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Filippo Falaguasta – Autocommissione
mostra personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
FILIPPO FALAGUASTA
Autocommissione
Le opere dal 2001 al 2011
Dopo
l’esperienza
del
Service
Offered,
Filippo
Falaguasta
decide
di
“auto-‐
commissionarsi”
delle
opere.
L’artista,
proponendo
un
Artefatto,
rimette
in
luce
l’importanza
storica
dell’opera
d’arte
e,
soprattutto,
la
storia
dell’
“operare”.
E
lo
fa
nella
maniera
più
originale.
Falaguasta
riprende
materiali,
tecniche
e
soggetti
appartenenti
ormai
a
un
mondo
che
sembra
obsoleto.
Le
sue
opere
sono
caratterizzate
da
una
storia,
quella
della
vera
e
propria
realizzazione
da
parte
del
pittore.
Ed
è
una
storia
che
profuma
ancora
di
arte,
quella
vera
e
autentica.
Sono
quadri
da
apprezzare
col
tatto
oltre
che
con
la
vista.
La
consistenza
e
i
colori
delle
superfici
ricordano
il
porfido,
il
marmo,
la
pietra
d’Istria,
l’ardesia,
il
granito
piuttosto
che
i
saligni
o
il
peperigno.
I
quadri,
guardati
da
vicino
e
con
«distinctess-‐of-‐vision»,
sembrano
sculture:
ogni
punto
ha
un
colore
diverso
e
una
leggera
pellicola
cristallina
conferisce
una
luminescenza
quasi
metallica.
La
tecnica
dominante
è
quella
dell’affresco.
Falaguasta
lavora
rigorosamente
su
calce
fresca,
che
continuamente
deve
essere
bagnata
fino
alla
fine
dell’operazione
per
assicurare
la
buona
permanenza
dei
pigmenti.
È
un
processo
chimico
e
mentale
attraverso
il
quale
l’opera
acquisisce
vita
eterna.
Ora,
il
ruolo
che
svolge
il
processo
in
sé,
diventa
principale
per
la
completezza
e
la
ricchezza
fenomenica
dell’opera.
Falaguasta
non
usa
solo
pennelli
ma
spatole
e
altri
strumenti
presi
in
prestito
dal
lavoro
edilizio.
Nel
corso
della
realizzazione
del
quadro
ogni
qualsiasi
nuovo
intervento
riorganizza
i
precedenti
modificandone
l’effetto
complessivo.
Ad
ogni
nuovo
tocco
l’artista
ha
di
fronte
a
sé
una
nuova
situazione.
Ed
ecco
che
l’opera
diventa
un
processo
non
solo
visivo,
ma
anche
muscolare
e
mentale,
frutto
di
un
lungo
travaglio
in
cui
il
caos
(o
vuoto)
iniziale
della
tela
affronta
un
continuo
sviluppo,
un
continuo
riassestamento
in
una
dimensione
progressiva
di
riformulazione
e
scoperta
di
forme.
Osservato
in
questo
modo,
il
lavoro
di
Falaguasta
degli
ultimi
10
anni
(che
comprende
un’ottantina
di
pezzi)
appare
come
l’episodio
di
una
performance
sempre
in
movimento.
S.L.
Autocommissione
Le opere dal 2001 al 2011
Dopo
l’esperienza
del
Service
Offered,
Filippo
Falaguasta
decide
di
“auto-‐
commissionarsi”
delle
opere.
L’artista,
proponendo
un
Artefatto,
rimette
in
luce
l’importanza
storica
dell’opera
d’arte
e,
soprattutto,
la
storia
dell’
“operare”.
E
lo
fa
nella
maniera
più
originale.
Falaguasta
riprende
materiali,
tecniche
e
soggetti
appartenenti
ormai
a
un
mondo
che
sembra
obsoleto.
Le
sue
opere
sono
caratterizzate
da
una
storia,
quella
della
vera
e
propria
realizzazione
da
parte
del
pittore.
Ed
è
una
storia
che
profuma
ancora
di
arte,
quella
vera
e
autentica.
Sono
quadri
da
apprezzare
col
tatto
oltre
che
con
la
vista.
La
consistenza
e
i
colori
delle
superfici
ricordano
il
porfido,
il
marmo,
la
pietra
d’Istria,
l’ardesia,
il
granito
piuttosto
che
i
saligni
o
il
peperigno.
I
quadri,
guardati
da
vicino
e
con
«distinctess-‐of-‐vision»,
sembrano
sculture:
ogni
punto
ha
un
colore
diverso
e
una
leggera
pellicola
cristallina
conferisce
una
luminescenza
quasi
metallica.
La
tecnica
dominante
è
quella
dell’affresco.
Falaguasta
lavora
rigorosamente
su
calce
fresca,
che
continuamente
deve
essere
bagnata
fino
alla
fine
dell’operazione
per
assicurare
la
buona
permanenza
dei
pigmenti.
È
un
processo
chimico
e
mentale
attraverso
il
quale
l’opera
acquisisce
vita
eterna.
Ora,
il
ruolo
che
svolge
il
processo
in
sé,
diventa
principale
per
la
completezza
e
la
ricchezza
fenomenica
dell’opera.
Falaguasta
non
usa
solo
pennelli
ma
spatole
e
altri
strumenti
presi
in
prestito
dal
lavoro
edilizio.
Nel
corso
della
realizzazione
del
quadro
ogni
qualsiasi
nuovo
intervento
riorganizza
i
precedenti
modificandone
l’effetto
complessivo.
Ad
ogni
nuovo
tocco
l’artista
ha
di
fronte
a
sé
una
nuova
situazione.
Ed
ecco
che
l’opera
diventa
un
processo
non
solo
visivo,
ma
anche
muscolare
e
mentale,
frutto
di
un
lungo
travaglio
in
cui
il
caos
(o
vuoto)
iniziale
della
tela
affronta
un
continuo
sviluppo,
un
continuo
riassestamento
in
una
dimensione
progressiva
di
riformulazione
e
scoperta
di
forme.
Osservato
in
questo
modo,
il
lavoro
di
Falaguasta
degli
ultimi
10
anni
(che
comprende
un’ottantina
di
pezzi)
appare
come
l’episodio
di
una
performance
sempre
in
movimento.
S.L.
03
marzo 2011
Filippo Falaguasta – Autocommissione
Dal 03 al 10 marzo 2011
arte contemporanea
Location
EX ORATORIO DELLA CONFRATERNITA DELLA PASSIONE – BASILICA DI SANT’AMBROGIO
Milano, Piazza Sant'ambrogio, (Milano)
Milano, Piazza Sant'ambrogio, (Milano)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 15 alle 19.30
Vernissage
3 Marzo 2011, ore 18.00
Autore