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Valerio Gaeti – Reggo lo specchio alla natura
Roberta Lietti Arte Contemporanea e Benzoni Gioielli presentano “ Reggo lo specchio alla natura”, mostra personale di sculture e gioielli di Valerio Gaeti.
Comunicato stampa
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Sabato 30 aprile 2011 a partire dalle ore 18, Roberta Lietti Arte Contemporanea e Benzoni Gioielli hanno il piacere di presentare “ Reggo lo specchio alla natura”, mostra personale di Valerio Gaeti.
Il titolo della mostra unifica le due presentazioni e dà voce al “catalogo/ diario/album”, edito per l’occasione, che riassume il lavoro dello scultore dal 1971 ad oggi.
Tema principale del lavoro di Gaeti è la natura nella sua essenza ancestrale,fossile.
Dice Gaeti:” Reggo lo specchio alla natura è una frase tratta dall’Amleto di Shakespeare. Appena l’ho sentita, a teatro, ho avuto la sensazione che sintetizzasse perfettamente il mio atteggiamento creativo. Spesso, rivedendo i miei lavori, avevo l’impressione di non averli realizzati io ma recuperati dalla natura, come dei reperti archeologici o fossili che la natura stessa aveva conservato o prodotto. Da qui la sensazione di non essere il fautore in prima persona, ma colui che semplicemente orienta lo specchio nel far riflettere la realtà e la presenta di volta in volta.”
Da Roberta Lietti Arte Contemporanea, l’artista presenta una sorta di “Wunderkammer” della scultura, dipanata sulla parete principale della galleria. Lavori recenti accostati ad altri molto lontani nel tempo, convivono e si parlano, cercano un linguaggio comune. Nella sala più piccola sono esposte le origini artigianali di Gaeti: i mobili/scultura e le costruzioni teatrali degli anni Settanta/Ottanta. Il legno, il midollino, la robinia e la cenere.
Da Benzoni gioielli, le vetrine di Via Adamo Del Pero, ospiteranno una versione “preziosa” del lavoro scultoreo di Gaeti. Collane, bracciali, spille, in oro, argento, bronzo, evidenziano le infinite possibilità creative dell’arte. Spesso Gaeti li realizza concependoli come vere sculture da indossare.
Valerio Gaeti ( Mantova 1951) - A Cantù frequenta l’Istituto d’Arte, seguendo l’insegnamento di Giuliano Vangi. Nel 1974 conclude gli studi artistici con Alik Cavaliere, all’Accademia di Belle Arti di Milano.
Il suo lavoro si forma negli anni settanta con i “mobili scultura”, frutto dell’apprendistato presso le botteghe artigiane di Cantù .
In questi lavori cerca di riscattare le capacità degli intagliatori, frequentati sin da adolescente; con la scultura, conosciuta con Vangi e praticata con Alik Cavaliere.
I “mobili” realizzati fino agli anni ottanta, non nascono come attenzione al design, ma tentativo nell’ indicare una via all’artigianato artistico, in crisi nella ripetizione di stili e modelli. Negli anni novanta il suo lavoro si trasforma con forti riferimenti alla natura. I mobili sono scheletriti e realizzati con rami di robinia, inceneriti; gli animali e gli insetti vi costruiscono nidi, trappole e tane. Qui il legno, nasconde ossessioni e capacità artigianali, i materiali cambiano, si combinano con il midollino, la carta, la cenere. Tutto si appiattisce sulla parete, il volume mima l’assonometria, la prospettiva. La natura è catalogata, protetta, ricordata, fossilizzata.
Sulla svolta del secolo il lavoro di Gaeti cambia ancora, il legno si trasforma in metallo: bronzo, ottone, ferro, rame. La natura viene fissata nelle fusioni, si stratifica con le lettere e i numeri; tutto si alleggerisce ancora di più, fino ad arrivare alla grande cascata di semi e fili visti in San Francesco e al Teatro Sociale di Como, l’anno scorso, in occasione del Miniartextilcosmo. Piccole fusioni di semi e gusci mimano le costellazioni e le stelle, in un lavoro intimo e significativo, poetico, … solitario, nel panorama dell’arte contemporanea.
In tutti questi anni la sua ricerca artistica è stata affiancata, stimolata e sostenuta dall’interesse didattico, nelle scuole che l’hanno visto allievo. All’Istituto Statale d’Arte di Cantù e all’Accademia di Belle Arti di Brera, nel dipartimento di Design diretto da Ugo La Pietra.
Il titolo della mostra unifica le due presentazioni e dà voce al “catalogo/ diario/album”, edito per l’occasione, che riassume il lavoro dello scultore dal 1971 ad oggi.
Tema principale del lavoro di Gaeti è la natura nella sua essenza ancestrale,fossile.
Dice Gaeti:” Reggo lo specchio alla natura è una frase tratta dall’Amleto di Shakespeare. Appena l’ho sentita, a teatro, ho avuto la sensazione che sintetizzasse perfettamente il mio atteggiamento creativo. Spesso, rivedendo i miei lavori, avevo l’impressione di non averli realizzati io ma recuperati dalla natura, come dei reperti archeologici o fossili che la natura stessa aveva conservato o prodotto. Da qui la sensazione di non essere il fautore in prima persona, ma colui che semplicemente orienta lo specchio nel far riflettere la realtà e la presenta di volta in volta.”
Da Roberta Lietti Arte Contemporanea, l’artista presenta una sorta di “Wunderkammer” della scultura, dipanata sulla parete principale della galleria. Lavori recenti accostati ad altri molto lontani nel tempo, convivono e si parlano, cercano un linguaggio comune. Nella sala più piccola sono esposte le origini artigianali di Gaeti: i mobili/scultura e le costruzioni teatrali degli anni Settanta/Ottanta. Il legno, il midollino, la robinia e la cenere.
Da Benzoni gioielli, le vetrine di Via Adamo Del Pero, ospiteranno una versione “preziosa” del lavoro scultoreo di Gaeti. Collane, bracciali, spille, in oro, argento, bronzo, evidenziano le infinite possibilità creative dell’arte. Spesso Gaeti li realizza concependoli come vere sculture da indossare.
Valerio Gaeti ( Mantova 1951) - A Cantù frequenta l’Istituto d’Arte, seguendo l’insegnamento di Giuliano Vangi. Nel 1974 conclude gli studi artistici con Alik Cavaliere, all’Accademia di Belle Arti di Milano.
Il suo lavoro si forma negli anni settanta con i “mobili scultura”, frutto dell’apprendistato presso le botteghe artigiane di Cantù .
In questi lavori cerca di riscattare le capacità degli intagliatori, frequentati sin da adolescente; con la scultura, conosciuta con Vangi e praticata con Alik Cavaliere.
I “mobili” realizzati fino agli anni ottanta, non nascono come attenzione al design, ma tentativo nell’ indicare una via all’artigianato artistico, in crisi nella ripetizione di stili e modelli. Negli anni novanta il suo lavoro si trasforma con forti riferimenti alla natura. I mobili sono scheletriti e realizzati con rami di robinia, inceneriti; gli animali e gli insetti vi costruiscono nidi, trappole e tane. Qui il legno, nasconde ossessioni e capacità artigianali, i materiali cambiano, si combinano con il midollino, la carta, la cenere. Tutto si appiattisce sulla parete, il volume mima l’assonometria, la prospettiva. La natura è catalogata, protetta, ricordata, fossilizzata.
Sulla svolta del secolo il lavoro di Gaeti cambia ancora, il legno si trasforma in metallo: bronzo, ottone, ferro, rame. La natura viene fissata nelle fusioni, si stratifica con le lettere e i numeri; tutto si alleggerisce ancora di più, fino ad arrivare alla grande cascata di semi e fili visti in San Francesco e al Teatro Sociale di Como, l’anno scorso, in occasione del Miniartextilcosmo. Piccole fusioni di semi e gusci mimano le costellazioni e le stelle, in un lavoro intimo e significativo, poetico, … solitario, nel panorama dell’arte contemporanea.
In tutti questi anni la sua ricerca artistica è stata affiancata, stimolata e sostenuta dall’interesse didattico, nelle scuole che l’hanno visto allievo. All’Istituto Statale d’Arte di Cantù e all’Accademia di Belle Arti di Brera, nel dipartimento di Design diretto da Ugo La Pietra.
30
aprile 2011
Valerio Gaeti – Reggo lo specchio alla natura
Dal 30 aprile all'undici giugno 2011
design
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
ROBERTA LIETTI ARTE CONTEMPORANEA
Como, Via Armando Diaz, 3, (Como)
Como, Via Armando Diaz, 3, (Como)
Orario di apertura
da martedì a sabato 15,30 – 19 chiuso lunedì e festivi
orario gioielleria: da martedì a sabato 9,30 – 12,30 / 15,30 – 19,30 chiuso lunedì e festivi
Vernissage
30 Aprile 2011, ore 18
Autore