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Quentin Garel – Il bestiario
le sculture rimarranno in esposizione per l’intera durata del Salone del Mobile di Milano
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Quentin Garel nasce nel 1975 a Parigi, dove vive e lavora.
Scultore e disegnatore di grande talento, il giovane Garel, dopo il diploma alla Scuola Nazionale
Superiore di Belle Arti di Parigi, una borsa di studio all'Art Institute di Chicago e un soggiorno di due anni
alla Casa Velasquez di Madrid, opera a Parigi con commissioni di grande prestigio. Nell'ottobre 2005 è
stata inaugurata l'installazione nel Parco Chemin de L'Isle, fuori Parigi, di tre grandi sculture commissionate
dallla Regione: realizzate in ferro, la più grande misura 6 metri di lunghezza.
Nel giugno 2009 è stato inaugurato un grande gurppo scultoreo/fontana all'interno del Parc des Gèants
nella città di Lille in Francia, un immenso muro vegetale di 30 metri di lunghezza e 2 di altezza, dal quale
emergono 28 teste di animali realizzate in ferro che spruzzano acqua all'interno di un ampio circuito di
vasche.
E' attualmente in fase di progettazione un grande gruppo scultoreo da realizzare nel noto quartiere de La
Défense a Parigi.
Protagoniste dell’opera di Quentin Garel sono le creature animali in genere, anche se inizialmente la sua
indiagine era rivolta principalmente all’animale domestico, quello più sottostimato, banale eppure per noi
vitale: l’animale d’allevamento. Sottomessi alle leggi sempre più crudeli di un mercato regolato dal
consumismo, mucche, maiali, polli sono sottoposti ad un allevamento intensivo divenuto industriale.
Questo ciclo di opere di Garel è quindi da un lato una sorta di commemorazione dell’animale detto “di
consumo” con l’intenzione di glorificare colui del quale ci nutriamo e quindi grazie al quale
sopravviviamo, e dall’altra sembra voler attirare l’attenzione sulla mancanza di rispetto per la Natura, una
riflessione sulla Terra che sembra inesorabilmente accelerare il proprio declino.
Particolarmente ironico è il ciclo di opere Baigneuses, dedicato in passato ad ironiche "paperette" e
"vitelline" in versione bagnanti: pressochè "ready-made" vengono realizzate con il supporto di vecchi
manichini in legno. Sempre appartenenti a questo periodo sono le grandi teste bovine della serie
Trophées, imponenti trofei che fanno da contraltare alla ciclo di lavori immediatamente successivi,
ovvero lunghi ed esili crani di uccello, evocatori della grazia e fragilità dei giovani volatili. Numerose
anche le grandi mandibole realizzare in ferro e poggiate al suolo quali antiche vestigia di un passato
immaginario. Più di recente Garel sembra aver allargato lo sguardo a tutto il regno animale, negli ultimi
due anni sono iniziati a comparire coccodrilli, elefanti, giraffe ed ippopotami, ma anche qualcuno di
piccola taglia come rane, struzzi, scimmie e tartarughe. Con l’ironia che lo contraddistingue il giovane
Quentin riesce a conferire agli animali presi in esame un’identità ben precisa cogliendo, tra le tante
caratteristiche di una specie, proprio quella che ne contraddistingue l’individualità.
FORNI
Galleria d'arte
Q. Garel, p.2/3, 18.03.2011
Dal padre Philippe, artista e docente all'Accademia di Rouen, Quentin Garel ha sicuramente ereditato la
versatilità, la capacità di utilizzare le tecniche e i materiali più disparati con sorprendente disinvoltura.
Per la scultura utilizza essenzialmente il legno ma, naturalmente, sono numerose le fusioni in ferro e in
bronzo. I disegni, realizzati a matita, carboncino e a volte acquarello su fogli di grande e grandissimo
formato (fino a 3 metri di larghezza) raffigurano anch'essi animali: grandi composizioni ove un sapiente
gioco di sovrapposizioni lascia affiorare sagome di struzzi, becchi, mandibole e grandi espressivi occhi di
mucche e giraffe; inequivocabile il segno dello scultore, la gestualità e la spontaneità del tratto finalizzato
allo studio, al bozzetto, all'analisi anatomica di ogni particolare. Non sono però studi preparatori bensì
opere compiute ove emerge la complessità della composizione, dissolta dalla leggerezza del disegno.
FORNI
Galleria d'arte
Q. Garel, p.3/3, 18.03.2011
Scultore e disegnatore di grande talento, il giovane Garel, dopo il diploma alla Scuola Nazionale
Superiore di Belle Arti di Parigi, una borsa di studio all'Art Institute di Chicago e un soggiorno di due anni
alla Casa Velasquez di Madrid, opera a Parigi con commissioni di grande prestigio. Nell'ottobre 2005 è
stata inaugurata l'installazione nel Parco Chemin de L'Isle, fuori Parigi, di tre grandi sculture commissionate
dallla Regione: realizzate in ferro, la più grande misura 6 metri di lunghezza.
Nel giugno 2009 è stato inaugurato un grande gurppo scultoreo/fontana all'interno del Parc des Gèants
nella città di Lille in Francia, un immenso muro vegetale di 30 metri di lunghezza e 2 di altezza, dal quale
emergono 28 teste di animali realizzate in ferro che spruzzano acqua all'interno di un ampio circuito di
vasche.
E' attualmente in fase di progettazione un grande gruppo scultoreo da realizzare nel noto quartiere de La
Défense a Parigi.
Protagoniste dell’opera di Quentin Garel sono le creature animali in genere, anche se inizialmente la sua
indiagine era rivolta principalmente all’animale domestico, quello più sottostimato, banale eppure per noi
vitale: l’animale d’allevamento. Sottomessi alle leggi sempre più crudeli di un mercato regolato dal
consumismo, mucche, maiali, polli sono sottoposti ad un allevamento intensivo divenuto industriale.
Questo ciclo di opere di Garel è quindi da un lato una sorta di commemorazione dell’animale detto “di
consumo” con l’intenzione di glorificare colui del quale ci nutriamo e quindi grazie al quale
sopravviviamo, e dall’altra sembra voler attirare l’attenzione sulla mancanza di rispetto per la Natura, una
riflessione sulla Terra che sembra inesorabilmente accelerare il proprio declino.
Particolarmente ironico è il ciclo di opere Baigneuses, dedicato in passato ad ironiche "paperette" e
"vitelline" in versione bagnanti: pressochè "ready-made" vengono realizzate con il supporto di vecchi
manichini in legno. Sempre appartenenti a questo periodo sono le grandi teste bovine della serie
Trophées, imponenti trofei che fanno da contraltare alla ciclo di lavori immediatamente successivi,
ovvero lunghi ed esili crani di uccello, evocatori della grazia e fragilità dei giovani volatili. Numerose
anche le grandi mandibole realizzare in ferro e poggiate al suolo quali antiche vestigia di un passato
immaginario. Più di recente Garel sembra aver allargato lo sguardo a tutto il regno animale, negli ultimi
due anni sono iniziati a comparire coccodrilli, elefanti, giraffe ed ippopotami, ma anche qualcuno di
piccola taglia come rane, struzzi, scimmie e tartarughe. Con l’ironia che lo contraddistingue il giovane
Quentin riesce a conferire agli animali presi in esame un’identità ben precisa cogliendo, tra le tante
caratteristiche di una specie, proprio quella che ne contraddistingue l’individualità.
FORNI
Galleria d'arte
Q. Garel, p.2/3, 18.03.2011
Dal padre Philippe, artista e docente all'Accademia di Rouen, Quentin Garel ha sicuramente ereditato la
versatilità, la capacità di utilizzare le tecniche e i materiali più disparati con sorprendente disinvoltura.
Per la scultura utilizza essenzialmente il legno ma, naturalmente, sono numerose le fusioni in ferro e in
bronzo. I disegni, realizzati a matita, carboncino e a volte acquarello su fogli di grande e grandissimo
formato (fino a 3 metri di larghezza) raffigurano anch'essi animali: grandi composizioni ove un sapiente
gioco di sovrapposizioni lascia affiorare sagome di struzzi, becchi, mandibole e grandi espressivi occhi di
mucche e giraffe; inequivocabile il segno dello scultore, la gestualità e la spontaneità del tratto finalizzato
allo studio, al bozzetto, all'analisi anatomica di ogni particolare. Non sono però studi preparatori bensì
opere compiute ove emerge la complessità della composizione, dissolta dalla leggerezza del disegno.
FORNI
Galleria d'arte
Q. Garel, p.3/3, 18.03.2011
12
aprile 2011
Quentin Garel – Il bestiario
Dal 12 al 17 aprile 2011
design
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
SPAZIO ROSSANA ORLANDI
Milano, Via Matteo Bandello, 14, (Milano)
Milano, Via Matteo Bandello, 14, (Milano)
Orario di apertura
dalle 9 alle 20 orario continuato
Autore