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Antonio Scarioni – Lascaux
La serie è composta da una quindicina di opere informali degli anni ’80 e ’90.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria Gabriele Cappelletti Arte moderna e contemporanea è lieta di presentare la personale di Antonio Scarioni Lascaux dal 3 al 19 marzo 2011.
Una quindicina di opere scelte degli anni 80 e 90. Dipinti informali, fatti di “macule e fusioni”, che portano il titolo di Lascaux, dal nome della marca di colore acrilico utilizzato.
Una selezione dei lavori dai toni scuri e raffinati, di grandi e medie dimensioni, in cui la materia e il pigmento si fanno unica forma possibile.
Ricordando Tápies, Scarioni indaga il regno della natura, alla quale si avvicina con personale riserbo e pudore.
Tra le opere in mostra emerge l’Omaggio a Rotella, in ricordo dell’amicizia che legava i due artisti, in cui, al posto dell’accumulo e degli strappi del décollage, troviamo la stratificazione del colore.
Antonio Scarioni nasce ad Abbiategrasso nel 1941.
Frequenta l’Accademia di Brera e gli studi di Attilio Milani e Pietro Plescan.
Dal 1970 si dedica al collage, alla fotografia e alla serigrafia, innovando alcune fasi del processo serigrafico in campo industriale.
Comincia ad esporre nel ’71, presentato da Dino Buzzati.
Negli anni 90 l’amicizia con Mimmo Rotella, Max Kuatty e Pierre Restany lo spinge a concentrarsi sul metodo del riporto, del calco e dello stacco.
Prendono avvio i suoi cicli di tele smaterializzate da bagni di coloranti vegetali e chimici. Realizza alcune sculture.
Nel ’98 espone con Rotella e Kuatty con un testo di Restany.
In quello stesso anno, Scarioni indaga la fluidodinamica dei colori. Una ricerca che è perfezionata col nome di “smaterie” con la collaborazione critica di Tommaso Trini.
Una quindicina di opere scelte degli anni 80 e 90. Dipinti informali, fatti di “macule e fusioni”, che portano il titolo di Lascaux, dal nome della marca di colore acrilico utilizzato.
Una selezione dei lavori dai toni scuri e raffinati, di grandi e medie dimensioni, in cui la materia e il pigmento si fanno unica forma possibile.
Ricordando Tápies, Scarioni indaga il regno della natura, alla quale si avvicina con personale riserbo e pudore.
Tra le opere in mostra emerge l’Omaggio a Rotella, in ricordo dell’amicizia che legava i due artisti, in cui, al posto dell’accumulo e degli strappi del décollage, troviamo la stratificazione del colore.
Antonio Scarioni nasce ad Abbiategrasso nel 1941.
Frequenta l’Accademia di Brera e gli studi di Attilio Milani e Pietro Plescan.
Dal 1970 si dedica al collage, alla fotografia e alla serigrafia, innovando alcune fasi del processo serigrafico in campo industriale.
Comincia ad esporre nel ’71, presentato da Dino Buzzati.
Negli anni 90 l’amicizia con Mimmo Rotella, Max Kuatty e Pierre Restany lo spinge a concentrarsi sul metodo del riporto, del calco e dello stacco.
Prendono avvio i suoi cicli di tele smaterializzate da bagni di coloranti vegetali e chimici. Realizza alcune sculture.
Nel ’98 espone con Rotella e Kuatty con un testo di Restany.
In quello stesso anno, Scarioni indaga la fluidodinamica dei colori. Una ricerca che è perfezionata col nome di “smaterie” con la collaborazione critica di Tommaso Trini.
03
marzo 2011
Antonio Scarioni – Lascaux
Dal 03 al 19 marzo 2011
arte contemporanea
Location
GABRIELE CAPPELLETTI ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Milano, Via Brera, 4, (Milano)
Milano, Via Brera, 4, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10-13 e 15-19
Vernissage
3 Marzo 2011, ore 18.30
Autore
Curatore