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Vico Calabrò – E i Busato. Un menestrello in stamperia
Mostra di Vico Calabrò, immaginifico autore di tante opere sospese tra storia e sogno, agordino di nascita e vicentino di adozione.
Comunicato stampa
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Durante la recente alluvione a Vicenza la storica Stamperia Busato ha subito il totale allagamento, con gravi perdite e danni. Questo storico tempio dell’arte dove è passato il meglio degli artisti incisori (da Murer a Tono Zancanaro, per citarne solo alcuni), ha poi dovuto affrontare un’odissea burocratica per dimostrare i danni e ricevere i primi fondi. Per aiutare i titolari che da tre generazioni tramandano un’arte antica, 32 giovani artisti hanno lavorato volontariamente a liberare gli ambienti dal fango e ripristinare l’attività.
Uno, in particolare, ha predisposto una tiratura speciale andata subito esaurita. E' Vico Calabrò, immaginifico autore di tante opere sospese tra storia e sogno, agordino di nascita e vicentino di adozione.
All’artista, che ha legato tanta parte della propria creatività alla storica stamperia (nata nel 1946 e tramandata da tre generazioni, dal capostipite Ottorino al nipote Giancarlo), dal 5 marzo al 16 aprile 2011 sarà dedicata una mostra allestita negli spazi di Palazzo Libera, a Villa Lagarina (TN). “Un menestrello in stamperia. Vico Calabrò e i Busato” è un’iniziativa che si colloca nell’ambito del progetto pluriennale ARTELibera. Palazzo Libera per l’Arte contemporanea, curato dalla PROMART – Libera Associazione per la Promozione delle Arti, in collaborazione con il Comune di Villa Lagarina; per l’occasione ha garantito il proprio prezioso contributo il Centro Servizi FABI di Vicenza. In mostra ci saranno le più recenti incisioni dell’artista, a partire dal “Violinista dell'alluvione”, la prima lastra tirata appena il laboratorio dei Busato è tornato agibile. Saranno esposte una trentina di opere.
L'ARTISTA - Vico Calabrò è ritenuto il maggior esperto al mondo della tecnica dell’affresco, tant’è che ha fatto persino parte della commissione italo-giapponese per lo studio degli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni, a Padova.
L'artista è nato ad Agordo (BL) nel 1938, ma risiede da molti anni a Caldogno (VI). Pratica tutte le tecniche di espressione figurativa, realizzando opere ora di trasognata serenità, ora di graffiante ironia e anche di impegno sociale.
Artista discreto e uomo silenzioso, non reclama attenzione e non ne vorrebbe. La sua pratica artistica è fatta essenzialmente di azione. Il grande merito di Calabrò è quello di aver portato avanti lungo tutta la sua vita un compito ovvero la rivalutazione di una tecnica nobile e aurea, prettamente italiana: la pittura 'a fresco', che costituisce una gloria dell’arte italiana. Considerata la più impegnativa fra le tecniche artistiche benché i materiali siano semplicissimi (sabbia, calce, acqua, terre colorate), pone problemi di esecuzione perché esige una prontezza che deve tradursi in quel modo sicuro e risoluto, di cui scrisse il Vasari.
Lo stesso Michelangelo la definì “la pittura degli uomini”, volendo significare che essa impegna al massimo le capacità e le risorse dell’esecutore. Infatti per dipingere ad affresco bisogna avere padronanza del mestiere, abilità e decisione, oltre che capacità di comporre su grandi superfici. Calabrò ha fondato la Casa degli Affreschi e Frescopolis, la città dei frescanti. Si tratta della scuola di affresco nata per sopperire ad una ingiustificata carenza della scuola italiana, con l’obiettivo di diffondere e approfondire la cultura antica che ha reso l’Italia il più grande giacimento d’arte al mondo.
Vico Calabrò è stato anche il deus-ex-machina di Cibiana, paese degli affreschi, che per i suoi 70 anni gli ha conferito la cittadinanza onoraria.
Molta della sua attività lo ha visto anche impegnato a illustrare libri di diversi autori contemporanei, oltre che a collaborare con varie riviste e periodici. In campo incisorio si è formato nella stamperia Busato di Vicenza, dove ha prodotto lastre per litografia e calcografia.
E' autore di dipinti murali, specialmente a fresco, in varie località italiane ed estere (Francia, Germania, Olanda, Giappone, Polonia) e di vetrate, anche in pubbliche istituzioni.
Uno, in particolare, ha predisposto una tiratura speciale andata subito esaurita. E' Vico Calabrò, immaginifico autore di tante opere sospese tra storia e sogno, agordino di nascita e vicentino di adozione.
All’artista, che ha legato tanta parte della propria creatività alla storica stamperia (nata nel 1946 e tramandata da tre generazioni, dal capostipite Ottorino al nipote Giancarlo), dal 5 marzo al 16 aprile 2011 sarà dedicata una mostra allestita negli spazi di Palazzo Libera, a Villa Lagarina (TN). “Un menestrello in stamperia. Vico Calabrò e i Busato” è un’iniziativa che si colloca nell’ambito del progetto pluriennale ARTELibera. Palazzo Libera per l’Arte contemporanea, curato dalla PROMART – Libera Associazione per la Promozione delle Arti, in collaborazione con il Comune di Villa Lagarina; per l’occasione ha garantito il proprio prezioso contributo il Centro Servizi FABI di Vicenza. In mostra ci saranno le più recenti incisioni dell’artista, a partire dal “Violinista dell'alluvione”, la prima lastra tirata appena il laboratorio dei Busato è tornato agibile. Saranno esposte una trentina di opere.
L'ARTISTA - Vico Calabrò è ritenuto il maggior esperto al mondo della tecnica dell’affresco, tant’è che ha fatto persino parte della commissione italo-giapponese per lo studio degli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni, a Padova.
L'artista è nato ad Agordo (BL) nel 1938, ma risiede da molti anni a Caldogno (VI). Pratica tutte le tecniche di espressione figurativa, realizzando opere ora di trasognata serenità, ora di graffiante ironia e anche di impegno sociale.
Artista discreto e uomo silenzioso, non reclama attenzione e non ne vorrebbe. La sua pratica artistica è fatta essenzialmente di azione. Il grande merito di Calabrò è quello di aver portato avanti lungo tutta la sua vita un compito ovvero la rivalutazione di una tecnica nobile e aurea, prettamente italiana: la pittura 'a fresco', che costituisce una gloria dell’arte italiana. Considerata la più impegnativa fra le tecniche artistiche benché i materiali siano semplicissimi (sabbia, calce, acqua, terre colorate), pone problemi di esecuzione perché esige una prontezza che deve tradursi in quel modo sicuro e risoluto, di cui scrisse il Vasari.
Lo stesso Michelangelo la definì “la pittura degli uomini”, volendo significare che essa impegna al massimo le capacità e le risorse dell’esecutore. Infatti per dipingere ad affresco bisogna avere padronanza del mestiere, abilità e decisione, oltre che capacità di comporre su grandi superfici. Calabrò ha fondato la Casa degli Affreschi e Frescopolis, la città dei frescanti. Si tratta della scuola di affresco nata per sopperire ad una ingiustificata carenza della scuola italiana, con l’obiettivo di diffondere e approfondire la cultura antica che ha reso l’Italia il più grande giacimento d’arte al mondo.
Vico Calabrò è stato anche il deus-ex-machina di Cibiana, paese degli affreschi, che per i suoi 70 anni gli ha conferito la cittadinanza onoraria.
Molta della sua attività lo ha visto anche impegnato a illustrare libri di diversi autori contemporanei, oltre che a collaborare con varie riviste e periodici. In campo incisorio si è formato nella stamperia Busato di Vicenza, dove ha prodotto lastre per litografia e calcografia.
E' autore di dipinti murali, specialmente a fresco, in varie località italiane ed estere (Francia, Germania, Olanda, Giappone, Polonia) e di vetrate, anche in pubbliche istituzioni.
05
marzo 2011
Vico Calabrò – E i Busato. Un menestrello in stamperia
Dal 05 marzo al 16 aprile 2011
arte contemporanea
Location
PALAZZO LIBERA
Villa Lagarina, Via Giuseppe Garibaldi, 10, (Trento)
Villa Lagarina, Via Giuseppe Garibaldi, 10, (Trento)
Orario di apertura
martedì - venerdì: 18.00 > 22.00
sabato e domenica: 10.00 > 12.00 | 18.00 > 22.00
Vernissage
5 Marzo 2011, ore 19
Autore