primi ne analizzò l’opera nel 2006. Maurizio Calvesi nel 2007, presentando la mostra di Poma al Museo Carlo Bilotti presso l’Aranciera di Villa Borghese, ha scritto La pittura di Poma, misurata ma dinamica nei tagli compositivi, sensibile ed emotiva nel tratto, vibrante nell’uso ora sobrio, ora ricco del colore, ha momenti di straordinaria intensità che fanno di Poma un qualificato rappresentante della pittura italiana, in sintonia di ispirazione con il suo vicino di casa Giacomo Balla per la finezza della visione e il suggestivo uso postimpressionista della luce.
Esposizioni recenti
2009 – Roma, Esposizione presso la Galleria Paolo Antonacci.
2007 - Piano di Sorrento, Museo Archeologico Territoriale della Penisola Sorrentina. Villa Fondi, mostra “Alessandro Poma a Piano di Sorrento”, a cura di Pier Andrea De Rosa.
2007 - Roma, Museo Carlo Bilotti, Aranciera di Villa Borghese, mostra “Alessandro Poma (1874-1960), pittore a Villa Borghese”, a cura di Maurizio Calvesi.
2005 - Courmayeur, Sala del Comune, mostra “Colori e Natura di Courmayeur”, a cura di Maria Luisa Reviglio della Veneria, con introduzione di Virginia Bertone.
Maria Luisa Reviglio della Veneria è laureata in Architettura al Politecnico di Torino e si occupa di temi e ricerche storiche volte al recupero della memoria artistica e architettonica. Ha ideato e coordina il progetto di rivalutazione dell’opera di Alessandro Poma.
Lodovico Berardi, nato a Roma, si è laureato in Scienze Economiche e si è trasferito a Torino dove ha lavorato presso un’importante azienda della città. Nipote del pittore, ha trascorso con lui un periodo di stretta ed affettuosa convivenza che gli ha consentito di ascoltarne le confidenze, capirne le convinzioni e idee. Ha promosso il progetto di rivalutazione dell’artista presso gli eredi ed assicurato la sua realizzazione.
Pier Andrea De Rosa, critico d'arte e storico della città di Roma. Ha curato, tra l'altro, la mostra e il catalogo di Alessandro Poma a Piano di Sorrento (2007) e ha un suo intervento nel catalogo generale “Alessandro Poma (1874-1960)”.
Tra i lavori più recenti: Pittori e dintorni a Capri (2008), Artisti europei in Olevano e nella terra degli Equi (2009), la mostra su Giulio Aristide Sartorio ad Orvieto (2002) e al Chiostro del Bramante a Roma (2006). L’ultimo volume pubblicato è Il Tevere dipinto (2010) con Paolo Emilio Trastulli, Edizioni Artemide. È membro del Gruppo dei Romanisti.
Paolo Emilio Trastulli si occupa da alcuni decenni di cultura ed arti figurative a Roma e nell'Italia meridionale, dalla fine del Settecento ai primi decenni del Novecento. Su tali argomenti ha curato con Pier Andrea De Rosa mostre e cataloghi di rilievo e ha pubblicato saggi e volumi significativi come Roma perenne, Lazio perenne, Il Tevere dipinto, Giulio Aristide Sartorio. Il realismo plastico tra sentimento ed intelletto. Da oltre un trentennio si dedica in particolare alla ricostruzione delle vicende artistiche e biografiche dei protagonisti minori della pittura dell'Ottocento centro-meridionale, senza trascurare evasioni nel mondo della cultura storico-filosofica del mondo romano e romanistico, come anche della letteratura e poesia italiana moderna e contemporanea. Nel 2007 gli è stato conferito, con Pier Andrea De Rosa, il Premio Giuseppe Livio Borghese per gli studi sulla pittura romana dell'Ottocento.
Info
mercoledì 13 aprile 2011 alle ore 17.00
presentazione del volume “Alessandro Poma (1874-1960)”
catalogo generale delle opere a cura di Maria Luisa Reviglio della Veneria e Lodovico Berardi
intervengono Claudio Strinati, Pier Andrea De Rosa, Paolo Emilio Trastulli
introduce Roberto Bilotti; coordina Alberta Campitelli
al Museo Carlo Bilotti all’Aranciera di Villa Borghese
Viale Fiorello La Guardia, Roma
Repertorio e catalogo generale delle opere di Poma, oltre che strumento di lavoro, il volume rappresenta una importante tappa del progetto di rivalutazione dell’ingente patrimonio artistico del pittore biellese, vissuto a Villa Borghese da inizio del 1900 sino agli anni ’40.
Scheda del volume
Titolo: Alessandro Poma (1874-1960)
Curatori: Maria Luisa Reviglio della Veneria e Lodovico Berardi
Editore: Polistampa (Firenze) giugno 2010, pagg. 256, cm. 24x31, circa 1000 illustrazionii a colori
Prezzo: 28.00 euro
Presentazioni: Luigi Roth, Roberto Bilotti, Carlo Poma Murialdo
Prefazione: Claudio Strinati
Testi: Maria Luisa Reviglio della Veneria, Lodovico Berardi, Pier Andrea De Rosa, Gian Giorgio Massara, Francesca Berardi
Per comprendere le scelte di vita del pittore Alessandro Poma, è d’obbligo partire dall’educazione ricevuta da una famiglia di imprenditori, pioniera dell’industria tessile sviluppatesi nel Biellese nel XIX secolo. Una imprenditorialità diffusa e profonda quella della famiglia Poma: il nonno di Alessandro fondò con il fratello il suo primo stabilimento tessile a Biella Piazzo nel 1825; nei cinquanta anni successivi gli zii ne crearono altri importanti nel biellese; il padre stesso – quattordicesimo figlio - si trasferì Torino nel 1887 per avviare una propria attività industriale, sempre nel settore tessile, creando molte opportunità di lavoro ma ricevendo anche l’“accusa” che il grande stabilimento - detto il fabricon - fosse stato il primo a sporcare il cielo della città.
La sintesi cronologica della sua movimentata vita rivela come gli aspetti privati, dal suo ruolo di padre ai molti interessi, fossero condizionati dall’attività artistica, a partire dai luoghi dove viveva: i suoi “luoghi dell’anima”. Villa Borghese a Roma, Villa Maresca a Piano di Sorrento, la dimora di Courmayeur sono tutte località di incomparabile bellezza con una natura d’incanti, ricca di storia e di carattere.
Alessandro Poma nasce a Biella Piazzo nel 1874. Completati gli studi classici, frequentò la Facoltà di Giurisprudenza a Torino, che abbandonò alla soglia della laurea perché diede corso alla sua vocazione di artista in un ambiente dominato da figure di spicco come Fontanesi e Delleani, Avondo e Reycend. Sul finire del secolo XIX si trasferì a Roma, nella privilegiata residenza della “Casina di Raffaello” a Villa Borghese. Dal 1901 fece parte dell’entourage di Giulio Aristide Sartorio ed ebbe frequenti contatti con il gruppo de “I XXV della Campagna Romana”, artisti che rinnovarono la tradizione pittorica della raffigurazione dal vero. Nel suo soggiorno romano Poma dipinse soprattutto paesaggi, in buona parte ispirati a Villa Borghese, ma trattò anche i temi della figura, del ritratto e delle scene di animali affollate da cigni e farfalle con un senso istintivo di armonia, liberamente espresso in un fulgore prorompente di vividi colori come scrisse Cecilia Pericoli Ridolfini per la mostra al Museo del Folklore di Roma nel 1983. Poma cominciò ad esporre alla Promotrice di Torino dal 1896, poi sporadicamente proseguì a Milano e Venezia, ma abbandonò l’ambiente delle mostre nel 1910 per continuare a lavorare in solitudine, convinto di meglio esprimere il proprio talento del cui valore era profondamente consapevole. Uscì volontariamente dai circuiti artistici dell’epoca e si chiuse in un isolamento quasi totale, senza acquietarsi nel mestiere né cedere alla maniera, come suggerì Bruno Molajoli nel 1983. Morì nel 1960 a Courmayeur.
L’alta qualità delle immagini e il loro struggente fascino evocativo caratterizzano la sua vasta produzione dove il sentimento mai banale nei tagli e nelle scelte dei soggetti lo rendono un caso interessante nel quadro del paesaggismo piemontese del Novecento ha affermato Virginia Bertone che tra i primi ne analizzò l’opera nel 2006. Maurizio Calvesi nel 2007, presentando la mostra di Poma al Museo Carlo Bilotti presso l’Aranciera di Villa Borghese, ha scritto La pittura di Poma, misurata ma dinamica nei tagli compositivi, sensibile ed emotiva nel tratto, vibrante nell’uso ora sobrio, ora ricco del colore, ha momenti di straordinaria intensità che fanno di Poma un qualificato rappresentante della pittura italiana, in sintonia di ispirazione con il suo vicino di casa Giacomo Balla per la finezza della visione e il suggestivo uso postimpressionista della luce.
Esposizioni recenti
2009 – Roma, Esposizione presso la Galleria Paolo Antonacci.
2007 - Piano di Sorrento, Museo Archeologico Territoriale della Penisola Sorrentina. Villa Fondi, mostra “Alessandro Poma a Piano di Sorrento”, a cura di Pier Andrea De Rosa.
2007 - Roma, Museo Carlo Bilotti, Aranciera di Villa Borghese, mostra “Alessandro Poma (1874-1960), pittore a Villa Borghese”, a cura di Maurizio Calvesi.
2005 - Courmayeur, Sala del Comune, mostra “Colori e Natura di Courmayeur”, a cura di Maria Luisa Reviglio della Veneria, con introduzione di Virginia Bertone.
Maria Luisa Reviglio della Veneria è laureata in Architettura al Politecnico di Torino e si occupa di temi e ricerche storiche volte al recupero della memoria artistica e architettonica. Ha ideato e coordina il progetto di rivalutazione dell’opera di Alessandro Poma.
Lodovico Berardi, nato a Roma, si è laureato in Scienze Economiche e si è trasferito a Torino dove ha lavorato presso un’importante azienda della città. Nipote del pittore, ha trascorso con lui un periodo di stretta ed affettuosa convivenza che gli ha consentito di ascoltarne le confidenze, capirne le convinzioni e idee. Ha promosso il progetto di rivalutazione dell’artista presso gli eredi ed assicurato la sua realizzazione.
Pier Andrea De Rosa, critico d'arte e storico della città di Roma. Ha curato, tra l'altro, la mostra e il catalogo di Alessandro Poma a Piano di Sorrento (2007) e ha un suo intervento nel catalogo generale “Alessandro Poma (1874-1960)”.
Tra i lavori più recenti: Pittori e dintorni a Capri (2008), Artisti europei in Olevano e nella terra degli Equi (2009), la mostra su Giulio Aristide Sartorio ad Orvieto (2002) e al Chiostro del Bramante a Roma (2006). L’ultimo volume pubblicato è Il Tevere dipinto (2010) con Paolo Emilio Trastulli, Edizioni Artemide. È membro del Gruppo dei Romanisti.
Paolo Emilio Trastulli si occupa da alcuni decenni di cultura ed arti figurative a Roma e nell'Italia meridionale, dalla fine del Settecento ai primi decenni del Novecento. Su tali argomenti ha curato con Pier Andrea De Rosa mostre e cataloghi di rilievo e ha pubblicato saggi e volumi significativi come Roma perenne, Lazio perenne, Il Tevere dipinto, Giulio Aristide Sartorio. Il realismo plastico tra sentimento ed intelletto. Da oltre un trentennio si dedica in particolare alla ricostruzione delle vicende artistiche e biografiche dei protagonisti minori della pittura dell'Ottocento centro-meridionale, senza trascurare evasioni nel mondo della cultura storico-filosofica del mondo romano e romanistico, come anche della letteratura e poesia italiana moderna e contemporanea. Nel 2007 gli è stato conferito, con Pier Andrea De Rosa, il Premio Giuseppe Livio Borghese per gli studi sulla pittura romana dell'Ottocento.
Info
mercoledì 13 aprile 2011 alle ore 17.00
presentazione del volume “Alessandro Poma (1874-1960)”
catalogo generale delle opere a cura di Maria Luisa Reviglio della Veneria e Lodovico Berardi
intervengono Claudio Strinati, Pier Andrea De Rosa, Paolo Emilio Trastulli
introduce Roberto Bilotti; coordina Alberta Campitelli
al Museo Carlo Bilotti all’Aranciera di Villa Borghese
Viale Fiorello La Guardia, Roma
13
aprile 2011
Alessandro Poma (1874-1960)
13 aprile 2011
presentazione
Location
MUSEO CARLO BILOTTI – ARANCIERA DI VILLA BORGHESE
Roma, Viale Fiorello La Guardia, 4, (Roma)
Roma, Viale Fiorello La Guardia, 4, (Roma)
Vernissage
13 Aprile 2011, ore 17
Editore
POLISTAMPA
Ufficio stampa
ZETEMA
Curatore