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Carlo Vicenti – I Neumi a Mantova
“Neumi”, la collezione del pittore nocese Carlo Vicenti ispirata al Canto Gregoriano, continua il suo tour, accolta in prestigiose e autorevoli location.
Comunicato stampa
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“Neumi”, la collezione del pittore nocese Carlo Vicenti ispirata al Canto Gregoriano, continua il suo tour, accolta in prestigiose e autorevoli location.
Le tele saranno ospitate, dal 26 marzo al 17 aprile, presso l’importante Museo diocesano “Francesco Gonzaga” di Mantova, sito in piazza Virgiliana, 55 (www.museodiocesanomantova.it) e potranno essere visitate nei seguenti orari: dal mercoledì alla domenica 9.30-12.00 e 15.17.30.
La collezione, presentata presso l’Abbazia benedettina della Madonna della Scala di Noci a maggio 2009, è stata già esposta presso il Museo dell’Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie e Nazareth, il Museo dell’Abbazia San Pietro in Assisi e la Pinacoteca Civica Bruno Molajoli di Fabriano.
Le singolari opere riportano gli incipit di alcune antifone, riprodotti col colore oro, simbolicamente incastonati su un fondale blu. In esse si ha un elegante accostamento dell’austero canto gregoriano alla mistica spiritualità emanante dal blu «vicentiano», cosi detto perché creato e brevettato dallo stesso autore. Nei neumi è possibile scorgere la metafora della vita monastica che, esprimendosi in un umile e diuturno canto di lode, si libra nel blu infinito.
Quei neumi, apparentemente immobili ma in realtà spalancati su un orizzonte illimitato, si trasformano così nel simbolo di una vita che, avvolta nelle spire dell’amore, canta l’intimo legame che unisce l’uomo al Creatore, la terra al cielo
Una delle tele è stata donata personalmente al papa Benedetto XVI il 1. dicembre 2010.
Il canto gregoriano è un canto liturgico, solitamente interpretato da un coro o da un solista chiamato cantore; è finalizzato a sostenere il testo liturgico in latino. Si tratta di un canto monodico: è una musica che esclude la simultaneità sonora: ogni voce che lo esegue canta all'unisono.
Deve essere cantato a cappella, cioè senza accompagnamento strumentale, poiché ogni armonizzazione, anche se discreta, altera la struttura di questa musica.
Le caratteristiche del gregoriano combaciano in qualche modo con il carattere e l’essere protagonista solista di Carlo Vicenti. Forse non a caso egli è stato attratto dalla sacralità e dalla spiritualità delle note musicali, i neumi, che dagli spartiti ha trasporto sulla tela conservandone e amplificandone l’austerità e il fascino.
Carlo Vicenti è nato a Noci il 24 luglio 1954.
L’inizio del personale e originale percorso artistico di Vicenti risale al 1994. Gli esordi sono il frutto di un impegno estemporaneo e sperimentale. Le prime opere spaziano tra arte povera (usa trucioli di legno, residui di ferro, sabbia, vetri, etc.) e paesaggi informali spatolati. Durante questa fase embrionale, tra pratica e teoria, s’imbatte nell'arte di Casimir Malevič e del suo proposito di ottenere una totale liberazione dell'arte dal mondo oggettivo. Al pittore russo è ispirata una serie di quadri astratti geometrici. Seguono le prime opere che Vicenti sente veramente sue: una serie di tele legate al territorio, al recupero e alla valorizzazione di tipiche emergenze architettoniche e culturali: i Trulli.
La spasmodica ricerca del pittore nocese sfocia nel 2001 nella fase "blu" con la tipica produzione denominata Correnti.
Linee sinuose, curve, cerchi, volute, spirali, onde…: la materialità del blu oltremare, ora scalfita, ora lavorata dal sapiente uso della spatola, attivare la fantasia e la creatività del fruitore.
Il blu oltremare che caratterizza la produzione artistica di questo periodo è protetto da un Marchio registrato. La particolare combinazione cromatica accoppiata all'espressione "blu vicentiano", è infatti depositata nel 2001 presso l'Ufficio italiano brevetti e marchi di Roma.
Il “blu vicentiano” resta protagonista e attivo ispiratore della nuova produzione del 2006, intitolata Il colore del vento.
Nel 2007 è la volta della singolare ed originale serie Lo zoo. La produzione presenta una caratteristica insolita e innovativa: ogni pezzo è impreziosito da scaglie di vero oro.
Il 2008 è l’anno della collezione Oltre. Vicenti con le sue tele, caratterizzate sempre dal classico blu, supera la dimensione terrena per proiettarsi verso il cielo, verso l’infinito, oltre ogni limite spaziale e temporale, oltre ogni convenzione.
L’infinito come paradigma di quello slancio vitale e quella tensione verso la felicità, verso nuove mete che albergano nell’animo d’ogni uomo.
La frequentazione di molti grandi artisti italiani consente a Vicenti di arricchire il suo bagaglio culturale e di accrescere competenze e sensibilità. I consigli di amici come Pietro Coletta e Claudio Olivieri sono stati di stimolo per la nuova collezione “Neumi”.
Le tele saranno ospitate, dal 26 marzo al 17 aprile, presso l’importante Museo diocesano “Francesco Gonzaga” di Mantova, sito in piazza Virgiliana, 55 (www.museodiocesanomantova.it) e potranno essere visitate nei seguenti orari: dal mercoledì alla domenica 9.30-12.00 e 15.17.30.
La collezione, presentata presso l’Abbazia benedettina della Madonna della Scala di Noci a maggio 2009, è stata già esposta presso il Museo dell’Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie e Nazareth, il Museo dell’Abbazia San Pietro in Assisi e la Pinacoteca Civica Bruno Molajoli di Fabriano.
Le singolari opere riportano gli incipit di alcune antifone, riprodotti col colore oro, simbolicamente incastonati su un fondale blu. In esse si ha un elegante accostamento dell’austero canto gregoriano alla mistica spiritualità emanante dal blu «vicentiano», cosi detto perché creato e brevettato dallo stesso autore. Nei neumi è possibile scorgere la metafora della vita monastica che, esprimendosi in un umile e diuturno canto di lode, si libra nel blu infinito.
Quei neumi, apparentemente immobili ma in realtà spalancati su un orizzonte illimitato, si trasformano così nel simbolo di una vita che, avvolta nelle spire dell’amore, canta l’intimo legame che unisce l’uomo al Creatore, la terra al cielo
Una delle tele è stata donata personalmente al papa Benedetto XVI il 1. dicembre 2010.
Il canto gregoriano è un canto liturgico, solitamente interpretato da un coro o da un solista chiamato cantore; è finalizzato a sostenere il testo liturgico in latino. Si tratta di un canto monodico: è una musica che esclude la simultaneità sonora: ogni voce che lo esegue canta all'unisono.
Deve essere cantato a cappella, cioè senza accompagnamento strumentale, poiché ogni armonizzazione, anche se discreta, altera la struttura di questa musica.
Le caratteristiche del gregoriano combaciano in qualche modo con il carattere e l’essere protagonista solista di Carlo Vicenti. Forse non a caso egli è stato attratto dalla sacralità e dalla spiritualità delle note musicali, i neumi, che dagli spartiti ha trasporto sulla tela conservandone e amplificandone l’austerità e il fascino.
Carlo Vicenti è nato a Noci il 24 luglio 1954.
L’inizio del personale e originale percorso artistico di Vicenti risale al 1994. Gli esordi sono il frutto di un impegno estemporaneo e sperimentale. Le prime opere spaziano tra arte povera (usa trucioli di legno, residui di ferro, sabbia, vetri, etc.) e paesaggi informali spatolati. Durante questa fase embrionale, tra pratica e teoria, s’imbatte nell'arte di Casimir Malevič e del suo proposito di ottenere una totale liberazione dell'arte dal mondo oggettivo. Al pittore russo è ispirata una serie di quadri astratti geometrici. Seguono le prime opere che Vicenti sente veramente sue: una serie di tele legate al territorio, al recupero e alla valorizzazione di tipiche emergenze architettoniche e culturali: i Trulli.
La spasmodica ricerca del pittore nocese sfocia nel 2001 nella fase "blu" con la tipica produzione denominata Correnti.
Linee sinuose, curve, cerchi, volute, spirali, onde…: la materialità del blu oltremare, ora scalfita, ora lavorata dal sapiente uso della spatola, attivare la fantasia e la creatività del fruitore.
Il blu oltremare che caratterizza la produzione artistica di questo periodo è protetto da un Marchio registrato. La particolare combinazione cromatica accoppiata all'espressione "blu vicentiano", è infatti depositata nel 2001 presso l'Ufficio italiano brevetti e marchi di Roma.
Il “blu vicentiano” resta protagonista e attivo ispiratore della nuova produzione del 2006, intitolata Il colore del vento.
Nel 2007 è la volta della singolare ed originale serie Lo zoo. La produzione presenta una caratteristica insolita e innovativa: ogni pezzo è impreziosito da scaglie di vero oro.
Il 2008 è l’anno della collezione Oltre. Vicenti con le sue tele, caratterizzate sempre dal classico blu, supera la dimensione terrena per proiettarsi verso il cielo, verso l’infinito, oltre ogni limite spaziale e temporale, oltre ogni convenzione.
L’infinito come paradigma di quello slancio vitale e quella tensione verso la felicità, verso nuove mete che albergano nell’animo d’ogni uomo.
La frequentazione di molti grandi artisti italiani consente a Vicenti di arricchire il suo bagaglio culturale e di accrescere competenze e sensibilità. I consigli di amici come Pietro Coletta e Claudio Olivieri sono stati di stimolo per la nuova collezione “Neumi”.
26
marzo 2011
Carlo Vicenti – I Neumi a Mantova
Dal 26 marzo al 17 aprile 2011
arte contemporanea
Location
MUSEO DIOCESANO FRANCESCO GONZAGA
Mantova, Piazza Virgiliana, 55, (Mantova)
Mantova, Piazza Virgiliana, 55, (Mantova)
Orario di apertura
09:30 – 12:00 / 15:00 – 17:30
Vernissage
26 Marzo 2011, ore 10
Autore