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Nessuno
pensa ad una certa partigianeria della direttrice Kazujo Sejima, anche perché la
giuria è formata da esperti e professionisti internazionali. Eppure nell’assegnazione
dei premi alla 12a Biennale di Architettura non si può non notare un predominio
assoluto dell’Est.
Ma
la prima sorpresa arriva dal riconoscimento per il Padiglione Nazionale, con l’inopinato
e sorprendente trionfo del Regno del Bahrein, presente all’Arsenale. Ci sarà
tempo per riflettere sulla cosa, ma certo la prima considerazione che sorge
spontanea – al di là dei meriti dell’allestimento del piccolo stato
mediorientale – e che la vittoria sia in parte addebitabile anche alla
debolezza delle proposte degli altri…
Si
diceva del predominio orientale: il Leone d’oro per il miglior
progetto va infatti al giapponese Junya Ishigami, mentre fra le Menzioni
Speciali ci sono Amateur Architect Studio di Hangzhou, e Mumbay Architects (all’annuncio del premio ovazione della sala…). Gloria – e Menzione
Speciale – anche per l’olandese Piet Oudolf, autore del
ridisegno del Giardino delle Vergini, lodato pubblicamente anche da Vittorio
Sgarbi in occasione dell’inaugurazione del vicino Padiglione Italia. Leone d’Argento
per il miglior Giovane Architetto infine per Office Kersten, Geers, David, Van
Severen + Bas Princen.
[exibart]