Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Cilento | Griss-Schwarzler | Martensen
Mostra tripla personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
GERMANO CILENTO
“L’eternità è innamorata delle opere del tempo”
(W. Blake)
Germano Cilento nasce a Bengasi nel 1940. Dal 1992 si dedica completamente all’attività artistica. Apprende le tecniche ceramiche lavorando intensamente nell’importante studio della “Zitadelle” di Berlino Spandau – in quell’atelier rimangono numerose sue opere.
………Altere e possenti non rammentano che l’esito finale di una battaglia che le ha viste protagoniste e vincitrici incontrastate. Neanche il calore di una fornace ardente può intaccare la forma o peggio distruggerla. Semmai può inaridire la superficie rendendola scabra e rugosa. Le sculture si rafforzano, perdono l’acqua che se da un lato è simbolo di vita dall’altro rappresenta la dissoluzione.
Sta nell’artefice decidere come e quando sfidare la materia inerte per imporre quei caratteri di cui l’opera finale si avvarrà per distinguersi e da tutte prendere la distanza. E sta all’artefice dosare con sapienza gli ingredienti per ottenere la composizione di cui lui solo custodisce il segreto. Il risultato è nella sfumatura rossastra sul dorso di un vaso; o nel dinamico equilibrio di due forme incastrate; o nel rilievo solo apparentemente accidentale che molesta la pacata continuità di una superficie.
Ma Cilento segna attraverso questo lungo processo di lavorazione della creta – le cui fasi essenziali consistono in: preliminare elaborazione di un progetto, creazione effettiva del pezzo, cottura, realizzazione di una decorazione incisa e dipinta e ulteriore cottura finale. – il suo percorso iperbolico dall’antichità ad oggi, dalla preistoria e dalle terre dove si fermarono quelle popolazioni che per prime crearono prodotti in terracotta a qui, dove di quelle colture conserviamo le innumerevoli testimonianze e dove molta dell’arte contemporanea reca ancora i segni inconfondibili.
Egli esprime con la linea retta, con la forma scarnificata, con la durezza delle sculture spigolose e taglienti una essenzialità sfrondata dagli ingombranti…………..debiti nei confronti della storia.
Quello che lo interessa è ciò che non muta, la natura essenziale e oscura della vita, ciò che unisce uomini e oggetti in una comunicazione senza tempo, forse in un incontro (Termin- appuntamento); che li rende unici e irripetibili nelle molteplici combinazioni dei singoli elementi (Trittico).
L’artista della natura ascolta il perenne fluire sintetizzandone l’armonia in pochi tratti incisi e cromatici: sui quattro lati del cavallo in creta nera sono raffigurati il fuoco. la terra. l’acqua e l’aria. Mentre una teoria di figure attraversa incontrastata l’immaginazione dell’artista dal paleolitico al Duemila.
Come l’uso della creta ci riconduce alle forme primordiali dell’espressione artistica, così l’estrema semplificazione dei piani e l’energia lineare che li contiene riduce l’apparenza delle cose alla loro essenza indivisibile; la stessa forza ritroviamo nelle antiche steli funerarie, negli antropomorfi moai dell’Isola di Pasqua o ancor prima nei misteriosi megalitici dolmen. ……..
CECILIA METELLI
“L’eternità è innamorata delle opere del tempo”
(W. Blake)
Germano Cilento nasce a Bengasi nel 1940. Dal 1992 si dedica completamente all’attività artistica. Apprende le tecniche ceramiche lavorando intensamente nell’importante studio della “Zitadelle” di Berlino Spandau – in quell’atelier rimangono numerose sue opere.
………Altere e possenti non rammentano che l’esito finale di una battaglia che le ha viste protagoniste e vincitrici incontrastate. Neanche il calore di una fornace ardente può intaccare la forma o peggio distruggerla. Semmai può inaridire la superficie rendendola scabra e rugosa. Le sculture si rafforzano, perdono l’acqua che se da un lato è simbolo di vita dall’altro rappresenta la dissoluzione.
Sta nell’artefice decidere come e quando sfidare la materia inerte per imporre quei caratteri di cui l’opera finale si avvarrà per distinguersi e da tutte prendere la distanza. E sta all’artefice dosare con sapienza gli ingredienti per ottenere la composizione di cui lui solo custodisce il segreto. Il risultato è nella sfumatura rossastra sul dorso di un vaso; o nel dinamico equilibrio di due forme incastrate; o nel rilievo solo apparentemente accidentale che molesta la pacata continuità di una superficie.
Ma Cilento segna attraverso questo lungo processo di lavorazione della creta – le cui fasi essenziali consistono in: preliminare elaborazione di un progetto, creazione effettiva del pezzo, cottura, realizzazione di una decorazione incisa e dipinta e ulteriore cottura finale. – il suo percorso iperbolico dall’antichità ad oggi, dalla preistoria e dalle terre dove si fermarono quelle popolazioni che per prime crearono prodotti in terracotta a qui, dove di quelle colture conserviamo le innumerevoli testimonianze e dove molta dell’arte contemporanea reca ancora i segni inconfondibili.
Egli esprime con la linea retta, con la forma scarnificata, con la durezza delle sculture spigolose e taglienti una essenzialità sfrondata dagli ingombranti…………..debiti nei confronti della storia.
Quello che lo interessa è ciò che non muta, la natura essenziale e oscura della vita, ciò che unisce uomini e oggetti in una comunicazione senza tempo, forse in un incontro (Termin- appuntamento); che li rende unici e irripetibili nelle molteplici combinazioni dei singoli elementi (Trittico).
L’artista della natura ascolta il perenne fluire sintetizzandone l’armonia in pochi tratti incisi e cromatici: sui quattro lati del cavallo in creta nera sono raffigurati il fuoco. la terra. l’acqua e l’aria. Mentre una teoria di figure attraversa incontrastata l’immaginazione dell’artista dal paleolitico al Duemila.
Come l’uso della creta ci riconduce alle forme primordiali dell’espressione artistica, così l’estrema semplificazione dei piani e l’energia lineare che li contiene riduce l’apparenza delle cose alla loro essenza indivisibile; la stessa forza ritroviamo nelle antiche steli funerarie, negli antropomorfi moai dell’Isola di Pasqua o ancor prima nei misteriosi megalitici dolmen. ……..
CECILIA METELLI
16
aprile 2011
Cilento | Griss-Schwarzler | Martensen
Dal 16 al 26 aprile 2011
arte contemporanea
Location
SPAZIO 6
Verona, Via Santa Maria In Organo, 6, (Verona)
Verona, Via Santa Maria In Organo, 6, (Verona)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 16,30-19,30
Vernissage
16 Aprile 2011, ore 18,00
Autore
Curatore