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Sophie Whettnall – Excess of Yang
Galleria Continua è lieta di ospitare presso lo spazio espositivo dell’Arco dei Becci di San Gimignano una nuova mostra personale dell’artista belga Sophie Whettnall.
Comunicato stampa
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Galleria Continua è lieta di ospitare presso lo spazio espositivo dell’Arco dei Becci di San Gimignano una nuova mostra personale dell’artista belga Sophie Whettnall.
Per questa occasione Sophie Whettnall presenta, per la prima volta in Italia, il suo più recente autoritratto Excess of Yang. Una video installazione sonora realizzata nel 2010 per la Fondazione Joan Miro di Barcellona ed esposta all’interno del ciclo di personali Explicit Silence.
Secondo un ramo della filosofia orientale l’equilibrio che regola i rapporti tra tutto ciò che esiste nell’universo si basa sulla relazione dualistica tra yin e yang. La tradizione accorda alla natura femminile tutto ciò che è yin e alla natura maschile tutto ciò che è yang. Yin rappresenta inoltra ciò che è freddo, oscuro, umido e inerte; Yang rappresenta l’azione, il movimento, la luce, il calore. Partendo dalla diagnosi di eccesso di yang riscontratale dal suo medico cinese, l’artista crea un’appassionata metafora della sua esperienza di donna all’interno della società usando i simboli di potere e seduzione connessi con il genere maschile. Per fare questo, esplora le frontiere del silenzio, avventurandosi in un progetto che rappresenta un ulteriore passo della sua dissertazione introspettiva e della sua particolare analisi dei meccanismi e delle contraddizioni impliciti nella pratica artistica.
Attraverso questa opera -come in altri video Shadow Boxing (2004) e Conversation Piece (2005) ad esempio- la Whettnall riflette sulla violenza latente di ciò che è sconosciuto, nascosto, dissimulato, riservato, trattenuto. In Excess of Yang l’artista si descrive come polarizzata tra l’energia e il potere conferiti dall’ostentazione del suono, della velocità, della bellezza e il contenimento impostole dalle proprie limitazioni. Nel video vediamo la donna salire a bordo di una potente macchina da corsa, il rombo del motore è quasi assordante, il vento le passa tra capelli, il paesaggio corre via veloce. Improvvisamente cala il silenzio, l’inquadratura della telecamera lentamente si allarga mostrandoci l’artista immobile all’interno dell’abitacolo e l’auto sospesa a pochi centimetri da terra. La Whettnall ci ha illuso di aver pilotato una macchina da corsa su un reale circuito automobilistico, riuscendo così a dar voce allo scottante tema dello scambio di ruoli tra maschile e femminile, ironizzando anche sul suo ruolo di performer. E il silenzio, rappresentato come violenza paralizzante, diventa espressione della mancanza di definizione dei propri limiti così come della disarmante ampiezza delle proprie possibilità.
Sophie Whettnall nasce a Bruxelles nel 1973. Vive e lavora a Bruxelles. A partire dalla fine degli anni ’90 il lavoro dell’artista si sviluppa seguendo due tematiche principali. La prima, l’autoritratto e la performance; la seconda il paesaggio. La video camera è lo strumento con cui documenta i suoi viaggi, con cui si racconta, con cui riprende paesaggi che trasforma in paesaggi emozionali. Le sue opere - video, fotografie, video installazioni - si esprimono nella prospettiva dell’autobiografismo rimanendo costantemente sospese tra realismo e astrazione, tra rappresentazione del reale e creazione, tra movimento e staticità. Sophie Whettnall ha avuto modo di presentare il suo lavoro in prestigiosi eventi internazionali. Tra le mostre collettive ricordiamo: A viaxe. Novas peregrinacións, CGAC, Santiago de Compostela, Spagna (2007); Think with the Senses – Feel with the Mind. Art in the Present Tense, 52° Biennale di Venezia, a cura di Robert Storr, Venezia (2007); L’emprise du lieu, a cura di Daniel Buren, Expérience Pommery #4 France, Pommery (2008); Resilience, GALLERIA CONTINUA/Le Moulin , Boissy-le-Châtel, Francia (2008); Here and Now, a cura di Julia Draganovic - Bologna Art First, "ARTFERIA 2010", Galleria Continua, Bologna (2010); Shadow Boxing, The World Expo of Shanghai 2010, Art Corner of the Belgian Pavilion, Shanghai, Cina (2010); Les (in)contrôlés, Centre Wallonie-Bruxelles, Parigi, Francia (2011). Sophie Whettnall ha tenuto mostre personali in varie gallerie e in spazi museali: DOT. Project, Londra, Inghilterra e Tschumipavillion, DeSchool, Groningen, Olanda nel 2001; RED SNOW, Casa de Velazquez, Madrid, Spagna e A Chocolataria, Espazo de experimentacion e creacion contemporanea, Santiago de Compostela nel 2006; RED SNOW, Galleria Continua, San Gimignano nel 2007; Explicit Silente, Fondation Miro, Barcellona, Spagna e Salt 2: Sophie Whettnall, UMFA Utah Museum of Fine Art, Utha, USA nel 2010.
Per questa occasione Sophie Whettnall presenta, per la prima volta in Italia, il suo più recente autoritratto Excess of Yang. Una video installazione sonora realizzata nel 2010 per la Fondazione Joan Miro di Barcellona ed esposta all’interno del ciclo di personali Explicit Silence.
Secondo un ramo della filosofia orientale l’equilibrio che regola i rapporti tra tutto ciò che esiste nell’universo si basa sulla relazione dualistica tra yin e yang. La tradizione accorda alla natura femminile tutto ciò che è yin e alla natura maschile tutto ciò che è yang. Yin rappresenta inoltra ciò che è freddo, oscuro, umido e inerte; Yang rappresenta l’azione, il movimento, la luce, il calore. Partendo dalla diagnosi di eccesso di yang riscontratale dal suo medico cinese, l’artista crea un’appassionata metafora della sua esperienza di donna all’interno della società usando i simboli di potere e seduzione connessi con il genere maschile. Per fare questo, esplora le frontiere del silenzio, avventurandosi in un progetto che rappresenta un ulteriore passo della sua dissertazione introspettiva e della sua particolare analisi dei meccanismi e delle contraddizioni impliciti nella pratica artistica.
Attraverso questa opera -come in altri video Shadow Boxing (2004) e Conversation Piece (2005) ad esempio- la Whettnall riflette sulla violenza latente di ciò che è sconosciuto, nascosto, dissimulato, riservato, trattenuto. In Excess of Yang l’artista si descrive come polarizzata tra l’energia e il potere conferiti dall’ostentazione del suono, della velocità, della bellezza e il contenimento impostole dalle proprie limitazioni. Nel video vediamo la donna salire a bordo di una potente macchina da corsa, il rombo del motore è quasi assordante, il vento le passa tra capelli, il paesaggio corre via veloce. Improvvisamente cala il silenzio, l’inquadratura della telecamera lentamente si allarga mostrandoci l’artista immobile all’interno dell’abitacolo e l’auto sospesa a pochi centimetri da terra. La Whettnall ci ha illuso di aver pilotato una macchina da corsa su un reale circuito automobilistico, riuscendo così a dar voce allo scottante tema dello scambio di ruoli tra maschile e femminile, ironizzando anche sul suo ruolo di performer. E il silenzio, rappresentato come violenza paralizzante, diventa espressione della mancanza di definizione dei propri limiti così come della disarmante ampiezza delle proprie possibilità.
Sophie Whettnall nasce a Bruxelles nel 1973. Vive e lavora a Bruxelles. A partire dalla fine degli anni ’90 il lavoro dell’artista si sviluppa seguendo due tematiche principali. La prima, l’autoritratto e la performance; la seconda il paesaggio. La video camera è lo strumento con cui documenta i suoi viaggi, con cui si racconta, con cui riprende paesaggi che trasforma in paesaggi emozionali. Le sue opere - video, fotografie, video installazioni - si esprimono nella prospettiva dell’autobiografismo rimanendo costantemente sospese tra realismo e astrazione, tra rappresentazione del reale e creazione, tra movimento e staticità. Sophie Whettnall ha avuto modo di presentare il suo lavoro in prestigiosi eventi internazionali. Tra le mostre collettive ricordiamo: A viaxe. Novas peregrinacións, CGAC, Santiago de Compostela, Spagna (2007); Think with the Senses – Feel with the Mind. Art in the Present Tense, 52° Biennale di Venezia, a cura di Robert Storr, Venezia (2007); L’emprise du lieu, a cura di Daniel Buren, Expérience Pommery #4 France, Pommery (2008); Resilience, GALLERIA CONTINUA/Le Moulin , Boissy-le-Châtel, Francia (2008); Here and Now, a cura di Julia Draganovic - Bologna Art First, "ARTFERIA 2010", Galleria Continua, Bologna (2010); Shadow Boxing, The World Expo of Shanghai 2010, Art Corner of the Belgian Pavilion, Shanghai, Cina (2010); Les (in)contrôlés, Centre Wallonie-Bruxelles, Parigi, Francia (2011). Sophie Whettnall ha tenuto mostre personali in varie gallerie e in spazi museali: DOT. Project, Londra, Inghilterra e Tschumipavillion, DeSchool, Groningen, Olanda nel 2001; RED SNOW, Casa de Velazquez, Madrid, Spagna e A Chocolataria, Espazo de experimentacion e creacion contemporanea, Santiago de Compostela nel 2006; RED SNOW, Galleria Continua, San Gimignano nel 2007; Explicit Silente, Fondation Miro, Barcellona, Spagna e Salt 2: Sophie Whettnall, UMFA Utah Museum of Fine Art, Utha, USA nel 2010.
02
aprile 2011
Sophie Whettnall – Excess of Yang
Dal 02 aprile al primo maggio 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA CONTINUA
San Gimignano, Via Del Castello, 11, (Siena)
San Gimignano, Via Del Castello, 11, (Siena)
Orario di apertura
da martedì a sabato, 14.00-19.00
Vernissage
2 Aprile 2011, ore 17-20
Autore