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Barbara Bloom – Present
“In Birmania, abbiamo visitato Bagan e il suo vasto altopiano con centinaia di pagode e templi. L’arida bellezza del posto e il caldo dell’estate ci avevano tolto il fiato. Mentre andavamo da un tempio all’altro, i bambini ci salutavano urlando “Present Present” .
Comunicato stampa
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“In Birmania, abbiamo visitato Bagan e il suo vasto altopiano con centinaia di pagode e templi. L’arida bellezza del posto e il caldo dell’estate ci avevano tolto il fiato. Mentre andavamo da un tempio all’altro, i bambini ci salutavano urlando “Present Present” . La parola risuonava come richiesta di un piccolo dono e come il travolgente annuncio che eravamo lì, insieme, a condividere quel singolare momento - the Present.”
Il duplice significato di Present diviene per Barbara Bloom spunto di riflessione per questa mostra, seconda personale dell’artista Americana in galleria. Da sempre interessata ad approfondire ed indagare il significato e il valore degli oggetti sia a livello individuale che collettivo, l’artista si confronta in particolare con il concetto di dono ponendoci degli interrogativi:
Possiamo concepire il ruolo di un oggetto come intermediario, messaggero, ambasciatore tra due esseri umani?
Potremmo far slittare il nostro focus dall’oggetto al suo passaggio dal donatore al destinatario?
Potremmo definire la confezione del regalo, la sua protezione, la sua immagine al mondo?
Può essere la confezione stessa il regalo: può la scatola essere l’opera d’arte?
Dovremmo tenere a mente che “gift” in tedesco significa “veleno”?
La maggior parte degli scritti teorici e antropologici sullo scambio di regali interpretano il dare, ricevere e restituire doni come atti che segnano le relazioni tra le persone e i legami morali, economici, politici, parentali, legali, mitologici, religiosi, magici, di pratica personale o collettiva.
Barbara Bloom ammicca a questi aspetti ma ci porta a riflettere soprattutto sulle similitudini e differenze tra il dare e il ricevere regali e tra il mostrare e il cogliere il significato dell’arte. Nel dare un regalo ad un amico, solitamente ci sono implicazioni legate a cose conosciute sulla persona, come il suo colore preferito, i suoi gusti, i suoi scrittori prediletti.. etc Il regalo può alludere ad una conversazione fatta, ad un segreto condiviso ad un momento trascorso insieme nel passato. L’amico può contare sul fatto che il suo interlocutore saprà decifrare e interpretare il dono.
Quando si prepara un lavoro o una mostra, l’oggetto non è inteso per un singolo visitatore ma per un’audience più ampia. L’artista non può contare, quindi, sulla condivisione del suo sapere e della sua memoria con le persone che visiteranno la mostra. Tutti i riferimenti devono ritrovarsi nel lavoro stesso o in informazioni scritte o comunicate oralmente. L’artista ha il desiderio di accompagnare con astuzia il visitatore al punto in cui il lavoro diventa leggibile, in un continuo gioco di sottili allusioni.
Barbara Bloom (L.A, 1951) artista concettuale all’interno del suo lavoro utilizza diversi media. Caratterizzate da una grande dose di ironia e acutezza le opere di Bloom sono conservate in numerosi musei internazionali e in importanti collezioni pubbliche e private tra cui Art Gallery of Ontario, Toronto,Canada; Australian National Gallery, Canberra, Australia; Dutch National Collection, The Hague; FRAC Rhöne-Alpes, Villeurbanne, France; International Center of Photography, New York; Israel Museum, Jerusalem, Israel; MAK, Museum of Applied Art, Vienna, Austria; Museum of Contemporary Art, Los Angeles, CA; Museum of Modern Art, New York, NY; Princeton University Collection, Princeton, NJ; Rijksuniversiteit Groningen, Groningen, Holland; Stedelijk Museum, Amsterdam, Holland; Yokohama Museum of Art, Yokohama, Japan.
Numerosi anche i riconoscimenti e le mostre in spazi importanti quali: Biennale di Venezia, Venezia (1988); Wexner Center, OH (1997); Serpentine Gallery, Londra (1990); Kunsthalle, Zurich (1990); Biennale di Caracas, Venezuela (1998); Martin Gropius Bau, Berlino (2008); ICP, New York (2008); Drawing Center, New York (2009)
Il duplice significato di Present diviene per Barbara Bloom spunto di riflessione per questa mostra, seconda personale dell’artista Americana in galleria. Da sempre interessata ad approfondire ed indagare il significato e il valore degli oggetti sia a livello individuale che collettivo, l’artista si confronta in particolare con il concetto di dono ponendoci degli interrogativi:
Possiamo concepire il ruolo di un oggetto come intermediario, messaggero, ambasciatore tra due esseri umani?
Potremmo far slittare il nostro focus dall’oggetto al suo passaggio dal donatore al destinatario?
Potremmo definire la confezione del regalo, la sua protezione, la sua immagine al mondo?
Può essere la confezione stessa il regalo: può la scatola essere l’opera d’arte?
Dovremmo tenere a mente che “gift” in tedesco significa “veleno”?
La maggior parte degli scritti teorici e antropologici sullo scambio di regali interpretano il dare, ricevere e restituire doni come atti che segnano le relazioni tra le persone e i legami morali, economici, politici, parentali, legali, mitologici, religiosi, magici, di pratica personale o collettiva.
Barbara Bloom ammicca a questi aspetti ma ci porta a riflettere soprattutto sulle similitudini e differenze tra il dare e il ricevere regali e tra il mostrare e il cogliere il significato dell’arte. Nel dare un regalo ad un amico, solitamente ci sono implicazioni legate a cose conosciute sulla persona, come il suo colore preferito, i suoi gusti, i suoi scrittori prediletti.. etc Il regalo può alludere ad una conversazione fatta, ad un segreto condiviso ad un momento trascorso insieme nel passato. L’amico può contare sul fatto che il suo interlocutore saprà decifrare e interpretare il dono.
Quando si prepara un lavoro o una mostra, l’oggetto non è inteso per un singolo visitatore ma per un’audience più ampia. L’artista non può contare, quindi, sulla condivisione del suo sapere e della sua memoria con le persone che visiteranno la mostra. Tutti i riferimenti devono ritrovarsi nel lavoro stesso o in informazioni scritte o comunicate oralmente. L’artista ha il desiderio di accompagnare con astuzia il visitatore al punto in cui il lavoro diventa leggibile, in un continuo gioco di sottili allusioni.
Barbara Bloom (L.A, 1951) artista concettuale all’interno del suo lavoro utilizza diversi media. Caratterizzate da una grande dose di ironia e acutezza le opere di Bloom sono conservate in numerosi musei internazionali e in importanti collezioni pubbliche e private tra cui Art Gallery of Ontario, Toronto,Canada; Australian National Gallery, Canberra, Australia; Dutch National Collection, The Hague; FRAC Rhöne-Alpes, Villeurbanne, France; International Center of Photography, New York; Israel Museum, Jerusalem, Israel; MAK, Museum of Applied Art, Vienna, Austria; Museum of Contemporary Art, Los Angeles, CA; Museum of Modern Art, New York, NY; Princeton University Collection, Princeton, NJ; Rijksuniversiteit Groningen, Groningen, Holland; Stedelijk Museum, Amsterdam, Holland; Yokohama Museum of Art, Yokohama, Japan.
Numerosi anche i riconoscimenti e le mostre in spazi importanti quali: Biennale di Venezia, Venezia (1988); Wexner Center, OH (1997); Serpentine Gallery, Londra (1990); Kunsthalle, Zurich (1990); Biennale di Caracas, Venezuela (1998); Martin Gropius Bau, Berlino (2008); ICP, New York (2008); Drawing Center, New York (2009)
24
marzo 2011
Barbara Bloom – Present
Dal 24 marzo al 14 maggio 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA RAFFAELLA CORTESE
Milano, Via Alessandro Stradella, 1, 4 e 7, (Milano)
Milano, Via Alessandro Stradella, 1, 4 e 7, (Milano)
Orario di apertura
da martedi a sabato dalle ore 15 alle 19.30
Vernissage
24 Marzo 2011, dalle ore 18 alle ore 21
alle ore 18 talk con Barbara Bloom e Andrea Viliani
Autore