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Regina Margherita. Il mito della modernità nella Napoli postunitaria
In occasione delle celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, Napoli ricorda il mito della Regina Margherita dedicandole una mostra presso il Palazzo Reale; luogo che ella stessa scelse per dare i natali a suo figlio Vittorio Emanuele III.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Fu detta la regina dei poeti, a lei fu dedicata la famosa pizza tricolore che ancora oggi porta il suo nome, ma prima di ogni cosa, Margherita fu la prima regina d’Italia.
In occasione delle celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, Napoli ricorda il mito della Regina Margherita dedicandole una mostra presso il Palazzo Reale; luogo che ella stessa scelse per dare i natali a suo figlio Vittorio Emanuele III.
L’evento “Regina Margherita. Il mito della modernità nella Napoli postunitaria”, posto sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, è ideato e organizzato dalla Fondazione DNArt in collaborazione con la Direzione regionale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e l’Assessorato Regionale alla Cultura della Campania.
La mostra avrà itineranza nazionale, dopo Napoli si trasferirà presso la Villa Reale di Monza, luogo in cui fu assassinato Umberto I, per poi concludersi al Palazzo Reale di Torino, situato in prossimità del Palazzo Chiablese dove nacque la Regina Margherita.
Cento opere, dipinti in maggioranza ma anche sculture, documenti, arredi e un catalogo comprendente contributi di storici e studiosi compongono l’esposizione.
Tra queste opere d’arte sono presenti i busti in marmo di Vincenzo Vela, le scene risorgimentali dei quadri di Gerolamo e Domenico Induno e Francesco Hayez, Ippolito Caffi, il celebre ritratto della regina di Michele Gordigiani.
Il verismo con Morbelli, Longoni, Toma, Vigliardi, Gnoli, Pantini, De Nettise infine l’apoteosi del liberty con Grosso, Previati, Segantini, Sartorio e Chini.
Sono presenti documenti come la Costituzione borbonica, le schede del plebiscito di Napoli, lo Statuto Albertino.
E ancora abiti e uniformi come il vestito ricamato in oro del matrimonio di Margherita della Real Casa Savoia, le uniformi dei corazzieri, lo studio di Umberto I e il salotto della musica di Margherita.
Il cuore scenografico della mostra è rappresentato dalla ricostruzione della tavolata per il pranzo di rappresentanza composto da 24 posti con servizi da tavola originali provenienti dalle collezioni del Quirinale.
La Regina Margherita fu strettamente legata a Napoli e al Palazzo Reale, in quanto in questi luoghi si realizzarono eventi significativi come la nascita del figlio Vittorio Emanuele II, futuro re d’Italia nel 1869; la realizzazione della lotteria per aiutare le persone colpite dal terremoto nel 1872, l’attentato alla vita del marito Re Umberto I nel 1878 e infine la creazione della pizza “Margherita” nel 1889.
La mostra racconta la Regina non solo negli aspetti della sua vita, ma anche come simbolo di una Italia che cambia nel nome della modernità e del progresso, di cui Margherita diventerà icona popolare. Sono ripercorse le tappe fondamentali della sua vita che raccontano, al contempo, la storia di una nazione: dal matrimonio con Umberto e il suo ruolo nell'acquisizione del consenso della monarchia, alla nascita del figlio, dall'attentato di Passanante e dalle crisi di un paese in rapida unificazione, allo svilupparsi del gusto "margherita" nella moda e nella società, dal mecenatismo culturale nelle arti al forte interesse per le questioni sociali femminili, per l'alfabetizzazione.
In occasione delle celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, Napoli ricorda il mito della Regina Margherita dedicandole una mostra presso il Palazzo Reale; luogo che ella stessa scelse per dare i natali a suo figlio Vittorio Emanuele III.
L’evento “Regina Margherita. Il mito della modernità nella Napoli postunitaria”, posto sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, è ideato e organizzato dalla Fondazione DNArt in collaborazione con la Direzione regionale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e l’Assessorato Regionale alla Cultura della Campania.
La mostra avrà itineranza nazionale, dopo Napoli si trasferirà presso la Villa Reale di Monza, luogo in cui fu assassinato Umberto I, per poi concludersi al Palazzo Reale di Torino, situato in prossimità del Palazzo Chiablese dove nacque la Regina Margherita.
Cento opere, dipinti in maggioranza ma anche sculture, documenti, arredi e un catalogo comprendente contributi di storici e studiosi compongono l’esposizione.
Tra queste opere d’arte sono presenti i busti in marmo di Vincenzo Vela, le scene risorgimentali dei quadri di Gerolamo e Domenico Induno e Francesco Hayez, Ippolito Caffi, il celebre ritratto della regina di Michele Gordigiani.
Il verismo con Morbelli, Longoni, Toma, Vigliardi, Gnoli, Pantini, De Nettise infine l’apoteosi del liberty con Grosso, Previati, Segantini, Sartorio e Chini.
Sono presenti documenti come la Costituzione borbonica, le schede del plebiscito di Napoli, lo Statuto Albertino.
E ancora abiti e uniformi come il vestito ricamato in oro del matrimonio di Margherita della Real Casa Savoia, le uniformi dei corazzieri, lo studio di Umberto I e il salotto della musica di Margherita.
Il cuore scenografico della mostra è rappresentato dalla ricostruzione della tavolata per il pranzo di rappresentanza composto da 24 posti con servizi da tavola originali provenienti dalle collezioni del Quirinale.
La Regina Margherita fu strettamente legata a Napoli e al Palazzo Reale, in quanto in questi luoghi si realizzarono eventi significativi come la nascita del figlio Vittorio Emanuele II, futuro re d’Italia nel 1869; la realizzazione della lotteria per aiutare le persone colpite dal terremoto nel 1872, l’attentato alla vita del marito Re Umberto I nel 1878 e infine la creazione della pizza “Margherita” nel 1889.
La mostra racconta la Regina non solo negli aspetti della sua vita, ma anche come simbolo di una Italia che cambia nel nome della modernità e del progresso, di cui Margherita diventerà icona popolare. Sono ripercorse le tappe fondamentali della sua vita che raccontano, al contempo, la storia di una nazione: dal matrimonio con Umberto e il suo ruolo nell'acquisizione del consenso della monarchia, alla nascita del figlio, dall'attentato di Passanante e dalle crisi di un paese in rapida unificazione, allo svilupparsi del gusto "margherita" nella moda e nella società, dal mecenatismo culturale nelle arti al forte interesse per le questioni sociali femminili, per l'alfabetizzazione.
01
aprile 2011
Regina Margherita. Il mito della modernità nella Napoli postunitaria
Dal primo aprile al 17 luglio 2011
arte moderna
Location
PALAZZO REALE DI NAPOLI
Napoli, Piazza Del Plebiscito, 1, (Napoli)
Napoli, Piazza Del Plebiscito, 1, (Napoli)
Biglietti
INTERO 10 € RIDOTTO 7 €
per le seguenti categorie:
5-18 anni, over 65;
insegnanti;
disabili con accompagnatore;
studenti universitari in corso;
gruppi prenotati oltre i 15 componenti;
militari e forze dell’ordine. RIDOTTO SCUOLE 5 € GRATUITO
per le seguenti categorie:
0-4 anni;
giornalisti;
dipendenti MIBAC
Orario di apertura
Aperto dal giovedì al martedì dalle 9 alle 20
Chiuso il mercoledì e nei giorni 1° gennaio, 25 aprile, 1 maggio e 25 dicembre, salvo aperture straordinarie.
La biglietteria chiude un'ora prima.
Sito web
www.fondazionednart.it
Autore
Curatore