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Fare gli Italiani. 150 anni di storia nazionale
La mostra racconta la storia dell’Italia dall’Unità nazionale a oggi: non una successione di avvenimenti, ma una storia di persone. I protagonisti sono gli Italiani, considerati nella loro diversità e raccontati in tutte quelle fasi che li hanno visti unirsi in un sentimento di comune appartenenza. Queste tappe fanno parte di un percorso lungo 150 anni durante il quale “siamo diventati italiani”.
Comunicato stampa
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La mostra racconta la storia dell’Italia dall’Unità nazionale a oggi: non una successione di avvenimenti, ma una storia di persone. I protagonisti sono gli Italiani, considerati nella loro diversità e raccontati in tutte quelle fasi che li hanno visti unirsi in un sentimento di comune appartenenza. Queste tappe fanno parte di un percorso lungo 150 anni durante il quale “siamo diventati italiani”.
Per raccontare questo secolo e mezzo di storia unitaria in modo critico, la mostra mette in scena i principali elementi che hanno tenuto insieme gli Italiani e i fattori che, viceversa, hanno mantenuto o alimentato divisioni, rappresentandoli attraverso una pluralità di narrazioni e di linguaggi. L’allestimento multimediale, creativo e tecnologico invita il visitatore a scegliere i propri percorsi e ad esplorarli in modo interattivo, lungo due direttrici che corrono parallele. La prima è il filo cronologico, una sequenza di date che richiamano gli avvenimenti più importanti della storia italiana e accompagnano l’intera mostra. La seconda è costituita da tredici “isole tematiche”, dedicate ai fenomeni che maggiormente hanno influito sul profilo degli Italiani: Italia delle città, campagne, scuola, chiesa, migrazioni, Prima Guerra Mondiale, Seconda Guerra Mondiale, partecipazione politica, mafie, fabbriche, consumi, trasporti, mezzi di comunicazione di massa.
Sede:
Officine Grandi Riparazioni
Corso Castelfidardo 22, Torino
Periodo di apertura:
Dal 17 marzo al 20 novembre 2011
Dal 17 marzo al 2 giugno 2011
Aperto tutti i giorni.
Lunedì h 9-16.
Martedì, mercoledì, giovedì e domenica h 9-20.
Venerdì e sabato h 9-22.
Dal 3 giugno al 18 settembre 2011
Chiuso il lunedì.
Martedì, mercoledì, giovedì e domenica h 9-20.
Venerdì e sabato h 9-22.
Dal 19 settembre al 20 novembre 2011
Aperto tutti i giorni.
Lunedì h 9-16.
Martedì, mercoledì, giovedì e domenica h 9-20.
Venerdì e sabato h 9-22.
Realizzazione:
Città di Torino e Comitato Italia 150 con la collaborazione produttiva del Teatro Stabile di Torino diretto da Mario Martone
Curatori scientifici:
Walter Barberis e Giovanni De Luna
Consulenti: Aldo Agosti, Piero Bevilacqua, Paolo Cozzo, Antonio Gibelli, Giovanna Ginex, Nicola Labanca, Salvatore Lupo, Vittorio Marchis, Marco Meriggi, Massimo Negri, Edoardo Novelli, Stefano Pivato, Pier Paolo Poggio, Vanessa Roghi, Simonetta Soldani, Maddalena Tirabassi, Mario Virano
Walter Barberis
È professore ordinario di Metodologia della Ricerca Storica presso l'Università degli Studi di Torino. Ha conseguito il dottorato di ricerca internazionale in Histoire et Civilisation presso l' École des hautes études en Sciences Sociales di Parigi. Si è occupato di formazione delle classi dirigenti nell'Europa moderna e contemporanea, della cultura di corte e dell'organizzazione militare nel processo di consolidamento dello Stato moderno. Si ricordano in queste direzioni, Le armi del Principe. La tradizione militare sabauda (Einaudi 1988), l'edizione critica del Libro del Cortegiano di Baldassar Castiglione (Einaudi 1998), la cura di Guerra e pace, Annali della storia d'Italia, 18 (Einaudi 2002) e Il bisogno di patria (Einaudi 2004). Ha lavorato lungamente in editoria: è stato Presidente e Amministratore delegato delle Edizioni di Comunità, fondate da Adriano Olivetti, ed è attualmente Consigliere di Amministrazione e Segretario generale della Casa editrice Einaudi.
Walter Barberis - curatore della mostra Fare gli Italiani
Giovanni De Luna
Professore ordinario di Storia contemporanea presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Torino, è autore di fortunate trasmissioni radiofoniche e televisive. Curatore di progetti didattici per le scuole medie e superiori, ha diretto la Storia fotografica della società italiana, 1848-1999, in 20 volumi, Editori Riuniti. Ha pubblicato tra l'altro: L’occhio e l’orecchio dello storico (1993), Donne in oggetto. L'antifascismo nella società italiana (1995), Storia fotografica della Repubblica di Salò (1997); La passione e la ragione. Il mestiere dello storico contemporaneo (2004), Storia del Partito d'Azione (nuova edizione, 2006), L'Italia del Novecento. Le fotografie e la storia (2005-2006), Il corpo del nemico ucciso. Violenza e morte nelle guerre contemporanee (2006) e, nel 2009, Le ragioni di un decennio (1969-1979).
Mario Martone
Ha cominciato a lavorare a Napoli nel 1977, nel clima delle avanguardie di quel periodo, fondando il gruppo “Falso Movimento” e realizzando spettacoli che fondevano gli elementi del teatro, del cinema, della musica e delle arti visive come Tango Glaciale (’82), Il desiderio preso per la coda da Picasso (’85), Ritorno ad Alphaville da Godard (’86), tutti destinati a lunghe tournée internazionali. Dieci anni dopo ha dato vita a “Teatri Uniti”, una compagnia tesa all’incontro tra gli artisti napoletani della nuova generazione, con cui ha realizzato anche i suoi film da indipendente. Il suo primo lungometraggio, Morte di un matematico napoletano, ha vinto il Gran Premio della Giuria a Venezia nel ’92. L’amore molesto (’95), Teatro di guerra (’98) e L’odore del sangue (‘03) sono stati tutti presentati a Cannes. Ha realizzato numerosi documentari e cortometraggi e ha filmato alcuni lavori teatrali tra cui lo spettacolo-manifesto di “Teatri Uniti” Rasoi, su testi di Enzo Moscato. Tra le sue regie: Filottete di Sofocle (’87), Riccardo II di Shakespeare (’93), Terremoto con madre e figlia di Fabrizia Ramondino (’94), I sette contro Tebe di Eschilo (’96), Edipo Re (2000) e Edipo a Colono (’04) di Sofocle, I dieci comandamenti di Raffaele Viviani (2000), L’opera segreta di Enzo Moscato (2005), Falstaff, un laboratorio napoletano da Shakespeare (2007) e, nel repertorio lirico, l’intera trilogia Mozart-Da Ponte al San Carlo di Napoli (da Così fan tutte ripreso anche a Ferrara nel 2000 e 2004 con Claudio Abbado, al Don Giovanni nel 2002, a Nozze di F**aro nel 2006), Lulu di Berg a Palermo (2001), Matilde di Shabran e Torvaldo e Dorliska di Rossini al ROF di Pesaro (2004-2006), Un ballo in maschera di Verdi con Antonio Pappano a Londra (2005), Antigone di Ivan Fedele al Maggio Musicale di Firenze (2007), Falstaff di Verdi a Parigi (2008), Otello di Verdi a Tokyo (2009). Ha ricevuto numerosi premi nei suoi diversi ambiti di lavoro, dai due David di Donatello per il cinema ai Premi della critica teatrale, dal premio Abbiati per l’opera lirica al premio Ubu per il suo impegno nel rinnovamento del Teatro di Roma, istituzione che ha diretto tra il ’99 e il 2000 e dove ha compiuto un lavoro di radicale cambiamento della programmazione, aprendo alle altre arti e alle nuove espressioni sceniche e fondando un teatro, l’India, ricavato da una vecchia fabbrica in disuso sul Lungotevere. Successivamente ha contribuito all’evoluzione del Mercadante come Teatro Stabile di Napoli, facendo parte per tre anni del suo comitato artistico; in questa veste ha realizzato il progetto Petrolio dal romanzo di Pier Paolo Pasolini (2004).
Prepara da alcuni anni il film Noi credevamo, di prossima uscita, ambientato per metà in Piemonte, e nel novembre 2007 viene insignito del premio “Set Torino Piemonte” dalla Film Commission di Torino.
Il 10 dicembre 2007 Mario Martone viene nominato Direttore della Fondazione del Teatro Stabile di Torino.
Direzione artistica:
Paolo Rosa
Progetto Multimediale:
Studio Azzurro
Nel 1982 Fabio Cirifino, Paolo Rosa e Leonardo Sangiorgi hanno iniziato un’esperienza di ricerca artistica che ha esplorato, nel corso degli anni, le possibilità poetiche ed espressive delle nuove culture tecnologiche; a loro si è unito nel 1995 Stefano Roveda. L’attività artistica di Studio Azzurro ha portato alla realizzazione di opere sperimentali di diversa natura come i videoambienti, gli ambienti sensibili e interattivi, i film, le performance teatrali, i percorsi museali, le esposizioni temporanee che insieme disegnano un percorso artistico trasversale alle tradizionali discipline e aperto ai diversi stimoli culturali. Studio Azzurro è un gruppo di lavoro che ha mantenuto negli anni una forte unità estetica, una coerenza concettuale e creativa nei diversi progetti di ricerca e che si avvale della collaborazione di tante persone che, per periodi brevi o lunghi, contribuiscono attraverso i propri pensieri e la propria personale sensibilità.
Per raccontare questo secolo e mezzo di storia unitaria in modo critico, la mostra mette in scena i principali elementi che hanno tenuto insieme gli Italiani e i fattori che, viceversa, hanno mantenuto o alimentato divisioni, rappresentandoli attraverso una pluralità di narrazioni e di linguaggi. L’allestimento multimediale, creativo e tecnologico invita il visitatore a scegliere i propri percorsi e ad esplorarli in modo interattivo, lungo due direttrici che corrono parallele. La prima è il filo cronologico, una sequenza di date che richiamano gli avvenimenti più importanti della storia italiana e accompagnano l’intera mostra. La seconda è costituita da tredici “isole tematiche”, dedicate ai fenomeni che maggiormente hanno influito sul profilo degli Italiani: Italia delle città, campagne, scuola, chiesa, migrazioni, Prima Guerra Mondiale, Seconda Guerra Mondiale, partecipazione politica, mafie, fabbriche, consumi, trasporti, mezzi di comunicazione di massa.
Sede:
Officine Grandi Riparazioni
Corso Castelfidardo 22, Torino
Periodo di apertura:
Dal 17 marzo al 20 novembre 2011
Dal 17 marzo al 2 giugno 2011
Aperto tutti i giorni.
Lunedì h 9-16.
Martedì, mercoledì, giovedì e domenica h 9-20.
Venerdì e sabato h 9-22.
Dal 3 giugno al 18 settembre 2011
Chiuso il lunedì.
Martedì, mercoledì, giovedì e domenica h 9-20.
Venerdì e sabato h 9-22.
Dal 19 settembre al 20 novembre 2011
Aperto tutti i giorni.
Lunedì h 9-16.
Martedì, mercoledì, giovedì e domenica h 9-20.
Venerdì e sabato h 9-22.
Realizzazione:
Città di Torino e Comitato Italia 150 con la collaborazione produttiva del Teatro Stabile di Torino diretto da Mario Martone
Curatori scientifici:
Walter Barberis e Giovanni De Luna
Consulenti: Aldo Agosti, Piero Bevilacqua, Paolo Cozzo, Antonio Gibelli, Giovanna Ginex, Nicola Labanca, Salvatore Lupo, Vittorio Marchis, Marco Meriggi, Massimo Negri, Edoardo Novelli, Stefano Pivato, Pier Paolo Poggio, Vanessa Roghi, Simonetta Soldani, Maddalena Tirabassi, Mario Virano
Walter Barberis
È professore ordinario di Metodologia della Ricerca Storica presso l'Università degli Studi di Torino. Ha conseguito il dottorato di ricerca internazionale in Histoire et Civilisation presso l' École des hautes études en Sciences Sociales di Parigi. Si è occupato di formazione delle classi dirigenti nell'Europa moderna e contemporanea, della cultura di corte e dell'organizzazione militare nel processo di consolidamento dello Stato moderno. Si ricordano in queste direzioni, Le armi del Principe. La tradizione militare sabauda (Einaudi 1988), l'edizione critica del Libro del Cortegiano di Baldassar Castiglione (Einaudi 1998), la cura di Guerra e pace, Annali della storia d'Italia, 18 (Einaudi 2002) e Il bisogno di patria (Einaudi 2004). Ha lavorato lungamente in editoria: è stato Presidente e Amministratore delegato delle Edizioni di Comunità, fondate da Adriano Olivetti, ed è attualmente Consigliere di Amministrazione e Segretario generale della Casa editrice Einaudi.
Walter Barberis - curatore della mostra Fare gli Italiani
Giovanni De Luna
Professore ordinario di Storia contemporanea presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Torino, è autore di fortunate trasmissioni radiofoniche e televisive. Curatore di progetti didattici per le scuole medie e superiori, ha diretto la Storia fotografica della società italiana, 1848-1999, in 20 volumi, Editori Riuniti. Ha pubblicato tra l'altro: L’occhio e l’orecchio dello storico (1993), Donne in oggetto. L'antifascismo nella società italiana (1995), Storia fotografica della Repubblica di Salò (1997); La passione e la ragione. Il mestiere dello storico contemporaneo (2004), Storia del Partito d'Azione (nuova edizione, 2006), L'Italia del Novecento. Le fotografie e la storia (2005-2006), Il corpo del nemico ucciso. Violenza e morte nelle guerre contemporanee (2006) e, nel 2009, Le ragioni di un decennio (1969-1979).
Mario Martone
Ha cominciato a lavorare a Napoli nel 1977, nel clima delle avanguardie di quel periodo, fondando il gruppo “Falso Movimento” e realizzando spettacoli che fondevano gli elementi del teatro, del cinema, della musica e delle arti visive come Tango Glaciale (’82), Il desiderio preso per la coda da Picasso (’85), Ritorno ad Alphaville da Godard (’86), tutti destinati a lunghe tournée internazionali. Dieci anni dopo ha dato vita a “Teatri Uniti”, una compagnia tesa all’incontro tra gli artisti napoletani della nuova generazione, con cui ha realizzato anche i suoi film da indipendente. Il suo primo lungometraggio, Morte di un matematico napoletano, ha vinto il Gran Premio della Giuria a Venezia nel ’92. L’amore molesto (’95), Teatro di guerra (’98) e L’odore del sangue (‘03) sono stati tutti presentati a Cannes. Ha realizzato numerosi documentari e cortometraggi e ha filmato alcuni lavori teatrali tra cui lo spettacolo-manifesto di “Teatri Uniti” Rasoi, su testi di Enzo Moscato. Tra le sue regie: Filottete di Sofocle (’87), Riccardo II di Shakespeare (’93), Terremoto con madre e figlia di Fabrizia Ramondino (’94), I sette contro Tebe di Eschilo (’96), Edipo Re (2000) e Edipo a Colono (’04) di Sofocle, I dieci comandamenti di Raffaele Viviani (2000), L’opera segreta di Enzo Moscato (2005), Falstaff, un laboratorio napoletano da Shakespeare (2007) e, nel repertorio lirico, l’intera trilogia Mozart-Da Ponte al San Carlo di Napoli (da Così fan tutte ripreso anche a Ferrara nel 2000 e 2004 con Claudio Abbado, al Don Giovanni nel 2002, a Nozze di F**aro nel 2006), Lulu di Berg a Palermo (2001), Matilde di Shabran e Torvaldo e Dorliska di Rossini al ROF di Pesaro (2004-2006), Un ballo in maschera di Verdi con Antonio Pappano a Londra (2005), Antigone di Ivan Fedele al Maggio Musicale di Firenze (2007), Falstaff di Verdi a Parigi (2008), Otello di Verdi a Tokyo (2009). Ha ricevuto numerosi premi nei suoi diversi ambiti di lavoro, dai due David di Donatello per il cinema ai Premi della critica teatrale, dal premio Abbiati per l’opera lirica al premio Ubu per il suo impegno nel rinnovamento del Teatro di Roma, istituzione che ha diretto tra il ’99 e il 2000 e dove ha compiuto un lavoro di radicale cambiamento della programmazione, aprendo alle altre arti e alle nuove espressioni sceniche e fondando un teatro, l’India, ricavato da una vecchia fabbrica in disuso sul Lungotevere. Successivamente ha contribuito all’evoluzione del Mercadante come Teatro Stabile di Napoli, facendo parte per tre anni del suo comitato artistico; in questa veste ha realizzato il progetto Petrolio dal romanzo di Pier Paolo Pasolini (2004).
Prepara da alcuni anni il film Noi credevamo, di prossima uscita, ambientato per metà in Piemonte, e nel novembre 2007 viene insignito del premio “Set Torino Piemonte” dalla Film Commission di Torino.
Il 10 dicembre 2007 Mario Martone viene nominato Direttore della Fondazione del Teatro Stabile di Torino.
Direzione artistica:
Paolo Rosa
Progetto Multimediale:
Studio Azzurro
Nel 1982 Fabio Cirifino, Paolo Rosa e Leonardo Sangiorgi hanno iniziato un’esperienza di ricerca artistica che ha esplorato, nel corso degli anni, le possibilità poetiche ed espressive delle nuove culture tecnologiche; a loro si è unito nel 1995 Stefano Roveda. L’attività artistica di Studio Azzurro ha portato alla realizzazione di opere sperimentali di diversa natura come i videoambienti, gli ambienti sensibili e interattivi, i film, le performance teatrali, i percorsi museali, le esposizioni temporanee che insieme disegnano un percorso artistico trasversale alle tradizionali discipline e aperto ai diversi stimoli culturali. Studio Azzurro è un gruppo di lavoro che ha mantenuto negli anni una forte unità estetica, una coerenza concettuale e creativa nei diversi progetti di ricerca e che si avvale della collaborazione di tante persone che, per periodi brevi o lunghi, contribuiscono attraverso i propri pensieri e la propria personale sensibilità.
16
marzo 2011
Fare gli Italiani. 150 anni di storia nazionale
Dal 16 marzo al 20 novembre 2011
serata - evento
Location
OGR – OFFICINE GRANDI RIPARAZIONI
Torino, Corso Castelfidardo, 22, (Torino)
Torino, Corso Castelfidardo, 22, (Torino)
Biglietti
Fare gli Italiani
INTERO € 10 RIDOTTO* € 7 Stazione Futuro + Il Futuro nelle mani
INTERO € 10 RIDOTTO* € 7 Abbonamento giornaliero
INTERO € 15 RIDOTTO* € 10
(Fare gli Italiani + Stazione futuro + Il Futuro nelle mani)
Orario di apertura
Aperto tutti i giorni. Lunedì h 9-16. Martedì, mercoledì, giovedì e domenica h 9-20. Venerdì e sabato h 9-22. Dal 3 giugno al 18 settembre 2011 Chiuso il lunedì. Martedì, mercoledì, giovedì e domenica h 9-20. Venerdì e sabato h 9-22. Dal 19 settembre al 20 novembre 2011 tutti i giorni.
Lunedì h 9-16. Martedì, mercoledì, giovedì e domenica h 9-20. Venerdì e sabato h 9-22.
Vernissage
16 Marzo 2011, dalle ore 14 alle ore 17 Preview per la stampa su accredito
Sito web
www.italia150.it
Editore
SILVANA EDITORIALE
Curatore