Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Diego Bianchi – Blacklight
In questo progetto di lavoro l’obiettivo è cercare di tradurre sensazioni ed emozioni urbane in oggetti e immagini. Suggestioni di luoghi e d’incontri elaborati per trasmettere un senso del limite; quello del nostro continuo camminare sempre a ridosso del confine tra evidente e nascosto.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In questo progetto di lavoro l’obiettivo è cercare di tradurre sensazioni ed emozioni urbane in oggetti e immagini. Suggestioni di luoghi e d’incontri elaborati per trasmettere un senso del limite; quello del nostro continuo camminare sempre a ridosso del confine tra evidente e nascosto. Sensazioni urbane originate da immagini sfuggenti, un uomo che dorme sulla strada, un abbaiare, una finestra che si chiude. Perlustrare attraverso l’arte il punto di contatto in cui le cose e le azioni umane sembrano contemporaneamente indicibili ed estremamente concrete. Il luogo in cui le paure emergono imprevedibili dal contrasto tra ciò che riconosciamo e ciò che è ignoto.
Le opere di Diego Bianchi sono concepite come ibridi o inversioni delle nostre mappe mentali e visive. Vorrebbero essere figure di passaggio che segnano il cammino, segnaletica riconoscibile del non detto e del già visto. Le opere vorrebbero divenire emergenze di un dire traslato e reale ma non realistico; in contrasto con una estetica camuffata da sociologica. Invece le immagini slittano su tempi e spazi possibili: qui e prima, l’abbaiare e l’appuntito, l’interno e la pelle. E come sinestesie cognitive le sensazioni iniziali prendono il largo dalla codardia di una metafisica del presente per ridefinire spazi, relazioni e vissuti.
L’installazione prevede la presenza di collages, sculture, oggetti, collocati nell’ambiente e un oggetto scultura dalla vaga forma canina.
“Con l’intenso ciclo di iniziative sotto il titolo ‘Il Paguro e l’Avatar’, - sottolinea Novo Umberto Maerna, Vice Presidente e Assessore alla Cultura della Provincia di Milano - l’obiettivo che ci prefissiamo è quello di mettere in relazione tra loro cultura, immagine, avanguardie e arti figurative. Il progetto si completerà nei prossimi mesi dando spazio a giovani artisti ed a docenti di varia estrazione, assolvendo così l'importante funzione che la Provincia vuole assolvere sino in fondo: dare spazio ai giovani e alle nuove espressioni culturali, milanesi e non solo. Una ventata di freschezza ed innovazione - conclude Maerna - mai scissa dalla qualità e dalla ricerca di un pensiero e di un'interpretazione del moderno”.
Le opere di Diego Bianchi sono concepite come ibridi o inversioni delle nostre mappe mentali e visive. Vorrebbero essere figure di passaggio che segnano il cammino, segnaletica riconoscibile del non detto e del già visto. Le opere vorrebbero divenire emergenze di un dire traslato e reale ma non realistico; in contrasto con una estetica camuffata da sociologica. Invece le immagini slittano su tempi e spazi possibili: qui e prima, l’abbaiare e l’appuntito, l’interno e la pelle. E come sinestesie cognitive le sensazioni iniziali prendono il largo dalla codardia di una metafisica del presente per ridefinire spazi, relazioni e vissuti.
L’installazione prevede la presenza di collages, sculture, oggetti, collocati nell’ambiente e un oggetto scultura dalla vaga forma canina.
“Con l’intenso ciclo di iniziative sotto il titolo ‘Il Paguro e l’Avatar’, - sottolinea Novo Umberto Maerna, Vice Presidente e Assessore alla Cultura della Provincia di Milano - l’obiettivo che ci prefissiamo è quello di mettere in relazione tra loro cultura, immagine, avanguardie e arti figurative. Il progetto si completerà nei prossimi mesi dando spazio a giovani artisti ed a docenti di varia estrazione, assolvendo così l'importante funzione che la Provincia vuole assolvere sino in fondo: dare spazio ai giovani e alle nuove espressioni culturali, milanesi e non solo. Una ventata di freschezza ed innovazione - conclude Maerna - mai scissa dalla qualità e dalla ricerca di un pensiero e di un'interpretazione del moderno”.
01
febbraio 2011
Diego Bianchi – Blacklight
Dal primo al 18 febbraio 2011
arte contemporanea
Location
SPAZIO OBERDAN – CINETECA
Milano, Viale Vittorio Veneto, 2, (Milano)
Milano, Viale Vittorio Veneto, 2, (Milano)
Orario di apertura
da mercoledì a domenica 10-23 - lunedì e martedì 10-19.30
Vernissage
1 Febbraio 2011, ore 18.30
Autore