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L’arte di rivelare l’arte: Il caso Jef Cornelis #10
Ciclo di incontri e proiezioni dedicati ai documentari di Jef Cornelis a cura di Francesco Bernardelli
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L'arte di rivelare l’arte: Il caso Jef Cornelis
Sabato 26 febbraio, Teatro ore 17
Ciclo di incontri e proiezioni dedicati ai documentari di Jef Cornelis
a cura di Francesco Bernardelli
XXXIII Biennale d'arte di Venezia (1966)
Documenta 5 (1972)
L'edizione segnata dalle presenze cinetiche e optical (nonché da Lucio Fontana) della grande Biennale d'arte veneziana e la vasta mostra internazionale di documenta 5 di Kassel (1972), diretta da Harald Szeemann (1933 - 2005). Presentazione critica a cura di Maria Teresa Roberto.
Ingresso gratuito
XXXIII Biennale d'arte di Venezia (1966)
bianco e nero, sonoro, 24'11"
La Biennale di Venezia del 1966 ebbe, in qualche maniera, un aspetto simile quasi ad un ritorno all'ordine e a un rigore di tipo scientifico-razionalista. Sicuramente uno dei segnali più forti e finalmente visibili era l'emergere dell'arte cinetica e programmata, e delle tendenze optical. Negli spazi espositivi presso i Giardini grande rilievo ebbero le installazioni dell'artista argentino Julio Le Parc, che ricevette anche il gran premio per la pittura, così come il lavoro del venezuelano Raphael Soto. Il francese Etienne Martin ricevette invece il gran premio per la scultura. Fra le partecipazioni italiane, significative le presenze di Lucio Fontana (anch'egli premiato, per la pittura) così come Alberto Viani (ugualmente premiato, per la scultura). Fu segnalato (con un premio internazionale - della David E.Bright Foundation) inoltre anche un giovanissimo Martial Raysse. Importanti le sezioni dedicate a pittori come Burri, Castellani, Del Pezzo, Dorazio, Munari. Le retrospettive storiche offrirono l'occasione per importanti omaggi ad Umberto Boccioni, a Giorgio Morandi e agli "Aspetti del primo astrattismo italiano". Particolarmente significativa poi la continua collaborazione del grande architetto Carlo Scarpa che, proprio quell'anno, si fece ammirare per la collaborazione nell'allestimento di Lucio Fontana.
Documenta 5 (1972)
colore - bianco e nero, sonoro, 53'19"
Dedicato a una delle edizioni fra le più celebri della grande esposizione internazionale d'arte, nata in Germania nel secondo dopoguerra (la quinta edizione della documenta di Kassel, tenutasi nell'estate del 1972), il documentario offre un reportage di prim'ordine non soltanto per la qualità e la straordinarietà delle testimonianze di artisti e critici raccolte, ma si pone in termini di pregnante riflessione e riconsiderazione delle vaste implicazioni coinvolte in un simile evento e del suo contesto.
Supervisionata e diretta da Harald Szeemann, reduce da anni di mostre già fortemente originali ed innovative presentate a Berna (dove era stato direttore della Kunsthalle dal 1961 al 1969), la mostra internazionale di Kassel rappresentò una particolare situazione e punto di svolta nel rapporto che gli artisti e l'arte di ricerca (o d'avanguardia - come si diceva al tempo) di quegli anni cominciavano ad intrattenere con le istituzioni museali. Ovviamente anche le contraddittorie, ma significative, conseguenze di carattere economico, politico e mediatico di un simile evento per una piccola città come Kassel entrano a fare parte delle riflessioni raccolte nel documentario.
Il potenziale esplosivo, quasi, e la novità rappresentate da nuove ed inedite forme d'arte vennero raccolte, individuate, catalogate e quindi descritte sociologicamente come materiale artistico da un lato - secondo una complessa e articolata griglia critica, fra cui la nota definizione delle "mitologie individuali" - con il corrispettivo emergere di una nuova e più ampia responsabilità critica e curatoriale dall'altro lato.
Al medesimo tempo, proprio la figura e il ruolo del curatore comincia ad assumere una presenza quasi "demiurgica", mentre una parte degli artisti, constatando la trasformazione oramai in atto, si poneva in contrapposizione dialettica - e dunque in aperta contestazione.
Lo sguardo attento di Cornelis si concentra non solo sulle tendenze e i trend emersi in quegli anni (dall'Iperrealismo, al Kitsch, all'Arte Concettuale, alle tendenze analitico-linguistiche di Art & Language, fino all'Azionismo viennese e a Hermann Nitsch, o ancora a figure di complessa e critica attività come Joseph Beuys, Marcel Broodthaers o Daniel Buren, e molti altri), ma offre una capacità d'analisi approfondita in grado di leggere ed analizzare la dimensione più vasta e generale del grande evento dei "cento giorni". Il diretto e forte coinvolgimento personale di Cornelis nei confronti di una scena artistica così in rapida trasformazione, dopo l'esperienza di Kassel '72, lo spinse in realtà ad allontanare i suoi interessi culturali, rivolgendoli in altre direzioni, e solamente dal 1984/'85 il regista cominciò a ritornare e a dedicarsi nuovamente ai rinnovati e trasformati scenari dell'arte contemporanea.
Ufficio Stampa Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
T. +39.011.9565209 – 211 F. +39.011.9565231 C. +39.3387865367
E. press@castellodirivoli.org, s.bertalot@castellodirivoli.org
REGIONE PIEMONTE FONDAZIONE CRT CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI TORINO CITTA’ DI TORINO UNICREDIT
L'arte di rivelare l’arte: Il caso Jef Cornelis
Prossimi appuntamenti
Sabato 26 febbraio, ore 17
Presentazione di Maria Teresa Roberto e Francesco Bernardelli
XXXIII Biennale d'arte di Venezia (1966), 24'11"
Documenta V (1972), 53'19"
La grande mostra internazionale documenta 5 di Kassel (1972), diretta da Harald Szeemann.
Ingresso gratuito
Sabato 5 marzo, ore 18
Sonsbeek. Buiten de Perken (Sonsbeek. Fuori dei confini) (1971), 46'03"
La prima importante mostra con interventi ambientali e di Land art in Europa, tenutasi ad Arnhem, Olanda, nel 1971.
Ingresso gratuito
Sabato 26 marzo, ore 17
Presentazione di Francesca Comisso e Francesco Bernardelli
Documenta 4 (1968), 53'40"
Caratterizzata da una forte presenza di pittura astratta e di tendenze Color-field e di Arte cinetica e programmata, nonché di Pop Art, la grande esposizione offrì un’ampia finestra alle recenti tendenze americane.
Richard Hamilton, 15 mei-28 juni 1970 (1970), 5'30"
Reportage tratto dalla personale tenuta dal celebre artista inglese al Van Abbemuseum di Eindhoven, Olanda, fra il 15 maggio e il 28 giugno 1970.
Ingresso gratuito
Sabato 2 aprile, ore 16
conferenza di Koen Brams Marcel Broodthaers, taped (Marcel Broodthaers, registrato)
ore 17
Marcel Broodthaers °1924 (1972), 5'06"
Marcel Broodthaers: Musée d’art du XVIIe siècle (1969), 4'58"
Incontri ravvicinati con il più singolare e visionario artista belga, figura di svolta delle ricerche artistiche dei tardi anni '60, visto e raccontato in occasione di alcune importanti esposizioni.
Documenta 5 (1972), 53'19"
Ingresso gratuito
Sabato 16 aprile, ore 17
Presentazione di Maria Teresa Roberto e Francesco Bernardelli
Een openbaar bad voor Münster (Un bagno pubblico per Münster) (1987), 40'
La vasta ed epocale esposizione – a cura di Kasper König e Klaus Bussmann - a cadenza decennale della città di Münster, Germania, nella sua seconda incarnazione.
Spaziergaenger mit Hund (Passante con cane) - Sonsbeek 86 (1986), 30'18"
Una nuova grande mostra - a cura di Saskia Bos - nel parco di Sonsbeek (Olanda), alla metà degli anni Ottanta, nel mutato clima del decennio.
Ingresso gratuito
Sabato 30 aprile, ore 17
LITTLE SPARTA, et in Arcadia ego (1988), 41'45"
Ian Hamilton Finlay e il suo giardino/opera d’arte totale.
Ingresso gratuito
Sabato 7 maggio, ore 17
Martial Raysse (1967), 13'55"
e una selezione dei suoi cortometraggi (1966 - 1976) 50’ circa
Omaggio a una delle figure più singolari e Pop fra i celebri Nouveaux Réalistes.
Les Vacances de Monsieur Mag (1993), 59'
Uno sguardo a tutto campo sull'opera ed i lavori di René Magritte.
Ingresso gratuito
Sabato 14 maggio, ore 17
Ouverture. Castello di Rivoli (1985), 30'
La celebre esposizione che inaugurò l'attività del Museo d'arte contemporanea, presentata dal suo primo direttore - Rudi Fuchs.
Pau Brasil: Je vindt niet, wat je zoek (Tu non trovi quel che cerchi) (1992), 57'14"
I nuovi scenari e la progressiva scoperta di un'importante scena artistica: il Brasile.
Ingresso gratuito
Sabato 21 maggio, ore 16
De langste dag (Il giorno più lungo) (1986) Parte 1 + 2, 180’ circa
Il grande progetto di Initiatief ’86 a Ghent, che comprendeva la celebre mostra nelle abitazioni della città Chambres d'amis curata da Jan Hoet. Registrazioni tratte dalla “diretta” del giorno di inaugurazione (21 giugno 1986).
Ingresso gratuito
Sabato 26 febbraio, Teatro ore 17
Ciclo di incontri e proiezioni dedicati ai documentari di Jef Cornelis
a cura di Francesco Bernardelli
XXXIII Biennale d'arte di Venezia (1966)
Documenta 5 (1972)
L'edizione segnata dalle presenze cinetiche e optical (nonché da Lucio Fontana) della grande Biennale d'arte veneziana e la vasta mostra internazionale di documenta 5 di Kassel (1972), diretta da Harald Szeemann (1933 - 2005). Presentazione critica a cura di Maria Teresa Roberto.
Ingresso gratuito
XXXIII Biennale d'arte di Venezia (1966)
bianco e nero, sonoro, 24'11"
La Biennale di Venezia del 1966 ebbe, in qualche maniera, un aspetto simile quasi ad un ritorno all'ordine e a un rigore di tipo scientifico-razionalista. Sicuramente uno dei segnali più forti e finalmente visibili era l'emergere dell'arte cinetica e programmata, e delle tendenze optical. Negli spazi espositivi presso i Giardini grande rilievo ebbero le installazioni dell'artista argentino Julio Le Parc, che ricevette anche il gran premio per la pittura, così come il lavoro del venezuelano Raphael Soto. Il francese Etienne Martin ricevette invece il gran premio per la scultura. Fra le partecipazioni italiane, significative le presenze di Lucio Fontana (anch'egli premiato, per la pittura) così come Alberto Viani (ugualmente premiato, per la scultura). Fu segnalato (con un premio internazionale - della David E.Bright Foundation) inoltre anche un giovanissimo Martial Raysse. Importanti le sezioni dedicate a pittori come Burri, Castellani, Del Pezzo, Dorazio, Munari. Le retrospettive storiche offrirono l'occasione per importanti omaggi ad Umberto Boccioni, a Giorgio Morandi e agli "Aspetti del primo astrattismo italiano". Particolarmente significativa poi la continua collaborazione del grande architetto Carlo Scarpa che, proprio quell'anno, si fece ammirare per la collaborazione nell'allestimento di Lucio Fontana.
Documenta 5 (1972)
colore - bianco e nero, sonoro, 53'19"
Dedicato a una delle edizioni fra le più celebri della grande esposizione internazionale d'arte, nata in Germania nel secondo dopoguerra (la quinta edizione della documenta di Kassel, tenutasi nell'estate del 1972), il documentario offre un reportage di prim'ordine non soltanto per la qualità e la straordinarietà delle testimonianze di artisti e critici raccolte, ma si pone in termini di pregnante riflessione e riconsiderazione delle vaste implicazioni coinvolte in un simile evento e del suo contesto.
Supervisionata e diretta da Harald Szeemann, reduce da anni di mostre già fortemente originali ed innovative presentate a Berna (dove era stato direttore della Kunsthalle dal 1961 al 1969), la mostra internazionale di Kassel rappresentò una particolare situazione e punto di svolta nel rapporto che gli artisti e l'arte di ricerca (o d'avanguardia - come si diceva al tempo) di quegli anni cominciavano ad intrattenere con le istituzioni museali. Ovviamente anche le contraddittorie, ma significative, conseguenze di carattere economico, politico e mediatico di un simile evento per una piccola città come Kassel entrano a fare parte delle riflessioni raccolte nel documentario.
Il potenziale esplosivo, quasi, e la novità rappresentate da nuove ed inedite forme d'arte vennero raccolte, individuate, catalogate e quindi descritte sociologicamente come materiale artistico da un lato - secondo una complessa e articolata griglia critica, fra cui la nota definizione delle "mitologie individuali" - con il corrispettivo emergere di una nuova e più ampia responsabilità critica e curatoriale dall'altro lato.
Al medesimo tempo, proprio la figura e il ruolo del curatore comincia ad assumere una presenza quasi "demiurgica", mentre una parte degli artisti, constatando la trasformazione oramai in atto, si poneva in contrapposizione dialettica - e dunque in aperta contestazione.
Lo sguardo attento di Cornelis si concentra non solo sulle tendenze e i trend emersi in quegli anni (dall'Iperrealismo, al Kitsch, all'Arte Concettuale, alle tendenze analitico-linguistiche di Art & Language, fino all'Azionismo viennese e a Hermann Nitsch, o ancora a figure di complessa e critica attività come Joseph Beuys, Marcel Broodthaers o Daniel Buren, e molti altri), ma offre una capacità d'analisi approfondita in grado di leggere ed analizzare la dimensione più vasta e generale del grande evento dei "cento giorni". Il diretto e forte coinvolgimento personale di Cornelis nei confronti di una scena artistica così in rapida trasformazione, dopo l'esperienza di Kassel '72, lo spinse in realtà ad allontanare i suoi interessi culturali, rivolgendoli in altre direzioni, e solamente dal 1984/'85 il regista cominciò a ritornare e a dedicarsi nuovamente ai rinnovati e trasformati scenari dell'arte contemporanea.
Ufficio Stampa Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
T. +39.011.9565209 – 211 F. +39.011.9565231 C. +39.3387865367
E. press@castellodirivoli.org, s.bertalot@castellodirivoli.org
REGIONE PIEMONTE FONDAZIONE CRT CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI TORINO CITTA’ DI TORINO UNICREDIT
L'arte di rivelare l’arte: Il caso Jef Cornelis
Prossimi appuntamenti
Sabato 26 febbraio, ore 17
Presentazione di Maria Teresa Roberto e Francesco Bernardelli
XXXIII Biennale d'arte di Venezia (1966), 24'11"
Documenta V (1972), 53'19"
La grande mostra internazionale documenta 5 di Kassel (1972), diretta da Harald Szeemann.
Ingresso gratuito
Sabato 5 marzo, ore 18
Sonsbeek. Buiten de Perken (Sonsbeek. Fuori dei confini) (1971), 46'03"
La prima importante mostra con interventi ambientali e di Land art in Europa, tenutasi ad Arnhem, Olanda, nel 1971.
Ingresso gratuito
Sabato 26 marzo, ore 17
Presentazione di Francesca Comisso e Francesco Bernardelli
Documenta 4 (1968), 53'40"
Caratterizzata da una forte presenza di pittura astratta e di tendenze Color-field e di Arte cinetica e programmata, nonché di Pop Art, la grande esposizione offrì un’ampia finestra alle recenti tendenze americane.
Richard Hamilton, 15 mei-28 juni 1970 (1970), 5'30"
Reportage tratto dalla personale tenuta dal celebre artista inglese al Van Abbemuseum di Eindhoven, Olanda, fra il 15 maggio e il 28 giugno 1970.
Ingresso gratuito
Sabato 2 aprile, ore 16
conferenza di Koen Brams Marcel Broodthaers, taped (Marcel Broodthaers, registrato)
ore 17
Marcel Broodthaers °1924 (1972), 5'06"
Marcel Broodthaers: Musée d’art du XVIIe siècle (1969), 4'58"
Incontri ravvicinati con il più singolare e visionario artista belga, figura di svolta delle ricerche artistiche dei tardi anni '60, visto e raccontato in occasione di alcune importanti esposizioni.
Documenta 5 (1972), 53'19"
Ingresso gratuito
Sabato 16 aprile, ore 17
Presentazione di Maria Teresa Roberto e Francesco Bernardelli
Een openbaar bad voor Münster (Un bagno pubblico per Münster) (1987), 40'
La vasta ed epocale esposizione – a cura di Kasper König e Klaus Bussmann - a cadenza decennale della città di Münster, Germania, nella sua seconda incarnazione.
Spaziergaenger mit Hund (Passante con cane) - Sonsbeek 86 (1986), 30'18"
Una nuova grande mostra - a cura di Saskia Bos - nel parco di Sonsbeek (Olanda), alla metà degli anni Ottanta, nel mutato clima del decennio.
Ingresso gratuito
Sabato 30 aprile, ore 17
LITTLE SPARTA, et in Arcadia ego (1988), 41'45"
Ian Hamilton Finlay e il suo giardino/opera d’arte totale.
Ingresso gratuito
Sabato 7 maggio, ore 17
Martial Raysse (1967), 13'55"
e una selezione dei suoi cortometraggi (1966 - 1976) 50’ circa
Omaggio a una delle figure più singolari e Pop fra i celebri Nouveaux Réalistes.
Les Vacances de Monsieur Mag (1993), 59'
Uno sguardo a tutto campo sull'opera ed i lavori di René Magritte.
Ingresso gratuito
Sabato 14 maggio, ore 17
Ouverture. Castello di Rivoli (1985), 30'
La celebre esposizione che inaugurò l'attività del Museo d'arte contemporanea, presentata dal suo primo direttore - Rudi Fuchs.
Pau Brasil: Je vindt niet, wat je zoek (Tu non trovi quel che cerchi) (1992), 57'14"
I nuovi scenari e la progressiva scoperta di un'importante scena artistica: il Brasile.
Ingresso gratuito
Sabato 21 maggio, ore 16
De langste dag (Il giorno più lungo) (1986) Parte 1 + 2, 180’ circa
Il grande progetto di Initiatief ’86 a Ghent, che comprendeva la celebre mostra nelle abitazioni della città Chambres d'amis curata da Jan Hoet. Registrazioni tratte dalla “diretta” del giorno di inaugurazione (21 giugno 1986).
Ingresso gratuito
21
maggio 2011
L’arte di rivelare l’arte: Il caso Jef Cornelis #10
21 maggio 2011
incontro - conferenza
Location
CASTELLO DI RIVOLI – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA
Rivoli, Piazza Mafalda Di Savoia, (Torino)
Rivoli, Piazza Mafalda Di Savoia, (Torino)
Vernissage
21 Maggio 2011, ore 16 Teatro
Curatore