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Movimenti di luce
Dall’arte cinetica del Gruppo MID degli anni sessanta alla LED/ART
Comunicato stampa
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Dopo qualche decennio di silenzio, Alfonso Grassi e Alberto Marangoni, due dei
fondatori del gruppo MID (Mutamento Immagine Dimensione) - di cui furono tra i
fondatori nel 1964 – presentano l’esposizione MOVIMENTI DI LUCE: una serie di opere,
raccolte, selezionate ed ora messe in mostra da Daniele Lorenzon, promotore
dell’iniziativa presso Paloma Gallery.
Esposte si trovano le opere degli anni sessanta, realizzate a quattro mani, anzi a
quattro menti, e le opere di questi giorni, ideate da Grassi e Marangoni. Il tema è lo
stesso: i meccanismi della visione e il movimento dell’opera. Ci sono differenze
tecniche e tecnologiche nei due movimenti temporali di “prima” e “dopo” – dal meccanico al
digitale, dalla luce stroboscopica a intermittenza alla tecnologia dei led, per esempio - ma
ciò che stupisce il visitatore è che il “durante” non ha esaurito l’interesse per queste
sperimentazioni. Il concept della mostra si basa sulla selezione di una parte dei lavori, i più
espressivi, puntando ad una esposizione che spieghi al pubblico i progetti oltre che
celebrarli. Tante, quindi, le opere basate sulla tecnica stroboscopica, punto di forza del
Mid. Nello spazio sono presenti alcune riproduzioni che ricreano l’ambiente del MID, foto di
alcuni generatori stroboscopici di immagini con diversa matrice (singola, doppia, a
rotazione manuale). “Dell'arte cinetica e programmata apprezzo l'infinita variabilità, la
possibilità di interagire con più sensi, di condizionare e creare una performance unica” –
racconta Daniele Lorenzon, promotore dell’iniziativa. “Le forme geometriche, l’alternanza
dei colori, la commistione tra la mera meccanica degli ingranaggi e la manualità necessaria
nell'attivazione dell'opera sono affascinanti. E poi, grazie a questa prospettiva, ho
incontrato in varie occasioni Alfonso Grassi e Alberto Marangoni: incontri indimenticabili,
con persone incredibili”.
L’iniziativa mette nuovamente l’attenzione sullo storico gruppo, affiancandosi ad altre
rassegne, sparse sul territorio e dedicate all’arte cinetica e programmata italiana: il
Gruppo Mid fu considerato negli anni sessanta e settanta come uno dei fronti più avanzati
di quell’avanguardia internazionale che inaugurò una nuova epoca nella definizione
dell’opera d’arte. I protagonisti del gruppo promossero l’impiego nell’arte dei più moderni
risultati dell’elettronica, dell’illuminotecnica e della tecnologia dei media e con i loro
esperimenti progressivi non solo centravano in pieno lo spirito del loro tempo, ma ne
anticipavano gli sviluppi futuri. I principi che hanno animato il Mid sono stati quelli del
lavoro di gruppo e della negazione della creatività individuale. Per i quattro artisti
soprattutto la variabilità dinamica e temporale dell’opera era fondamentale: in tal senso, il
pensiero e la creatività del Mid hanno anticipato l’arte digitale, elettronica e multimediale.
Come scrive Marco Meneguzzo nella nota di presentazione che accompagna l’iniziativa: “Se
prima l’analisi dei meccanismi della visione del gruppo Mid era una novità anche in campo
scientifico, oggi sembra più una sorta di “nostalgia” di un momento di felicità creativa, di
possibilità sperimentali”. Oggi i meccanismi adottati sono chiari e spiegabili a livello
scientifico. Ed è per questo che, messi di fronte a oggetti come questi di Grassi e
Marangoni, ci stupiamo di continuare a stupirci.
fondatori del gruppo MID (Mutamento Immagine Dimensione) - di cui furono tra i
fondatori nel 1964 – presentano l’esposizione MOVIMENTI DI LUCE: una serie di opere,
raccolte, selezionate ed ora messe in mostra da Daniele Lorenzon, promotore
dell’iniziativa presso Paloma Gallery.
Esposte si trovano le opere degli anni sessanta, realizzate a quattro mani, anzi a
quattro menti, e le opere di questi giorni, ideate da Grassi e Marangoni. Il tema è lo
stesso: i meccanismi della visione e il movimento dell’opera. Ci sono differenze
tecniche e tecnologiche nei due movimenti temporali di “prima” e “dopo” – dal meccanico al
digitale, dalla luce stroboscopica a intermittenza alla tecnologia dei led, per esempio - ma
ciò che stupisce il visitatore è che il “durante” non ha esaurito l’interesse per queste
sperimentazioni. Il concept della mostra si basa sulla selezione di una parte dei lavori, i più
espressivi, puntando ad una esposizione che spieghi al pubblico i progetti oltre che
celebrarli. Tante, quindi, le opere basate sulla tecnica stroboscopica, punto di forza del
Mid. Nello spazio sono presenti alcune riproduzioni che ricreano l’ambiente del MID, foto di
alcuni generatori stroboscopici di immagini con diversa matrice (singola, doppia, a
rotazione manuale). “Dell'arte cinetica e programmata apprezzo l'infinita variabilità, la
possibilità di interagire con più sensi, di condizionare e creare una performance unica” –
racconta Daniele Lorenzon, promotore dell’iniziativa. “Le forme geometriche, l’alternanza
dei colori, la commistione tra la mera meccanica degli ingranaggi e la manualità necessaria
nell'attivazione dell'opera sono affascinanti. E poi, grazie a questa prospettiva, ho
incontrato in varie occasioni Alfonso Grassi e Alberto Marangoni: incontri indimenticabili,
con persone incredibili”.
L’iniziativa mette nuovamente l’attenzione sullo storico gruppo, affiancandosi ad altre
rassegne, sparse sul territorio e dedicate all’arte cinetica e programmata italiana: il
Gruppo Mid fu considerato negli anni sessanta e settanta come uno dei fronti più avanzati
di quell’avanguardia internazionale che inaugurò una nuova epoca nella definizione
dell’opera d’arte. I protagonisti del gruppo promossero l’impiego nell’arte dei più moderni
risultati dell’elettronica, dell’illuminotecnica e della tecnologia dei media e con i loro
esperimenti progressivi non solo centravano in pieno lo spirito del loro tempo, ma ne
anticipavano gli sviluppi futuri. I principi che hanno animato il Mid sono stati quelli del
lavoro di gruppo e della negazione della creatività individuale. Per i quattro artisti
soprattutto la variabilità dinamica e temporale dell’opera era fondamentale: in tal senso, il
pensiero e la creatività del Mid hanno anticipato l’arte digitale, elettronica e multimediale.
Come scrive Marco Meneguzzo nella nota di presentazione che accompagna l’iniziativa: “Se
prima l’analisi dei meccanismi della visione del gruppo Mid era una novità anche in campo
scientifico, oggi sembra più una sorta di “nostalgia” di un momento di felicità creativa, di
possibilità sperimentali”. Oggi i meccanismi adottati sono chiari e spiegabili a livello
scientifico. Ed è per questo che, messi di fronte a oggetti come questi di Grassi e
Marangoni, ci stupiamo di continuare a stupirci.
24
marzo 2011
Movimenti di luce
Dal 24 marzo al 07 aprile 2011
design
Location
PALOMA
Milano, Via Galvano Fiamma, 12, (Milano)
Milano, Via Galvano Fiamma, 12, (Milano)
Orario di apertura
Apertura settimanale: lunedì-venerdì 10-13 e 14-18
Autore
Curatore