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Karl Haendel / Glenn Sorensen
mostra doppia personale
Comunicato stampa
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Gallery B: “Fiddle the Cooperation” – Karl Haendel
Inaugurazione venerdi 11 marzo 2011 – dalle 19 alle 21,30
Dall’11 marzo al 29 aprile 2011
Il mondo creato da Karl Haendel (New York 1976, vive e lavora a Los Angeles) è espresso dall’uso del disegno, la matita è infatti per l’artista come un traduttore di oggettività da cristallizzare, decodificare e focalizzare. Il disegno è considerato come la scrittura e nell’artista questa esigenza è inestricabilmente combinata alla fotografia, all’osservazione ed allo studio della rappresentazione del mondo contemporaneo in tutte le sue varie componenti: dalle icone di ogni tempo ad oggetti inanimati, dalle foto di famiglia al fumetto, dalla ordinaria quotidianità fino agli eventi storici più rilevanti.
Attraverso un’abilità tecnica, fatta di un tratteggio scrupoloso, Haendel si interroga su come l’interpretazione di ciascuna immagine sia filtrata da fattori culturali, sociali, politici e su come quella stessa immagine possa essere metabolizzata da un osservatore, perdere il suo significato se accostata ad altre o se estraniata dal suo contesto originario. Di qui il titolo “Fiddle the cooperation”, prima personale di Haendel in Italia, un gioco di reciproci slittamenti di senso provocati dalla connessione tra i numerosi lavori in mostra, allestiti senza soluzione di continuità come in un soggettivo flusso di coscienza.
Così un monumentale cavaliere, chiuso nella sua armatura può essere rapportato alla rottura di un guscio d’uovo, in una sorta di relazione tra potere e delicatezza, simbologia maschile e femminile. O ancora il disegno di uno scarabocchio o di elastici accumulati possono simulare ilarità, confusione, astrazione, ma anche una certa violenza, mossa da un gesto impulsivo. La stessa istintività che con un rapido passaggio di grafite cancella parzialmente la figura di Pablo Picasso o spacca in due il sorriso di Barak Obama. La critica sociale è rapportata ad un pungente humor, l’astratto convive con il figurativo, l’intimità di un’esperienza personale è relazionata allo spettacolo della politica. Una catena di significati e di associazioni suggerite dall’artista che lasciano spazio ad altre interpretazioni possibili, senza mai tuttavia intaccare la perfezione e la fedeltà di ogni disegno preso in singola considerazione. Un percorso tra la memoria collettiva ed una realtà relativa, da esplorare attraverso un singolare universo in bianco e nero.
Gallery A: “Geranium Empire” – Glenn Sorensen
Inaugurazione venerdi 11 marzo 2011 – dalle 19 alle 21,30
Dall’11 marzo al 29 aprile 2011
La pittura di Glenn Sorensen (Sydney 1968, vive e lavora in Svezia) rispecchia nei toni l’incontaminata sospensione delle atmosfere nordiche ed il fascino arcano e misterioso del territorio australiano. La combinazione di queste due componenti è espressa con paesaggi evanescenti e particolari isolati del mondo naturale, tratteggiati con una gamma di tonalità chiare, spesso contrastate da piatti fondali neri. Una pittura evocativa e metafisica, volta a ricreare un clima atemporale di attesa, frutto di una tecnica meticolosa che suggerisce un approccio introspettivo ed intimistico. Immagini costruite lentamente, per stratificazioni di colori, con coerenza formale ed eleganza visiva.
Per la sua quarta personale nella galleria Raucci/Santamaria l’artista presenta una serie di ceramiche e di nuovi dipinti di piccolo formato. Il soggetto principale ritratto da Sorensen è il geranio: la pianta, presenza silenziosa e costante della vita domestica, è dipinta dal vero, ritratta con attenzione ad ogni minimo dettaglio che distingue una foglia dall’altra. I rami incrociati, le caratteristiche fronde pelose, cuoriformi o frastagliate e le varie tonalità del verde sono rese con minuzioso realismo ma simultaneamente sembrano isolarsi dal tempo attraverso l’utilizzo dello sfondo nero. Nature morte che esaltano l’unicità di ogni forma vivente e la diversità riscontrabile anche nelle stessa specie.
Una raffigurazione intima bidimensionale che trova la sua plasticità nelle ceramiche, ottenute stratificando i calchi delle foglie dei gerani che adornano lo studio dell’artista. Stampi che, dipinti in nero, smaltati ed accatastati, assumono armoniose forme curvilinee. Il calco di un serpente, ricavato da alcuni rettili del North Carolina negli Stati Uniti, attornia ciascuna scultura creando un ibrido fito-zoomorfo. La figura del serpente, lontana dai significati negativi biblici, arricchisce il sinuoso movimento a spirale che caratterizza le ceramiche. Una tecnica che risale al XVI secolo, ispirata al lavoro del ceramista ed alchimista francese Bernand Palissy, primo ad utilizzare piante ed animali come modelli fossili.
La natura è pietrificata in tutta la sua multiforme autenticità, racchiusa in un microcosmo dall’oscura bellezza.
Inaugurazione venerdi 11 marzo 2011 – dalle 19 alle 21,30
Dall’11 marzo al 29 aprile 2011
Il mondo creato da Karl Haendel (New York 1976, vive e lavora a Los Angeles) è espresso dall’uso del disegno, la matita è infatti per l’artista come un traduttore di oggettività da cristallizzare, decodificare e focalizzare. Il disegno è considerato come la scrittura e nell’artista questa esigenza è inestricabilmente combinata alla fotografia, all’osservazione ed allo studio della rappresentazione del mondo contemporaneo in tutte le sue varie componenti: dalle icone di ogni tempo ad oggetti inanimati, dalle foto di famiglia al fumetto, dalla ordinaria quotidianità fino agli eventi storici più rilevanti.
Attraverso un’abilità tecnica, fatta di un tratteggio scrupoloso, Haendel si interroga su come l’interpretazione di ciascuna immagine sia filtrata da fattori culturali, sociali, politici e su come quella stessa immagine possa essere metabolizzata da un osservatore, perdere il suo significato se accostata ad altre o se estraniata dal suo contesto originario. Di qui il titolo “Fiddle the cooperation”, prima personale di Haendel in Italia, un gioco di reciproci slittamenti di senso provocati dalla connessione tra i numerosi lavori in mostra, allestiti senza soluzione di continuità come in un soggettivo flusso di coscienza.
Così un monumentale cavaliere, chiuso nella sua armatura può essere rapportato alla rottura di un guscio d’uovo, in una sorta di relazione tra potere e delicatezza, simbologia maschile e femminile. O ancora il disegno di uno scarabocchio o di elastici accumulati possono simulare ilarità, confusione, astrazione, ma anche una certa violenza, mossa da un gesto impulsivo. La stessa istintività che con un rapido passaggio di grafite cancella parzialmente la figura di Pablo Picasso o spacca in due il sorriso di Barak Obama. La critica sociale è rapportata ad un pungente humor, l’astratto convive con il figurativo, l’intimità di un’esperienza personale è relazionata allo spettacolo della politica. Una catena di significati e di associazioni suggerite dall’artista che lasciano spazio ad altre interpretazioni possibili, senza mai tuttavia intaccare la perfezione e la fedeltà di ogni disegno preso in singola considerazione. Un percorso tra la memoria collettiva ed una realtà relativa, da esplorare attraverso un singolare universo in bianco e nero.
Gallery A: “Geranium Empire” – Glenn Sorensen
Inaugurazione venerdi 11 marzo 2011 – dalle 19 alle 21,30
Dall’11 marzo al 29 aprile 2011
La pittura di Glenn Sorensen (Sydney 1968, vive e lavora in Svezia) rispecchia nei toni l’incontaminata sospensione delle atmosfere nordiche ed il fascino arcano e misterioso del territorio australiano. La combinazione di queste due componenti è espressa con paesaggi evanescenti e particolari isolati del mondo naturale, tratteggiati con una gamma di tonalità chiare, spesso contrastate da piatti fondali neri. Una pittura evocativa e metafisica, volta a ricreare un clima atemporale di attesa, frutto di una tecnica meticolosa che suggerisce un approccio introspettivo ed intimistico. Immagini costruite lentamente, per stratificazioni di colori, con coerenza formale ed eleganza visiva.
Per la sua quarta personale nella galleria Raucci/Santamaria l’artista presenta una serie di ceramiche e di nuovi dipinti di piccolo formato. Il soggetto principale ritratto da Sorensen è il geranio: la pianta, presenza silenziosa e costante della vita domestica, è dipinta dal vero, ritratta con attenzione ad ogni minimo dettaglio che distingue una foglia dall’altra. I rami incrociati, le caratteristiche fronde pelose, cuoriformi o frastagliate e le varie tonalità del verde sono rese con minuzioso realismo ma simultaneamente sembrano isolarsi dal tempo attraverso l’utilizzo dello sfondo nero. Nature morte che esaltano l’unicità di ogni forma vivente e la diversità riscontrabile anche nelle stessa specie.
Una raffigurazione intima bidimensionale che trova la sua plasticità nelle ceramiche, ottenute stratificando i calchi delle foglie dei gerani che adornano lo studio dell’artista. Stampi che, dipinti in nero, smaltati ed accatastati, assumono armoniose forme curvilinee. Il calco di un serpente, ricavato da alcuni rettili del North Carolina negli Stati Uniti, attornia ciascuna scultura creando un ibrido fito-zoomorfo. La figura del serpente, lontana dai significati negativi biblici, arricchisce il sinuoso movimento a spirale che caratterizza le ceramiche. Una tecnica che risale al XVI secolo, ispirata al lavoro del ceramista ed alchimista francese Bernand Palissy, primo ad utilizzare piante ed animali come modelli fossili.
La natura è pietrificata in tutta la sua multiforme autenticità, racchiusa in un microcosmo dall’oscura bellezza.
11
marzo 2011
Karl Haendel / Glenn Sorensen
Dall'undici marzo al 29 aprile 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA RAUCCI/SANTAMARIA
Napoli, Corso Amedeo Di Savoia Duca D'aosta, 190, (Napoli)
Napoli, Corso Amedeo Di Savoia Duca D'aosta, 190, (Napoli)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 11-13.30 e 15-18.30
Vernissage
11 Marzo 2011, dalle ore 19.00 alle 21.30
Autore