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Domenico Notarangelo – Il Vangelo secondo Mimì
L’idea di questa mostra fotografica nasce dall’incontro tra Domenico Notarangelo e alcuni esponenti del Gruppo Archeologico Roccaltìa che si sta occupando di far rivivere i luoghi in cui Pier Paolo Pasolini ha trascorso l’ultima parte della sua vita: il borgo di Chia, la tanto amata Torre e altri luoghi della provincia di Viterbo.
Comunicato stampa
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Nella primavera del 1964 Pier Paolo Pasolini sceglie Matera - come già era stato per Chia - per girare alcune scene del film Il Vangelo secondo Matteo. Entrambe terre in cui il tempo sembra immobile, al di là della storia, abitate da donne e uomini dai volti stanchi, umili e autentici. In questi luoghi Pier Paolo trova tutto ciò di cui ha bisogno: ambientazione, personaggi, atmosfere.
Per reclutare comparse a Matera, la produzione si fa aiutare da Domenico Notarangelo (classe 1930), pugliese di nascita ma lucano di adozione, dirigente politico del PCI, operatore culturale, corrispondente de L’Unità e appassionato di fotografia. In questo modo il giovane Mimì - così è chiamato dagli amici - inizia a seguire il set: osserva Pier Paolo Pasolini dare disposizioni, prendere appunti, far muovere gli artisti col megafono, guardare nella macchina da presa prima del ciak, discutere con i tecnici, soprattutto con l’aiuto regista Maurizio Lucidi e l’organizzatore generale Manolo Bolognini; nei momenti di pausa lo vede appartarsi, ma mai stanco, anzi sempre concentrato, chiuso in silenzi profondi. Il suo ricordo di Pier Paolo sul set è, infatti, quello di un uomo dalla “capacità di lavoro sovrumana, straordinariamente intenso”.
Si presenta per Mimì l’occasione di fare la comparsa del centurione romano ed è così che, nascondendo sotto il gonnellino le macchine fotografiche, inizia a scattare. Più spesso con la semplice Comet Tre, altre volte utilizzando la più complessa Woiglander.
L’idea di questa mostra fotografica nasce dall’incontro tra Domenico Notarangelo e alcuni esponenti del Gruppo Archeologico Roccaltìa che si sta occupando di far rivivere i luoghi in cui Pier Paolo Pasolini ha trascorso l’ultima parte della sua vita: il borgo di Chia, la tanto amata Torre e altri luoghi della provincia di Viterbo.
Nasce così questa mostra che presenta una piccola selezione delle numerose foto scattate da Domenico Notarangelo, che ci permettono di “spiare” il Pasolini-regista al lavoro, di osservare i momenti di pausa di comparse e protagonisti, documentandoci inoltre scene ed ambientazione. Su richiesta della curatrice Cristina Pontisso, Mimì visibilmente emozionato ha raccontato in un videomessaggio tutta la sua esperienza sul set di Pasolini e ha anche lasciato un breve commento - entrambi proposti nel percorso espositivo - in cui afferma: “Le foto che vi dono sono custodite nei miei ricordi e nel mio archivio, deliberatamente non ho voluto intervenire con ritocchi sui segni provocati dal tempo. Ho voluto donarvi insieme ad esse l'autenticità del sentimento e del ricordo con cui tali immagini hanno in questi anni segnato la mia vita. È dolce vivere con questo sogno”.
Mimì ci racconta frammenti di lavorazione, fuori-scena, costumi, sorrisi, perplessità, tanti volti. Soprattutto quelli degli attori non professionisti, a volte amici e parenti, come possiamo vedere nelle foto che ritraggono Susanna Colussi Pasolini - donna dal volto dolcissimo e madre di Pier Paolo - nei panni della Madonna; ma anche la scrittrice Elsa Morante e il poeta Alfonso Gatto; o ancora Enrique Irazoqui, giovane universitario antifascista, che Pasolini esorta a vestire i panni di Cristo. Più spesso si tratta di persone prese dal popolo, come l’apostolo Pietro, ovvero Settimio Di Porto, uno straccivendolo romano; e poi le donne, i soldati, le tantissime comparse, volti di un’espressività straordinaria.
Una piccola mostra che vuole essere un racconto per immagini. Frammenti di una verità, di ulteriori sguardi.
Cristina Pontisso
Il “Vangelo” secondo Mimì
a cura di Cristina Pontisso e Gruppo Archeologico Roccaltìa
c/o Nuovo Centro Culturale Polivalente
Chia (Fraz. Soriano nel Cimino), Viterbo
Inaugurazione sabato 19 marzo, ore 16.30; per l’occasione è stata organizzata una tavola rotonda sul tema “La contemporaneità del pensiero di Pier Paolo Pasolini” con la partecipazione di Adalberto Baldoni, Gianni Borgna, Walter Veltroni, prof. Gino Roncaglia di Università della Tuscia, autorità comunali e associazioni locali.
Per reclutare comparse a Matera, la produzione si fa aiutare da Domenico Notarangelo (classe 1930), pugliese di nascita ma lucano di adozione, dirigente politico del PCI, operatore culturale, corrispondente de L’Unità e appassionato di fotografia. In questo modo il giovane Mimì - così è chiamato dagli amici - inizia a seguire il set: osserva Pier Paolo Pasolini dare disposizioni, prendere appunti, far muovere gli artisti col megafono, guardare nella macchina da presa prima del ciak, discutere con i tecnici, soprattutto con l’aiuto regista Maurizio Lucidi e l’organizzatore generale Manolo Bolognini; nei momenti di pausa lo vede appartarsi, ma mai stanco, anzi sempre concentrato, chiuso in silenzi profondi. Il suo ricordo di Pier Paolo sul set è, infatti, quello di un uomo dalla “capacità di lavoro sovrumana, straordinariamente intenso”.
Si presenta per Mimì l’occasione di fare la comparsa del centurione romano ed è così che, nascondendo sotto il gonnellino le macchine fotografiche, inizia a scattare. Più spesso con la semplice Comet Tre, altre volte utilizzando la più complessa Woiglander.
L’idea di questa mostra fotografica nasce dall’incontro tra Domenico Notarangelo e alcuni esponenti del Gruppo Archeologico Roccaltìa che si sta occupando di far rivivere i luoghi in cui Pier Paolo Pasolini ha trascorso l’ultima parte della sua vita: il borgo di Chia, la tanto amata Torre e altri luoghi della provincia di Viterbo.
Nasce così questa mostra che presenta una piccola selezione delle numerose foto scattate da Domenico Notarangelo, che ci permettono di “spiare” il Pasolini-regista al lavoro, di osservare i momenti di pausa di comparse e protagonisti, documentandoci inoltre scene ed ambientazione. Su richiesta della curatrice Cristina Pontisso, Mimì visibilmente emozionato ha raccontato in un videomessaggio tutta la sua esperienza sul set di Pasolini e ha anche lasciato un breve commento - entrambi proposti nel percorso espositivo - in cui afferma: “Le foto che vi dono sono custodite nei miei ricordi e nel mio archivio, deliberatamente non ho voluto intervenire con ritocchi sui segni provocati dal tempo. Ho voluto donarvi insieme ad esse l'autenticità del sentimento e del ricordo con cui tali immagini hanno in questi anni segnato la mia vita. È dolce vivere con questo sogno”.
Mimì ci racconta frammenti di lavorazione, fuori-scena, costumi, sorrisi, perplessità, tanti volti. Soprattutto quelli degli attori non professionisti, a volte amici e parenti, come possiamo vedere nelle foto che ritraggono Susanna Colussi Pasolini - donna dal volto dolcissimo e madre di Pier Paolo - nei panni della Madonna; ma anche la scrittrice Elsa Morante e il poeta Alfonso Gatto; o ancora Enrique Irazoqui, giovane universitario antifascista, che Pasolini esorta a vestire i panni di Cristo. Più spesso si tratta di persone prese dal popolo, come l’apostolo Pietro, ovvero Settimio Di Porto, uno straccivendolo romano; e poi le donne, i soldati, le tantissime comparse, volti di un’espressività straordinaria.
Una piccola mostra che vuole essere un racconto per immagini. Frammenti di una verità, di ulteriori sguardi.
Cristina Pontisso
Il “Vangelo” secondo Mimì
a cura di Cristina Pontisso e Gruppo Archeologico Roccaltìa
c/o Nuovo Centro Culturale Polivalente
Chia (Fraz. Soriano nel Cimino), Viterbo
Inaugurazione sabato 19 marzo, ore 16.30; per l’occasione è stata organizzata una tavola rotonda sul tema “La contemporaneità del pensiero di Pier Paolo Pasolini” con la partecipazione di Adalberto Baldoni, Gianni Borgna, Walter Veltroni, prof. Gino Roncaglia di Università della Tuscia, autorità comunali e associazioni locali.
19
marzo 2011
Domenico Notarangelo – Il Vangelo secondo Mimì
Dal 19 marzo al 19 aprile 2011
fotografia
Location
NUOVO CENTRO CULTURALE POLIVALENTE
Soriano Nel Cimino, Fraz. Soriano nel Cimino, (Viterbo)
Soriano Nel Cimino, Fraz. Soriano nel Cimino, (Viterbo)
Vernissage
19 Marzo 2011, ore 16.30
Sito web
www.grupporoccaltia.it
Autore
Curatore