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Ahmed Beshr
personale di pittura dell’artista egiziano.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
a cura di Lidia Silanos
pubblicato sul bimestrale di arte e cultura "InArte" ediz. nr.2 aprile/maggio
Dal 2 all’11 aprile 2011 si svolge presso la Galleria degli Artisti (via Nirone 1 ang. Corso Magenta Milano) la personale di pittura dell’artista egiziano. Nel 1995 Ahmed Beshr si trasferisce in Italia e frequenta la Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Roma.
La tecnica che preferisce è l’olio su tela, nella quale ha raggiunto un suo personalissimo stile che gli permette di esprimere al meglio la plasticità, il movimento e il dinamismo delle figure.
"DIFFERENZIAZIONE NELL’ UNICITA’
l’arte del “Paradosso” di Ahmed Beshr .
a cura del maestro Michell Campanale
"…forme indefinite di nudi che richiamano spesso le angeliche rappresentazioni michelangiolesche del Giudizio Universale..…non definizione dei confini tra i corpi a se stanti e lo spazio, e viceversa..
…essenze nudiformi appaiono interpolate tra esse senza confini e definizioni perimetriche convenzionali tipiche della pittura classica,..a volte con riferimenti angelici , in altre con riferimenti bestiali satanici..rappresentazioni nudiformi umane che tendono all’astrazione, alla codificazione, e a tratti all’informale, con conseguente tendenza alla semplificazione del perimetro formale umano,..ma forse anche una codificazione per una certa eleganza pudica del nudo.
…rappresentazione anatomica del corpo umano in una visione di purezza, il corpo inteso nel senso di Umanita’e di unanimita’.. e non del singolo individuo-uomo-corpo.. forse richiamando anche una sorta di abbandono della crisalide terrena, per valicare in una dimensione pre-divina di purificazione (trasposizione tipica in religioni monoteiste, come la Cristiano Cattolica o Musulmana,(vedasi i nudi tra le nuvole) quasi a voler abbandonare e liberarsi, ormai esausti, delle convenzioni umane, delle corruzioni dello spirito, per ritornare nudi, intendendo come inermi e purificati, dinanzi a Dio , com’era nella visione paradisiaca nell’’Eden, prima della cacciata di Adam sulla terra (Adam infatti in aramaico arcaico, significa “colui che arriva o e’ fatto della terra”)
….una sorta di grafica della metafisica di un universo parallelo, delle manifestazioni e dei processi del percorso Umano , dalla nudita’ della nascita, dal grembo materno, all’evoluzione adulta..nalla sensualita’dei corpi nudi “espressa/nascosta” (concetto paradossale) dell’atto d’amore .
ma paradosso sia nel concetto/senso, sia nell’estensione iconografica, ove ancora una volta risalta la fusione dei corpi non ben definiti..quasi forse a dimostrare la fusione stessa spirituale che comporta l’amore intenso, laddove non e’ piu’ possibile stabilire, in seguito al profondo innamoramento, i confini dell’uno o dell’altro amante..o all’interno di ciascun amante stesso, definirne il maschile e il femminile..passando cosi’ allo stadio evoluto "dell’ individuazione della femminilita’ nella maschilita’," e viceversa, in ciascun amante.
corpi che intrecciandosi affermano l’’appartenenza di ogni singola entita’ all’uno collettivo (concetto gia’ espresso da C.G.Jung)…al confine spesso con allusioni orgiastiche..delineando finemente quest’aspetto dell’animalita’ umana.., dove coesiste perfettamente il paradosso dell’animalita’ umana o dell’umanita’ animale.(la parola “animale” infatti deriva da “Anima”…) ..equazione noumenico/iconografica quella “umano/animale”, ..richiamando le muscolature dei cavalli di De Chirico, laddove l’accostamento umano/animale sembra perdere ogni confine finanche nel concetto e nel significato noumenico che la forma stessa in quanto tal esprime, esaltando l’animalita’ ..intarsiata nelle forme umane..
ove le braccia spesso diventano il tronco corporeo stesso..piuttosto che la gamba l’avambraccio, e cosi’ via….possibile tutto cio’ solo in termini onirici...
unicita’ delle rappresentazioni iconografiche formali, tipiche delle rappresentazioni oniriche (ove una gamba puo’ stare al posto dell’avambraccio, avendo a sua volta il significato di forma umana.. quasi un po’ a richiamare i simbolismi magrittiani o i surrealismi daliniani, fore con riferimenti all’onirismo psicoanalitico).
uno e collettivo, dunque. Ove le forme umane, o umane e animale, si concatenano..ove ognuno e’ la continuazione dell’altro in una eterna catena, in un immenso “web”, diremmo nel linguaggio moderno informatico..concetto cardine nella filosofia buddhista, detto E_SHO_FUNI, ove l’uomo addirittura si concatena, non solo con gli altri umani, ma anche con cose e situazioni nell’ambiente stesso, potendone in qualche modo anche controllare il moto “causa effetto” dell’ambiente intorno a se stesso).
.
esaltando l’appartenenza dell’Uno umano al Tutto. Ove i concetti Tutto e Uno, perdono i propri confini; aldila’ del pensiero tradizionale convenzionale..cioe, oltre il concetto razionale, la convenzione, c'e' l'emozione..c’e’ lo Spirito…un ritorno all'Archetipo.."
Michell Campanale
“Nelle opere di Ahmed Beshr, olio su tela, il naturale figuratismo definisce una sensuale visione dei nudi maschili e femminili immersi e illuminati in uno spazio immaginario di accesi azzurri .
La tavolozza armonica mette in risalto la figurazione in movimento. Lo stilismo plastico emana forza e drammaticità, grazia e armonia nell’accorta intuizione volumetrica e nelle concatenazioni di figure maschili e femminili, che suggeriscono particolari stati d’animo in cui si rivela la profonda sensibilità dell’artista.
Nello studio e nella realizzazione dei nudi è evidente la rappresentazione di un ideale di bellezza fisica e la giusta costruzione delle forme e la vigoria del segno mostrano la traccia di una raggiunta maturità artistica” - Lidia Silanos.
pubblicato sul bimestrale di arte e cultura "InArte" ediz. nr.2 aprile/maggio
Dal 2 all’11 aprile 2011 si svolge presso la Galleria degli Artisti (via Nirone 1 ang. Corso Magenta Milano) la personale di pittura dell’artista egiziano. Nel 1995 Ahmed Beshr si trasferisce in Italia e frequenta la Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Roma.
La tecnica che preferisce è l’olio su tela, nella quale ha raggiunto un suo personalissimo stile che gli permette di esprimere al meglio la plasticità, il movimento e il dinamismo delle figure.
"DIFFERENZIAZIONE NELL’ UNICITA’
l’arte del “Paradosso” di Ahmed Beshr .
a cura del maestro Michell Campanale
"…forme indefinite di nudi che richiamano spesso le angeliche rappresentazioni michelangiolesche del Giudizio Universale..…non definizione dei confini tra i corpi a se stanti e lo spazio, e viceversa..
…essenze nudiformi appaiono interpolate tra esse senza confini e definizioni perimetriche convenzionali tipiche della pittura classica,..a volte con riferimenti angelici , in altre con riferimenti bestiali satanici..rappresentazioni nudiformi umane che tendono all’astrazione, alla codificazione, e a tratti all’informale, con conseguente tendenza alla semplificazione del perimetro formale umano,..ma forse anche una codificazione per una certa eleganza pudica del nudo.
…rappresentazione anatomica del corpo umano in una visione di purezza, il corpo inteso nel senso di Umanita’e di unanimita’.. e non del singolo individuo-uomo-corpo.. forse richiamando anche una sorta di abbandono della crisalide terrena, per valicare in una dimensione pre-divina di purificazione (trasposizione tipica in religioni monoteiste, come la Cristiano Cattolica o Musulmana,(vedasi i nudi tra le nuvole) quasi a voler abbandonare e liberarsi, ormai esausti, delle convenzioni umane, delle corruzioni dello spirito, per ritornare nudi, intendendo come inermi e purificati, dinanzi a Dio , com’era nella visione paradisiaca nell’’Eden, prima della cacciata di Adam sulla terra (Adam infatti in aramaico arcaico, significa “colui che arriva o e’ fatto della terra”)
….una sorta di grafica della metafisica di un universo parallelo, delle manifestazioni e dei processi del percorso Umano , dalla nudita’ della nascita, dal grembo materno, all’evoluzione adulta..nalla sensualita’dei corpi nudi “espressa/nascosta” (concetto paradossale) dell’atto d’amore .
ma paradosso sia nel concetto/senso, sia nell’estensione iconografica, ove ancora una volta risalta la fusione dei corpi non ben definiti..quasi forse a dimostrare la fusione stessa spirituale che comporta l’amore intenso, laddove non e’ piu’ possibile stabilire, in seguito al profondo innamoramento, i confini dell’uno o dell’altro amante..o all’interno di ciascun amante stesso, definirne il maschile e il femminile..passando cosi’ allo stadio evoluto "dell’ individuazione della femminilita’ nella maschilita’," e viceversa, in ciascun amante.
corpi che intrecciandosi affermano l’’appartenenza di ogni singola entita’ all’uno collettivo (concetto gia’ espresso da C.G.Jung)…al confine spesso con allusioni orgiastiche..delineando finemente quest’aspetto dell’animalita’ umana.., dove coesiste perfettamente il paradosso dell’animalita’ umana o dell’umanita’ animale.(la parola “animale” infatti deriva da “Anima”…) ..equazione noumenico/iconografica quella “umano/animale”, ..richiamando le muscolature dei cavalli di De Chirico, laddove l’accostamento umano/animale sembra perdere ogni confine finanche nel concetto e nel significato noumenico che la forma stessa in quanto tal esprime, esaltando l’animalita’ ..intarsiata nelle forme umane..
ove le braccia spesso diventano il tronco corporeo stesso..piuttosto che la gamba l’avambraccio, e cosi’ via….possibile tutto cio’ solo in termini onirici...
unicita’ delle rappresentazioni iconografiche formali, tipiche delle rappresentazioni oniriche (ove una gamba puo’ stare al posto dell’avambraccio, avendo a sua volta il significato di forma umana.. quasi un po’ a richiamare i simbolismi magrittiani o i surrealismi daliniani, fore con riferimenti all’onirismo psicoanalitico).
uno e collettivo, dunque. Ove le forme umane, o umane e animale, si concatenano..ove ognuno e’ la continuazione dell’altro in una eterna catena, in un immenso “web”, diremmo nel linguaggio moderno informatico..concetto cardine nella filosofia buddhista, detto E_SHO_FUNI, ove l’uomo addirittura si concatena, non solo con gli altri umani, ma anche con cose e situazioni nell’ambiente stesso, potendone in qualche modo anche controllare il moto “causa effetto” dell’ambiente intorno a se stesso).
.
esaltando l’appartenenza dell’Uno umano al Tutto. Ove i concetti Tutto e Uno, perdono i propri confini; aldila’ del pensiero tradizionale convenzionale..cioe, oltre il concetto razionale, la convenzione, c'e' l'emozione..c’e’ lo Spirito…un ritorno all'Archetipo.."
Michell Campanale
“Nelle opere di Ahmed Beshr, olio su tela, il naturale figuratismo definisce una sensuale visione dei nudi maschili e femminili immersi e illuminati in uno spazio immaginario di accesi azzurri .
La tavolozza armonica mette in risalto la figurazione in movimento. Lo stilismo plastico emana forza e drammaticità, grazia e armonia nell’accorta intuizione volumetrica e nelle concatenazioni di figure maschili e femminili, che suggeriscono particolari stati d’animo in cui si rivela la profonda sensibilità dell’artista.
Nello studio e nella realizzazione dei nudi è evidente la rappresentazione di un ideale di bellezza fisica e la giusta costruzione delle forme e la vigoria del segno mostrano la traccia di una raggiunta maturità artistica” - Lidia Silanos.
02
aprile 2011
Ahmed Beshr
Dal 02 all'undici aprile 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA DEGLI ARTISTI
Milano, Via Nirone, 1, (Milano)
Milano, Via Nirone, 1, (Milano)
Orario di apertura
tutti i gg h 10,00/12,30 – 16,00/19.00, chiuso la domenica
Vernissage
2 Aprile 2011, ore 18
Autore
Curatore