Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Ivana Falconi – Mirabilia
Nata a Locarno nel 1970, Ivana Falconi ha immaginato per questa mostra nell’Ala Est del Museo Cantonale d’Arte un allestimento ricco e variegato, ma al contempo unitario, che ruota attorno al concetto di Wunderkammer.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Venerdì 1. aprile si inaugura nell’Ala Est del Museo Cantonale d’Arte la mostra di Ivana Falconi
Mirabilia, un’esposizione che rientra nel programma che il Museo Cantonale d’Arte dedica alla
scena artistica svizzera contemporanea.
L’esposizione si colloca nell’ambito del ciclo di mostre curate da Elio Schenini, che vedono
alternarsi artisti ticinesi e artisti provenienti dal resto della Svizzera con l’intento di offrire al
pubblico ticinese uno sguardo sulla produzione artistica più attuale. Proprio nell’ambito di questo
ciclo era stata presentata, lo scorso anno, la mostra di Isabelle Krieg Wandering Through Soul
Provinces, che figura tra le sette nominate per la terza edizione dello Swiss Exhibition Award: un
premio promosso dall'Ufficio federale della cultura e dalla Fondazione Julius Baer che verrà
attribuito il prossimo 31 marzo alla migliore esposizione svizzera d’arte contemporanea del 2010.
Nata a Locarno nel 1970, Ivana Falconi ha immaginato per questa mostra nell’Ala Est del Museo
Cantonale d’Arte un allestimento ricco e variegato, ma al contempo unitario, che ruota attorno al
concetto di Wunderkammer. Come negli studioli rinascimentali o nei Cabinets de curiosités in cui
si conservavano le mirabilia, elementi della natura o artefatti curiosi e strani, spesso di origine
esotica, nella Wunderkammer ideata da Ivana Falconi si affollano quelle che potremmo definire le
mirabilia della società dei consumi. In mostra troviamo così sia le migliaia di immagini che
compongono Dreamsbox, sorta di immenso archivio iconografico raccolto dell’artista, sia i ready
made modificati realizzati partendo dalla molteplicità di oggetti che lei stessa colleziona per la
loro eccentricità e bizzarria
All’origine di tutto il lavoro di Ivana Falconi vi è infatti la fascinazione per l’insolito, per l’assurdo,
per il grottesco, per il triviale e soprattutto per il kitsch, elementi abbondantemente presenti nella
quotidianità della cultura di massa del nostro tempo.
Il suo lavoro, pur non escludendo altri linguaggi, quali la scultura, la fotografia e il video, si colloca
essenzialmente nell’ambito del ready made e più particolarmente in quello del ready made
modificato. Gran parte delle sue opere sono infatti costituite da oggetti quotidiani,
minuziosamente raccolti nel corso del tempo e accatastati nel proprio atelier, che di volta in volta
l’artista “interroga” per comprendere come, attraverso un processo basato essenzialmente
sull’analogia e l’opposizione, sia possibile accostarli, trasformarli o assemblarli in modo da
inserirli in una nuova configurazione significante.
Il lavoro di Ivana Falconi non mira a un recupero del kitsch attraverso una ricontestualizzazione
dei suoi stilemi in un nuovo conteso formale, ma piuttosto alla sua redenzione mitopoietica,
attraverso un’attività di bricolage che facendo leva proprio sulla “sovrabbondanza di segni”
dell’oggetto kitsch finisce per sottrarlo a quell’estetica della simulazione, come la definisce
Baudrillard, che costituisce il suo peccato originale.
Rivolgendosi al Kitsch-Mensch che è in ognuno di noi, Ivana Falconi dà vita ad uno strano e
curioso universo pop. Un universo che pur essendo apparentemente familiare e consueto per il
suo radicamento nel mondo rassicurante della pubblicità e del consumi, ci proietta quasi senza
che ce ne accorgiamo in una dimensione ironica e surreale, dove l’innocua insignificanza del
kitsch si capovolge spesso in una precisa e affilata critica dei modelli culturali - dalla politica alla
religione, dal ruolo della donna al consumismo - che dominano il nostro tempo.
Mirabilia, un’esposizione che rientra nel programma che il Museo Cantonale d’Arte dedica alla
scena artistica svizzera contemporanea.
L’esposizione si colloca nell’ambito del ciclo di mostre curate da Elio Schenini, che vedono
alternarsi artisti ticinesi e artisti provenienti dal resto della Svizzera con l’intento di offrire al
pubblico ticinese uno sguardo sulla produzione artistica più attuale. Proprio nell’ambito di questo
ciclo era stata presentata, lo scorso anno, la mostra di Isabelle Krieg Wandering Through Soul
Provinces, che figura tra le sette nominate per la terza edizione dello Swiss Exhibition Award: un
premio promosso dall'Ufficio federale della cultura e dalla Fondazione Julius Baer che verrà
attribuito il prossimo 31 marzo alla migliore esposizione svizzera d’arte contemporanea del 2010.
Nata a Locarno nel 1970, Ivana Falconi ha immaginato per questa mostra nell’Ala Est del Museo
Cantonale d’Arte un allestimento ricco e variegato, ma al contempo unitario, che ruota attorno al
concetto di Wunderkammer. Come negli studioli rinascimentali o nei Cabinets de curiosités in cui
si conservavano le mirabilia, elementi della natura o artefatti curiosi e strani, spesso di origine
esotica, nella Wunderkammer ideata da Ivana Falconi si affollano quelle che potremmo definire le
mirabilia della società dei consumi. In mostra troviamo così sia le migliaia di immagini che
compongono Dreamsbox, sorta di immenso archivio iconografico raccolto dell’artista, sia i ready
made modificati realizzati partendo dalla molteplicità di oggetti che lei stessa colleziona per la
loro eccentricità e bizzarria
All’origine di tutto il lavoro di Ivana Falconi vi è infatti la fascinazione per l’insolito, per l’assurdo,
per il grottesco, per il triviale e soprattutto per il kitsch, elementi abbondantemente presenti nella
quotidianità della cultura di massa del nostro tempo.
Il suo lavoro, pur non escludendo altri linguaggi, quali la scultura, la fotografia e il video, si colloca
essenzialmente nell’ambito del ready made e più particolarmente in quello del ready made
modificato. Gran parte delle sue opere sono infatti costituite da oggetti quotidiani,
minuziosamente raccolti nel corso del tempo e accatastati nel proprio atelier, che di volta in volta
l’artista “interroga” per comprendere come, attraverso un processo basato essenzialmente
sull’analogia e l’opposizione, sia possibile accostarli, trasformarli o assemblarli in modo da
inserirli in una nuova configurazione significante.
Il lavoro di Ivana Falconi non mira a un recupero del kitsch attraverso una ricontestualizzazione
dei suoi stilemi in un nuovo conteso formale, ma piuttosto alla sua redenzione mitopoietica,
attraverso un’attività di bricolage che facendo leva proprio sulla “sovrabbondanza di segni”
dell’oggetto kitsch finisce per sottrarlo a quell’estetica della simulazione, come la definisce
Baudrillard, che costituisce il suo peccato originale.
Rivolgendosi al Kitsch-Mensch che è in ognuno di noi, Ivana Falconi dà vita ad uno strano e
curioso universo pop. Un universo che pur essendo apparentemente familiare e consueto per il
suo radicamento nel mondo rassicurante della pubblicità e del consumi, ci proietta quasi senza
che ce ne accorgiamo in una dimensione ironica e surreale, dove l’innocua insignificanza del
kitsch si capovolge spesso in una precisa e affilata critica dei modelli culturali - dalla politica alla
religione, dal ruolo della donna al consumismo - che dominano il nostro tempo.
01
aprile 2011
Ivana Falconi – Mirabilia
Dal primo aprile al 13 giugno 2011
arte contemporanea
Location
MUSEO CANTONALE D’ARTE
Lugano, Via Canova, 10, (Lugano)
Lugano, Via Canova, 10, (Lugano)
Orario di apertura
martedì 14-17, da mercoledì a domenica 10-17, lunedì chiuso
Vernissage
1 Aprile 2011, ore 18.30
Autore